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30 settembre 2013

Ferruccio Sansa:Vado,se la politica decide cosa respiriamo.

Pubblichiamo l' editoriale di Ferruccio Sansa  pubblicato oggi su  

EDITORIALE 

Vado ,se la politica decide cosa respiriamo.

La politica decide l'aria che respiriamo. Non è una critica ,è il riconoscimento di un ruolo essenziale. Davvero vitale. 
Per questo dobbiamo essere appassionati ed esigenti. Non per appartenenze di bandiera .Ma perchè chi ci governa può decidere come e quanto vivremo.Allora la vicenda di Vado Ligure non è più "solo" una storia di inquinamento.Ma è la parabola del tradimento della politica. Una vicenda che interessa 60 milioni di italiani.
Ecco,immaginate di dovervi chiedere a ogni respiro se l'aria vi sta avvelenando. Se ogni giorno esponete i vostri figli a  un rischio mortale.
Non parliamo dei capitani dell'industria,quelli se la vedranno con la loro coscienza e,se la magistratura lo stabilirà, con la legge.

Parliamo di chi ci governa.E permette che da qurant'anni si viva all' ombra di una centrale,che brucia 5000 tonnellate di carbone al giorno, senza nemmeno sapere cosa ti sta uccidendo.
Questo succede in Liguria:Governi e Regione da decenni lasciano che la centrale sputi fumo senza commissionare una seria indagine epidemiologica. 
Nonostante le proteste degli abitanti e le parole dell' Ordine dei Medici:"I dati annuali sulla mortalità maschile  per tumore ai polmoni  su 100.000 abitanti parlano di 54 decessi in Italia, 97 a Savona e 112 a Vado ".
Non basta per approfondire?




Eccola la politica.Mentre la gente muore e non sa perchè, i governi e la Regione Liguria danno il via libera all' ampliamento della centrale .
All' Autorizzazione Integrata Ambientale. 
Poi ,soltanto poi, promettono di effettuare l' indagine epidemiologica . 


Sì ,avete letto bene :prima  si amplia ,poi si verifica ....... 
Il Pd e il Pdl brillano per il loro silenzio,ma in Regione danno il via libera.E il Ministero approva( si oppongono M5S e Verdi).
Senza confronto:al meeting dei cittadini che si oppongono alla centrale  vengono invitati gli amministratori della Regione. Nessuno si presenta.

Fino all'ultimo capitolo:il Governo boccia la richiesta della Regione di effettuare l' indagine epidemiologica.
I cittadini  non hanno nemmeno il diritto di sapere se rischiano la vita.
Poi ti dicono quanto costerebbe l' indagine epidemiologica:500 mila euro. Non riescono a trovare mezzo milione per togliere una città dall' incubo.E forse per salvare tante vite.Quando lo Stato scuce 22 milioni l' anno per la manutenzione degli aerei blù. Quando la Regione Liguria spendeva oltre un milione l'anno per pubblicità istituzionale foraggiando radio,tv e giornali.
Sarà la Magistratura a dare finalmente una risposta .
E poi dicono che i giudici invadono li spazi della politica. Senza vergogna.





Leggi anche 
Tratto da Il Fatto Quotidiano

I MORTI ASPETTANO DA 40 ANNI
  E IL GOVERNO FINANZIA L'HERPES.



Vado Ligure ,NO DEL MINISTERO ALLO STUDIO EPIDEMIOLOGICO SUI DECESSI NEI QUARTIERI VICINO ALLA CENTRALE A CARBONE .....
Qui l'articolo integrale  di Mario Molinari e
Ferruccio Sansa
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Leggi anche tratto da il nostro blog


 I DATI IN PROVINCIA I MEDICI AVVERTONO: QUI GIÀ SI MUORE DI PIÙ .Si paga già un caro prezzo agli insediamenti industriali nel Savonese .
E’sorprendente: dopo 40 anni nessuno ha pensato a redigere uno studio attendibile che poteva salvare migliaia di vite.
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MAL’ARIA: INQUINAMENTO ATMOSFERICO...... 

