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20 luglio 2009

"Stefania Prestigiacomo ha firmato il decreto relativo alla Valutazione di Impatto Ambientale VIA per la Centrale elettrica di Vado Ligure"

Apprendiamo dal sito del ministero dell’ambiente che il Ministro Stefania Prestigiacomo ha firmato il decreto relativo alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) per la Centrale elettrica di Vado Ligure della "Tirreno Power".

Per quanto riguarda gli sviluppi futuri di questo atto, come nostro costume valuteremo con estrema attenzione la legittimità dell’operato della Pubblica Amministrazione.

Per quanto riguarda la situazione attuale sentiamo il dovere di replicare punto per punto alle argomentazioni apparse recentemente sulla stampa ad opera dei responsabili della Centrale termoelettrica.

La nostra associazione di volontariato è composta da cittadini che cercano di capire, di approfondire, per non rilasciare cambiali in bianco a nessuno sui propri destini, su quelli dei figli e del territorio.
Non siamo un comitato dei NO, non ci opponiamo alla modernità, anzi siamo molto favorevoli alle nuove tecnologie: riteniamo non solo legittimo ma assolutamente opportuno che una società moderna miri allo sviluppo e quindi a creare fonti di energia e ricchezza; ma riteniamo nostro diritto ad avere garanzie su quanto ci riguarda direttamente affinché sia comunque verificata la conformità alla legge.

Per quanto riguarda i problemi sulla salute le nostre gravi preoccupazioni sono indotte non solo dalla letteratura scientifica internazionale ma dalle considerazioni e prese di posizione dell’ordine dei medici e recentissimamente dal Dottor Paolo Franceschi nella sua qualità di Referente Scientifico per la commissione Ambiente e salute dell’ Ordine dei Medici di Savona. Invitiamo tutti i cittadini a leggere con la massima attenzione la sua relazione anche sul nostro sito

Documenti ufficiali ci dicono che “Il Piano di risanamento e tutela della qualità dell’aria classifica l’area di Savona, Vado e Quiliano in Zona 2 Area urbana con fonti emittenti miste, per cui sono riscontrati superamenti dei limiti anche oltre il margine di tolleranza per alcuni dei parametri di riferimento (ossidi di azoto, PM10, benzene)” (Regione Liguria par. 134/214)

La stessa proprietà della centrale afferma che “ Le polveri disperse in atmosfera hanno per lo più effetti sulla qualità dell’aria a livello locale in relazione al fatto che possono veicolare metalli pesanti e altri microinquinanti adsorbiti sulla superficie del materiale particolato.”(Fonte Tirreno Power)

Proprio per le polveri sottili abbiamo presentato richiesta formale alla Provincia di Savona relativa ai valori degli inquinanti rilevati; dalla risposta avuta nel gennaio 2008 non risultano essere mai state rilevate le P.M. 2,5 nonostante il disposto del DM. 60 del 2002.
Ci domandiamo come si faccia ad affermare che Arpal ha fornito dati anche sulle PM 2,5 e sulle PM1 quando dai documenti ufficiali non risultano rilevamenti continuativi. A meno che non ci si riferisca ad una indagine effettuata per cinque giorni ed in due soli siti, il che suonerebbe ai nostri orecchi argomento non degno di commenti.
Sottolineiamo solo alcuni numeri dichiarati dalla stessa direzione della centrale termoelettrica che, ricordiamo, sorge in un contesto densamente abitato:
nel solo anno 2007 sono state bruciate nella centrale di Vado Quiliano:
1.442.000 unmilione quattrocentoquarantaduemila tonnellate di carbone.
Stimando il peso specifico del carbone uguale a 0.8, e ragionando in metri cubi, è come se si fosse bruciato un serpentone composto da una sequenza di metri cubi lunga circa milleottocento chilometri (disteso su strada più della distanza da Savona a Liverpool)

Riteniamo che dovrebbe altresì essere accertata la compatibilità con le leggi vigenti degli enormi cumuli di carbone a cielo aperto. Su questo punto auspichiamo una verifica della Magistratura.Leggi

Riteniamo che la frase “l’aumento di produzione è necessario se si vuole l’eccellenza delle tecnologie e dei controlli” sia un’implicita ammissione che ad oggi non vi sia l’eccellenza delle tecnologie e dei controlli e noi invece le pretendiamo e ci domandiamo come mai non sia stata pretesa dagli organi amministrativi tenendo conto che l’art 3 comma a del Dlg 59 del 2005 prevede l’applicazione “delle migliori tecniche disponibili”; anche su questo punto auspichiamo una verifica della Magistratura.

