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31 maggio 2011

1)Terna, Enel ....... Porto Tolle e lo scontro sulle Rinnovabilii 2)World Energy Outlook 2010 dell'Iea: Emissioni di CO2 record

Tratto da La Repubblica
Terna, Enel e l’inutile Porto Tolle


Come era prevedibile il governo ha scelto di prendere tempo, senza sciogliere il nodo che sta alimentando da alcune settimane a questa parte un durissimo scontro tra Terna, il gestore nazionale delle rete elettrica e l’Enel, il principale produttore......

Sull’argomento è intervenuta oggi anche l’Enel, tornando a ribadire per bocca dell’amministratore delegato Fulvio Conti che ha poi aggiunto: “In Italia abbiamo fatto molti investimenti e c’è un eccesso di capacità disponibile per far fronte a ogni emergenza e c’è una forte crescita delle rinnovabili che con una migliore e più ampia tagliatura di rete si potrà portare a fruizione di tutti i consumatori”. “Quindi – ha concluso il numero uno di Enel – si facciano le reti quando sono necessarie

perché c’è un’abbondanza di riserve e di capacità a disposizione su tutto il sistema”.

Affermazioni sorprendenti, se si pensa che appena pochi giorni fa, commentando lo stop alla centrale a carbone di Porto Tolle decisa dal Consiglio Stato, l’Enel aveva reagito lamentando il rischio di gravi problemi di approvvigionamento per la rete nazionale e denunciando danni gravissimi per il sistema energetico del Paese.

“Le parole di Conte – commenta Edoardo Zanchini di Legambiente – sono la conferma che Porto Tolle non serve al Paese, i ripetuti pianti di Enel sulla presenuta arretratezza del nostro sistema di produzione sono smentiti dal suo stesso amministratore delegato”. “Riconvertire Porto Tolle a carbone – conclude Zanchini – è negli interessi dell’Enel, non del sistema”.

Leggi l'articolo integrale su La Repubblica

Leggi anche su La Repubblica

Terna-Enel, scontro sulle rinnovabili

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Tratto da Greenreport

World Energy Outlook 2010 dell'Iea: «Emissioni di CO2 record»

Heddegaard: «Il mondo è molto lontano dal raggiungere l'obiettivo di un aumento massimo di più di 2 gradi»

Crescono le emissioni nei Paesi emergenti, ma quelle pro-capite Ocse sono ancora molto più alte che in Cina ed India

La Commissaria europea per l'azione climatica, Connie Heddegaard, è molto preoccupata per le cattive notizie che arrivano sul fronte delle emissioni di gas serra dal World Energy Outlook 2010 dell'Iea: «Le emissioni di carbonio sono ai massimi livelli nella storia, secondo le ultime stime dell'Intenational energy agency.

Queste cifre significano che il mondo è molto lontano dal raggiungere l'obiettivo di prevenire un aumento della temperatura di più di 2 gradi Celsius. Viene da chiedersi di quante altre preoccupanti cifre il modo abbia bisogno. Le promesse fatte dai leader del mondo a Copenhagen e Cancun di rimanere sotto dei 2 gradi di riscaldamento bisogna siano urgentemente seguite da ulteriori azioni.

....L'Europa si è impegnata ad un ambizioso programma di azione per il clima. Ci aspettiamo che i nostri partner facciano altrettanto».

Ma è proprio quello che sembra stiano facendo secondo il comunicato dell'Iea non a caso intitolato "La prospettiva di limitare l'aumento globale della temperatura a 2° C è sempre più fosca». Secondo l'agenzia nel 2010 le emissioni di CO2 hanno raggiunto un livello record: l'80% delle emissioni previste nel 2020 con gli impiantio di produzione di energia già costruiti. «Le emissioni di CO2 connesse al consumo energetico, nel 2010 sono state le più alte della storia».

Infatti, dopo un calo nel 2009, dovuto alla crisi finanziaria globale, le emissioni sarebbero arrivate al record di 30,6 gigatonnellate (Gt), con un aumento del 5% rispetto al precedente anno record: il 2008, quando si raggiunsero le 29,3 Gt....

Insomma, siamo in guai grossi, come spiega Birol: «Le nostre stime più recenti sono un altro campanello d'allarme. Il mondo è incredibilmente vicino al confine del livello di emissioni che non dovrebbe essere raggiunto entro il 2020, se vogliamo raggiungere il target dei 2° C. Data la contrazione dei margini di manovra nel 2020, a meno che decisioni coraggiose e decisive non siano prese molto presto, sarà estremamente difficile riuscire a raggiungere questo obiettivo globale concordato a Cancun».

