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14 maggio 2005

2009/05/14"Buone in pratica! La relazione di Patrizia Gentilini alla Conferenza ISDE"

Tratto da Blogolandia

Buone in pratica! La relazione di Patrizia Gentilini alla Conferenza ISDE

Relazione tenuta alla Conferenza Programmatica ISDE Italia
3/5 aprile Salsomaggiore (Pr)

Patrizia Gentilini

“Parlare di “Buone Pratiche” mi riporta immediatamente alla mente i tempi dei “fioretti”, ovvero di quelle buone intenzioni che, in una infanzia ormai lontana, costellavano alcuni periodi specifici dell’anno: la Quaresima, l’attesa del Natale, l’avvicinarsi di qualche ricorrenza…. momenti in cui era raccomandabile e presumibilmente vantaggioso essere- o quanto meno apparire- più buoni e virtuosi.

Così ,parlare di “Buone Pratiche”, se da un lato ha il buon sapore delle cose antiche, dall’altro mi è sempre apparso qualcosa di posticcio, fatto tanto per fare, uno dei tanti fiori all’ occhiello che ogni tanto fa comodo indossare.

Questa sensazione è, a mio avviso, ancor più vera, se riferito alle Pubbliche Amministrazioni che, specie in periodo pre-elettorale, si fregiano di praticare comportamenti virtuosi per promuovere la propria immagine e guadagnarsi magari qualche merito.

Tanto per rimanere nel paragone floreale le Buone Pratiche, in questo caso, appaiono come discrete gardenie all’occhiello, ma, ancor più spesso, somigliano a ghirlande di vistosi girasoli… quasi a nascondere le toppe del vestito per fare dimenticare agli sventurati cittadini le troppe marachelle combinate. Fortunatamente però non sempre le cose stanno in questo modo e le Buone Pratiche possono anche essere non estemporanei abbellimenti di un vestito ormai irrimediabilmente fuori moda, ma i piccoli frutti di una pianta dimenticata ma che lentamente sta radicandosi.

Questa pianta che sta sempre più fortunatamente “infestando ” il nostro tempo trova le proprie radici in una visione del mondo che è antitetica a quella che fino ad ora è andata per la maggiore, ovvero la filosofia della crescita senza limiti e di un PIL senza confini.

Questa innovativa filosofia della decrescita e del BIL ( Benessere Interno Lordo), al posto del PIL (Prodotto Interno Lordo) si trova, a mio avviso, magistralmente espressa nel bellissimo discorso di Robert Kennedy del 18 marzo 1968 che di seguito riporto:

“Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni. Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jpnes, nè i successi del paese sulla base del Prodotto Interno Lordo. Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.

Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.

Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi.

Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci tutto sull’America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani.

Orbene filosofia del BIL l’ho trovata pienamente espressa nell’Associazione dei Comuni Virtuosi che ho avuto la fortuna di conoscere da vicino per aver partecipato al loro convegno il 14 febbraio 2009 a Melpignano.

Questa esperienza è stata senza dubbio per me un “fulmine a ciel sereno”, direi un innamoramento a prima vista e forse non poteva essere altrimenti, visto la data!

Ma perché tanta simpatia e tanto entusiasmo ha suscitato in me questo incontro? Perché di norma sono chiamata da comitati, associazioni, cittadini che si contrappongono alle proprie amministrazioni, viceversa conoscere realtà in cui si è creato un feeling quasi perfetto fra cittadini ed amministratori mi ha aperto il cuore: il sodalizio che si crea vincente e la “ barchetta del Buon Governo” , anche se fragile, di certo arriva in porto.se tutti remano nella stessa direzione.

Questa Associazione è fatta da Comuni piccoli ma decisi, che hanno imboccato la strada a senso unico del BIL e gli amministratori che governano con fantasia, impegno ed ingegno stanno inaugurando una nuova fase della Politica, fatta di Buon Senso e Buone Pratiche, ovvero di scelte virtuose compiute all’ insegna della decrescita, dell’ equilibrio, della speranza, del futuro.

In questo ambito quindi le Buone Pratiche sono passi che – anche se piccoli- vanno in una direzione ben chiara e precisa : quella di concretizzare il motto:

”un altro modo è possibile”…

Le “Buone Pratiche” non sono quindi più azioni isolate, singole, volte a porre rimedio a “macchia di leopardo” ai problemi del nostro tempo, senza volere però incidere sul modello di fondo che governa il sistema, ma, viceversa, azioni coordinate e ad ampio raggio, legate dal filo rosso della filosofia del BIL e che coniugano i vari aspetti del nostro vivere, dal risparmio energetico ai trasporti, dalla mobilità ai rifiuti.