Ci pare inoltre paradossale che si possa affermare che la Regione “aveva detto no per motivi procedurali, ma non aveva detto una parola contro il merito del progetto” . Ci sembra un’altra affermazione quantomeno incauta e controproducente perché è sin troppo facile cercare la fonte, il testo della delibera della Regione dove si può leggere, (tra gli altri numerosi punti delle motivazioni del parere negativo),
“impatti attribuibili alla nuova sezione a carbone che,….., non sono mitigabili”

“Incongruenza con il Piano di risanamento dell’aria, sia per quanto attiene le concentrazioni di inquinanti atmosferici nell’ambito territoriale della centrale, sia per quanto attiene alle emissioni di gas serra”


Sempre per quanto riguarda il rispetto delle norme, la stessa Regione afferma nella delibera 658 che “sono in corso le fasi di preavviamento del gruppo a ciclo combinato a gas naturale di cui al ridetto provvedimento del Ministero Ambiente di esclusione dalla VIA nazionale, ma in oggi non tutte le prescrizioni condizionanti tale esclusione risultano ottemperate” . Visto che le prescrizioni sono definite condizionanti, riteniamo necessaria la completa ottemperanza.. Come abbiamo detto noi non siamo pregiudizialmente contro nessuno, ma chiediamo con forza il rispetto delle norme.

E’ partito anche un invito ad osservare lo scarico delle ciminiere: a noi basta sapere cosa buttano nella nostra aria (valori pubblicati dalla stessa Centrale). Dalla combustione di tutto questo carbone solo nel corso del 2007 sono state emesse in atmosfera (la nostra) :
3.825.000 tremilioni ottocentoventicinquemila tonnellate di CO2
4.962 quattromilanovecentosessantadue tonnellate di SO2

e molte, molte altre sostanze
(rientranti nei limiti di legge secondo quanto dichiarato dai responsabili della centrale), quali ad esempio arsenico, cadmio, cobalto, cromo, mercurio, palladio, piombo, vanadio, cloruri, diossine e furani ecc.
Pensiamo che ogni considerazione veramente seria non possa evitare il confronto con i numeri sopra indicati, che sottoponiamo, senza commenti, alle valutazioni dei cittadini di tutta la provincia di Savona

Infine una considerazione sulla affermazione “Apriremo a tutti le porte della centrale”: ben conosciamo la campagna di Federchimica “Fabbriche aperte” degli anni ’90 che rappresentava una vera iniziativa affinché le attività si mettessero in regola: alla luce delle evidenze che abbiamo esposto l’iniziativa della Centrale ci pare ben diversa e demagogica: non basta il lindore apparente, riteniamo necessario sempre e comunque il rispetto della verità e della legge anche per non alterare il principio della corretta competitività con altri produttori di energia che esercitino attività di minore impatto e costo sociale.


Grazie sopprattutto ,da parte dei nostri bambini, a chi ha
firmato tale provvedimento per la considerazione prestata alle nostre legittime istanze.


Così mentre purtroppo ci vorrebbero aumentare la dose complessiva di inquinanti , in chiusura dedichiamo alla Ministra Prestigiacomo questa lettera del dott. Giovanni Ghirga medico pediatra di Civitavecchia sugli effetti del carbone sui bambini :
Dopo circa 20 anni che seguo bambini affetti da asma bronchiale non riesco a nascondere la delusione più completa verso questa società.
La scienza ha fatto progressi enormi nella cura delle patologie infantili riducendo la mortalità nei paesi più sviluppati a livelli impensabili fino a poco tempo fa. I reparti ospedalieri di ricovero per bambini, una volta affollati per l’elevato numero di piccoli malati, oggi hanno pochi pazienti.
Di fronte a questo successo della Medicina la risposta della società è ripugnante: l’uso del carbone come combustibile.
In una città come Civitavecchia dove è già molto alta l’incidenza d
elle patologie respiratorie infantili, dove l’inquinamento industriale ha inciso fortemente sullo stato di salute della popolazione, i responsabili vedono senza guardare, odono senza ascoltare, si nascondono e imperano, tiranni, seguendo un unico obbiettivo: il lucro.
Cos’altro può suscitare nell’animo una notizia come quella da poco pubblicata sugli effetti del carbone nei bambini.
Uno studio effettuato dal prof. Dubnov ha dimostrato che l’inquinamento dell’aria causato da una centrale a carbone, sebbene nei limiti di legge, ha un effetto negativo sulla maturazione e la crescita polmonare dei bambini che vivono nella stessa area (Environ Res 2006,4).
Il tessuto polmonare sin dalla nascita è in via di accrescimento e rimodellamento. L’80 % degli alveoli polmonari si forma durante la crescita e lo sviluppo del polmone continua fino all’adolescenza.
L’inibizione dello sviluppo completo dei polmoni comporta una riduzione del tessuto polmonare, indispensabile per un corretto scambio di ossigeno ed anidride carbonica. Ricercatori dell’Università della California hanno scoperto che un minor sviluppo del polmone può causare alterazioni secondarie a livello del sistema nervoso centrale (Children at Risk).

