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30 ottobre 2011

1)Il carbone, le malattie e la medicina spettacolo 2)Porto Tolle, 'diffida' per il Ministero dell'ambiente 3)"Grillo a Vado Ligure: Intervento di Vito Brunetti, ex CGIL

Immagine inviata dal Presidio di Vado Ligure
 Tratto da Noalcarbone  

Di Maurizio Portaluri.

..del CARBONE. Sono ormai chiarissime le evidenze che attribuiscono all'uso di questo combustibile un impatto negativo sulla salute delle popolazioni nei pressi degli impianti. Gli studi sono stati condotti in tutto il mondo e recentemente ha suscitato molto interesse quello di un gruppo di epidemiologi spagnoli. Il loro studio intorno a 57 centrali di quel paese ha rilevato eccessi di alcuni tumori soprattutto respiratori ma anche vescicali, tanto più altro quanto più ci si avvicina alle centrali.
Gli autori sottolineano che alcune delle sostanze emesse sono cancerogeni “certi” riconosciuti dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), come l’arsenico, il cadmio, il cromo, le diossine e gli IPA, altre sono cancerogeni dichiarati “possibili” come il piombo, il nickel ed i furani.
Inoltre i ricercatori aggiungono che le emissioni provenienti dagli impianti a carbone contengono elementi radioattivi, principalmente l’uranio ed il torio, prodotti dalla disintegrazione di radium, radon, polonio, bismuto e piombo e che le popolazioni residenti nei pressi di questi impianti possono essere esposte, secondo un rapporto del National Council for Radiation Protection, un’agenzia governativa degli USA che si occupa della protezione della popolazione dalle radiazioni, a dosi equivalenti 100 a volte quelle misurabili nei pressi di una centrale nucleare, incidenti a parte, aggiungiamo noi.
Brindisi ha notoriamente un primato europeo circa la quantità di carbone bruciato. I politici si concentrano sulla CO2, ma il problema per chi abita a Brindisi non è questo bensì tutte le altre sostanze cancerogene che fuoriescono dai camini o restano nelle ceneri.
Cosa pensate che emergerebbe dalle indagini epidemiologiche che molti cittadini hanno iniziato a chiedere con insistenza nelle aree dove maggiori sono le ricadute delle emissioni? Né più né meno di quanto emerge negli studi che si eseguono in tutto il mondo e non solo nei cosiddetti paesi civili tra i quali amiamo annoverarci. Ma perchè qui le autorità negano i dati per far svolgere le analisi anche agli enti che le saprebbero svolgere? Perchè forse hanno paura di disturbare il manovratore.

E si può ancora sostenere che queste autorità rappresentino gli interessi dei cittadini? Il dubbio è legittimo.
È strano che il nuclearista Veronesi abbia taciuto sul carbone nel suo recente tour salentino. Quale migliore occasione per dire che il
nucleare fa meno male del carbone. Ma si è guardato bene dal dirlo in una terra dove il “partito del carbone” è ben radicato nei posti chiave. .....
Veronesi per fortuna ha anche detto che “ Viviamo più a lungo e l’esposizione ai tumori aumenta con l’età, perchè si accumulano i cancerogeni ambientali.” ....


Purtroppo la “medicina spettacolo” e gli “slogans” hanno l'effetto di lasciare le cose così come sono. Solo i numeri delle malattie dei cittadini e dei lavoratori tagliano la testa al toro. Ma quelli chi ce li ha non li tira fuori. Per il momento
Leggi l'articolo integrale su Noalcarbone



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Tratto da Toghe Verdi

Fermiamo il carbone a Porto Tolle

“Gli occhi di Matteo Ceruti sorridono sempre, anche quando si percepisce che è arrabbiato, ed è questo contrasto che mi colpisce. I modi pacati e le parole dirette come stilettate.
«Hanno cambiato la legge regionale del Parco del Delta del Po per poter avviare la trasformazione della centrale.
Prima del caparbio lavoro della giunta del Veneto addirittura il governo centrale, il ministro dello Sviluppo, aveva inserito nella manovra economica un emendamento che di fatto salvava la centrale. E non chieda ai giornali locali di parlarne, di prendere posizione, di spiegare le ragioni di chi si oppone alla trasformazione a carbone. Non lo faranno. Forse perché l’Enel è un ottimo inserzionista?»”


(dal capitolo “I fumi che accompagnano il Po a mare”, Toghe Verdi)


Centrale Enel Porto Tolle (Ansa) 

Tratto da "Il Resto del Carlino "

Porto Tolle, 'diffida' per il Ministero dell'ambiente 

Rovigo, 28 ottobre 2011 - Le associazioni ambientaliste diffidano il Ministero dell'ambiente, diretto dal ministro Stefania Prestigiacomo. "Nessuna scorciatoia per la Valutazione d’impatto ambientale (Via, ndr), che, per la conversione a carbone della centrale di Porto Tolle, dev’essere rinnovata integralmente”.

Greenpeace, Italia nostra, Legambiente, Wwf e il Comitato dei liberi cittadini di Porto Tolle in una nota spiegano che “hanno diffidato il ministero dell’Ambiente affinche’ sulla conversione a carbone chiesta dall’Enel si muova nel pieno rispetto della procedura di Valutazione d’impatto ambientale come stabilito dalla normativa nazionale e comunitaria, e confermato da una sentenza del Consiglio di Stato”.
 