Un ambiente sempre più inquinato 


Tratto da geograficamente

CI RUBANO ANCHE L’ARIA
di Ferruccio Sansa, da “Il Fatto Quotidiano” del 18/02/2013
  “Gol”. Matteo e i suoi compagni di squadra alzano le braccia al cielo. Non fanno più caso alla ciminiera alta duecento metri sopra la loro testa, con quel filo di fumo che esce giorno e notte. 
“Qui bisognerebbe metterci un cartello, vietato respirare”, sorride amaro Attilio Parodi che a Vado Ligure, ai piedi della centrale a carbone Tirreno Power, ci abita da una vita. 
Poi si tocca la bocca, con la mano scende fino ai polmoni, “Quella roba mi è entrata dappertutto”, conclude. E ti mostra lo studio dell’Agenzia Europea dell’Ambiente. Vado è quel punto giallo sulla carta, una delle emergenze del Paese. Per l’Ue, non per le autorità italiane che hanno autorizzato l’ammodernamento e il potenziamento dell’impianto.


   Eccoci a pochi chilometri da Savona, un bel vento di tramontana fa limpida l’aria e ti pare impossibile che a ogni respiro ti butti dentro veleno. Eppure è così, in Liguria ci sono tre centrali a carbone: Vado, Genova e La Spezia. 
                                

Quasi tutta la regione è “coperta”, stando agli studi americani: gli effetti del carbone arrivano a 48 chilometri
                                
Siamo in Liguria, ma potremmo essere ovunque in Italia. Secondo il dossier “Ecosistema rischio industrie” di Legambiente(legambiente.it/sites/default/files/docs/ecositemarischio_industriale 013.pdf) sono 1.152 gli impianti industriali che trattano sostanze pericolose in quantità tali da rientrare nelle leggi nate dopo il disastro di Seveso.
Ben 739 comuni (quasi uno su dieci) hanno nei loro confini una bomba che potrebbe esplodere. Nessuna regione è risparmiata, ma alcune stanno peggio: la Lombardia ha il record di 289 insediamenti, seguita da Veneto (116) Piemonte (101) ed Emilia Romagna (100).

   ECCOLI, I NEMICI INVISIBILI della nostra salute. A rivelarne la pericolosità sono solo i numeri, le statistiche. “In Italia mancano indagini epidemiologiche serie”, spiega l’epidemiologo Valerio Gennaro, uno dei maggiori esperti. Spesso  ci si deve affidare a studi non ufficiali, magari commissionati dalle società proprietarie degli impianti. 
“Ho visto ricerche con tanto di timbri e firme di esperti secondo le quali in prossimità di acciaierie e industrie chimiche c’era un’aria come sulle Dolomiti”, butta lì Gennaro. Poi magari scopri che sugli stessi quotidiani abbonda la pubblicità delle industrie sotto accusa. Che in alcuni casi sponsorizzano politici e  amministrazioni locali.......

Attilio Parodi alza di nuovo gli occhi verso la ciminiera di Vado:  “Sono pochi gli italiani che possono ritenersi al sicuro. Eppure nei programmi dei partiti la voce ambiente non è la più corposa. Forse anche gli elettori pensano ad altro”. (Ferruccio Sansa)......
E’sorprendente: dopo 40 anni nessuno ha pensato a redigere uno studio attendibile che poteva salvare migliaia di vite. - See more at: http://unitiperlasalute.blogspot.it/2011/08/cnntrale-carbone-la-centrale-inquina-e.html#sthash.Ee1CRm4m.dpuf
I DATI IN PROVINCIA I MEDICI AVVERTONO: QUI GIÀ SI MUORE DI PIÙ - See more at: http://unitiperlasalute.blogspot.it/2011/08/cnntrale-carbone-la-centrale-inquina-e.html#sthash.Ee1CRm4m.dpuf

MARCIA PER LA VITA . APPELLO AI COLLEGHI MEDICI . E' ORA DI MARCIARE INSIEME ALLA NOSTRA GENTE.


