COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE.

QUESTO BLOG UTILIZZA COOKIES ,ANCHE DI TERZE PARTI.SCORRENDO QUESTA PAGINA ,CLICCANDO SU UN LINK O PROSEGUENDO LA NAVIGAZIONE IN ALTRA MANIERA ,ACCONSENTI ALL'USO DEI COOKIES.SE VUOI SAPERNE DI PIU' O NEGARE IL CONSENSO A TUTTI O AD ALCUNI COOKIES LEGGI LA "COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE".

29 marzo 2010

2010/03/29 INCONTRO PUBBLICO A FINALE LIGURE CENTRALI A CARBONE :UN PERICOLO PER LA NOSTRA SALUTE E PER IL NOSTRO TERRITORIO?


L'associazione di volontariato Cittadinanzattiva,
sezione di Finale Ligure

INVITA LA CITTADINANZA ad un INCONTRO PUBBLICO presso
la Sala Gallesio a Finale Ligure
in ViaTommaso Pertica n°24
GIOVEDI' 8 Aprile 2010 ore 21

CENTRALI A CARBONE :UN PERICOLO PER LA NOSTRA SALUTE E PER IL NOSTRO TERRITORIO?

INTERVENTI :

DOTTOR PAOLO FRANCESCHI Pneumologo referente per l'ambiente dell'"Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Savona"sul tema:
"LA COMBUSTIONE DEL CARBONE:EFFETTI SULLA SALUTE"

ASSOCIAZIONE" UNITI PERLA SALUTE onlus"
  • SITUAZIONE ATTUALE DELLA PRODUZIONE DI ENERGIA
  • PROBABILI SVILUPPI FUTURI
  • SOLUZIONI ALTERNATIVE

Video della Prof. M.R.D'ORSOGNA Fisico Docente Universitario della California "CENTRALI A CARBONE:UNO SGUARDO DA OLTRE OCEANO"

LA CITTADINANZA E' INVITATA A PARTECIPARE PERCHE' L'INFORMAZIONE
E' FONDAMENTALE PER COSTRUIRE UN FUTURO SOSTENIBILE PER I NOSTRI FIGLI.

________________________________________________________

La truffa dei Cip6: ora i cittadini chiedono il rimborso

Dal 2001 ad oggi i cittadini di tutta Italia hanno destinato una parte delle loro bollette elettriche ai cosiddetti Cip6, inventati per finanziare energie verdi ma poi, per un'anomalia tutta italiana, destinati al finanziamento occulto degli inceneritori. Ora i cittadini chiedono il rimborso: domani a Parma un incontro sulle modalità d'azione.

cip6 inceneritori
I Cip6 si sono rilevati un tesoro nascosto per i gestori degli inceneritori che hanno visto l'energia elettrica prodotta dagli impianti pagata tre volte il prezzo di mercato
"Mancano 769 giorni all'avviamento dell'inceneritore di Parma, e possiamo ancora fermarlo", con questo slogan l'associazione per la corretta gestione dei rifiuti Diritto al Futuro invita i cittadini a prendere una posizione rispetto alla questione dei contributi Cip6.

Mercoledì 31 marzo, a Parma, si svolgerà infatti l'incontro di presentazione della vertenza “Cip6”, l'azione di rimborso promossa da Diritto al Futuro in tutta Italia per richiedere indietro i contributi Cip6 pagati nelle bollette elettriche dai cittadini dal 2001 ad oggi.

Sarà presente Rossano Ercolini, fondatore del movimento Rifiuti Zero in Italia e presidente dell'associazione Dirittoalfuturo.

La sigla Cip6, ricorda l'associazione, deriva da una delibera del Comitato Interministeriale Prezzi, la numero 6 appunto, che nel 1992 recepiva una norma europea di incentivazione alla produzione “verde” di energia.

In Italia però, unico paese in Europa in cui è successo questo, fu aggiunta la parolina “assimilate”, che di fatto aprì la strada al finanziamento occulto degli inceneritori. Da allora, questi impianti hanno fatto man bassa degli incentivi andando a raccogliere il 90% dei finanziamenti.

I Cip6 si sono rilevati un tesoro nascosto per i gestori degli inceneritori che hanno visto l'energia elettrica prodotta dagli impianti pagata tre volte il prezzo di mercato. Un Bengodi che ha fatto incassare, ad esempio all'inceneritore di Brescia, qualcosa come l'astronomica cifra di 450 milioni di euro.


Rimborso CIp6: il Coordinamento Gestione Corretta dei Rifiuti di Parma ha organizzato una serata per spiegare ai cittadini tutte le modalità di azione
Il 7% di ogni bolletta elettrica viene utilizzato per sostenere i Cip 6, di fatto i contribuenti hanno finanziato negli anni impianti che bruciavano perfino scarti di raffineria e di lavorazioni industriali, oltre che plastica dai rifiuti urbani e molte altre sostanze inquinanti.

Ad oggi solo il 10% di questi soldi è stato veramente investito nelle vere rinnovabili come eolico, solare, idroelettrico. L'Italia è stata sottoposta a procedura di infrazione da parte dell'Unione Europea ed è stata condannata. Alla luce di questo c'è oggi la possibilità di chiedere, sia come aziende che come provati, la restituzione della somma che dal 2001 ad oggi è stata illecitamente usata. A condurre questa battaglia è l'associazione Diritto al Futuro che sta raccogliendo in tutta Italia le adesioni per poter poi procedere con la richiesta di rimborso.

