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31 ottobre 2018

11 dicembre 2018: si aprirà il processo contro i dirigenti e i membri del consiglio d’amministrazione della società per le accuse di disastro ambientale e sanitario...

Tirreno Power archiviata l' indagine  sulle morti sospette a Vado Ligure....

 Il prossimo 11 dicembre si aprirà invece il processo contro i dirigenti e i membri del consiglio d’amministrazione della società per le accuse di disastro ambientale e sanitario....

Non è dimostrato un rapporto diretto tra le emissioni della centrale Tirreno Power e le morti sospette. Per questo il gip Francesco Meloni, accogliendo la richiesta della procura, ha archiviato l’indagine per omicidio colposo sullo stabilimento a carbone di Vado Ligure.
 La centrale, sequestrata nel 2014 e oggi attiva solo a metano, è stata al centro di diversi procedimenti.....

Il giudice di Savona aveva accolto lo scorso 18 aprile le richieste di rinvio a giudizio di tutti i 26 imputati che erano state formalizzate dai pm Daniela Pischetola e Vincenzo Carusi. Imputati nel procedimento sono, tra gli altri, Giovanni Gosio, direttore generale di Tirreno Power dal 2003 al 2014, e Massimo Orlandi, presidente del cda in diversi periodi nonché membro del Comitato di Gestione.
A giudizio inoltre numerosi consiglieri di amministrazione e direttori di dipartimento e manager che si sono succeduti dal 2004 al 2014.....
Continua su  Il Fatto Quotidiano 

Dottor Fabrizio Minichilli al ISES-ISEE 2018 Joint Annual Meeting: Il rischio per la salute di vivere vicino a una centrale elettrica a carbone in Italia.


Al di là di ogni altra valutazione e interrogativo, comunichiamo che recentemente lo studio retrospettivo di coorte residenziale del CNR di Pisa è stato vagliato dalla comunità scientifica internazionale che lo ha quindi accettato affinché ne sia presentato un estratto al congresso di livello mondiale di epidemiologia ambientale di Ottawa (Canada) ISES-ISEE 2018 Joint Annual Meeting.

Riteniamo debba essere sottolineata la valenza della valutazione scientifica di un tale livello internazionale che ci pare difficilmente contestabile.
Sotto l' intervento in programma il 28 di agosto alle ore 14,30


Intervento del Dottor Fabrizio Minichilli 

O02.03.50. Il rischio per la salute di vivere vicino a una centrale elettrica a carbone: uno studio di coorte residenziale nell'Italia nord-occidentale 
Dottor Fabrizio Minichilli, Unità di Epidemiologia Ambientale, Istituto di Fisiologia Clinica, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Italia
                         

Il tema della riunione annuale congiunta ISES-ISEE 2018 è " Affrontare le complesse questioni locali e globali in termini di esposizione e salute ambientale ".

Essendo la capitale del Canada, Ottawa ospita una comunità diversificata e attiva di scienziati e responsabili politici impegnati nell'indagine sull'ambiente locale e globale e nella ricerca sanitaria. La riunione annuale congiunta ISES-ISEE 2018 includerà delegati di tutto il mondo e farà leva su competenze locali e internazionali per affrontare argomenti complessi locali e globali relativi alla scienza dell'esposizione e all'epidemiologia ambientale .....continua qui


Pubblichiamo il link  alla  relazione scientifica conclusiva, relativa allo studio epidemiologico di coorte residenziale su mortalita' e ricoveri ospedalieri per valutare gli effetti sulla salute dell' inquinamento da centrale a carbone  nei comuni di Savona , Vado Ligure , Quiliano e aree limitrofe e ricostruzione del quadro epidemiologico in relazione  all' impatto di emissioni puntiformi e diffuse in atmosfera 