Riceviamo e pubblichiamo
 
FATE GIRARE, AIUTATEMI A DIFFONDERE L'INVITO
VENERDI’ INDOSSIAMO un CAMICE BIANCO e MARCIAMO INSIEME ALLA NOSTRA GENTE!

 
Cari colleghi non possiamo più far finta di nulla!!!
Fino a quando possiamo restare indifferenti?
In questa tragedia è imbarazzante, per non dire scandaloso, il nostro silenzio dobbiamo  ammettere purtroppo (anche) le nostre colpe e ritrovare il coraggio di DENUNCIARE...
...che senso ha continuare ad esercitare la nostra professione se un nostro assistito, un nostro bambino muore di leucemia per una CAUSA EVITABILE?
Dove è andata a finire la nostra passione e la lotta per la "PREVENZIONE PRIMARIA"?
 

Credo sia giunto il momento anche da parte nostra di AGIRE, perché scegliere di non farlo ci renderebbe COMPLICI di quello che sta accadendo.
 
“Tutti gli uomini sono responsabili dell'Ambiente. I Medici lo sono due volte.” Ognuno DI NOI faccia la sua parte!....
 

Ministro Orlando: Tirreno Power, pronti a rivedere gli accordi


Tratto da Il Secolo XIX 

«Tirreno Power, pronti a rivedere gli accordi».



Roma - «Non chiudiamo gli occhi», anche se è una domenica bestiale. .....Andrea Orlando, ministro dell’Ambiente, in mattinata, partecipa a “Puliamo il mondo”, iniziativa di Legambiente. Nel pomeriggio torna al lavoro.
Si occupa anche della centrale Tirreno Power di Vado Ligure e del suo caso......
Non importa se sorge un dubbio: che peso hanno in queste ore le azioni di un ministro?
La risposta sta in quel che dice Orlando, intervistato dal Secolo XIX.

Ministro, cosa cambia per l’Aia (l’autorizzazione integrata ambientale) concessa alla centrale a carbone di Vado Ligure? Che cosa cambia dopo le prime rivelazioni sull’inchiesta aperta dalla Procura di Savona?
«L’inchiesta è un fatto autonomo. In base a quanto sta emergendo abbiamo già chiesto all’Osservatorio regionale di acquisire i dati dell’indagine epidemiologica consegnata ai magistrati dai consulenti incaricati».

L’Osservatorio è il braccio operativo del suo ministero sul territorio?
«Non esattamente, è stato previsto nell’ambito della autorizzazione della costruzione del gruppo a carbone».

Perché avete chiesto i dati di quell’indagine?
«Per valutare se al suo interno ci fossero degli elementi nuovi rispetto al passato. Elementi che potrebbero creare le condizioni per riaprire i controlli ambientali».

Ci sono?
«Leggiamola e vediamo, non lo possiamo escludere».

Si poteva fare prima?
«Le procedure e i parametri stabiliti sono sempre stati rispettati. Ora sorgono elementi nuovi, possiamo e dobbiamo verificarli. Se ci indicheranno che si dovrà intervenire rispetto all’attuale Aia (Autorizzazione integrata ambientale), il ministero interverrà».

Si è dovuta muovere la procura.
«Ripeto, l’inchiesta è un fatto autonomo. E se si renderà utile anche un ulteriore studio epidemiologico, mi attiverò con il ministero della Salute affinché venga finanziato».

Non è stato smentito dalla Procura che l’indagine epidemiologica riveli un deciso aumento nella mortalità tra la popolazione esposta e quella non esposta, in un raggio di emissione dei fumi che include anche la centrale di Vado Ligure. Si parla di mille morti in più.