A tal fine il Coordinamento Gestione Corretta dei Rifiuti di Parma ha organizzato una serata per spiegare ai cittadini tutte le modalità di azione e per raccogliere al tempo stesso le adesioni. L'incontro di svolgerà il 31 marzo alle ore 21 presso il teatro della parrocchia di Sant'Evasio, via Colli 12.La vertenza Cip 6 sarà a carico dell'associazione Diritto al Futuro e la sola somma richiesta ai sottoscrittori sono 10 euro per coprire le spese accessorie.

Nella stessa serata, portando con sé una fotocopia della bolletta elettrica e quella di un documento di identità, sarà possibile sottoscrivere da subito l'azione di rimborso.


2010/03/30 NOVE ANNI DI VITA IN MENO PER L'INQUINAMENTO/ Registro tumori alla contabilità ambientale: è l'Italia che non conta

04a-09-pollution415.jpg

Nove anTratto da Ecoalfabeta

NOVE ANNI DI VITA IN MENO PER L'INQUINAMENTO

Anche respirare può essere una faccenda pericolosa al giorno d'oggi.

Il New Scientist riporta i risultati di un'indagine parlamentare secondo cui le persone che vivono nei luoghi più inquinati della Britannia vivono fino a nove anni in meno della media.

Ossidi di zolfo, monossido di carbonio e polveri sottili sono i maggiori responsabili dei rischi per la salute. Il Regno Unito non rispetta le norme europee anti inquinamento ed è passibile di multe fino a 300 milioni di sterline.

I maggiori responsabili dell'inquinamento sono il trasporto su strada e le centrali termoelettriche.

Detto altrimenti, la filiera lunga non consuma solo energia, ma uccide.Dovrebbero prenderne atto i vari "difensori della vita" che si riempiono facilmente la bocca di slogan.

Leggi anche


Tratto da Ecoalfabeta

L'inceneritore e i morti sottovento

La mappa qui sopra dovrebbe essere studiata bene da tutti gli amanti degli inceneritori. Proviene dal sito UK Health Research , e mostra come i distretti posti sottovento rispetto all'inceneritore di Coventry abbiano alti livelli di mortalità infantile (8,7 per mille), mentre nei distretti sopravento non ci sono stati decessi.

L'inceneritore appartiene all'azienda CSWDC, la quale nel suo sito afferma di "estrarre energia dai rifiuti". Il verbo incenerire è pudicamente bandito.

L'azienda, che nel suo sito pubblica foto di bambini sorridenti (forse sono quelli che vivono sopravento...) afferma che le emissioni inquinanti sono al di sotto dei limiti di legge e riporta i grafici mensilidelle emissioni.

Questo però non significa assolutamente nulla. I limiti di legge sono del tutto indicativi e soggetti a revisione. La mappa in alto mostra che anche stando dentro ai limiti di legge i bambini muoiono ugualmente.

Il sito UKHR contiene anche altre mappe che mostrano la mortalità intorno ad altri inceneritori inglesi oppure a centrali termoelettriche. Sarebbe una buona cosa iniziare a realizzare mappe simili anche qui da noi.

_____________________________________________________________

Tratto da Greenreport

Dal Registro tumori alla contabilità ambientale: è l'Italia che non conta

Alessandro Farulli

LIVORNO. Qualcuno ha idea, o si rende conto, di che cosa voglia dire che in Italia i Registri tumori - nati oltre trent'anni fa - coprono solo il 33% circa della popolazione? E che "il loro carattere volontaristico ha fatto sì che la loro distribuzione geografica non sia uniforme: a fronte di un'ottima presenza nel Centro-Nord, sono scarsi i centri di rilevazione dati al Sud"?

In buona sostanza significa che - come scrive il Corriere della Sera - i dati su "quanti sono i nuovi casi di tumore ogni anno in Italia" e se "l' incidenza aumenta o diminuisce" o "come sono ripartiti i malati e i tipi di cancro nelle varie regioni" sono come minimo da prendere con le molle almeno quando sono riferiti al centro Italia (dove la quota di popolazione coperta da Registri tumori è pari al 25.5%) e praticamente sono ai limiti dell'attendibilità per il Sud (16.5%). C'è già di che sobbalzare sulla sedia se non fosse che c'è dell'altro.

Ad aggregare i dati dei registri è da trent'anni la banca-dati dell'Associazione italiana registri tumori (Airtum) dalla quale attinge il ministero della salute per mettere a punto - ci ricorda sempre il Corriere - «i piani di prevenzione, organizzare gli screening per la diagnosi precoce, o programmare i servizi di diagnosi e cura».

Sono statistiche fondamentali, dice il Corsera - «puntualmente aggiornate, utilizzate anche dai ricercatori per condurre studi sulle cause dei tumori e alle quali si ricorre nei casi di emergenze ambientali o di popolazioni a rischio». E il di più è che «ora l' attività dei Registri rischia di fermarsi. Il problema è che, pur lavorando con e per il Ministero e le Regioni, sottoscrivendo convenzioni e ricevendo finanziamenti, i Registri tumori soffrono dell' assenza di una legge nazionale che li istituisca formalmente e consenta loro di accedere ai dati individuali dei sistemi informativi sanitari (ricoveri ospedalieri, referti di anatomia patologica, archivi di mortalità, cartelle cliniche)».