29 ottobre 2018

Inquinamento e salute la cura piu' efficace e' la prevenzione

Tratto da Enea 
 Inquinamento e salute la cura piu' 
efficace e' la prevenzione








Leggi la pubblicazione integrale di Francesca
 Pacchierotti  su Enea

Ansa : Oms, 90% bimbi respira inquinamento, 600 mila morti

Tratto da Ansa 

Oms, 90% bimbi respira inquinamento, 600 mila morti

Rapporto mondiale, Italia tra peggiori per la qualità dell'aria

 © ANSA

ROMA - Ogni giorno più del 90% di bambini sotto i 15 anni nel mondo respira aria inquinata che è la causa di 600mila morti infantili dovute allo smog respirato in casa e fuori. L'Italia fa parte dei paesi con la qualità dell'aria peggiore, tanto che il 98% dei bambini è esposto a livelli troppo alti di polveri ultrasottili. Lo afferma un rapporto presentato dall'Oms in occasione della prima Conferenza Globale sull'inquinamento dell'aria e la salute che inizia domani a Ginevra. Il problema, sottolinea il documento, riguarda sia i paesi in via di sviluppo, dove il 98% dei bambini sotto i 5 anni respira livelli di polveri ultrasottili superiori al limite fissato dall'Oms, sia quelli ad alto reddito, dove la percentuale è comunque superiore al 50%. "L'aria inquinata - afferma Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore Generale dell'Oms - sta avvelenando milioni di bambini e rovinando le loro vite. Questo è imperdonabile. Ogni bambino dovrebbe poter respirare aria pulita per crescere al massimo del proprio potenziale".


Gli effetti dell'inquinamento dell'aria, sottolinea il rapporto, iniziano già dalla gravidanza, durante la quale l'esposizione causa parti prematuri e basso peso alla nascita.  Lo smog inoltre ha un impatto sullo sviluppo cognitivo, e può scatenare malattie respiratorie come l'asma ma anche favorire tumori infantili. Chi ha respirato aria inquinata da piccolo inoltre ha un rischio molto maggiore di malattie croniche cardiovascolari da adulto. 
Inquinamento, più del 90% dei bambini respira aria tossica

 Leggi anche su La Repubblica 
Inquinamento, più del 90% dei bambini respira aria tossica

"L'aria inquinata - afferma Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore Generale dell'Oms - sta avvelenando milioni di bambini e rovinando le loro vite. Questo è imperdonabile. Ogni bambino dovrebbe poter respirare aria pulita per crescere al massimo del proprio potenziale". Le aree più colpite sono quelle più povere e quelle in via di sviluppo: il Sud-Est asiatico dove il 99% di tutti i bambini al di sotto dei 5 anni sono esposti a livelli pericolosi per la salute, o il Pacifico occidentale, dove ad essere colpiti è il 98% dei bambini. Il problema riguarda, però, anche i paesi ad alto reddito, dove la percentuale è comunque superiore al 50%. L'Italia fa parte dei paesi con la qualità dell'aria peggiore.Continua su  La Repubblica 





27 ottobre 2018

Ginevra 30 ottobre – 1 novembre 2018 Prima conferenza mondiale dell’OMS sull’inquinamento atmosferico e la salute


Tratto da Sicurezza oggi

Prima conferenza mondiale dell’OMS sull’inquinamento atmosferico e la salute

La prima conferenza mondiale sull’inquinamento atmosferico e la salute si terrà presso la sede dell’OMS a Ginevra il 30 ottobre – 1 novembre 2018.


La conferenza si terrà in collaborazione con l’ONU, l’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM), il Segretariato dell’ONU Convenzione quadro sui cambiamenti climatici (UNFCCC), la Coalizione per il clima e l’aria pulita per ridurre gli inquinanti climatici di breve durata (CCAC) e la Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite (UNECE).
I partecipanti includeranno i ministri della salute e dell’ambiente e altri rappresentanti del governo nazionale; rappresentanti di agenzie intergovernative, operatori sanitari, altri settori (ad esempio i trasporti, l’energia, ecc.), nonché della ricerca, del mondo accademico e della società civile.
La conferenza risponde a un mandato dell’Assemblea Mondiale della Sanità per combattere una delle cause più importanti del mondo di morte prematura, causando circa 7 milioni di morti ogni anno. L’inquinamento atmosferico nella maggior parte delle città supera i livelli raccomandati OMS La qualità dell’aria e l’inquinamento atmosferico domestico sono i principali responsabili delle case rurali e urbane povere. Fino a 1/3 delle morti per ictus, cancro ai polmoni e malattie cardiache sono dovute all’inquinamento atmosferico.
Esistono strategie convenienti per ridurre le emissioni di inquinamento da trasporto, energia, agricoltura, rifiuti e settori abitativi. Le strategie attente alla salute possono ridurre i cambiamenti climatici e sostenere gli obiettivi di sviluppo sostenibile per la salute, l’energia e le città.
L’agenda della conferenza è disponibile in questo link. La partecipazione a distanza sarà facilitata da webcasting e live-streaming delle sessioni. Fonte WHO

