Tratto da" La Stampa di oggi"
"Caro Di Tullio è uno scontro tra economia e democrazia".
Caro di Tullio considero valida la risposta di Stefano Milano (leggi )della libreria Ubik. La ritengo esaustiva.
Tuttavia ,considero sempre valido il confronto,l'ascolto reciproco.Pertanto sarebbe importante un' assemblea aperta a te,al Pd e a chiunque voglia scegliere da che parte stare.
Il virus del fascismo è nuovamente in libera uscita.
Non escluderei i tecnici,gli esperti ,i medici e i 8 Comuni della provincia savonese.
LO SCONTRO E' TRA ECONOMIA E DEMOCRAZIA(RISPETTARE I DIRITTI ESSENZIALI DEI CITTADINI E LA SALUTE HA LA PRIORITA'.Art 3 Costituzione Repubblicana:E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli....).
Tanti saluti.
DON ANDREA GALLO

Spett.le
REDAZIONE,
da giorni si leggono su "LA STAMPA" dichiarazioni e
commenti in merito al problema dell'occupazione nel Savonese, che viene
inevitabilmente collegato con quello del potenziamento della Centrale di
Vado-Quiliano. Addirittura si usano le comprensibili preoccupazioni dei
disoccupati presenti o prevedibili, per
rievocazioni e deduzioni non riferibili a quanto detto da don Gallo sui nuovi
partigiani, in lotta contro il carbone.
In
una situazione ambientale critica come la nostra, ammessa anche da autorevoli
rappresentanti delle Istituzioni, documentata da dati ed evidenze, con gli
allarmi sanitari dell'Ordine dei Medici, stupisce che si torni a parlare di
interventi sui vecchi gruppi a carbone per “ulteriori” miglioramenti
ambientali, di monitoraggi e studi epidemiologici: essi da tempo
avrebbero dovuto essere condotti in modo completo e serio perché i Cittadini
potessero conoscere la reale qualità dell'ambiente in cui vivono, dell'aria
che respirano da 40 anni, non ancora, ad oggi, chiarita.
Gli
interventi di cui si parla sono tutti espressione di una presunta volontà di
salvaguardia dell'ambiente e della salute, perché, certo, ambiente e salute non
possono non interessare e non sia mai che gli Enti preposti alla loro tutela li
sacrifichino ad esigenze di occupazione o addirittura di mercato...
Ma
molte sottili considerazioni che girano in questi giorni, le esperienze passate
e lo sconcertante iter di questa vicenda ci inducono a non esserne così sicuri
e a unirci al coro di chi manifesta viva preoccupazione per l'avvenire del nostro territorio.
Chi difende a spada tratta la combustione
dell'attuale e del futuro carbone
dovrebbe rispondere con altrettanta passione a qualche domanda, doverosa per il
tipo di valori in gioco, salute, ambiente ed anche economia che riguardano beni
di tutti:
- gli elevati tassi
standardizzati di mortalità che in provincia di Savona supera la media
nazionale e regionale, risalenti a fonti ufficiali, sono forse
stati collegati, negli anni, ad un adeguato e pubblico monitoraggio
ambientale per stabilire la verità sui rischi sanitari? Sono forse stati
smentiti?
- I vecchi gruppi hanno o non hanno l'obbligatoria Autorizzazione
Integrata Ambientale, sono o no adeguati alle normative nazionali e
comunitarie sulle emissioni?
E i
Sindaci locali, chiamati in causa addirittura come coloro che frenano, con le
loro titubanze, iniziative di sviluppo, non corrono invece il rischio di
frenare doverose iniziative di precauzione e tutela con posizioni possibiliste quando è più
che mai urgente decidere da che parte stare, specie se si hanno responsabilità
di tutela? Crediamo non sia più il tempo di prescrizioni e compensazioni,
sul copione di qualcosa già visto e che ci ha lasciato sempre senza risposte.