Il rapporto evidenzia che il 44% delle emissioni di CO2 stimate nel 2010 provengono dal da carbone, il 36% dal petrolio e il 20% dal gas.

Leggi l'articolo integrale su Greenreport

Leggi anche su Ecologiae

Inquinamento: 2010 anno record per emissioni CO2

Ci eravamo illusi lo scorso anno che le emissioni avessero cominciato a calare, ed invece ciò era dovuto soltanto alla crisi economica. Ora che la produzione industriale è (lentamente) ripartita, le emissioni riprendono la loro corsa ad un ritmo se possibile ancora superiore a quello del passato, facendo registrare nel 2010 il record di inquinamento: 30,6 miliardi di tonnellate di CO2 emesse in un solo anno solare.
Leggi l'articolo integrale



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Un breve aggiornamento sulla Centrale Tirreno Power........

Sabato 21 maggio,dopo circa 4 mesi di inattività , è ripartito il gruppo a carbone che era fermo dal 14 gennaio .
Per cui per nel breve periodo dal 21 maggio al 28 hanno funzionato contemporaneamente sia i due gruppi a carbone che il turbogas.

Domenica 29 è stato spento l'altro gruppo a carbone,quello a destra nell'immagine, ed è tuttora spento .
In manutenzione ?
Quindi dal 29 maggio abbiamo la centrale nuovamente a potenza ridotta con un gruppo a carbone spento.
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Tratto da
Savona News

Il neosindaco di Napoli sostenne le 10 domande a De Benedetti che aveva come avvocato Pisapia: se il vento è cambiato davvero Ingegnere, ora tolga sta roba da Vado

Giuliano Pisapia, neosindaco di Milano e Nicky Vendola, leader di Sinistra ECOLOGIA e Libertà, convinceranno l'Ingegnere a rispondere alle 10 domande, e soprattutto a compiere

un passo di Civiltà su Vado Ligure?

La nostra provincia dall'Ing. De Benedetti - tessera nr.1 del PD, garbato ma sostanzioso sostenitore di SEL, e cliente dell'Avvocato Giuliano Pisapia - attende tuttora la risposta alle 10 domande sul carbone a Vado Ligure.

"Il vento cambia davvero" è lo slogan (bello) col quale Pisapia ha stravinto nella capita le morale del nostro Paese. Vorremmo che cambiasse davvero, col suo carico di inquinamento a carbone, anche nella nostra provincia. Giusto per coerenza.

Giusto per coerenza. De Magistris: In Italia vi sono, purtroppo, tante, troppe realtà simili a quella di Savona, dove i cittadini sono puntualmente estromessi, mortificati e posti di fronte al falso ricatto di dover scegliere tra il sacrosanto diritto a vivere in ambiente sano e il progresso e lo sviluppo economico della loro regione...

Il Nuovo sindaco di Napoli,De Magistris così scrisse su Tirreno Power

"Unisco con convinzione la mia voce a quella di tanti uomini e donne, associazioni, movimenti, rappresentanti del mondo medico e scientifico e consigli comunali , mobilitati in questa vostra "battaglia di civiltà e per la vita" che da oggi diventa anche mia"

Con queste parole in risposta e a sostegno delle 10 domande rivolte dalla Libreria Ubik e da qualche organo di informazione all'ing. Carlo De Benedetti, a proposito del progetto di ampliamento a carbone della centrale di Vado Ligure

"In Italia vi sono, purtroppo, tante, troppe realtà simili a quella di Savona, dove i cittadini sono puntualmente estromessi, mortificati e posti di fronte al falso ricatto di dover scegliere tra il sacrosanto diritto a vivere in ambiente sano e il progresso e lo sviluppo economico della loro regione.

Dobbiamo spezzare questa ignobile propaganda:
un’alternativa è possibile.

Dobbiamo opporci a questa arida logica del profitto, che non credo possa essere attribuita alla volontà di un solo uomo, ma ad un intero, complesso sistema che fa del dio denaro l’unico parametro di valutazione e non si ferma neanche di fronte ad agghiaccianti cifre di morte…

Dobbiamo, tutti insieme, rimpadronirci della Politica, quella vera:ridiventare protagonisti, opporci a situazioni che non sono ineluttabili, ma decidere noi in quale mondo vogliamo che vivano i nostri figli !"