Leggi anche su Quotidiano sanita'

25 ottobre 2018

Ansa:Non solo polmoni, l’inquinamento mette a rischio anche per cancro alla gola

Tratto da Ansa 

Non solo polmoni, l’inquinamento mette a rischio anche per cancro alla gola

Si parla spesso degli effetti dell’inquinamento sulla salute, con particolare riferimento a diversi tipi di tumori come quello al seno, al fegato o ai polmoni. Ora una recente analisi realizzata da un gruppo di ricercatori di Taiwan avrebbe individuato una correlazione tra la cattiva qualità dell’aria e il tumore alla gola.

La raccolta dei dati

I ricercatori hanno analizzato una serie di dati ottenuti dalle stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria a Taiwan e raccolti a partire dal 2009. Queste informazioni, sono state combinate in un secondo momento con le cartelle cliniche di 482.659 uomini di più di 40 anni raccolti tra il 2012 e il 2013.

Rischio cancro orale correlato a esposizione a PM 2.5

Valutando i 1617 casi di cancro orale rilevati i ricercatori hanno considerato poi altri fattori come l’eta o l’esposizione all’ozono. Dalla ricerca e emerso come gli uomini esposti a più alti livelli di PM2,5 abbiano registrato un aumento del rischio di cancro alla gola. Nello specifico quando la concentrazione era maggiore o uguale a 40,37% c’era il 23% in più di probabilità di sviluppare la malattia.

22 ottobre 2018

ISDE: Basta incentivi pubblici per la combustione di biomasse, sì a una reale economia circolare


Tratto da ISDE

Basta incentivi pubblici per la combustione di biomasse, sì a una reale economia circolare


foto-di-gruppo_intervento-robertoMedici per l’Ambiente: al via la battaglia contro gli incentivi pubblici per l’utilizzo energetico di biomasse, una scelta in contrasto con la tutela di ambiente e salute

Si è tenuta questa mattina presso la sala stampa della Camera dei Deputati una conferenza stampa dell’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente(ISDE Italia) alla presenza del Presidente Nazionale Roberto Romizi, del Presidente del Comitato Scientifico, Agostino Di Ciaula, del Presidente eletto di ISDE International, Ferdinando Laghie di Patrizia Gentilinidella Giunta Esecutiva dell’Associazione.
L’ultimo report IPCC (Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico dell’ONU) ha ribadito l’urgenza di contenere il riscaldamento globale entro 1.5°C, che il tempo a disposizione è molto limitato (circa 30 anni) e che le soluzioni devono essere rapide e inedite.Le modificazioni in corso stanno trovando l’Italia gravemente impreparata in termini di resilienza e inefficace nell’applicazione di misure di prevenzione.Tutto questo genera danni sanitari ed economici crescenti che interessano soprattutto le aree geografiche e le persone più vulnerabili, aumentando disuguaglianze e iniquità.
Il caso dell’utilizzo inappropriato delle biomasse rappresenta uno degli esempi più eclatanti di insostenibilità. Numerosi studi hanno dimostrato l’inefficienza energetica e l’alto impatto ambientale del vettore biomassa, che non è da ritenere un’alternativa sostenibile alle fonti fossili, anche perché è strettamente dipendente da queste ultime. Considerare “neutre” le emissioni da combustione di biomasse a fini energetici è inappropriato, fuorviante e pericoloso e non potrà che aumentare i livelli già critici d’inquinamento e accelerare sia il riscaldamento globale che i danni a esso correlati.
L’utilizzo a fini energetici delle biomasse è anche insostenibile dal punto di vista economico e questo spiega la necessità d’ingenti sussidi pubblici. Le centrali a biomasse, infatti, pur avendo una bassissima resa energetica (attorno al 25%), rivestono interesse economico rilevante proprio perché sostenute dagli incentivi pubblici per le fonti rinnovabili. La centrale ENEL nel Parco Nazionale del Pollino, per citare un esempio, nel solo 2016, ha fatto incassare 49 milioni di euro di cui solo 10 da produzione energetica e ben 39 da incentivi pubblici  Ci sono ampie evidenze che la criminalità organizzata è da sempre nel business della fornitura delle biomasse, attraverso tagli boschivi illegali e incendi dolosi per sfruttare successivamente i tagli determinati dalla necessità di bonificare le aree percorse da incendi.  
Dal punto di vista ambientale, inoltre, per sostenere la produzione di energia da biomasse è necessario deforestare enormi superfici, mettendo ulteriormente a rischio la tenuta idrogeologica del paese e riducendo la quantità di carbonio stoccata in tali ecosistemi.
Dal punto di vista sanitario sono elevatissimi i costi umani ed economici generati dall’ inquinamento delle matrici ambientali secondario ai processi di combustione.Far crescere le foreste e destinare suolo a colture alimentari e non energetiche, privilegiando tecniche agronomiche che aumentino l’humus ed il sequestro di carbonio organico, rappresentano una strategia molto più vantaggiosa dal punto di vista economico, ambientale e sanitario e per contrastare il riscaldamento globale.
 ISDE Italia ribadisce pertanto l’urgente necessità di eliminare qualunque forma di incentivo all’utilizzo delle combustioni di biomasse per fini energetici e/o industriali.Continua la lettura  su Isde 