«Non chiudiamo gli occhi e per quanto mi riguarda non li chiuderò fino all’ultimo giorno di lavoro al ministero. Però dobbiamo conoscere quei dati per capire se i parametri stabiliti dall’Aia devono diventare più restrittivi...........».

E se, leggendo l’indagine dei consulenti, quei mille morti in più fossero confermati?
«Sicuramente emergerebbe una luce nuova e drammatica. Vediamoli, e sulla base di queste ricerche, come viene indicato un rapporto di causa effetto tra l’impianto e le patologie richiamate. Questo elemento può aiutare a comprendere se queste patologie sono legate al funzionamento dell’impianto e in che misura a quello attuale».

I parametri stabiliti per la centrale di Civitavecchia risultano essere già più restrittivi.
«Difficile fare una comparazione, ma direi che siamo in linea».
Si potrebbe arrivare a una temporanea chiusura della centrale di Vado su iniziativa della Procura?
«Se la procura avesse ravvisato i presupposti, cioè quelli di un pericolo imminente, avrebbe gia richiesto provvedimenti in tal senso, lo dico ancor più conoscendo lo scrupolo e il rigore dei magistrati savonesi. Ripeto, conosciuto l’esito dell’indagine e gli elementi contenuti nella perizia si potranno assumere, ove necessario, ulteriori provvedimenti».

Stabilire cioè, che quei morti sono stati causati dalle emissioni della centrale e dai suoi fumi?
«Intanto verificare se i dati trapelati dicono effettivamente questo e poi, appunto, valutare l’eventuale correlazione tra l’anomalia dei dati rispetto alla media nazionale e come i ricercatori li riconducano all’attività dell’impianto. Un passaggio rispetto al quale sara importante anche conoscere la valutazione finale della procura e del giudice terzo»...........
Leggi tutto «Tirreno Power, pronti a rivedere gli accordi»

Tratto da Uomini Liberi 
Prima era quello del carbone superato...leggi.... ora invece è diventato quello  delle  procedure e dei parametri  sempre  rispettati...leggi

Medico Isde Agostino di Ciaula: “la causa” degli ambientalisti è la tutela dell’ambiente e della salute e il perseguimento del bene comune.

 Pubblichiamo un articolo Tratto da facebook del Medico Isde Agostino di Ciaula che ringraziamo per il suo grande e importantissimo impegno a tutela della salute .

Le dichiarazioni del Direttore di ARPA Puglia sul convegno di Taranto del 28 settembre

30 settembre 2013

Il Direttore di ARPA Puglia, assente al convegno del 28 settembre, ha rilasciato delle interessanti dichiarazioni su alcune delle conclusioni del convegno. Ha affermato che “nella situazione attuale rischi inalatori per la popolazione non ce ne sono, anche perché l’ILVA ha fermato sette batterie delle cokerie per i lavori di ammodernamento”.
Nonostante questo, lo scorso 28 settembre, nel momento in cui tenevo la mia relazione a Taranto, i dati delle centraline della cokeria gestite da ARPA, come evidente dal grafico che accompagna questa nota e come tutti i giorni, superavano di gran lunga i limiti consentiti dalla legge. 
In particolare, il 28 settembre i valori di particolato erano il doppio (99,7 μg/m3) della soglia consentita per legge (50 μg/m3), e il giorno prima erano quasi il triplo (133,7 μg/m3). 
È praticamente impossibile che questo determini, come dice il Direttore dell’ARPA in una successiva intervista al TG3 regionale, una qualità dell’aria “eccellente”, perché sappiamo da innumerevoli  evidenze scientifiche che il particolato causa nel breve e nel lungo termine esattamente i danni neoplastici e non neoplastici che lo studio SENTIERI prima e la perizia del GIP Todisco dopo hanno chiaramente dimostrato, e che sono documentati anche dagli eccessi di ricoveri recentemente riportati dall’Osservatorio Epidemiologico Regionale nello “Stato di salute della Regione Puglia”. 
Quei danni sono direttamente proporzionali ai valori di particolato, non conoscono una soglia minima al di sotto della quale non si generano e aumentano vistosamente per ogni incremento di soli 10μg/m3.