Luigi De Magistris

leggi l'articolo integrale di Mario Molinari su Savona News

30 maggio 2011

NUCLEARE: GERMANIA , L'ULTIMA CENTRALE NEL 2022 Avanti con le rinnovabili

Tratto da AGI

NUCLEARE: GERMANIA , L'ULTIMA CENTRALE NEL 2022

(AGI) - Berlino, 30 mag. - La Germania sara' la prima potenza industriale a rinunciare all'energia nucleare. Il ministero dell'Ambiente ha annunciato che fermera' il suo ultimo reattore nel 2022 e ha definito la decisione "irreversibile". Gran parte dei reattori tedeschi sara' disattivato entro quest'anno, mentre gli ultimi tre funzioneranno per altri 11 anni al massimo.

GERMANIA RADDOPPIERA' ENTRO 2020 QUOTA ENERGIA RINNOVABILE

Il ministro Norbert Roettgen ha spiegato che gli otto reattori dei 17 che non sono collegati alla rete di produzione di energia elettrica non saranno piu' riattivati. L'energia nucleare garantisce attualmente il 22% del fabbisogno di elettricita' del Paese.
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Tratto da Il Cambiamento

Germania, mai più nucleare, avanti con le rinnovabili

La notizia è arrivata alle prime ore dell'alba. Dopo un lungo vertice con la coalizione di governo e una serie di consulti con l'opposizione e rappresentanti della chiesa, delle associazioni e della società civile è giunta infine la decisione, annunciata dal ministro dell'ambiente Norbert Roettgen: tutti i reattori tedeschi saranno disattivati in via definitiva entro il 2022.
Il piano prevede che siano le energie rinnovabili a prendere il posto delle centrali.
Già adesso la Germania, il paese più industrializzato d'Europa, copre il 23 per cento del proprio fabbisogno energetico grazie a fotovoltaico, eolico, biomasse e simili. Fra il 2020 e il 2030 le rinnovabili arriveranno al 70-80 per cento.

La svolta della Germania fa esultare il comitato referendario 'Vota sì per fermare il nucleare'. Quella tedesca, si legge in una nota, è una “lezione magistrale per chi continua a sostenere, anche di fronte alla sciagura di Fukushima, l’ineluttabilità dell’atomo. [...] Il futuro – conclude il comitato – è altrove: nelle energie pulite, nell’efficienza.
Parole che il governo in Italia conosce poco e frequenta ancor meno”
.Leggi tutto
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Tratto da Reuters Italia

Rinnovabili, ondata di acquisti su uscita Germania da nucleare

MILANO, 30 maggio (Reuters) - Ondata di acquisti in Piazza Affari sui titoli legati alle energie rinnovabili, contagiati dai concorrenti tedeschi ed europei che festeggiano l'uscita dal nucleare della Germania entro il 2022.....
"Il settore italiano si muove sulla notizia della fine del nucleare tedesco, che ha mosso tutti i titoli europei. Con l'uscita della Germania dall'atomo, le possibilità che in Italia si proceda su questa strada diminuiscono ancora, referendum o no, e il mondo delle energie alternative trova nuovo appeal", dice un analista.
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Tratto da La repubblica Roma

COPPA ITALIA, STRISCIONE CONTRO NUCLEARE ALLO STADIO: DENUNCIATI 7 ATTIVISTI GREENPEACE
Sette attivisti di Greenpeace, tra cui 4 cittadini svizzeri (S.A., D.S., L.D. W.M.P.), un tedesco (N.A.M.), e 2 italiani (N.L. E S.N.), di età compresa tra i 23 ed i 44 abbi, sono stati bloccati a conclusione della gara della Finale di Coppa Italia, denunciati e sottoposti a Daspo per la durata di 3 anni.
Per l'italiano non residente a Roma il Questore di Roma ha adottato anche il foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno nel Comune di Roma per la durata di 3 anni. Sono gli autori della esposizione di uno striscione calato intorno alle ore 21.30 dalla copertura superiore della Tribuna Tevere, accessibile solo a personale specializzato recante la scritta "Da Milano a Palermo fermiamo il nucleare". A conclusione della gara, ritenute sussistenti le condizioni di sicurezza per l'intervento, i 7 sono stati bloccati ed accompagnati in ufficio da personale della Questura, per essere poi sottoposti al foto segnalamento per la compiuta identificazione.

