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27 agosto 2008

2008-08-27 "INQUINAMENTO;CHE COSA E' E QUALI SONO GLI EFFETTI SULLA NOSTRA SALUTE"



DAL SITO UFFICIALE DELL'AZIENDA OSPEDALIERA SALVINI
TESTO ALTERNATIVO INQUINAMENTO AMBIENTALE
DIPARTIMENTO DI MEDICINA GENERALE E SPECIALISTICA
UNITÀ OPERATIVA DI PNEUMOLOGIA


Inquinamento, che cosa è e quali sono gli effetti sulla nostra
salute.
A cura di Adriano Vaghi
Che cos’è l’inquinamento

L’inquinamento atmosferico può essere definito come la contaminazione dell’aria causata dall’immissione di sostanze gassose, liquide o solide che ne alterano la naturale composizione e che possono avere effetti nocivi per la salute.
Gli effetti negativi dell’inquinamento non si limitano all’uomo ma coinvolgono tutti gli esseri viventi, basti pensare alle piogge acide che provocano gravi danni ai boschi, alle acque, ed ai monumenti.
Ogni anno nei paesi industrializzati sono prodotti e rilasciati nell’atmosfera miliardi di tonnellate di sostanze inquinanti, ne sono state individuate più di 3.000, le più importanti sono: gli ossidi di zolfo (SO2), il biossido di Azoto (NO2), l’ozono (O3),l’ossido di carbonio (CO) ed il microparticolato (PM10).
Provengono in gran parte da diversi processi di combustione; gli ossidi di zolfo dalla combustione del carbone, il biossido d’azoto e l’ozono e l’ossido di carbonio dagli autoveicoli, dai processi di combustione industriali e dal riscaldamento abitativo.
Ovviamente l’impatto sull’ambiente è direttamente proporzionale alle concentrazioni nell’aria che vengono attualmente misurate in diverso modo.
La concentrazione dei composti gassosi come l’ozono e l’ossido di carbonio vengono misurati come parti per milione di molecole di aria (ppm) mentre le sostanze liquide o solide come il microparticolato, di cui sentiamo spesso parlare come causa di blocco del traffico automobilistico, sono misurate in microgrammi (mcg) per metro cubo.
Per il microparticolato il limite soglia di concentrazione media annuale consentito è stato stabilito in 40 mcg per metro cubo di aria e nel 2010 è prevista una diminuzione a 20 mcg per metro cubo, mentre il valore soglia che non dovrebbe essere superato giornalmente è di 50 mcg per metro cubo.

Ovviamente non esiste una quota di microparticolato che non fa male
ed il superamento della soglia giornaliera ha un significato esclusivamente statistico, infatti per le norme europee sono consentiti fino a 35 superamenti per anno.(Omissis)
Per PM10 si intende l’insieme delle particellesospese nell’aria (una sorta di aerosol) con un diametro aerodinamico inferiore a 10 micron, circa quelle di una cellula mentre il diametro di un capello è di circa 60 micron.
La quota più pericolosa, perché una volta inalata può raggiungere il polmone profondo, è il PM 2.5, cioè le particelle con un diametro inferiore a 2.5 micron.

Infatti solo le particelle più piccole, quelle con diametro inferiore a 5 micron, raggiungono le vie aeree mentre quelle di maggior dimensione si fermano per impatto nelle prime vie aeree (naso).


Dato che ogni giorno respiriamo circa 15 metri cubi di aria, il polmone, che ha una superficie di scambio con l’ambiente di circa 70 metri quadri può raccogliere, con le attuali concentrazione di PM10 nell’aria, circa 2 mg di polveri il giorno.

Clima e inquinamento

Gli inquinanti una volta prodotti si "diluiscono" nell’atmosfera, quindi i fattori meteorologici giocano un ruolo importante nel condizionare il livello della loro concentrazione ambientale, ovviamente la pioggia determina la precipitazione del microparticolato, il vento può provocarne la dispersione, al contrario la cosiddetta
"inversione termica",fenomeno caratterizzato dal ristagno di aria fredda vicino al suolo che non può risalire negli strati più alti perché è più pesante di quella calda che la sovrasta, consente un progressivo accumulo atmosferico di inquinanti fino a raggiungere picchi pericolosissimi per la salute.
Solitamente si distingue un cosiddetto inquinamento ossidante provocato dagli ossidi di zolfo (SO2) ed uno riducente provocato dall’ossido di azoto.