18 ottobre 2018

ISDE: “A Medicina non si insegna la correlazione tra ambiente e salute .Convegno a Roma

Tratto da greennews

ISDE: “A Medicina non si insegna la correlazione ambiente-salute”. Un convegno a Roma

Si terrà a Roma, il 19 e il 20 ottobre prossimi, un convegno organizzato dall’Ordine dei Medici di Roma e da ISDE, l’Associazione Medici per l’Ambiente, sul delicato tema ambiente e salute.
I “determinanti di salute” e, in particolare, il binomio ambiente-salute sono, infatti, secondo ISDE, scarsamente considerati nei programmi di studio delle facoltà universitarie di Medicina. “I medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta – si legge nel comunicato di presentazione del convegno – non vengono dotati, nonostante le ormai evidenti correlazioni tra alcuni stati patologici e la contaminazione ambientale, di conoscenze, competenze e abilità, che consentano l’ individuazione clinica precoce e la prevenzione delle patologie collegate all’ambiente insalubre e agli altri determinanti di salute correlati all’ambiente”.
Pochi medici, in sostanza, indagano sulla salubrità dell’ambiente domestico, dei locali scolastici, dei luoghi di lavoro e di quelli in cui si trascorre il tempo libero, per completare un’esauriente anamnesi.
“In una larga parte della classe medica – prosegue la nota di ISDE – non c’è ancora la consapevolezza dell’influenza negativa che la contaminazione ambientale può avere sulla salute umana, a partire dal periodo del pre-concepimento e lungo tutta l’età dello sviluppo e nell’età adulta”.
Il medico del territorio, in realtà, dovrebbe avere ha un doppio ruolo di tipo scientifico-clinico e di advocacy che sono strettamente legati l’uno all’altro. “Nel suo ruolo clinico-scientifico – precisa ISDE – il medico deve sospettare, riconoscere e individuare precocemente manifestazioni cliniche correlate all’ambiente insalubre e formarsi continuamente per mantenere elevato il suo livello professionale; dall’altro lato deve informare, educare pazienti e famiglie, essere un esempio di comportamento, ricercare, raccogliere dati e segnalare eventi critici, deve essere protagonista e promotore di iniziative di informazione/formazione per la popolazione (incontri, pubblicazioni, interventi sui media), mantenendo un rapporto costante con le istituzioni e con le associazioni del territorio a difesa dell’ambiente”.
Il convegno romano sarà quindi l’occasione per fare il punto su tutto ciò che riguarda le correlazioni tra ambiente e salute umana, per contribuire alla costituzione di una “Rete di Medici Sentinella per l’Ambiente” che, dopo aver acquisito alcuni fondamenti teorici e alcuni strumenti pratici, si occupino di mediare i conflitti ambiente-salute correlati divenendo il punto di raccordo tra la popolazione e le istituzioni e di identificare e segnalare alle autorità locali eventuali criticità ambientali che possano rappresentare un rischio per la salute dei cittadini.