La preoccupazione per i risultati di questo studio si aggiunge a quella per le conclusioni di altre recenti ricerche. Alcuni noti scienziati hanno preso in esame un gruppo di bambini, senza alcun sintomo a carico delle vie respiratorie, tra i quali alcuni di appena 3 mesi di età ed hanno dimostrato che tutti questi innocenti avevano un deposito carbonioso nei polmoni (Thorax 2001;56-12;932).
A Roma è stato dimostrato che il numero dei ricoveri di bambini affetti da polmonite aumenta in rapporto all’innalzamento dei livelli di inquinamento atmosferico (Eur Respir J 2001;17;1143-50).
Come si rimane dopo essere a conoscenza di queste ricerche.
Molti scrolleranno le spalle, ignavi, mormorando “Tanto non c’è più niente da fare”; altri si chiederanno “Ma cosa possiamo fare?”; pochi, ma onesti, continueranno a lottare ed a difendere quella dignità che, aimè, molti hanno svenduto.
Dr. Giovanni Ghirga - Pediatra Portavoce Coordinamento dei Comitati dei Medici del Comprensorio di Civitavecchia per l’Ambiente e la Salute

2008/12/09 Messaggio "Da MAMMA a MAMMA"


2009/03/16"Qual è lo stato di salute di chi vive vicino a una centrale a carbone?"


2008.08-01 BAMBINI E INQUINAMENTO AMBIENTALE

2008-08-17 BAMBINI: IL CARBONE PULITO SPORCA IL CERVELLO


"INTERVENTO DEL DOTT.TRUCCO " (video)

L'intervento del dott.Ugo Trucco presidente dell'Ordine dei Medici al termine della manifestazione del 13 dicembre.

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Tratto da" Savona News" Vado: centrale potenziata, prime reazioni dei sindaci
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Quale Sviluppo Economico?

lunedì 20 luglio 2009

"Tratto dal Blog del comitato per Taranto "

Grazie ad un articolo pubblicato sul Corriere del Giorno in data 15/07/09, sono venuto a conoscenza del fatto che Mercoledì 22 corrente mese si riunirà il tavolo istituzionale sulla siderurgia presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Quanto riportato ha naturalmente destato il mio interesse, soprattutto considerando che l’annuncio in questione è stato fatto dall'on. Pietro Franzoso, il quale con chiarezza ci informa che l'obiettivo del tavolo che si svolgerà con la partecipazione delle organizzazioni e delle parti sociali interessate, è quello di "individuare ulteriori misure a beneficio di questo importante settore industriale...". Inoltre ci ricorda, presumo per rimarcare l’importanza di simili iniziative, che su 13 mila dipendenti dell’Ilva di Taranto, oggi 6.700 sono in cassa integrazione. Senza entrare nel merito delle diverse questioni sollevate nell'articolo le due informazioni sopra citate mi hanno molto colpito. Non avrei niente in contrario alle misure a beneficio dei settori industriali in crisi, se non si dimenticasse costantemente di considerare le industrie in relazione alle norme o leggi, raramente rispettate dalle stesse, in relazione ad un preciso contesto e a dei soggetti mai interpellati. Sì, perchè le organizzazioni e le parti sociali interessate, citate nell’articolo dall’onorevole, non includono, per esempio, le associazioni dei cittadini che hanno pagato all’industria un caro prezzo. Ma ormai, forse, sarebbe meglio parlare di sudditi che per un periodo si sono creduti cittadini, persone che non possono decidere niente, costrette a delegare anche la vita. Ora le "organizzazioni e parti sociali interessate” individueranno certamente le misure più idonee a beneficio di chi, per anni, ha posto il profitto al di sopra di ogni cosa e ha usufruito a proprio esclusivo vantaggio di vite umane e animali, terre, piante, mari! I nostri, appunto! Per anni si è loro permesso di fagocitare tutto senza coltivare alternative in una città che di suo ne poteva avere diverse. Molto semplicemente e come sempre, il potere politico ha dato in pasto ogni cosa a quello economico, lasciando noi ex cittadini in una condizione di sudditanza che ci siamo stancati di subire...
A beneficio di questo tipo di "industria" però non bastano né la vita dei bambini malati di cancro, né il latte delle mamme contenente diossina. Non bastano i morti sul lavoro e l'avvelenamento dell'ambiente, non basta la contaminazione degli alimenti e l'abbattimento degli animali contaminati...no! Non basta mai. E pensare che tutto questo ha comunque portato alla cassa integrazione di metà dei dipendenti...complimenti, bel risultato! Meno male che c'è la crisi a coprire tutto; in un periodo di crisi si aprono nuove porte per chi senza scrupoli vuole continuare ad arricchirsi, perchè nei periodi di crisi tutto è consentito. Nel libro-inchiesta di Carlo Vulpio, " la città delle nuvole", è scritto che per adeguare gli impianti dell'acciaieria basterebbero 100 milioni di euro equivalenti al 5% degli utili di due anni...senza contare gli imminenti interventi di cui si parlerà mercoledi...ma che importa! Per concludere vorrei dire all'on. Franzoso rivelatosi, in questa circostanza, quanto mai sensibile ai bisogni dei lavoratori e delle parti coinvolte, che personalmente continuo a sperare in un suo intervento in risposta ad una lettera aperta, peraltro pubblicata dallo stesso Corriere in data 28/08/2008, che, come suo ormai ex elettore, mi permisi di indirizzargli circa un anno fa, quando "grazie" alla brillante gestione delle industrie ed ai benefici ad esse già elargiti, “grazie” agli anni passati nel silenzio sotto il ricatto di chi dava lavoro ed assenza di responsabilità da parte di chi avrebbe dovuto tutelarci, sono stati uccisi tutti i miei animali e distrutto il lavoro di una vita...
Cordialmente, Angelo Fornaro