Il Prof. Assennato ha anche mostrato forti perplessità sull’affermazione che i danni alla salute sarebbero evidenti almeno in tre generazioni successive di tarantini, anche se fermassimo l’ILVA in questo momento. Il Direttore di ARPA Puglia definisce questa una “profezia” piuttosto che una valutazione scientifica.
Poi ammette che “il problema sono le matrici ambientali, suolo, acqua, aria, sulle quali bisogna intervenire con le bonifiche”.
Ammettere questo significa ammettere che le “matrici ambientali” sono sature di inquinanti (diossine, PCB e metalli pesanti) la cui persistenza nell’ambiente supera il secolo, che sono abbondantemente presenti nella catena alimentare che verrà utilizzata dai tarantini nei decenni a venire e che continueranno ad essere trasmessi da madre a figlio attraverso placenta e latte materno. 
Oltre a questo, vanno considerati i danni epigenetici causati da quegli stessi inquinanti, che oltre a far danni alla generazione attuale agiscono già durante la vita in utero programmando l’insorgenza di patologie in età adulta (seconda generazione) e che, quando interessino i gameti (le cellule che diventeranno prima ovuli e spermatozoi, poi vita), causeranno danni nella terza generazione di tarantini.

Alla domanda sul perché gli ambientalisti contestino la validità delle “innovazioni” che si vorrebbero introdurre all’ILVA, il Direttore di ARPA risponde “Forse perché non serve alla loro causa”. 
Su questo il prof.Assennato ha ragione, sia perché (come dimostrato dalla stessa VDS di ARPA Puglia), quelle innovazioni non riporteranno il rischio a livelli accettabili, sia perché “la causa” degli ambientalisti è la tutela dell’ambiente e della salute e il perseguimento del bene comune. 

Ma questa non è forse la stessa “causa” dell’ARPA ?

28 settembre 2013

Il Fatto Quotidiano :I MORTI ASPETTANO DA 40 ANNI E IL GOVERNO FINANZIA L'HERPES.

Tratto da Il Fatto Quotidiano di oggi .

I MORTI ASPETTANO DA 40 ANNI
  E IL GOVERNO FINANZIA L'HERPES.



Vado Ligure ,NO DEL MINISTERO ALLO STUDIO EPIDEMIOLOGICO SUI DECESSI NEI QUARTIERI VICINO ALLA CENTRALE A CARBONE .....

Di Mario Molinari  e Ferruccio Sansa.

Bocciata niente ricerca epidemiologica. a Vado.....
La commissione incaricata dal Ministero della Salute ha detto NO:il progetto per compiere -dopo quarant'anni di attesa-uno studio epidemiologico è stato bocciato.
Eppure nell' ambito dello stesso concorso ,il ministero ha trovato i soldi per compiere ,sempre in Liguria ,una ricerca sull' Herpes Zoster.....insomma il fuoco di Sant'Antonio ,meno minacciosa del tumore e dell'infarto....



INTANTO a Vado, Quiliano e alle porte di Savona si sta diffondendo il panico. ....Ogni giorno si attende che sia reso pubblico l'esito della perizia degli esperti.Nel frattempo sui giornali,come Il Secolo XIX ,vengono pubblicate indiscrezioni che parlano di mille morti dovute alla centrale....
Fabrizio Bianchi,epidemiologo consulente del comune di Vado Ligure ,commenta così il dato:"Sarebbe il più alto che io abbia mai visto in Italia e nel resto del mondo.
A Tarano,per capirci,l' incidenza  dei tumori è maggiore del 10-20 % rispetto alla media . Qui stando alle indiscrezioni,l' incremento dei tumori sarebbe del 100%. I malati sarebbero il doppio della norma," spiega Bianchi .