Ricapitolando i Registri tumori coprono solo un terzo della popolazione italiana, sono a carattere volontaristico, non sono istituiti formalmente per legge e per questo hanno sempre più difficoltà ad accedere ai dati... Facendo una ricerca su internet si scopre inoltre che la notizia in rete l'ha pubblicata per prima Terra sottolineando anche che "Dopo il ddl contenente l'istituzione dei registri di patologia, approvato dal Senato all'unanimità nel 2008 e vanificato dalla caduta del governo Prodi, le istituzioni preposte non sono state in grado di affrontare e risolvere il problema".

Il combinato disposto di questa situazione appare, quindi, drammatico. Un indicatore socialmente fondamentale, ma anche ambientalmente ed economicamente come quello relativo all'incidenza dei tumori - i dati dei Registri vengono utilizzati da tutti i ricercatori che conducono studi sulle cause dei tumori e vi si ricorre ogni volta che c'è un'emergenza ambientale - è così ridotto?

Per noi che auspichiamo un superamento del Pil e una contabilità ambientale che permetta di avere un diverso indicatore di sviluppo che tenga conto degli impatti antropici, questa notizia è come se ci gettasse di colpo nell'età della pietra. Anche perché purtroppo questo caso assomiglia troppo a quello relativo alle statistiche ambientali nazionali, pure queste in larga parte raccolte attraverso le associazioni che lo fanno in modo volontario e spesso, non per colpa loro, poco scientifico, semplicemente perché magari basato sull'autocertificazione dei soggetti chiamati a fornire i propri numeri. Ma di tutto ha bisogno l'economia ecologica e più in generale la sostenibilità che dei numeri fasulli.

Detto infine che per fortuna esistono alcuni registri specifici come quelli sui mesioteliomi che invece coprono tutto il territorio, ci spieghiamo come mai ci sono decine di territorio che rivendicano poco felici primati nell'incidenza sui tumori e che questa mancanza evidentemente fa comodo a qualcuno. Sia che si voglia enfatizzare in modo positivo o in modo negativo l'incidenza dei tumori in una determinata zona, un registro così ridotto e con queste prospettive è uno strumento in meno nelle mani di chi dovrebbe (e magari vorrebbe) svolgere la propria attività di governo della cosa pubblica.

28 marzo 2010

2009/03/28Buonsenso Day /"Speciale Elezioni:Governi da Rieducare " Di Antonia Briuglia

Dopo il No Berluscony Day, Il No Lega Day, il No Mafia Day, il No Acqua Privata Day, il No Ponte Day, il No Tav Day, il VDay, il No Tax Day, il No Nuke Day, il No… Day… è giunto il momento di lanciare il

Buonsenso Day

Porteremo a Roma, in una piazza grande abbastanza, le idee, i fatti, le passioni, i progetti, le realizzazioni, che centinaia di sindaci, di assessori, di cittadini, di associazioni, stanno già sperimentanto e consolidando a livello locale, esperienze di cambiamento virtuose. Nate dal basso. Spinte dal basso. Amate dal basso.

Senza auto blu o scorte al seguito, partiremo dai nostri comuni e arriveremo nella Capitale per mostrare e regalare ai governanti e opposizionanti, la nostra semplice enciclopedia politica e la nostra umile valigia degli attrezzi, affinchè ne possano prendere conoscenza e valutarne l’utilizzo migliore per il bene dell’Italia.

Una zolla di terra fertile, una brocca di acqua del rubinetto, un impianto fotovoltaico, un forno solare, una bicicletta, un kit per la raccolta differenziata, un distributore di detersivi alla spina, un mercatino dei contadini (compresi i contadini), un software per lo scambio ed il baratto.

Ovviamente, tale presente non sarà disinteressato. Anzi

Perchè lorsignori non potranno certo prendere tra le mani la terra della Pianura Padana o della Campania Felix, condividere l’emozione di tenere tra le dita la sostanza che da vita, e poi continuare a cementificare il paese e ad espandere le metastasi del consumo di territorio, a condonare abusi e violenze al paesaggio, ad aggravare il dissesto idrogeologico.

Perchè lorsignori non potranno certo bere la nostra acqua pubblica del rubinetto e poi perseverare nella privatizzazione di questo bene comune, sottraendolo dalle mani dei comuni e quindi dei cittadini, per metterlo nelle mani di multinazionali, che rispondono solo alle regole del mercato e talvolta neanche a quelle e che sono mosse solo ed esclusivamente dal profitto.

Perchè lorsignori non potranno certo compiacersi dei nostri impianti fotovoltaici, dei nostri sistemi di illuminazione a LED e poi inseguire ancora la follia del ritorno all’energia nucleare.

Perchè dopo aver inforcato le nostre biciclette ed essersi fatti un giro per Piazza Montecitorio, non potranno certo continuare a progettare tunnel, ponti, autostrade e grandi opere, che servono molto a muovere miliardi di euro e poco a risolvere con intelligenza e senso della misura i problemi di mobilità delle persone.

Perchè dopo aver sperimentato la semplicità, l’economicità e l’efficienza della raccolta differenziata porta a porta, vedendo con i loro occhi che la strategia rifiuti zero è possibile, non potranno ostinarsi con la costruzione di inceneritori, aggravando la già compromessa qualità dell’aria, causa di morte e malattia per migliaia di bambini, adulti e anziani.