Gli ossidi di zolfo (inquinanti primari) sono prodotti in gran parte dalla combustione del carbone che contiene zolfo e nell’atmosfera possono essere trasformati in anidride solforosa e acido solforico (inquinanti secondari).

Le particelle di carbone presenti nell’aria dopo la combustione (fuliggine), gli ossidi di zolfo ed il vapore acqueo costituivano i principali componenti del cosiddetto ‘’smog ‘’o "fumo di Londra", quando l’utilizzo del carbone era ancora assai diffuso, e sono stati i responsabili dei picchi di inquinamento che si sono verificati negli anni 50 e 60. Questi fumi, contenenti acidi solforici rilasciati a circa 50-100 metri dal suolo dalle ciminiere potevano essere trasportati dal vento anche a centinaia o migliaia di chilometri dall’Inghilterra e dare origine alle cosiddette piogge acide (acide perché contengono acidi solforici) in Svezia o Norvegia, determinando la distruzione di intere foreste e della vita animale nei laghicausata dall’abbassamento del PH.

L’inquinamento ossidante costituisce ancora in Cina e nei paesi dell’Est , che utilizzano il carbon fossile per produrre energia elettrica e per il riscaldamento, il tipo di inquinamento più comune, al contrario, a Londra lo smog è diventato un fenomeno molto meno diffuso grazie alle nuove norme anti inquinamento.

Il cosiddetto inquinamento "riducente" è invece tipico dei climi caldi-temperati ed è prodotto dal traffico, picchi di inquinamento si possono quindi verificare anche nei mesi estivi in presenza di alta pressione e assenza di vento.
La combustione dei motori libera nell’aria NO2(biossido d’azoto), oltre a CO (ossido di carbonio,in particolare nei motori a benzina), idrocarburi e microparticolato (in particolare i motori a diesel).(Omissis)

Da ultimo sottolineiamo una particolare fonte inquinante che è provocata dal massiccio impiego di combustibili fossili e che di per sé non è immediatamente nociva per la salute ma che ha un notevole impatto ambientale ‘’l’anidride carbonica’’. L’anidride carbonica presente nell’atmosfera lascia passare i raggi del sole ma impedisce che le radiazioni infrarosse (quelle associate al calore) riflesse possano lasciare l’atmosfera, si comporta quindi come il vetro di una serra determinando un progressivo riscaldamento dell’atmosfera terrestre.

Visti i pericoli connessi all’inquinamento diversi Governi hanno recentemente intrapreso dei programmi comuni finalizzati a contenerne l’impatto le cui norme sono state siglate negli accordidi Montreal, per ridurre l’emissione dei CFC,e di Kyoto, per ridurre l’emissione dell’anidride carbonica.

EFFETTI SULLA SALUTE

I "picchi di inquinamento" (inquinamento acuto) che si verificano in occasione dei fenomeni di prolungata "inversione termica" provocano effetti purtroppo drammatici che hanno una notevole risonanza sulla stampa e tra il pubblico, mentre gli effetti dell’esposizione prolungata a basse concentrazioni di inquinanti, che rappresenta l’evenienza più comune ed il destino di tutti quelli che abitano in città, rappresenta un fenomeno meno eclatante ma non meno pericoloso per la salute.


Le persone più colpite sono solitamente i bambini, gli anziani ed i soggetti affetti da malattie polmonari croniche, asma e BPCO (Bronco Pneumopatia Cronica Ostruttiva sinonimo del complesso bronchite cronica-enfisema) e dai cardiopatici.