29 maggio 2011

Brindisi: Edipower,gravi accuse del Pm per il carbonile 2)le istituzioni hanno l’obbligo e il dovere di tutelare la Salute dei lavoratori

Tratto da Pugliatv
Brindisi: Edipower,gravi accuse del Pm agli imputati nel giudizio per il carbonile

28/05/2011
Gravi responsabilita' per danni ambientali sarebbero emerse a carico dei dirigenti dell'Edipower nel corso del giudizio penale che si sta tenendo presso il Tribunale di Brindisi a proposito del sequestro del carbonile che fu effetttuato dalla magistratura brindisina alla azienda in questione.
Nel corso dell'udienza di ieri
il magistrato inquirente ha allargato le imputazioni agli imputati attribuendo loro anche l'inquinamento della falda a causa della mancata costruzione di un manto di protezione per il carbonile che avrebbe, secondo l'assunto dell'accusa, causato nel corso degli anni di utilizzo un versamento di percolato frutto del contatto con il carbone dell'acqua che si e'versata sia per effetto delle precipitazioni atmosferiche sia per l'utilizzo di innaffiature per rendere piu' facile il trasferimento del combustile dal deposito fino ai gruppi della centrale .
Insomma se sara' provata una tale circostanza nel
corso della causa ,si dimostrera' che uno dei fattori che hanno causato problemi alla nostra falda e' anche quello, con la conseguenza che si potra' anche quantizzare il danno ambientale al nostro territorio. Ma cio' che appare strano che in questo processo non si siano costituiti contro Edipower gli enti locali e neppure le associazioni ambientaliste.
Non parliamo poi del Ministero dell'ambiente! Ma l'intera vicenda dell'Edipower appare al limite del surreale:... si tace sulla causa in corso allo stesso Tribunale contro Edipower, che potrebbe provare un danno ambientale costante e gravissimo, gia' avvenuto sul nostro territorio.Nessuno scandalo per quanto successo ,nessuno ricorso in quella
sede per ottenere risarcimento dei danni subito dalla nostra falda, nessuna reazione quando c'e' stata la conferenza dei servizi che ha sancito la prosecuzione dell'attivita' di quell'azienda senza alcun sistema di protezione per l'utilizzo del carbone ,malgrado si trovi a pochi metri dal centro della citta',nessuna reazione quando ottenuta la Via per il ciclo combinato quell'azienda pubblicamente disse che rinunciava a quel progetto.
Insomma ma che ci ha fatto questa Edipower che puo' fare tutto cio' che vuole, non rispettare una convenzione, tutt' ora vigente secondo il Consiglio di stato, ottenere il permesso per continuare ad esercire con il carbone ,chiedere di costruire il nuovo carbonile, ottenere il permeso Aia, senza che nessuna delle nostre istituzioni faccia un qualsiasi atto per contestare i tanti comportamenti inspiegabili di quell'azienda?
Si dira' c'e' di mezzo il lavoro, gia'....ma non e' altrettanto impor
tante la tutela della salute dei cittadini?
Ci chiediamo se dovesse essere provato in giudizio che vi sono state responsabilita' per l'inquinamento della falda,l'atteggiamento delle nostre istituzioni continuera' ad essere cosi' “disponibile e morbido”?
Chi paga per il danno ambientale ,ove dovesse essere provato cio' che il Pm ha ipotizzato in corso di causa?
Come mai nessuno ne parla?

Leggi l'articolo integrale

Leggi anche su Brindisi Report
Processo all’ex carbonile Edipower, il pm aggiunge nuove accuse

BRINDISI –.......Intanto, il Comune di Brindisi, per mezzo dell’avvocato Daniela Faggiano, ha chiesto e ottenuto la costituzione di parte civile, presentando il conto alle aziende coinvolte nel processo.
Una richiesta risarcitoria pari a cinque milioni di euro, parte dei quali sono già stati versati, ma dalla sola Enel. Il legale di parte civile ha ottenuto infatti il versamento da parte del colosso elettrico di un milione e quattrocentomila euro, per la realizzazione di un parco, un polmone verde, a ristoro parziale dei danni subiti a causa del carbonile scoperto.
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A PROPOSITO DEL CARBONILE DI BRINDISI E DI QUELLO DI VADO L- QUILIANO

Riportiamo le considerazioni fatte sul nostro blog Il 19 giugno 2010 nel post

"CENTRALE TIRRENO POWER DI VADO-QUILIANO RISPOSTA DEL MODA AL PRESIDENTE REGIONALE BURLANDO"

RICORDAVAMO : IL CARBONILE ALL'APERTO di TIRRENO POWER E' DA ANNI A POCHE CENTINAIA DI METRI DALLE CASE DI VADO L. E DI VALLEGGIA

con tutte le conseguenze che ,in un territorio ventoso ,si possono facilmente prevedere per i cittadini che loro malgrado devono convivere con una tale situazione di grossa problematica ambientale.

