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18 luglio 2023

Comunicato: Quale sindrome Nimby…..Il nostro cortile e’ già’ stracolmo!

Rigassificatore : "Il nostro oro è la salute delle persone, rischi prevedibili

 A  Proposito del ventilato rigassificatore a soli 4 chilometri dalla costa di Vado Ligure…

Quale sindrome Nimby... il nostro cortile è già stracolmo!

Da quanto apprendiamo dalla stampa, risulta che il presidente Toti avrebbe annunciato la destinazione del rigassificatore (il secondo in Liguria) a soli quattro chilometri dalla costa di Vado Ligure.

Premesso in termini generali che la scelta di un altro rigassificatore significherebbe puntare ancora per anni su combustibili fossili e climalteranti come il metano, che andrebbe quindi in netto contrasto con le chiare indicazioni dell’Unione Europea in merito alla non più procrastinabile lotta ai cambiamenti climatici, c'è una questione ulteriore che attiene alla prevista localizzazione dell'impianto.

E' semplicemente paradossale infatti che la Regione, invece di sostenere e cercare un qualche recupero di queste zone sinora tanto penalizzate, ipotizzi addirittura di localizzare un nuovo intervento dall'indiscutibile impatto ambientale ed antropico.

Il presidente Toti non può non essere a conoscenza del fatto che su questo territorio, in pieno centro abitato, ha operato per decenni una grande centrale ad olio combustibile e a carbone, e che è in corso un processo per disastro ambientale e sanitario nel cui contesto è emerso lo studio CNR (commissionato dalla stessa Regione Liguria) che certifica un impressionante eccesso di mortalità del 49%, oltreché di malattie respiratorie e all'apparato cardio-circolatorio nella popolazione residente. Ricordiamo peraltro che in questo processo si sono costituiti come parti civili i Ministeri dell’Ambiente e della Salute, ma non la Regione Liguria: l'ennesima evidente dimostrazione di una scarsa attenzione per questo territorio e per la sua popolazione, che rischia ora di ripetersi.

Inoltre, solo per citare alcuni dei molti fattori di impatto già esistenti, basti ricordare che abbiamo la presenza di diverse industrie a rischio incidente rilevante, di una grande centrale  a turbogas, di due discariche di rifiuti ( di cui una in ampliamento) , della piattaforma multipourpose ,nonché la prevista costruzione dei cassoni per la diga foranea genovese...e quindi nessuno ci accusi di “sindrome Nimby” perché il “nostro cortile” è già stracolmo!

Abbiamo letto che il presidente Toti tende a minimizzare i problemi per il territorio destinato ad ospitare il rigassificatore (ritenuto a "bassissimo contenuto di rischio"): in realtà i rischi e i problemi esistono e a noi sembrano evidenti persino nelle sue stesse parole quando promette con enfasi l'arrivo di "compensazioni".

Le "compensazioni" null'altro sono se non un parziale risarcimento di danni, prevedibili ed evidentemente ben previsti.

Queste modalità di decisione le abbiamo purtroppo dolorosamente già sperimentate e ci evocano la spiacevole immagine di perline elargite in cambio d'oro.

Basta perline, signor presidente: questo territorio ne ha già fatto il pieno!

Per questo faremo tutto, ma proprio tutto quello che è nelle nostre possibilità, con ogni azione legalmente consentita, per conservare quel che resta del nostro "oro", che è la salute e la sicurezza delle persone, la salubrità dell’ambiente e un minimo di serenità.


WWF Delegato Liguria

Arci Provinciale Savona

Uniti per la Salute ODV

Comitato Savonese Acqua Bene Comune 

Attac Savona





16 luglio 2023

GREENPEACE: I rischi per la salute e per l’ambiente di un rigassificatore a Piombino

 

Tratto da Greenpeace

I rischi per la salute e per l’ambiente di un rigassificatore a Piombino


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Le cittadine e i cittadini che lo scorso 17 ottobre hanno affollato il Teatro Metropolitan di Piombino probabilmente avevano già prima dell’incontro parecchi dubbi sulla scelta di questa città come luogo che dovrebbe ospitare uno dei rigassificatori individuati dal governo Draghi per importare GNL nei prossimi anni. Interrogativi che si sono rafforzati ascoltando i pareri tecnici dei consulenti del Comune. Una task force composta da un avvocato, esperti di valutazioni ambientali e sanitarie, di ingegneria navale, di rischio di incidente rilevante, visto che il rigassificatore (o FSRU) è un impianto sottoposto alla Direttiva Seveso.