Per quanto riguarda l’esposizione ‘’cronica’’ ma prolungata nel tempo agli inquinanti recenti studi effettuati in Italia(Viegi 2000) hanno messo in evidenza come gli abitanti delle città inquinate hanno una maggior frequenza di sintomi respiratori (tosse, difficoltà respiratoria) rispetto a quelli che vivono in campagna, inoltre il declino della funzione respiratoria (perdita di capacità polmonare annua valutata in millilitri) è decisamente superiore nei soggetti che abitano in città inquinate rispetto a chi abita in luoghi non inquinati.

I dati epidemiologici che correlano inquinamento e malattie respiratorie sono ormai numerosissimi ed assolutamente incontestabili.
L’inquinamento è direttamente responsabile o corresponsabile di tutte le più importanti patologie dell’apparato respiratorio, dalla tosse alle infezioni polmonari (bronchiti, polmoniti), alle patologie broncoostruttive (asma e BPCO) ai tumori polmonari ed inoltre causa un significativo aumento di mortalità per tali patologie.

L’inverno si sa è associato ad un netto aumento delle infezioni polmonari, virali e batteriche, ebbene una delle cause di questo fenomeno è anche l’inquinamento che riduce le difese delle vie aeree (omissis)

Ma la principale causa dell’attuale allarme inquinamento è rappresentata dall’aumento della mortalità osservata in chi soffre di malattie respiratorie e cardiache croniche.
Infatti per un aumento di 10 microgrammi metro cubo di PM10 oltre il valore soglia è stato dimostrato che si verifica un aumento di circa il 4% delle morti per malattie respiratorie del 1.5% per malattie cardiache e del 2% dei ricoveri per bronchite cronica (BPCO) e asma.

In uno studio condotto dall’ANPA (Agenzia Nazionale Protezione Ambiente) nel 1998 in 8 città italiane, per un totale di 8 milioni di abitanti, è stato dimostrato che circa il 4.7% delle morti verificatesi in quell’anno (3.500 soggetti) furono dovute all’inquinamento, cioè all’aumento di 30 microgrammi di PM10 oltre al valore soglia.

La domanda a cui dobbiamo rispondere adesso è qual è il meccanismo attraverso cui le diverse fonti di inquinamento provocano un danno alla salute.
Alcuni inquinanti hanno prevalentemente un effetto irritativo sull’apparato respiratorio come l’ozono o gli ossidi dello zolfo.
A livello delle vie aeree ci sono dei cosiddetti recettori della tosse che hanno la funzione di scatenare un accesso tussigeno quando sono stimolati ad esempio dalla inalazione di un corpo estraneo per espellerlo, le particelle inquinanti possono stimolarli e provocano quindi tosse; ma il meccanismo più importante è rappresentato dall’ infiammazione.
Il micropaticolato quando raggiunge il polmone innesca un processo infiammatorio ed è l’infiammazione che a sua volta aggrava la bronchite cronica o l’asma fino a determinarne un peggioramento tale da mettere a rischio la vita del paziente.(omissis)

Come possiamo difenderci?

Ovviamente riducendo le fonti di inquinamento, mettendo a punto nuove tecniche per produrre energia con un minimo impatto ambientale,producendo automobili con sistemi che possano abbattere il microparticolato.
Secondo lo studio dell’ANPA basterebbe una riduzione di 30 microgrammi di PM10 per metro cubo di aria per evitare 3.500 morti per anno nelle 8 città Italiane del campione.
Dato che gran parte del danno mediato dagli inquinanti è dovuto all’aumento dello stress ossidativo potrebbe essere utile migliorare le nostre difese antiossidanti consumando più frutta e verdura fresca, ma non ci sono studi, se non su modelli cellulari, sulla possibilità di usare le vitamine antiossidanti presenti in questi cibi freschi ( Vit A, E e C) così come altre sostanze antiossidanti (tipo N-acetilcisteina) per difenderci dall’inquinamento; con l’avvertenza che l’assunzione di vitamine liposolubili che si possono accumulare nell’organismo, come quella A ed E, deve avvenire con il controllo medico.

" nessuno ha mai commesso un errore più grande
di colui che non ha fatto nulla
solo perché poteva fare troppo poco "

EDMUND BURKE

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