17 ottobre 2018

Decreto Genova, fanghi con idrocarburi in agricoltura. ......

Decreto Genova, fanghi con idrocarburi in agricoltura. ......
Decreto Genova, fanghi con idrocarburi in agricoltura. Un esperimento chimico sui cittadini
Il Governo ha inserito nel decreto Genova un articolo che nulla ha a che fare con Genova. È l’articolo 41 del dl 28 settembre 2018 n. 109. Tale articolo autorizza a spandere fanghi con idrocarburi nei campi, suscitando le reazioni di chi teme che questa norma possa costituire un pericolo per la salute, essendo alcuni idrocarburi cancerogeni.
........... La regola aurea dovrebbe essere che in caso di incertezza una cosa non va fatta: è il Principio di precauzione. Quello varato nel lontano 1992 a Rio de Janeironella Conferenza sull’ambiente dell’Onu. Principio poi recepito nella legislazione europea e nazionale.
L’incertezza scientifica che negli idrocarburi presenti nei fanghi ci siano o no quantità di cancerogeni capaci di danneggiare la salute dovrebbe essere una incertezza sufficiente a far scattare il Principio di precauzione. “Vorrei conoscere le basi scientifiche che permettano con assoluta tranquillità di affermare che non vi sono impatti sulla salute”, ha scritto Patrizia Gentilini, medico per l’ambiente.Continua qui

14 ottobre 2018

Marco Grondacci :Sul futuro dell’area a Enel a Spezia finiamola con il politichese e coinvolgiamo la città!

Tratto da note di  Grondacci

Sul futuro dell’area a Enel a Spezia finiamola con il politichese e coinvolgiamo la città!


Continuo a leggere sui mass media spezzini dichiarazioni fantasiose per giustificare la scelta  contenuta nell’ordine del giorno approvato dal consiglio comunale sul futuro dell’area attualmente occupata dalla centrale Enel. Come è noto uno dei punti principali di quell’ordine del giorno è quello di impegnare la Giunta Comunale e il Sindaco nella richiesta all’Enel di restare nell’area con investimenti in particolari diretti a realizzare una nuova centrale a gas.
Provo a chiarire la questione andando per voci come se fosse un dizionario sull futuro di quest’area così rilevante per la città.
.....
  SALUTE 
Si dice che con la fine del carbone si tutela la salute. Su questo siamo tutti d’accordo ma la salute si tutela anche attrezzandosi per le scelte future che sarebbero sicuramente più lungimiranti soprattutto in termini di prevenzione sanitaria se si avviasse da subito uno studio di danno sanitario prodotto dalla centrale in città in tutti questi decenni, facendolo seguire da una valutazione integrata di impatto ambientale e sanitario sugli scenari futuri dell’area compreso quello della ipotizzata centrale a gas....

DESTINAZIONE INDUSTRIALE DELL’ARE ENEL
Per evitare che l’eventuale mantenimento della destinazione industriale dell’area diventi il volano per realizzare nuove attività inquinanti (non solo quindi la centrale a gas per capirci) esiste lo strumento di regolamentazione della presenza delle industrie insalubri che rientra pienamente nei poteri comunali. Non si tratta di prendere tutto l’elenco di tali tipologie di industrie ma di escludere quelle più pericolose (impianti di rifiuti, centrali termoelettriche convenzionali, impianti chimici per es.).....