MA
ALLA LUCE DI QUANTO EMERSO A BRINDISI ......E'ASSOLUTAMENTE INDISPENSABILE FAR CONOSCERE AI CITTADINI SE SONO STATI FATTI CONTROLLI E VERIFICHE SULLA IMPERMEABILIZZAZIONE DEL DEPOSITO CARBONILE DELLA CENTRALE DI VADO -QUILIANO E SULLE ACQUE DI FALDA SOTTOSTANTI.
TENUTO CONTO CHE SECONDO LA STESSA AZIENDA "IL CARBONE E' STOCCATO IN UN CARBONILE CON CAPACITA' DI MESSA A PARCO DI
CIRCA 300.000 METRI CUBI"

(PAGINA 18 della dichiarazione ambientale Tirreno Power del 2008")


SEMPRE DAL NOSTRO POST DEL 19 -6-2010
Guardate il video girato da un cittadino su un treno in transito lungo la linea GENOVA VENTIMIGLIA che a Valleggia per un tratto,prima di entrare in galleria, fiancheggia il carbonile scoperto..

Guardate inoltre

" Il Molto Interessante Video Relativo al Carbonile di Tarquinia "

Sicuramente vi sono parecchie problematiche in comune con il nostro territorio.....

PER CONCLUDERE .....AGGIUNGIAMO UNA CARTINA della Liguria che non ha bisogno di commenti.

La Cartina della Liguria è tratta dal Piano di risanamento della Qualità dell'aria della Regione Liguria del 2006 e mostra gli effetti dell'inquinamento atmosferico mediante mediante Licheni Epifiti.

GUARDATE ATTENTAMENTE la zona di SAVONA:
GLI AMMINISTRATORI, I PRESIDENTI DELLA REGIONE e DELLA PROVINCIA IN PRIMIS, DA QUESTA IMMAGINE (TRATTA DA DOCUMENTAZIONE UFFICIALE) ,DOVREBBERO
TRARRE LE OPPORTUNE RIFLESSIONI E NON........PRENDERE NEPPURE IN CONSIDERAZIONE IL POTENZIAMENTO MA ANZI CONSIDERARE ,CHE GIA' LA SITUAZIONE ATTUALE E' PER NOI CITTADINI GRAVIDA DI PROBLEMATICHE,CHE MERITANO A LIVELLO ISTITUZIONALE LA GIUSTA ATTENZIONE.

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Tratto da Peacelink

Comunicato stampa

I lavoratori sono esposti a sostanze cancerogene e le istituzioni hanno l’obbligo e il dovere di tutelare la loro Salute

Il Comitato Donne per Taranto alzerà il tiro come promesso in Conferenza Stampa perché la Tutela della Salute sia anteposta ad ogni cosa
27 maggio 2011 - Comitato Donne per Taranto

E' di ieri la notizia che La Procura indaga i vertici Ilva ed ex Italsider per concorso nell'omicidio colposo di 15 dipendenti morti a causa delle emissioni cancerogene provenienti dagli impianti.

Sono 30 i presunti responsabili di una lunga serie di omissioni e violazioni che avrebbero determinato, favorito, prodotto malattie professionali e successivamente decessi.

Sorge spontaneo un dubbio: ma i lavoratori che attualmente continuano a lavorare nel ciclo produttivo dell'Ilva sono esenti dall'ammalarsi e dal morire a causa di sostanze altamente cancerogene che fuoriescono dagli impianti?

Oltre 10 giorni fa questo Comitato in una conferenza stampa poneva alle Istituzioni, tra le altre richieste, quella della tutela del lavoratore, in particolare di coloro che sono nel ciclo più pericoloso per la salute. Con forza noi ribadiamo la necessità che si faccia subito chiarezza sul reale stato di salubrità degli impianti, sulla reale possibilità che altri lavoratori possano continuare ad ammalarsi e a morire, e sull'obbligo di legge che prevede l'informazione al lavoratore esposto sui rischi alla salute.

Questo non è allarmismo come taluni in modo superficiale e arrogante osano dire, i dati lo dimostrano, le sentenze della procura lo attestano: nell' Ilva si muore e si muore maggiormente che in altre Industrie presenti sul territorio.

Sullo stimolo della notizia riportata ieri, ribadiamo la nostra richiesta che le istituzioni facciano luce su tutto ciò

Non è tempo di aspettare, non è più tempo di "annunci".

I lavoratori sono esposti a sostanze cancerogene e le istituzioni hanno l'obbligo e il dovere di tutelare la loro Salute.