Perchè dopo aver fatto una spesa con prodotti bio e a km zero per l’intera settimana parlamentare, non potranno proseguire con la insana politica pro OGM e con l’altrettanto insana adesione al modello consumistico basato su centri commerciali, outlets e grande distrubuzione.

Perchè dopo aver visto, toccato, odorato, gustato e sentito, le buone prassi che gli proporremo, se sono politici seri e se davvero vogliono perseguire il progresso e il benessere della nazione, non potranno non sottoscrivere una dichiarazione di sottomissione alle semplici regole del Buon Senso.

BUONSENSO DAY

PROSSIMAMENTE… A ROMA

ADERISCI E DIVENTA PROMOTORE, SCRIVI A: buonsensoday@gmail__________________________________________________________

Tratto da Trucioli Savonesi

Speciale Elezioni:Governi da Rieducare

Di Antonia Briuglia

.......Come insegnante di scuola superiore voglio prendere proprio spunto dalle ultime indicazioni che il Ministero alla Pubblica Istruzione e il Ministero dell’Ambiente hanno dato negli indirizzi riguardanti l’insegnamento di una materia specifica e nuova chiamata: “Cittadinanza e costituzione” dove s’inquadra in maniera forte, l’esigenza di affrontare in modo più sistematico l’interazione tra scuola, ambiente e legalità.

Sfida coraggiosa e meritevole perché, soprattutto chi insegna è consapevole che, è dalla più tenera età che valori così importanti vengono facilmente assimilati se correttamente insegnati.

La sfida diventa poi ancora più coraggiosa soprattutto in un Paese, dove si fa sempre più fatica a riconoscere il senso civico e l’attestazione di quei valori in una classe politica che, giorno dopo giorno, non fa fatica a dare segni in direzione contraria.....

Lungi dal qualunquismo, ritengo che sarebbe auspicabile “rieducare” la nostra classe politica e, cominciando proprio dalle nostre Regioni, scegliessimo bene le persone.


Se invece parliamo di educazione alla legalità, all’ambiente e allo sviluppo sostenibile, obbiettivi condivisi negli indirizzi scolastici dei due Ministeri, è ancora peggio.

Analizzando le convinte indicazioni dei saperi del Ministero della Pubblica Istruzione e a quello dell’ Ambiente, ci chiediamo quali competenze e sensibilità abbia dimostrato la nostra classe politica nei confronti delle problematiche legate all’inquinamento atmosferico, idrico e del dissesto idrogeologico del territorio ?

Quanti amministratori si siano spesi in politiche di abbattimento e riduzione dei gas di scarico che non siano le sporadiche e inutili soste domenicali? Quanti abbiano lavorato per un più serio ed efficace controllo delle emissioni nocive di polveri sottili?

Quanti abbiano avvertito il problema dell’inquinamento del mare dovuto ai metalli delle produzioni industriali e quanti si siano battuti contro la cementificazione delle nostre coste e abbiano lavorato per una legislazione territoriale in difesa del patrimonio ambientale, culturale e paesaggistico del territorio?

Se dobbiamo partire proprio dal giudizio dell’operato del Ministero dell’Ambiente, non possiamo certo essere soddisfatti in Provincia di Savona. Quest’ultimo, mentre da una parte detta gli indirizzi e i contenuti della nuova disciplina scolastica di carattere ambientale, ignorando le decisioni delle Amministrazioni locali, approva l’ampliamento della centrale a carbone di Vado, costringendo le stesse amministrazioni locali e regionali a promuovere ricorsi al TAR.

Che cosa deve pensare un cittadino che vive giornalmente una realtà, così critica dal punto di vista ambientale e che si trova direttamente coinvolto nella drammatica conflittualità tra i diversi soggetti istituzionali come: il Ministero dell’Ambiente, la Regione e il Comune?


Istituzioni contro Istituzioni.

In tema di produzione energetica, quale riflessione fare il cittadino di una Regione e in particolare di una Provincia, che produce più energia di quella che consuma e che nei piani del Ministro dello sviluppo e delle infrastrutture deve aumentare la sua produzione per un ipotetico e indefinibile disegno di sviluppo industriale che ha confini esterni a quelli strettamente regionali?

La domanda di energia in Italia è coperta da anni per circa il 42,6% da prodotti petroliferi, per il 36% da gas, per il 7,4% da fonti rinnovabili e questo la dice lunga sulle scelte di sviluppo tecnologico dei nostri Amministratori

Nel nostro Paese le ripercussioni ambientali dei processi energetici riguardano prima di tutto le emissioni di gas serra, in particolare anidride carbonica (CO2), e le emissioni di sostanze inquinanti per l’ambiente e tossiche per l’essere umano che i cittadini di Vado e dintorni pagano giornalmente sulla loro pelle.

Per quanto riguarda l’anidride carbonica, questa si sviluppa principalmente dai processi di combustione dei combustibili fossili come il carbone utilizzato proprio per il funzionamento delle centrali di produzione di energia come quella della Tirreno Power.

Tutti sanno ormai che una centrale termoelettrica alimentata con carbone di 330 MW di potenza produce circa 1.65 milioni di tonnellate l’anno di emissioni di CO2.(tutti dati del Ministero dell’Ambiente)

Le emissioni di CO2 del sistema energetico italiano sono state nel 2007 di 553 di tonnellate l’anno e quella di Vado Ligure ha contribuito ampiamente a questo triste primato.