Aggiunge : " A Taranto ,almeno hanno i dati sulle cause di morte . A Vado ,invece la centrale lavora da decenni e nessuno ha mai compiuto un'indagine epidemiologica."
Finora ci si è dovuti accontentare di ricerche senza rigore scientifico: “I dati annuali sulla mortalità maschile per tumore ai polmoni su 100.000 abitanti parlano di 54 decessi in Italia, 97 a Savona e 112 a Vado”. A dirlo non pericolosi estremisti, ma l'Ordine dei Medici.
INTANTO, nel dubbio la Regione Liguria e il governo negli anni scorsi hanno concesso il via libera all'ampliamento della centrale.
E l'Aia, autorizzazione integrata ambientale. Le ciminiere  continueranno a fumare: già oggi si bruciano 5.000 tonnellate di carbone al giorno......
Dalla politica solo una promessa: faremo una ricerca epidemiologica, si era detto. Invece niente. 
La Regione Liguria ha presentato domanda per per accedere ai fondi previsti ogni anno nel bando del Centro Controllo Malattie (Ccm) del ministero della Salute. Risposta: picche. Su 292 progetti presentati da tutte le regioni ne sono passati 52. Tra cui quello sull'herpes e altri.......
Ma non tutti se ne sono stati, come Simona Simonetti (Verdi), assessore all'Ambiente di Vado: “La gente deve potersi difendere dall'inquinamento. Ma deve anche essere informata. Non può essere tenuta all'oscuro. È un'ulteriore ingiustizia”.
Alla fine saranno i dati forniti dai periti della Procura a dire che cosa respira la gente di Vado e Quiliano. L'indagine – ancora a carico di ignoti – per omicidio colposo e disastro ambientale è arrivata al termine.
Dalla politica ancora niente, o quasi (vedi due interrogazioni parlamentari del Movimento Cinque Stelle): “Mi sembra impossibile che lo Stato o la Regione Liguria che hanno bilanci di miliardi non possano trovare mezzo milione per finanziare un'indagine epidemiologica seria”, sibilano Luca e Lucia, che vivono accanto alle ciminiere.
500 mila euro, questa era la spesa prevista. Ma la centrale di Vado è un nodo scomodo.....
Per Pdl e Pd che hanno taciuto, ma hanno deciso in Regione l'ampliamento. E i maligni sussurrano che a suggerire cautela, più dei posti di lavoro a rischio, sia stata l’attenzione verso i potenti soci della centrale.

Mario Molinari  e Ferruccio Sansa da il Fatto Quotidiano

Alessandro Marescotti :Dieci cose che ci fanno resistere, che ci danno speranza e che ci faranno vincere.

Tratto da  Il Fatto Quotidiano

Ilva di Taranto: il diritto di resistenza per la resistenza del diritto.