Le più positive compensazioni, quand'anche avverabili, non possono permettere
un baratto tra lavoro e salute. Lo stesso abbattimento del 1°gruppo che
avverrà fra 6 anni (!),( del 2°,fra 9!!) e la sua ricostruzione ancora a
carbone, ci rendono molto perplessi sul proseguo dei tempi di funzionamento e
non sono garanzie accettabili di
"miglioramento ambientale" : intanto, su tali vecchi gruppi vengono esaltati ora
interventi (v. La Stampa di domenica scorsa) che avrebbero dovuto essere
attivati da tempo per legge, mentre
sembrano molto
difficili ulteriori miglioramenti proprio a
causa della loro obsolescenza.
Inoltre, le più moderne tecnologie,
applicate al nuovo gruppo e a quelli rifatti, sono in grado di trattenere, con
filtri che non esistono, la grande percentuale di polveri fini e ultrafini,
dalle PM 2,5 fino alle 0,1, penetranti e correlate, secondo la letteratura
medica, a patologie tumorali,cardio e cerebrovascolari? Se, col
potenziamento, aumenta la quantità di carbone bruciato, è inevitabile il loro
aumento e la conseguente impossibilità di migliorare l'ambiente,
come è stato dimostrato dalla Perizia tecnica dello Studio Terra, mai
contestata.
- L'Arpal, il 9 febbraio
scorso, in un incontro pubblico presso il Comune di Noli, ha dichiarato di non
avere mai avuto l'incarico dalla Provincia di Savona di misurare gli
inquinanti della Centrale in questione. Quali risposte hanno quindi avuto i
Cittadini dalle Istituzioni in tutti questi anni in merito alle effettive
emissioni della Centrale? Leggiamo che Tirreno Power ancora nel novembre
scorso dichiara in un documento di risposta al Ministero, di misurare le PTS,
cioè le polveri più grossolane per le quali esistono i filtri, mentre il
DM.60, già dal 2002 imponeva la misurazione delle PM10 che, insieme a
quelle fini, portate dai venti, hanno un
raggio di ricaduta di circa 50 Km. cioè l'intera provincia. Abbiamo sentito parlare di una
previsione di riduzione del 60% delle emissioni, ma il 60% di quali, di
quelle grossolane che possono essere
filtrate o di quelle reali, non filtrabili: forse non esistono perché
non si vedono e non si misurano?
A quegli Esponenti sindacali che tanto difendono i posti di
lavoro bisognerebbe chiedere se usano lo stesso zelo per difendere le migliaia
di posti che si continueranno a perdere nel settore agroalimentare, ittico e
turistico, quest'ultimo voce economica
primaria dell'intera costa e ci risulta che la Liguria sia una regione a prevalente
vocazione turistica: 3 centrali a carbone più una cokeria su un
territorio così limitato è un caso unico in Italia e sembra loro un esempio di sviluppo
sostenibile? E così pure una centrale in città come quella di Vado e in
zona densamente popolata che si vuole ampliare a carbone è conciliabile con l'offerta
turistica dei vicini centri balneari?
Ed inoltre, chi si prende la responsabilità di assicurarci che nel nuovo
gruppo non verrà bruciato CDR, il combustibile da rifiuti, possibilità
prevista nelle centrali a carbone dal Piano Provinciale dei rifiuti? Non
abbiamo ragione di allarmarci davanti alla prospettiva di aggiungere alle
sostanze tossiche della combustione del carbone, diossine e altri pericolosi
inquinanti?
E' sostenibile, che per il guadagno di pochi
privati, la collettività debba pagare
costi altissimi per conseguenze all'ambiente, alla salute, agli
ecosistemi, al clima, all'economia ? Per sanzioni che già stanno arrivando a
causa delle emissioni di CO2 non in linea con gli impegni di riduzione
sottoscritti dall'Italia e per i mancati adeguamenti alle BAT'? E'
sostenibile, visto che esistono alternative meno impattanti sull'ambiente?
Ecco,sì, siamo partigiani, come ha detto don
Gallo, partigiani di un'idea di sviluppo che considera le alternative reali,
verso le quali si sta orientando il mondo col fine di rispettare veramente l'ambiente
e la salute degli stessi lavoratori, con la previsione addirittura di un
aumento dell'occupazione; siamo partigiani perché stiamo dalla parte della
salute collettiva, perché ci opponiamo al degrado di un territorio che non appartiene solo a
noi, ma anche alle future generazioni.
1° marzo 2012
Comitato "Ambiente e Salute" di Spotorno-Noli
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