POTERI DEL SINDACO 
Qualcuno della maggioranza che ha votato l’odg del Consiglio Comunale a favore della centrale a gas ha dichiarato che il Sindaco sul futuro dell’area Enel non ha poteri. Non è così infatti:
1. il Sindaco come massima autorità sanitaria può esercitare i suoi poteri in materia di regolamentazione delle industrie insalubri da collocare nell’area
2. il Sindaco come capo politico della Amministrazione Comunale può decidere il destino urbanistico dell’area anche attraverso la procedura di valutazione ambientale strategica o del nuovo PUC o di una variante apposita per l’area
3. nell’immediato il Sindaco può evitare, se dovesse porsi realmente, il rischio che la centrale duri sino al 2021 od oltre alle non adeguate condizioni ambientali attuali (frutto anche di un AIA non all’altezza dei rischi sanitari prodotti dall’impianto), avviando una analisi dei dati sanitari nell’area interessata dalla ricaduta dei fumi elaborando le motivazioni per chiedere la revisione dell’AIA con nuove prescrizioni in questa fase di transizione verso la chiusura o addirittura la sospensione della attività della centrale. Lo prevede il testo unico ambientale questa funzione del Sindaco che può essere esercitata anche dopo il rilascio dell’AIA quindi da subito!
4. non solo ma il Sindaco potrebbe immediatamente avviare una istruttoria per colmare una lacuna della procedura dell’AIA rilasciata nel 2013. All’epoca il Sindaco in carica non rilasciò il Parere Sanitario (atto obbligatorio per legge) previsto all’interno dell’AIA.
5. chiedere chiarimenti sulla documentazione fino ad ora prodotta da Enel sullo stato di inquinamento dei terreni interessati dalla centrale (la c.d. Relazione di Riferimento) e quanto questa documentazione sia adeguata alla nuova normativa sulla garanzie dì fideiussorie intervenuta dopo che Enel ha depositato detta Relazione.

Insomma di “cosine” ne potrebbe fare il sig. Sindaco che dite?

11 ottobre 2018

Il Cambiamento : Ercolini e i suoi... dieci passi per vivere a "rifiuti zero"

Tratto da Il Cambiamento

Ercolini e i suoi... dieci passi per vivere a "rifiuti zero"

In Italia i rifiuti non sono solo i cassonetti bruciati, le montagne di pattume abbandonate abusivamente, il mercato così lucrativo per gli inceneritori. C'è anche una realtà virtuosa, "dal basso", fatta di persone che si sono messe in rete e stanno facendo grandi cose. E c'è chi cerca di non farcele conoscere.


Invece noi vogliamo che siano conosciute e condivise. Pèrchè nel nostro paese, ormai, l'unica idea che abbiamo dei rifiuti in Italia è quella dei cassonetti incendiati, degli scioperi dei netturbini che lasciano le strade sommerse di sacchi, della tragedia della Terra dei fuochi e delle discariche fuori legge sparse in tutto il Paese; allora dovremmo disperarci. E lo facciamo. Sì, è giusto non abbassare la guardia e trovare la motivazione per contrastare queste derive e queste speculazioni.
Ma ci sono anche italiani migliori di quello che crediamo. E lo possiamo anche leggere nel nuovo libro di Rossano Ercolini, "Rifiuti zero. I dieci passi per la rivoluzione ecologica dal premio Nobel per l'ambiente".
È la realtà di cui è stato uni fondatori e promotori, è la rete Rifiuti Zero, movimento civico e filosofia di vita che nasce da una realtà internazionale ma di cui Rossano Ercolini è il principale artefice in Italia. E nel libro ci sono esperienze, suggerimenti, concretezza; si getta un ponte per traghettare al più presto questo paese verso un nuovo paradigma. Che naturalmente non a tutti piace perché non a tutti porta vantaggi economici.
«Grazie a uno sforzo «dal basso» di molte associazioni, il nostro Paese ha raggiunto un livello di raccolta differenziata superiore a quella di Inghilterra, Francia, e persino Danimarca e Olanda - spiega l'autore - Quindi si può vivere senza mandare tonnellate di rifiuti in inceneritori o in discarica, azzerando l’inquinamento che da essi deriva e non immettendo microplastiche nei mari? La risposta è sì, e questo libro indica un modello in dieci passi: dalla corretta raccolta differenziata porta a porta, al compostaggio che trasforma in fertilizzante il nostro umido, dal riciclo dei materiali al dare una seconda vita a molti nostri oggetti ed elettrodomestici, da una bolletta che premi con incentivi i cittadini virtuosi a una accorta politica degli imballaggi che li riduca all’origine o li renda compostabili».
«Questa rivoluzione silenziosa è già in atto. Va verso un nuovo mondo pulito, e dipende da una nuova collaborazione responsabile e lungimirante fra cittadini, istituzioni e produttori. Perché mai come nel caso dei rifiuti, si può dire che il futuro del mondo è nelle nostre mani». 
Chi è Rossano Ercolini
Toscano, maestro elementare, è ideatore e responsabile del progetto «Passi concreti verso Rifiuti Zero». Si occupa attivamente di gestione dei rifiuti da 34 anni, in particolare il suo impegno è andato alla divulgazione dei rischi ambientali derivanti dagli inceneritori e a promuovere lo stile di vita a spreco zero. Per queste sue battaglie ha ricevuto nel 2013 il prestigioso Goldman Environmental Prize, il Nobel alternativo per l’ambiente.....
Continua su Il Cambiamento