Chiediamo con forza tutto ciò, perchè ancora una volta quei 15 operai morti non sono dei "numeri" ma persone che avrebbero potuto e voluto vivere e dietro di loro ci sono mogli, figli, madri che piangono ancora.

Informiamo che qualora, nell' arco di pochissimo tempo, le Istituzioni preposte alla tutela del lavoratore non verifichino tutto ciò, e non accertino la regolare compilazione del registro degli Esposti da parte del datore di Lavoro, in questo caso dell'Ilva, noi del Comitato Donne per Taranto ci rivolgeremo non solo alla Magistratura ma anche alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, per denunciare chi impunemente continua a uccidere e tutti coloro che non adempiono al loro dovere di tutela della Salute e della Vita.

Il Comitato Donne per Taranto alzerà il tiro come promesso in Conferenza Stampa, perchè la Tutela della Salute sia anteposta ad ogni cosa.

LEGGETE SU BRINDISI TV
LO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE BRINDISINA
E ......I PROGRAMMI DI SVILUPPO
.........e ognuno tragga le conclusioni che ritiene più opportune
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Leggi su Trucioli Savonesi

CARBONE E DINTORNI
di Federico Gozzi

Le centrali a carbone in Italia In Italia, ad oggi, esistono 13 centrali a carbone sparse in 8 regioni e ben 3 di queste 13 hanno sede nella nostra regione, la Liguria: una a La Spezia, una a Genova (che fra cinque anni verrà dismessa) ed una a Quiliano-Vado, in assoluto l'impianto più grande di tutto il nord-Italia e, purtroppo, quasi unico nel suo genere, costruito in pieno centro abitato: una vera e propria centrale in città.

Tirreno Power

Nasce a seguito della liberalizzazione del mercato italiano ed è oggi uno dei principali produttori di energia elettrica del paese, presente sul territorio nazionale con le centrali termoelettriche di Torrevaldaliga (Civitavecchia), Vado-Quiliano e Napoli.

....Le centrali di Napoli e Civitavecchia economicamente non sono in perdita, tutt'altro....... ed il carbone è totalmente assente!

Semplicemente produrre energia col carbone anche se inquina molto molto di più, costa di meno e quindi comporta maggiori profitti.

Continua a leggere sull'articolo integrale



28 maggio 2011

1)Tirreno Power, parla Burlando...."nei prossimi giorni decideremo" 2)Il buon senso non sta con il carbone

Tirreno Power, parla Burlando: “Nessun ritardo, nei prossimi giorni decideremo

.Vado L.
“Chiameremo l’azienda nei prossimi giorni ed apriremo un confronto diretto per arrivare ad una decisione finale, quindi esamineremo la proposta progettuale di Tirreno Power a breve e valuteremo con serenità”.Leggi tutto su IVG

SPERIAMO CHE IL PRESIDENTE BURLANDO E LA SUA GIUNTA VALUTINO CON MASSIMA ATTENZIONE E BUON SENSO oltre che CON SERENITA'. UNA SERENITA' CHE, ANCHE NOI CHE VIVIAMO QUI, VORREMMO POTERCI PERMETTERE PER IL NOSTRO FUTURO.
SPERIAMO CHE NELLE SUE RIFLESSIONI IL PRESIDENTE DELLA REGIONE LIGURIA TENGA BEN CONTO DELL'AUTOREVOLE PRESA DI POSIZIONE DELLA SEGUENTE LETTERA CHE RIPUBBLICHIAMO INTEGRALMENTE .
SPERIAMO CHE CONSIDERI CHE
LA COMUNITA' SAVONESE ASPETTA ANCORAUNA RISPOSTA.

Lettera aperta al Presidente della Regione Liguria Claudio Burlando,

inviata ai 13.000 tesserati della libreria UBIK,

e ai 12.000 iscritti e alle 80 basi associative dell'ARCI

Egr. Governatore Claudio Burlando, dato che in questi giorni la Sua Giunta deve prendere una decisione cruciale in merito all’ampliamento della centrale a carbone Tirreno Power di Vado Ligure (Savona), Le chiediamo:

- Si è fatto un’idea del motivo per cui in 16 anni nella Provincia di Savona sono morte 1.308 donne in più della media standardizzata regionale?

- Perché sono morti 1.356 uomini in più? Perché, nel momento di decidere, scompaiono i volti delle persone, le storie spezzate, la rabbia dei cittadini malati?

- Perché si deve soffrire o morire in silenzio per non ostacolare gli interessi economici di un potente e influente gruppo privato, oltre che per non ostacolare le commesse dell’Ansaldo?