Forse le indicazioni didattiche e i contenuti della proposta scolastica del Ministero dell’ambiente dovrebbero essere prima recepite dallo stesso Ministero e dal Ministero dello Sviluppo per poi essere d’esempio agli studenti.

Le ultime scelte sul nucleare del Ministro Scajola devono, infine, farci ulteriormente riflettere sulle logiche adottate in tema d’inquinamento , di innovazione nella produzione energetica e di rispetto della salute umana in controtendenza con quelle del resto d’Europa e della mancanza di trasparenza delle stesse visto la mancata comunicazione dei siti scelti per le eventuali centrali nucleari in Italia.

Giudichiamo le azioni e i comportamenti e votiamo gli uomini e le donne che riteniamo più credibili.

Scegliamo coloro che riteniamo idonei a ricostruire il senso della legalità e lo sviluppo di un’etica e di un senso di responsabilità che oggi più che mai sentiamo irrinunciabili.

Scegliamo in modo consapevole e diamo un segnale in controtendenza che testimoni un’analisi e una riflessione e non la superficialità o peggio la connivenza del cittadino che “mugugna” ma che poi tollera l’incompetenza, l’incoerenza e la mancanza di etica.

La responsabilità del voto deve essere riproposta anche alle nuove generazioni che si presentano già disilluse a questo appuntamento.

Non si può e non si deve proprio in questo momento, rinunciare a pensare.

Fare in modo che il nostro disimpegno verso le idee e verso la richiesta di un miglioramento diventi la strada più facile per delegare agli altri.

Non si può rinunciare a un diritto garantito proprio dalla Costituzione, a un’occasione di partecipazione attiva e democratica, proprio quando nello stesso tempo si può utilizzare questo momento per chiedere la rieducazione della nostra classe politica, scegliendo le persone che riteniamo adatte allo scopo.

La voglia di legalità, di giustizia, di rispetto verso le Istituzioni, di etica nel comportamento insieme all’esigenza di politiche di sviluppo durevole e sostenibile devono essere interessi fondamentali per una collettività.

I tentativi di censura dell’informazione non dovranno dare i risultati sperati, rieduchiamoci alla democrazia!

ANTONIA BRIUGLIA

Leggi l'articolo integrale

27 marzo 2010

2010/03/28Brindisi :No al Carbone: il 10 Aprile sit in di protesta.


Tratto da Brundisium :Brindisi, 27/03/2010


No al Carbone: il 10 Aprile sit in di protesta contro Edipower

La vicenda Edipower dimostra ancora una volta come questo territorio sia ormai da considerarsi una servitù energetica al servizio delle multinazionali dell’energia i cui piani di impresa sono guidati dal criterio della massimizzazione del profitto senza alcun rispetto per l’ambiente e la salute dei cittadini.
L’Edipower è la seconda per dimensioni delle centrali a carbone di Brindisi ubicata a Costa Morena a poche centinaia di metri in linea d’aria dal centro di Brindisi. Questa centrale secondo le convenzioni del 1996 si sarebbe dovuta riconvertire a gas e da circa un anno ha ottenuto i permessi per realizzare la necessaria per il territorio conversione a gas. Apprendiamo invece che ha deciso di effettuare notevoli investimenti finanziari riguardanti la realizzazione di un carbonile coperto e impianti di desolforazione per poter quindi anche usare carbone con più elevato tenore di zolfo e quindi più inquinante.
Come gruppo No al Carbone impegnato da ormai quasi un anno in questa difficile vertenza contro l’uso indiscriminato del carbone, combustibile gravemente nocivo per l’ambiente e la salute dei cittadini,
riteniamo inaccettabile la decisione dell’Edipower e ci adopereremo con tutte le nostre forze per chiedere ed ottenere la riconversione a gas di questa centrale.
Qualora l’azienda si dovesse mostrare sorda alle nostre richieste, tese a salvaguardare la salute dei brindisini, non esiteremmo a chiederne la chiusura con la ricollocazione dei lavoratori presso la centrale Enel di Cerano.
Siamo sempre più convinti della necessità di porre uno stop all’attacco indiscriminato portato al nostro territorio da aziende senza scrupoli e per tanto invitiamo tutti i cittadini e gli attivisti delle associazioni ambientaliste ad un sit in di protesta sabato 10 aprile alle 17,00 dinanzi i cancelli dell’Edipower a Costa Morena.


COMUNICATO STAMPA NO AL CARBONE

26 marzo 2010

2010703/26 PATRIZIA GENTILINI :I tumori e Berlusconi. Qualche domanda per il premier


I tumori e Berlusconi. Qualche domanda per il premier.Patrizia Gentilini (Oncoematologo Isde)
SCIENZA. Caro presidente Berlusconi, forse Lei, come tanti del resto, non ha ben chiaro il fatto che il cancro di cui indiscutibilmente si guarisce e che quindi nel 100% dei casi è sconfitto, è quello che NON è venuto!