E’ ormai chiaro, almeno per me, che non ci può essere una azione virtuosa in un campo e non in un altro, e se non c’è una visione d’insieme ed obiettivi comuni. Inoltre solo se il Comune dà per primo il buon esempio, agendo proprio sulla “macchina comunale”, potrà sperare di acquisire autorevolezza, fiducia, consenso fra i suoi cittadini ed ottenere da loro quella collaborazione e quei cambiamenti indispensabili se davvero si vuol cambiare rotta.

Il bello è che avviarsi sulla strada del BIL non solo è possibile, ma è anche economicamente conveniente, socialmente utile, personalmente divertente…

Le esperienze concrete ed i progetti realizzati sono già tanti e nel sito sinteticamente riportate.

Per concludere, fra le altre Buone Pratiche, vorrei dare un consiglio ai Comuni Virtuosi: ricordando il detto “uomo avvisato mezzo salvato”, credo che un Comune virtuoso non possa trascurare di fornire ai propri cittadini una adeguata informazione, intendo ovviamente una informazione che vada nella direzione di svegliare le coscienze e non di “distrarle” ulteriormente, una informazione indipendente e scientificamente corretta, merce ormai sempre più rara nel nostro paese. Qualche esempio potrà aiutare.

E’ inverosimile ad es. che si parli- come è stato fatto nel corso di un telegiornale serale nel marzo scorso - del rischio infettivo del telefonino e non dei rischi ben più gravi, ormai riconosciuti dalla letteratura scientifica indipendente, quali l’incremento del rischio di tumori cerebrali e neurinoma; è indispensabile ed urgente fornire ai genitori, agli insegnanti e a tutti i cittadini adeguate informazioni circa l’utilizzo di cordless, telefonini ecc. specie per l’ uso che ne fanno bambini ed adolescenti.

Un altro esempio riguarda l’uso dei pesticidi che in Italia continua inesorabilmente a crescere: da dati ufficiali ISTAT del 12/02/2009 risulta che dal 2006 al 2007 l’incremento è stato del 3% e per ogni ettaro vengono distribuite 5.6 Kg di sostanze chimiche.

Pochi sanno che in Svezia, dove dagli anni 70 è stato drasticamente ridotto l’uso di erbicidi /pesticidi, si sta registrando- in controtendenza con quanto si verifica negli altri paesi “sviluppati” una diminuzione nell’ incidenza di linfomi Non Hodgkin ed in un recente articolo a questo proposito Lennart Hardell ( “Pesticides, soft tissue sarcomas, and Non Hodgkin Lymphoma – historical aspects on the precautionary principle in cancer prevention” Acta Oncologica 2008; 47: 347-54) attribuisce proprio alle misure a suo tempo adottate di Prevenzione Primaria questo miglioramento nella salute della popolazione.

La Prevenzione Primaria, ovvero l’adottare misure di protezione della salute pubblica attraverso l’ eliminazione o quanto meno la riduzione ad esposizioni tossiche e nocive è vincente e non più rinviabile.

Conoscenza scientifica indipendente ed informazione corretta sono le “gambe” su cui cammina la Prevenzione Primaria. Dobbiamo con decisione ed a tutti i livelli diffondere una cultura di maggior rispetto e tutela della nostra “casa comune”. In questo campo siamo ancora terribilmente arretrati: i delitti contro l’ambiente non vengono percepiti come tali e tanto meno adeguatamente puniti; si stigmatizza - giustamente – chi sporca per terra ma non lo si fa parimenti con chi getta veleni invisibili persistenti ( magari a “norma di legge”), bioaccumulabili, tossici e cancerogeni nell’aria, nell’acqua, nella terra…. veleni che poi ci ritroviamo nel piatto, nel bicchiere, nei polmoni e nel latte che le mamme danno ai loro bambini.

La Prevenzione Primaria non ha “controindicazioni” se non per le tasche di chi teme di vedere calare i propri profitti, la Prevenzione Primaria è quanto di più democratico esista perché protegge tutti: giovani e vecchi, ricchi e poveri, protegge i cittadini di oggi e quelli di domani, non è un aggravio per l’economia, anzi si calcola che per ogni Euro investito per ridurre l’ inquinamento ci siano 10 Euro risparmiati…

Informazione “di qualità” e Prevenzione Primaria non possono mancare nella “bisaccia” dei Comuni Virtuosi e Lorenzo Tomatis, che per tutta la vita ha contrastato un un miope e avido consumismo che ignora ogni responsabilità nei confronti delle generazioni future e che ha portato a un orrendo stravolgimento dei rapporti con il resto del vivente” e che ha instacabilmente affermato la priorità della salute e della vita, non può non essere un punto di riferimento per chi segue la strada del BIL o, meglio ancora, il “Santo Patrono” dei Comuni Virtuosi.

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