- Perché a Savona ogni volta che un medico rilascia dichiarazioni sui danni alla salute che ha riscontrato a seguito della combustione del carbone, vengono definite da Tirreno Power “accuse preconcette e di parte”? Forse la salute è un’opzione preconcetta e di parte?

- A Lei che crede nel valore della politica, Lei che conosce le questioni delle centrali a carbone, sa benissimo che in queste scelte sono in ballo le vite e le morti di migliaia di persone per i prossimi 50 anni (oltre che la vocazione turistica di una Provincia), Le domandiamo: Come si può avere dei dubbi su quale scelta fare?

- Come si può, nella scelta tra un interesse economico e la vita delle persone, propendere per il primo?

- Per quale causa più importante e nobile vale la pena di 'fare politica', se non per salvare le vite umane?

- Cosa pensa del fatto che, su questo tema, alla comunità savonese non è sostanzialmente concesso di accedere a libertà e diritti un tempo considerati inalienabili, come quelli alla salute, alla vita e all’autodeterminazione? Cosa direbbe del nostro operare Calamandrei, che ci ricordava che ”la libertà è come l’aria” e che “sulla libertà bisogna vigilare…” ?

- Stiamo realmente vigilando, o la svendiamo a chi sa far valere il suo immenso potere?

In futuro emergeranno inevitabilmente le responsabilità civili e penali sulla devastazione del nostro territorio e della salute dei cittadini savonesi. Inevitabilmente.

Come hanno affermato illustri esperti medici, presto si dirà: “non potevamo non sapere cosa stava succedendo. Le persone che hanno permesso questo saranno tutte responsabili”.

Non sente che i nostri nipoti non ci perdoneranno tutto ciò?

Nella disputa sul tema emergono sempre parole ‘ridondanti’: Piano energetico, Ansaldo, occupazione, investimenti, il ricatto ‘o si ampia o si chiude’… e così si dissolve il reale tema di base per decidere, conosciuto a tutti: le centrali a carbone uccidono, e con esse rischiano di morire intere economie turistiche e agricole, come successo in altre città.

Lei stesso ha peraltro dichiarato un anno fa che l’ampliamento non ha carattere di pubblica utilità, e che la richiesta di Tirreno Power non è motivata da esigenze di copertura del fabbisogno energetico nazionale, ma da esigenze di competitività aziendale”.

Perché poi al momento di decidere, sembra sfumare e dissolversi il fattore più importante, ovvero la vita e le scelte delle persone?

Perché la Regione Liguria ha recentemente deciso di chiudere la centrale a carbone di Genova, e non ancora quella ben più grande e inquinante di Savona?

Sui temi ambientali per fortuna si sta sviluppando una sempre maggiore informazione. Oggi si sa quello che non si sapeva solo 5 anni fa. Presto i turisti milanesi e torinesi sapranno del peggioramento della condizione ambientale della Provincia savonese.

Da Governatore, quale pensa sia la vocazione e le linee di sviluppo della Provincia di Savona per fronteggiare la globalizzazione e le economie asiatiche:

il marketing turistico o il carbone?

Come si può lasciare che un’azienda decida del nostro territorio, un’azienda che ha prodotto energia in deroga alle norme, che non ha favorito l’istituzione di un Registro Tumori, che non ha favorito l’istituzione di una Valutazione di Impatto Sanitario, che non misura le velenosissime polveri sottili PM10, PM2.5 e PM0.1, che controlla in modo autonomo le emissioni delle sue ciminiere, senza quindi un controllo pubblico, che è incurante della contrarietà al progetto di tutti i Comuni interessati e dell’85% circa dei cittadini savonesi, che non ha mai accettato confronti con cittadinanza, Comitati e Ordine dei Medici, ma solo molte pubblicità a pagamento e sponsorizzazioni, che è incurante del fatto che da 40 anni escono dalle ciminiere 30 tonnellate al giorno di velenose polveri sottili, polveri che ricadono sulla popolazione sottostante di Savona (case, scuole, luoghi di lavoro, coltivazioni)?

Non sente come noi forte indignazione per tutto ciò?

Uno schiaffo ai nostri diritti. Alla nostra Regione.

Dato che il bilancio del settore sanitario Ligure è quasi al collasso, non pensa che sia importante decidere preventivamente contro ipotesi industriali che prevedano il carbone, dato che le patologie che ne derivano a Savona comportano costi sanitari per molte decine di milioni di euro all’anno, pesando drammaticamente nel bilancio regionale?