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Tratto Da "noalcarbone.blogspot " di Civitavecchia

martedì 21 luglio 2009

Un popolo inquinato e proteso al “ panem et circenses “

"La controinformazione scientifica ( da parte delle Aziende produttrici d’energia elettrica )e normativa ( da parte delle Amministrazioni del comprensorio : sindaci e assessori all’ambiente in testa ) dilaga senza che la società civile e gli organi d’informazione s’impegnino nel contrastare questa subdola manipolazione mediatica .

Da un decennio i Comitati per la difesa dell’ambiente e della salute si battono con armi impari per quarciare il velo di connivenza fra il potere economico-industriale e quello politico. Si percepisce un’opprimente cappa censoria che fa male alla coscienza e alla sensibilità etica di molti professionisti e cittadini di buona volontà , tesi ad illuminare le menti obnubilate d’ un popolo inquinato e beatamente proteso al “ panem et circenses “ .....................

Nel frattempo la centrale di TVN continua imperterrita a funzionare “ extra legem “ ( o contra legem ) e nessuna Autorità di controllo centrale o periferica rende edotta la cittadinanza del comprensorio ( circa 100.000 italiani di serie B ) che nel chiuso della centrale di TVN si verificano fatti incresciosi :
1 . la movi- tentazione del carbone avviene a cielo aperto ( con dispersione di particolato che aggredisce i polmoni dei lavoratori malcapitati ) ;
2 . il trasporto di ceneri e gessi è condotto senza uno schema operativo conosciuto e controllabile ( eludendo le prescrizioni VIA incluse nel Decreto Marzano )
;
3 .gli effluenti al camino non sono sottoposti a rilievi di tecnici terzi ( che la sezione scientifica dell’Osservatorio tarda a nominare );
4.le rilevazioni degli inquinanti al suolo tramite le centraline dell’ARPA o di agenzie accreditate rimane una pia illusione ( nonostante gli accigliati richiami della Procura di Civitavecchia ).

Ieri ( 15.7.2009 )si è svolta la Conferenza dei Servizi al Ministero dell’Ambiente per valutare se l’autorizzazione all’esercizio della centrale sia scaduta nel giugno 2009 e se l’ENEL non sia in grado di garantire le migliori tecnologie disponibili per l’abbattimento degli inquinanti ( tra gli altri anche l’ossido di carbonio ) . Ne deriva che il Decreto Marzano del 2003 perderebbe validità e la centrale dovrebbe essere bloccata . Se i rilievi negativi denunciati ( per conoscenza ) alla Procura di Civitavecchia dal Movimento ambientalista dimostreranno un solido fondamento giuridico si riprodurrebbe qui una situazione analoga a quella gestita dalla Procura di Rovigo per la centrale a carbone di Porto Tolle,di fatto “ stoppata “ perché in difformità rispetto ad ogni norma autorizzativa e in lesione del principio di precauzione.

Se i mezzi di informazione - con uno scatto di coraggio e d’orgoglio - si impegnassero di più per la difesa del bene collettivo e ottemperassero con pervicacia all’etica professionale ( cosa che di solito fanno ) si aprirebbe una fase di rinascita del senso civico diffuso e la nostra città - a lung
o devastata dalle incursioni saracene - cesserebbe di essere colonizzata dai nuovi barbari armati di CO2 , polveri sottili, piogge acide , metalli pesanti e ….tanto , tanto danaro !.

Paolo Giardi Membro del direttivo di “ Civitavecchia C’è “ e portavoce del Coordinamento dei Medici.

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