Caro presidente Berlusconi, forse Lei, come tanti del resto, non ha ben chiaro il fatto che il cancro di cui indiscutibilmente si guarisce e che quindi nel 100% dei casi è sconfitto, è quello che NON è venuto! Questo è anche il cancro che ci risparmia il maggior peso di sofferenze personali, che anche Lei certamente ha provato essendone stato colpito, ma anche di di costi per la collettività. Se Lei, o chiunque altro decisore politico, desse finalmente ascolto a ciò che medici e ricercatori indipendenti da decenni affermano, in primis Lorenzo Tomatis, e finalmente si adottassero serie misure di prevenzione primaria, ovvero riduzione della esposizione delle popolazioni ai cancerogeni presenti ormai stabilmente non solo nel nostro habitat ma nel nostro stesso corpo e trasmessi dalla madre al feto, moltissimi tumori sarebbero evitati e quindi Lei (o chi per Lei) potrebbe davvero dire di avere contribuito a sconfiggere il cancro.

Ma come fare in concreto? Qualche consiglio potrà aiutarla.

Ecco dunque qualche suggerimento in proposito.

1) Sono oltre 50 i siti gravemente inquinati nel nostro Paese ed in attesa di bonifiche che non arrivano mai. Perchè non investire i tanti soldi raccolti dalle varie campagne contro il cancro in questo?

2) Lei sa che oltre 1.200.000 cittadini italiani hanno bevuto nel 2008 acqua contaminata da arsenico oltre il limite di legge di 10 microgrammi/litro grazie a deroghe? L’arsenico è un cancerogeno certo per l’uomo e non è che alzando con deroghe i limiti di legge la sua cancerogenicità diminuisce.

3) Lei sa che i controlli per diossine che escono dagli inceneritori vengono - per legge - eseguiti in regime di autocontrollo 3 volte all’anno per complessive 24 ore su 8.000 ore di funzionamento?

4) Lei sa che contro un limite per le diossine che l’Oms raccomanda per gli adulti di 2pg/kg un bambino di Brescia, residente nel sito contaminato della Caffaro ne ha assunto 1200 pg/kg/die con il latte materno, a Taranto 400 pg e in Toscana, in prossimità di un inceneritore circa 80?

5) Perché non si impegna a togliere gli assurdi incentivi alla combustione dei rifiuti (prassi già stigmatizzata dalla Federazione nazionale degli Ordini dei Medici), che droga pesantemente il mercato ed impedisce il decollo di una corretta filiera di trattamento?

6) Sa che i rifiuti possono essere gestiti innanzitutto riducendoli e poi differenziandoli per riciclarli e recuperare materia senza alcun bisogno di ricorrere a processi di combustione nè a discariche, con creazione di posti di lavoro e benefici per la comunità tutta?

7) Sa che in Svezia, dove 30 anni fa sono stati vietati alcuni pesticidi, si registra una riduzione dell’incidenza dei linfomi?

8) E' a conoscenza del fatto che in Italia da 0 a 14 anni i linfomi crescono del 4.6% annuo vs una media europea dello 0.9% e che nel 2007 sono state distribuite sul suolo agricolo italiano 1534000 tonnellate di fitofarmaci?

9) Sa che il 57.3% dei 1123 campioni delle acque italiane è contaminato da pesticidi e che nel 36.6% dei casi si superano i limiti di legge?

10) è a conoscenza del fatto che i processi produttivi ed industriali possono essere riconvertiti in cicli chiusi in modo da ridurre drasticamente i quintali di cancerogeni che ogni anno riversiamo - a norma di legge - in aria ed acqua e di cui forse le sfugge l’entità?

Le riportiamo sotto una tabellina riassuntiva fatta con i dati ufficiali (fonte: http://www.eper.sinanet.apat.it/site/itIT/Registro_INES/Ricerca_per_inquinante/RicercaInquinanti.html) su alcuni degli inquinanti immessi “a norma di legge” in aria ed acqua in Italia nel 2005:

• Arsenico (As) e composti = 8.016,6 Kg
• Cadmio (Cd) e composti = 3.033,0 Kg
• Cromo (Cr) e composti = 140.026,6 Kg
• Nichel (Ni) e composti = 80.613,1 Kg
• Benzene, toluene, etilbenzene, xileni =715.567,4 Kg
• Mercurio (Hg) e composti = 3.887,1 Kg
• Piombo (Pb) e composti = 114.967,1
• Diossine (PCDD) + furani (PCDF) = 103,0 g\a


La lista è lunga, credo infinita, ma ci fermiamo qui.

L’articolo 32 della Costituzione - ancora in essere - riconosce la Salute come un diritto individuale ed un bene per la collettività.

Dando ascolto alle nostre voci Lei, presidente Berlusconi, farebbe il più grande regalo, ben più della sua eredità, ai sui figli e ai suoi nipoti.

24 marzo 2010

2010/03/25 La vera prevenzione del cancro: eliminare l'esposizione ai cancerogeni. /MODA:Tirreno power

Tratto da Brundisium.net
21/03/2010

La vera prevenzione del cancro: eliminare l'esposizione ai cancerogeni.
Di Maurizio Portaluri

"Al di là delle benevole favole che qualcuno, da decenni, continua a raccontare e cioè che la soluzione del problema cancro è a portata di mano, che si tratta di un effetto legato solo all’ invecchiamento, che fra 10 anni nessuna donna più morirà per cancro alla mammella, la realtà è ben altra ed è sotto gli occhi di tutti.