Dieci cose che ci fanno resistere, che ci danno speranza e che ci faranno vincere
La lotta di Taranto è sostanzialmente ispirata a dieci semplici principi guida, a dieci basilari rivendicazioni di civiltà. Principi che spiegano la nostra fiera resistenza e la nostra determinazione a vincere.... 
Ecco dieci principi che ispirano la nostra resistenza in nome del diritto e della vita.
Primo: la sovranità popolare. Vogliamo far prevalere l’interesse sociale su quello privato. Vogliamo una democrazia fatta dalla gente, non una sua manomissione partitica in funzione del profitto. Vogliamo riappropriarci di quella sovranità che la Costituzione garantisce al popolo: articolo 1.
Secondo: il diritto al futuro e alla felicità. Vogliamo scongiurare che i veleni intacchino il Dna che consegneremo alle future generazioni. I nostri figli dovranno nascere sani. Le mamme non dovranno allattare con la diossina. Nei prati e nei giardini i bambini dovranno tornare a giocare senza timore di essere contaminati. Nel sangue dei bambini non ci dovrà essere piombo. La nostra lotta è per il diritto alla felicità e a nulla serve se non a questo.
Terzo: il diritto alla conoscenza. Vogliamo scoperchiare i segreti. Ci hanno nascosto la diossina. Le malattie e i morti sono stati chiusi nel cassetto perché non sapessimo. La scuola e la cultura devono rovesciare questo potere che uccide, devasta e provoca rassegnazione. Ai dogmi dell’industria inquinante senza alternative opponiamo il pensiero critico delle alternative all’industria inquinante.
Quarto: il diritto alla libertà e all’autodeterminazione. Come le colonie che si liberarono dall’oppressione e dall’interesse economico superiore, noi ci libereremo dal colonialismo che ci ha distrutto, derubato e ucciso, sottraendoci persino la dignità.
Quinto: il diritto alla salute. Per troppo tempo abbiamo considerato il cancro come un impazzimento inspiegabile delle cellule. Il nesso fra inquinamento e malattie è stata una conquista troppo tardiva della consapevolezza nostra e di molti medici.
Sesto: il diritto alla partecipazione. La Convenzione di Aarhus sancisce il principio di partecipare alle scelte ambientali. Da tanti tavoli sono stati esclusi i cittadiniIl diritto di partecipare comincia fin dalla fase progettuale delle scelte, non arriva alla fine a cose già fatte.
Settimo: il diritto a progettare alternative. L’economia pulita è un’alternativa che dà più lavoro. L’economia sporca brucia il futuro, blocca lo sviluppo, pregiudica un lavoro duraturo. Le città pulite attirano di più rispetto a quelle inquinate. Il futuro è lì, è semplice nella sua finalità anche se complesso nella sua realizzazione, e per questo è permeato di conoscenza e di creatività. Se a scuola si insegna il problem solving è per imparare a costruire alternative nel presente e nel futuro.
Ottavo: il diritto a bonificare e a ripulire. Nelle viscere della terra scenderanno i veleni sempre più in profondità. Impedirlo è un dovere prima che sia troppo tardi. Realizzare la bonifica è un investimento sul futuro. E’ lavoro per risanare, dopo tanti anni di lavoro per inquinare.
Nono: il diritto al primato della legalità. Vogliamo il primato del diritto sulla prepotenza e l’arbitrio del potere. Se un’industria non rispetta una legge va cambiata l’industria, non la legge.
Decimo: il diritto all’obiezione di coscienza e alla disobbedienza civile. Obiezione di coscienza ai lavori cancerogeni, a quelli che producono malattie e morte. Disobbedienza al potere politico che provoca malattie e morte, sottrazione di ogni consenso ad una politica che devasta i corpi, le coscienze, la dignità delle persone.
Dichiariamo qui, ora e solennemente, la fine di questo potere politico che ci ha considerato sudditi e non cittadini, che ci ha abbandonato come corpi a perdere. O noi, o loro.
Frattura completa, abisso di civiltà, nessun ponte, nessun compromesso. Due mondi si fronteggeranno fino alla liberazione di Taranto dalla barbarie.
Taranto Libera.

L'allarme dell'IPCC:Si aggrava il riscaldamento del clima per colpa in gran parte dell'uomo . Sandro Fuzzi l'esperto del CNR:" E' arrivato il momento di agire.Tagliare subito petrolio e carbone".