10 ottobre 2018

Ansa: L'inquinamento è collegato al rischio di cancro alla bocca

Tratto da Ansa

L'inquinamento è collegato al rischio di cancro alla bocca

Polveri sottili le presunte colpevoli, studio su popolazione

 © ANSA
(ANSA) - ROMA, 10 OTT - Alti livelli di inquinanti atmosferici, in particolare le polveri sottili, possono essere collegati ad un aumentato rischio di sviluppare il cancro alla bocca. Lo suggerisce il primo studio nel suo genere, pubblicato online sul Journal of Investigative Medicine, che si aggiunge alle crescenti evidenze sui danni causati dal PM 2,5 alla salute umana.
    Il numero di nuovi casi di cancro alla bocca sta aumentando in molte parti del mondo. I fattori di rischio noti comprendono il fumo, il bere e il papilloma virus umano (HPV). Per scoprire se lo smog possa avere un ruolo, i ricercatori dell'Asia University a Taichung City, Taiwan, hanno esaminato i livelli di inquinanti atmosferici (monossido di carbonio, ozono, monossido e biossido di azoto, polveri sottili) durante il 2009 in 66 stazioni di monitoraggio della qualità dell'aria di Taiwan. Nel 2012-13, hanno controllato le cartelle cliniche di 482.659 uomini di età pari o superiore a 40 anni, tra i quali hanno diagnosticato 1617 casi di cancro alla bocca. Le diagnosi sono state quindi collegate ai livelli locali di inquinanti atmosferici del 2009. Si è visto così un'associazione con livelli crescenti di PM 2,5, noti per essere dannosi per la salute respiratoria e cardiovascolare: i livelli superiori a 40,37 μg/m3 se confrontati con livelli inferiori a 26,74 μg/m3, erano associati a un rischio aumentato del 43% di diagnosi di cancro alla bocca. Alcuni dei componenti di PM 2,5, ricordano i ricercatori, includono metalli pesanti e idrocarburi policiclici aromatici, noti agenti cancerogeni.(ANSA).

   

09 ottobre 2018

Gli effetti dell’inquinamento dell’aria sul tuo cervello e sui tuoi polmoni

Gli effetti dell’inquinamento dell’aria sul tuo cervello e i tuoi polmoni

Non abbiamo altra scelta che respirare l’aria che ci circonda.
Ma le macchine che utilizziamo e le politiche che ci governano trasformano quell’aria. Le auto saturano l’aria con lo smog, le fabbriche e le centrali energetiche rilasciano ogni sorta di residuo nell’atmosfera mentre i sistemi di riscaldamento dei complessi di appartamenti la intasano con sostanze chimiche di ogni genere. In molti luoghi gli alberi, che contribuiscono a migliorare la qualità dell’aria, sono scomparsi.
Tutto questo provoca conseguenze per la salute, alcune più gravi di altre.
L’inquinamento non rende l’aria solo più difficile da respirare. Può cambiare lo sviluppo del cervello nei bambini e rende gli adulti più vulnerabili a danni cognitivi.
Questo è un problema urgente e di portata globale: il 98% delle città con più di 100.000 abitanti in zone a medio e basso reddito non raggiunge gli standard qualitativi per l’aria imposti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Anche negli Stati Uniti, dove la qualità dell’aria è abbastanza elevata, ci sono prove che l’aria respirata dalla popolazione abbia effetti negativi sul loro fisico e sul loro cervello.
Ecco gli effetti che l’inquinamento ha sulla tua salute e perché dovreste fare attenzione alla qualità dell’aria.