Di fatto l’età di insorgenza dei tumori si è abbassata straordinariamente: da una recente ricerca risulta che in Italia gli interventi per cancro alla mammella in età giovane sono cresciuti in sei anni del 28.6%,e se da un lato diminuisce l’incidenza dei tumori correlati al fumo, specie nei maschi,
sta drammaticamente aumentando l’incidenza di tumori che nulla o quasi hanno a che fare col tabagismo: linfomi, leucemie, cancro a rene, pancreas, prostata, tumori cerebrali ormai sempre più correlati anche con l’uso del telefonino…. I tumori nell’infanzia poi sono in drammatico aumento: in Italia +2% annuo (doppio rispetto alla media europea) e tra i bambini sotto l’anno di età l’incremento è addirittura del 3.2% annuo.

Vorrei anche ricordare che l’incremento di cancro è solo la punta dell’iceberg del danno complessivo alla salute che stiamo recando ai nostri bambini: mi riferisco all’aumento di disturbi neuropsichici, intellettivi, relazionali, del comportamento, fino all’autismo, per non parlare dell’incredibile incremento di patologie allergiche, respiratorie, endocrino – metaboliche, diabete, disturbi alla tiroide, criptorchidismo, ecc. ".
A scrivere queste parole è Patrizia Gentilini, oncologa romagnola che da qualche anno in pensione lavora a tempo pieno che attivista dell'International Society of Doctors for the Environment (Società Internazionale dei Dottori per l'Ambiente).

"Cosa mai vi può capitare se camminate in un campo minato? -prosegue la Gentilini - E’ ovvio che tante più mine sono state disseminate tanto più è probabile incapparci e saltare per aria…..
Così è per il cancro e le “mine” cui mi riferisco sono cancerogeni noti da decenni quali benzene, arsenico, nichel, cromo, cadmio, piombo, diossine, per non parlare di PCB, particolato, pesticidi…. che continuiamo a riversare intorno a noi e di cui mai nessuno parla, visto che solo la CO2 ( che non è un veleno!) sembra meritare l’onore delle cronache!
Da dati ufficiali emerge, ad es., che in Italia, nel pieno rispetto dei limiti di legge, abbiamo immesso in un anno in aria ed acqua: benzene 715.6 ton, arsenico 8.0 ton, cadmio 3.0 ton, cromo 140.0 ton, nichel 80.6 ton.

L’ inventario europeo delle diossine ci dice che in un anno nel nostro paese ne sono state prodotte 558 grammi, ovvero, in media, circa 1,5 g al giorno: può sembrare poco ma rappresenta la dose massima tollerabile per oltre 10 miliardi (!) di persone…
Sapendo che si tratta di molecole che hanno tempi di dimezzamento di decine/centinaia di anni e che quindi ogni nuova dose si aggiunge alla precedente, come la mettiamo? La nostra regione (l'Emilia Romagna ndr) poi è al primo posto per uso di fitofarmaci e spargiamo in media 5.7 kg di prodotti chimici per ettaro.
Ci siamo mai chiesti dove vanno a finire tutti questi veleni? Purtroppo ovunque e anche dove non vorremmo mai trovarli, ad esempio nel sangue del cordone ombelicale in cui sono centinaia le sostanze chimiche tossiche, cancerogene e nocive che si ritrovano stabilmente: qualcuno può pensare, in totale buona fede di assolverle?"
Non serve approfondire il preciso meccanismo biologico con cui ogni agente cancerogeno agisce, non serve analizzare un cancerogeno alla volta perchè nella vita concreta si è sempre esposti a più cancerogeni contemporaneamente. Cosa fare allora: "Fortunatamente nel mondo si infittisce la schiera di medici e ricercatori indipendenti che invocano un cambio di rotta nella strategia della guerra contro il cancro, ossia una drastica riduzione della esposizione ad agenti tossici e nocivi in tutti gli ambiti di vita, l’unica strada che finora ci si ostina a non imboccare con decisione.

Eppure, in quei rari casi in cui questo si è fatto, i risultati non sono mancati: in Svezia, dove trenta anni fa sono stati messi al bando determinati pesticidi, seguendo le indicazioni di medici coraggiosi, oggi si registra una riduzione nella incidenza dei linfomi."

Ecco, i pesticidi ed i linfomi. La quantità dei consumi dei primi non è disponibile nell'ultima relazione sullo stato di salute della nostra ASL, i secondi sono tra i tumori in eccesso nella nostra area.

Perchè nessuno si interroga su questo?
Maurizio Portaluri
________________________________________________________

Tratto da "Uomini Liberi"

Tirreno Power

SUPERAMENTO DEI LIMITI DI LEGGE DELLE POLVERI SOTTILI IN PROVINCIA DI SAVONA E OBBLIGO DI CHIUDERE GLI INQUINANTI GRUPPI 3 E 4 A CARBONE DELLA CENTRALE TIRRENO POWER DI VADO NON A NORMA RISPETTO ALLE DIRETTIVE IPPC DELLA COMUNITA’ EUROPEA

1) Il PIANO REGIONALE DI RISANAMENTO E TUTELA DELLA QUALITA’ DELL’ARIA DELLA REGIONE LIGURIA 2006 a PAG. 1072-1073 E 1074 per La sottozona 2b) che comprende i Comuni di Savona, Quiliano e Vado Ligure documenta che :

· Nella zona sono residenti complessivamente 74.930 abitanti di cui l’80% a Savona. Si valuta in prima approssimazione e cautelativamente che l’intera popolazione residente nella zona sia potenzialmente esposta ai livelli di concentrazioni inquinanti stimati, poiché quasi tutte le aree urbanizzate (maglie di un kmq con urbanizzazione superiore al 25%) sono interessate da superamenti dei limiti fissati dal DM 60/02.