Nei mesi scorsi, questo progetto a cura di SNAM è stato oggetto di una moltitudine di osservazioni, risposte, controdeduzioni, da parte di trenta diverse autorità responsabili – tutte le documentazioni sono disponibili sul sito della Regione Toscana, il cui Presidente è Commissario straordinario di Governo per questa opera – che approderanno oggi nella Conferenza dei Servizi decisoria, terminata la quale il Commissario stabilirà il da farsi.

Ciascun esperto ha messo in luce diversi aspetti del progetto che, anche per Greenpeace Italia, fa acqua da tutte le parti: ci sono valutazioni incomplete, mancati approfondimenti e si ipotizzano tempistiche irrealizzabili. Tutta la procedura è stata molto veloce, ma ciò che si coglie è davvero preoccupante, e rivela anche un atteggiamento molto pericoloso nei confronti dell’ambiente e delle persone che vivono a Piombino.Leggi tutto

14 luglio 2023

Italia ratifica il protocollo sulla partecipazione delle comunità locali…..

 Tratto da Note di Grondacci

martedì 11 luglio 2023

Italia ratifica il protocollo sulla partecipazione delle comunità locali: usiamolo per riformare il modo di decidere sui territori 

L’Italia con la legge n° 77 del 8 giugno 2023 (QUI) ha aderito al Protocollo addizionale alla Carta europea dell'autonomia locale sul diritto di partecipare agli affari (decisioni) delle collettività locali, fatto a Utrecht il 16 novembre 2009. 

L’Italia ha aderito a questo protocollo ed è un fatto positivo ma la realtà soprattutto nei territori è esattamente il contrario: decisioni prese senza trasparenza, normativa che impediscono o limitano la partecipazione del pubblico, deroghe (QUI) alle procedure di legge che garantirebbero valutazione e decisioni nel rispetto delle specificità dei singoli territori. Tutto questo soprattutto in campo ambientale ma non solo. 

Comunque, anche questo strumento se utilizzato potrà aiutare a limitare questa strategia della politica e dei poteri ufficiali che tratta i territori come dei contenitori. 

Usiamolo quindi questo Protocollo chiedendo alle amministrazioni pubbliche regionali, locali di inserirne i principi nelle regole e nella prassi decisionale. 

COME GARANTIRE LA PARTECIPAZIONE DEL PUBBLICO SECONDO IL PROTOCOLLO 

L’articolo 2 del protocollo addizionale definisce le misure in base alle quali gli Stati aderenti garantiscono la partecipazione delle collettività locali agli affari pubblici:

1. la legittimazione delle collettività locali a permettere, promuovere e facilitare l’esercizio del diritto di partecipazione enunciato nel presente Protocollo;

2. la garanzia dell’esistenza di:

a. procedure di partecipazione della popolazione, che possono includere processi di consultazione, referendum locali e petizioni, nonché, quando la collettività locale ha un’elevata densità di popolazione e/o copre un’area geografica estesa, misure per fare partecipare i cittadini al livello più vicino a loro; 

b. procedure per consentire l’accesso, in conformità con l’ordinamento costituzionale e gli obblighi giuridici internazionali della Parte, ai documenti ufficiali detenuti dalle collettività locali; 

c. provvedimenti per soddisfare i bisogni delle persone che devono affrontare ostacoli particolari per esercitare il loro diritto di partecipazione; 

d. meccanismi e procedure destinati a garantire il disbrigo e la risposta ai reclami e ai suggerimenti relativi al funzionamento dell’ente locale e dei servizi pubblici locali; 

 

3. l’incoraggiamento dell’uso di tecnologie dell’informazione e della comunicazione per promuovere e favorire l’esercizio del diritto di partecipazione enunciato nel presente Protocollo

 

Le collettività locali sono consultate per quanto possibile, in tempo utile ed in maniera appropriata, nel corso dei processi di pianificazione e di decisione riguardanti le misure da adottare per permettere l'esercizio effettivo del diritto di partecipare agli affari di una collettività locale.