I bambini esposti ad aria inquinata in giovane età è più probabile che soffrano di asma e abbiano difficoltà a scuola e ci sono anche segnali che possa causare danni all’apprendimento cognitivo

Studi condotti in Cina e Canada hanno dimostrato come bambini esposti ad un’aria molto inquinata abbiano più probabilità di soffrire d’asma e complicazioni respiratorie. Una ricerca condotta sugli studenti delle scuole elementari di New York ha mostrato come i bambini che respirano aria inquinata abbiano bisogno di sostegno accademico più frequentemente.

Ci sono indizi che l’inquinamento influenzi negativamente anche bambini non ancora nati se le loro madri respirano aria malsana

Le percentuali di nascite premature e mortalità infantile sono più alte nei luoghi in cui la qualità dell’aria è pessima. Una ricerca pubblicata in settembre mostra che quando le donne che respirano aria inquinata, le particelle inquinate raggiungono la placenta e potrebbero colpire il bambino.

I bambini esposti all’inquinamento dell’aria ottengono risultati accademici peggiori

Uno studio condotto in California ha mostrato che riducendo il livello di inquinamento nelle zone in cui si trovavano scuole per le famiglie a basso reddito, i punteggi accademici si alzavano. Anche la qualità dell’aria all’interno degli edifici provoca conseguenze: una ricerca ha scoperto che migliorando la qualità dell’aria all’interno delle scuole, i risultati ottenuti nei test miglioravano.

Questi effetti sul cervello proseguono nel corso della vita causando negli anziani demenza senile e Alzheimer

Ricerche condotte negli Stati Uniti hanno mostrato come i tassi di demenza senile e perdite di lucidità fossero più alti nei luoghi in cui l’aria è più inquinata; mentre calano in quelle località dove sono attivi i regolamenti EPA. Una ricerca dalla Cina mostra che i problemi cognitivi legati all’inquinamento dell’aria si intensificano più l’età delle persone è alta, con effetti significativi sulle capacità verbali delle persone meno educate.

Molti dati mostrano che una peggiore qualità dell’aria fa aumentare i tassi di asma e malattie polmonari

Le persone più anziane è più probabile finiscano in pronto soccorso in giorni in cui i livelli di inquinamento sono più alti. I bambini invece è più probabile debbano essere trattati per i sintomi dell’asma.

Ci sono anche indizi che indicano come le persone esposte a livelli di inquinamento più elevati è più probabile sviluppino allergie

Questo è il caso di luoghi con alto tasso di inquinamento da parte dello smog

L’inquinamento dell’aria causato dagli incendi uccide circa 15.000 persone all’anno negli Stati Uniti tramite malattie cardiache, polmonari, asma e altri problemi respiratori

Con l’aumento degli incendi, il numero di vittime potrebbe presto raggiungere le 40.000 unità entro la fine del secolo, secondo un recente studio

L’esposizione all’inquinamento da ozono aumenta i rischi di malattie cardiovascolari e di attacchi di cuore

Anche una breve esposizione ad alti livelli di ozono, che avviene quando il sole scalda le particelle presenti nell’aria inquinata, aumentano i rischi di aritmia cardiaca. Aumenta anche il tasso di attacchi di cuore in soggetti non a rischio.

L’inquinamento dell’aria peggiora gli effetti sulla salute delle ondate di calore

Il sole estivo trasforma le particelle come quelle dello smog in ozono. L‘inquinamento dell’aria aggrava gli effetti delle ondate di calore, già più letali di terremoti e uragani.
Uno studio pubblicato nel 2008 mostrava come per ogni grado Celsius di temperatura in più, l’inquinamento da ozono poteva uccidere più di 22.000 persone a causa di malattie respiratorie, asma ed enfisemi.

L’inquinamento aumenta il tasso di cancro ai polmoni

Circa il 5% delle morti causate da tumore ai polmoni e alla gola è attribuibile all’inquinamento.

La qualità dell’aria influisce sull’aspettativa di vita, soprattutto nei paesi in via di sviluppo

In media, le persone perdono in media un anno di vita a causa dell’inquinamento dell’aria, ma questo effetto è ben più marcato in alcune zone. In Cina l’inquinamento causa la perdita di tre anni di vita. In India, nella quale si trovano 14 delle più inquinate città del mondo, si perdono in media quattro anni.