· La combustione nell’industria dell’energia e quindi essenzialmente la centrale termoelettrica, è la prioritaria responsabile delle emissioni di Ossidi di azoto (68,3%);

PM10 (34,9%), SOx (89,7%) e di COV (37,9%).

· Per quanto concerne il PM10 le campagne effettuate nel corso del 2004 fanno stimare il superamento del limite giornaliero

2) I TABULATI ARPAL RELATIVI ALLE POLVERI SOTTILI PM10 MONITORATE PER LA ZONA 2B NEL COMUNE DI SAVONA

E I DATI SATELLITARI EVIDENZIANO SUPERI DEI LIMITI DI LEGGE PER GLI ANNI 2005, 2006, 2007, 2008:

· Nell’anno 2005 il limite giornaliero di legge (35 giorni con superi giornalieri di 50 microgrammi/mc) è stato superato in ben 51 giorni.

(Centralina metodo gravimetrico via Zunini) (DM 60/02)· Nell’anno 2006 il limite giornaliero di legge (35 giorni con superi giornalieri di 50 microgrammi/mc) è stato superato in ben 48 giorni. (DM 60/02) così come anche superato risulta il valore limite della media annuale (28 microgrammi/mc) con il valore di 36microgrammi/mc (DM 60/02).
Centralina metodo gravimetrico via Zunini) (DM 60/02)

· Nell’anno 2007 il limite giornaliero di legge (35 giorni con superi giornalieri di 50 microgrammi/mc) è stato superato in ben 50 giorni. (DM 60/02) così come anche superato risulta il valore limite della media annuale (26 microgrammi/mc) con il valore di 30 microgrammi/mc (DM 60/02).
(Centralina metodo gravimetrico via Zunini e misure satellitari)

· Nell’anno 2008 il valore limite della media annuale (24 microgrammi/mc) è stato superato con il valore di 30 microgrammi/mc (DM 60/02). (vedi... Medie annuali Pm 10_misure satellitari).


3) ATTUALMENTE IN PROVINCIA DI SAVONA SONO PRESENTI SOLO 4 ANALIZZATORI NEFELOMETRICI PER LE PM 10.

SOLO DAL 1/01/2010, MA NON PRESENTI NEL 2008 E NEL 2009, sono state riattivate In via Zunini 2 centraline (PM10 e PM 2,5) con il metodo di riferimento gravimetrico sequenziale di riferimento (Vedi sito Regione Liguria)

Nefelometrico: 2 Savona (Via Amendola e C.so Ricci) e 1 a Cairo M. (Loc. Farina) e 1 a Vado (via Aurelia)

Dal 2010 sono presenti un via Zunini 2 centraline (PM10 e PM 2,5) con il metodo di riferimento gravimetrico sequenziale su cui bisogna tarare le centraline imprecise nefelometriche che sottostimano le PM10 come precisato nel DM 60/02 (vedi ...Misure Pm 10 normativa).

4) NEI COMUNI DI VADO E DI QUILIANO, SEDI DELLA CENTRALE A CARBONE TIRRENO POWER, PRINCIPALE FONTE DI INQUINAMENTO DEL COMPRENSORIO SAVONESE ( vedi Costi Esterni 2009), NON VENGONO ANCORA MONITORATE LE POLVERI FINI PM 2,5 COME PREVISTO DAL PIANO REGIONALE NONOSTANTE I COSTANTI SUPERAMENTI DEI LIMITI DI LEGGE.

5) L' INQUINAMENTO DELLA CENTRALE TIRRENO POWER È DOVUTO PRINCIPALMENTE ALLA COMBUSTIONE DEL CARBONE NEI GRUPPI 3 E 4 NON A NORMA DA PIU' DI 10 ANNI RISPETTO ALLE DIRETTIVE IPPC DELLA UE PER CUI TALI GRUPPI A CARBONE ANDREBBERO IMMEDIATAMENTE CHIUSI ED E' PER QUESTO CHE LA CENTRALE NON E’IN POSSESSO DELLA OBBLIGATORIA CERTIFICAZIONE A.I.A.( AIA autorizzati) L'inquinamento ed è ulteriormente incrementato dai gruppi 1 e 2 a turbogas da 760 MW entrati in funzione dal Marzo 2007.

CI CHIEDIAMO QUINDI COME MAI SIA STATA DISATTIVATA NEL 2008 E 2009 LA CENTRALINA GRAVIMETRICA DI VIA ZUNINI PER LE PM10, L'UNICA DI RIFERIMENTO A NORMA DI LEGGE IN PROVINCIA DI SAVONA CHE NEGLI ANNI PRECEDENTI AVEVA MISURATO SUPERI DEI LIMITI DI LEGGE, LASCIANDO SOLO I MISURATORI NEFELOMETRICI CHE SENZA RIFERIMENTO SOTTOSTIMANO LE POLVERI SOTTILI, RIDUCENDO COSI' DI FATTO LA VALUTAZIONE DELL'INQUINAMENTO ATMOSFERICO.

Savona, 23 Marzo 2010

Dr. Virginio Fadda

Dott. Agostino Torcello

MODA Savona