Perché non viene comunque mai valutata l’opzione più ragionevole: raddoppio a METANO (con relative commesse per l’Ansaldo), chiusura dei vecchi gruppi obsoleti a carbone non a norma, energie rinnovabili?

Non è la stessa Tirreno Power che ha aperto 3 centrali a metano nel 2010?

I medici del MODA di Savona, basandosi su uno studio americano, hanno calcolato che una centrale di pari emissioni come quella di Savona, in 40 anni provocherebbe circa 3.380 morti premature.

Va bene lo sviluppo economico, va bene gli investimenti. Le aziende, per loro natura, non si pongono limiti etici.

Ma spetta all’esponente politico stabilire il punto oltre il quale un’azienda NON PUO’ ANDARE. Stabilire quando i danni sono molto superiori ai benefici. Quando gli interessi di un’azienda non concordano con gli interessi di una comunità. Spetta al rappresentante politico far prevalere quest’ultimi.

Questa è la politica.

La comunità savonese Le chiede una risposta.

Stefano Milano, Libreria UBIK Savona

Giovanni Durante, Presidente ARCI Savona
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AL PRESIDENTE BURLANDO CONSIGLIAMO ANCHE LA RILETTURA DI
UN' ALTRA RECENTE LETTERA

Centrale Tirreno Power e salute: Commissione Ambiente Comune di Noli scrive a Regione

Leggi la lettera aperta
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Leggi su Savona News

Tirreno Power: ci risiamo con gli ultimatum. Caro Gosio, anche a Porto Tolle una cosa appare chiara: il carbone non porta più fortuna

"Parte da Tirreno Power un ultimatum sul piano di potenziamento della centrale a carbone di Vado Ligure. Se entro l'estate non sarà concessa l'autorizzazione all'avvio dei lavori, gli 1,4 miliardi di investimenti previsti prenderanno altre strade. «Sono quattro anni – spiega Giovanni Gosio, ceo della società – che aspettiamo il via libera al piano: i nostri azionisti non sono disposti ad attendere oltre perché ritardare l'investimento su Vado Ligure significa ritardare lo sviluppo di Tirreno Power"

«Sono passate quasi due settimane dall'apertura delle urne e dalla Regione non abbiamo ricevuto ancora alcun segnale per chiudere il cerchio sul nostro progetto che, dopo lo stop imposto dal consiglio di Stato all'impianto di Porto Tolle (si veda Il Sole 24 ore del 18 maggio), è rimasto l'unico nell'intero panorama nazionale».

....Il "Vostro cerchio" ingegnere, non è detto che coincida ancora con le speranze di sviluppo di questa Comunità. E'appunto il Vostro cerchio; non quello della collettività.

E' Suo, dei suoi capi, dei suoi azionisti e di chi le tirerà un po' le orecchie se quando venderete a GDF (Gas De France, non si preoccupi) incasserete un poco meno di uno sproposito non essendo riusciti nei Vostri censurabilissimi intenti di portare altro carbone nei corpi dei cittadini savonesi e non

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Tratto da TICINO LIVE

Il buon senso non sta con il carbone

....E' riconosciuto da tutti che il carbone è la fonte energetica più inquinante: sporca l’aria, mette in pericolo la salute fisica e sociale delle persone e distrugge l’ambiente.

Anche se la centrale sarà tecnologicamente moderna, le sue emissioni nocive avranno lo stesso impatto distruttivo di quelle di centrali meno moderne. Le stesse garanzie tecnologiche sono state portate in favore della costruzione di centrali nucleari e purtroppo tutti sappiamo com’è andata a finire......

I costi della centrale sono raddoppiati da 700 a 1400 milioni, il prezzo del carbone sta aumentando in modo costante (+30% nell’ultimo anno), a causa dei ricorsi che verranno inoltrati dalle varie organizzazioni e privati vi è la probabilità che la realizzazione della centrale si allunghi se non cancellata.
Per lo sviluppo delle fonti rinnovabili si si prevede di destinare in 30 anni la misera somma di ben 160 milioni (ca 5 milioni all’anno).
E’ proprio per ridare dignità al buon senso che bisogna votare SI all’Iniziativa e NO al
controprogetto. Il buon senso pretende che si esca subito dal carbone per limitare i danni sociali, ambientali ed economici.


Il carbone è sporco eticamente, sporca l’ambiente ed è nocivo alla salute di bambini ed adulti. Votare SI all’iniziativa e NO al controprogetto vuol dire rinnovare la politica energetica di AET, che dovrà sviluppare una strategia seria fondata sula produzione locale di energia pulita e sull’efficienza energetica.
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Francesco Guerriero Verdi del Ticino

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