Immgine tratta da facebook del Medico Isde G. Ghirga

Tratto da  Ambiente Quotidiano

Cambiamenti climatici: l’uomo è responsabile del 95% del surriscaldamento globale

Evoluzione del surriscaldamento globale
Evoluzione del surriscaldamento globale
Il rapporto Onu dell’IPPC affonda molte delle tesi sostenute dai negazionisti dei cambiamenti climatici e afferma, senza mezzi termini e su basi fisiche, che l’uomo è responsabile per il 95% del fenomeno del surriscaldamento globale. 
È stato reso noto oggi a Stoccolma il Summary for Policy Makers, contributo del primo Working Group sul V Assessment Report (AR5) dell’IPCC (Intergovernamental Panel on Climate Change), dal titolo Climate Change 2013: The Physical Science Basis” che getta un pilastro per la dimostrazione fisica che la razza umana è la sola responsabile dei cambiamenti climatici.
Il global Warming ed i cambiamenti climatici non sono un’evoluzione naturale del pianeta Terra ma una deviazione inequivocabile che si manifesta nell’aria, nella terra e negli oceani dal 1950.
 Gli scienziati affermano che gli esseri umani ne sono responsabili per il 95% e che le emissioni continue di gas ad effetto serra causeranno un ulteriore surriscaldamento globale con conseguenze su tutto il sistema climatico.

I 4 scenari possibili. Il documento presenta 4 scenari possibili di conseguenze per la fine del secolo. La temperatura media globale crescerà in misura compresa tra 0,3 e 4,8 gradi (scala °C) entro il 2100 rispetto alla media 1986-2005 ed avrà come conseguenza il prolungamento delle ondate di calore, l’aumento delle piogge nelle zone umide e la diminuzione in quelle secche. Il livello dei mari aumenterà entro la fine del XXI secolo tra i 26 e gli 82 centimetri a causa dello scioglimento dei ghiacciai dei due Circoli Polari.

Gli esseri umani sono la causa principale. L’influenza dell’essere umano è responsabile del riscaldamento dell’atmosfera e dell’oceano, dei cambiamenti nel ciclo globale delle piogge, della riduzione di massa dei Circoli Polari e della neve dei ghiacciai, dell’aumento del livello del mare e dei cambiamenti climatici esterni. Il fattore umano è in aumento rispetto alle stime dell’AR4 ed è, quindi, estremamente probabile che l’uomo sia la causa dominante del riscaldamento dalla metà del XX secolo.
Surriscaldamento senza precedenti. Il Summary afferma che, dal 1950, molti dei cambiamenti osservati nel sistema climatico sono senza precedenti rispetto ai decenni scorsi. In dettaglio, gli ultimi 3 decenni hanno registrato un aumento repentino della temperatura della superficie della Terra, con un tasso di crescita superiore alla media dal 1850 e, nell’emisfero Nord, superiore agli ultimi 1.400 anni.
Il Summary for Policy Makers è considerato una delle più complete analisi sulla comprensione dei meccanismi soggiacenti l’alterazione del clima nel nostro Pianeta.Leggi l'articolo integrale

 Leggi anche su Il Fatto Quotidiano.

Clima, sale la febbre della Terra. Gli scienziati: “I governi agiscano”

I ghiacci si sciolgono. L’atmosfera e gli oceani si surriscaldano. Il livello dei mari s’innalza. Le emissioni di anidride carbonica aumentano. E l’uomo non è spettatore passivo di questi mutamenti. La conferma arriva da Stoccolma, dove è stato presentato il sommario per i decisori politici del quinto Rapporto sui cambiamenti climatici dell’Onu


Qui l'articolo integrale

Tratto da La Repubblica


L'allarme dell'IPCC, parla l'esperto:  

E' arrivato il momento di agire".
"Tagliare subito petrolio e carbone"

Sandro Fuzzi, del Cnr di Bologna, commenta i risultati del rapporto degli scienziati dell'Onu. "E' arrivato il momento di agire. 
 Serve un taglio del 60% al 2030"
.Leggi l'articolo integrale


E' arrivato il momento di agire". 

Eliminando   il carbone  anche ........dalla centrale di Vado Ligure (volgendosi  alle energie rinnovabili,all'efficienza energetica ed al risparmio energetico ) oltre a creare degli inevitavibili e finalmente auspicabili benefici per la salute dei cittadini ,  si otterrebbe anche un grande  beneficio per i cambiamenti climatici  e  quindi per il  futuro del pianeta .