Si tratta di un impegno che le associazioni chiedono al Ministero di rispettare entro il prossimo 31 ottobre, ovvero prima della scadenza dei 90 giorni indicata dallo stesso Ministero in una lettera del 3 agosto scorso della direzione generale per le Valutazioni ambientali”. Le associazioni, si legge nel comunicato, “temono che il Ministero non voglia rinnovare la procedura di Via nella sua integrita’ e chiedono, inoltre, che per l’impianto siano valutate le alternative energetiche esistenti: il gas e le energie rinnovabili. E che siano garantite l’informazione e la partecipazione dei cittadini”.
 

Gli ambientalisti fanno riferimento anche alle “perizie tecniche compiute nell’ambito del processo penale in corso presso il tribunale di Rovigo per i danni alla salute provocati dall’impianto attuale. E alle ‘grandi lacune’ della Valutazione di incidenza, imposta dalla direttiva comunitaria ‘Habitat’ trattandosi di un’area che ospita siti e zone di protezione speciale e i parchi regionali del Delta del Po”..Leggi tutto
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29 ottobre No carbone day - breve rassegna stampa


Una breve rassegna stampa sulla mobilitazione dello scorso 29 ottobre
...E alcuni video:
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Tratto da Savona News

Stralcio da Savona News 
INTERVENTO DI VITO BRUNETTI EX CGIL

Ad aprire, dal palco improvvisato su un camioncino - ma con un ottimo audio per una volta - proprio Vito Brunetti, il sindacalista CGIL dimessosi un paio di settimane fa, in aperto contrasto con i suoi dirigenti proprio sul carbone, e con una lettera che avrebbe dovuto far riflettere molti. (QUI )

In controluce, implacabili, le ciminiere.........

L'intervento di Vito Brunetti, ex Cgil (QUI ) "Sono uscito dalla CGIL perchè sostiene il carbone. Sono un chimico, e so che cosa esce da quelle ciminiere: il carbone ammazza." 

Manifestazione di Adria - Intervento coordinamento No Coke Alto Lazio

Adria(RO) Manifestazione Nazionale 29 ottobre - No Carbone VIdeo integrale

Ad adria sabato 29 ottobre 2011, si è celebrata una delle più alte forme di democrazia. Circa 3000 persone hanno partecipato alla manifestazione nazionale per ribadire pacificamente ma con fermezza un netto NO alla riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle.
A chi ha partecipato è rimasta la dolce sensazione di essere stato protagonista di un momento di importanza storica, chi non ha partecipato ha perso una buona occasione per rendersi conto che alla manifestazione c’era la parte buona del paese, 
ha perso anche l’ occasione per potersi confrontare e imparare cosa significa civiltà e democrazia.

29 ottobre 2011

No carbone day, in migliaia per il Delta del Po ed anche Unitiperlasalute.Grande successo della mobilitazione in tutti i presidi.

Grande successo della mobilitazione in tutti i presidi.
E’ stata un successo la Giornata contro il Carbone, conosciuta con il più internazionale “No Carbone Day”, che si è tenuta ieri in tutt’Italia. Manifestazioni in ogni città in cui c’è un impianto a carbone hanno riportato alla luce un problema che i nostri governanti spesso tendono a mantenere nell’ombra. 
E’ solo l’inizio… Tutte le Foto e i video su


FERMIAMO IL CARBONE 

........Oggi  anche Unitiperlasalute alla manifestazione di Adria


Oggi abbiamo avuto la grande oppotunità di partecipare alla manifestazione di Adria  per   fare rete con gli altri movimenti ed associazioni e dimostrare  tutti insieme quale enorme  problema sia per la nostra salute, e per i nostri territori la COMBUSTIONE del CARBONE.

 Alcune   foto


Tratto da Savona News

Beppe Grillo davanti alla centrale di Vado, e una civiltà di piazza che non lascia alibi

.....Mai piazze e forze di Polizia furono più tranquille  di fronte ad una platea attenta, composta, intelligente. Saranno stati quante le camicie rosse di Garibaldi, ma c’erano tutti.Leggi tutto e guarda i due  video 


Tratto da AdnKronos


L' immagine sull'articolo è relativa alla centrale Tirreno Power

Wwf, il carbone è un killer spietato per la salute, il clima e l'economia


Oggi ad Adria la manifestazione organizzata dalle associazioni ambientaliste contro la riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle e per sollecitare la chiusura di quelle piu' inquinanti, sostituendole con la produzione da fonti rinnovabili
Roma, 29 ott. (Adnkronos) - "L'Italia non aveva bisogno del nucleare e non ha alcun bisogno del carbone, ma deve muoversi velocemente per stare al passo della rivoluzione energetica basata su fonti rinnovabili ed efficienza energetica: per questo il Wwf ha promosso, insieme a un'ampia coalizione di associazioni, ambientaliste e non, una mobilitazione nazionale per sabato 29 ottobre 2011". Lo afferma il Wwf ricordando che ad Adria (Rovigo) si svolge oggi una manifestazione contro la riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle, mentre altre iniziative e presidi si tengono a Vado Ligure, La Spezia, Saline Joniche e Brindisi.
"Secondo l'Agenzia internazionale per l'Energia (Iea), -prosegue il Wwf- il settore energetico e' responsabile del 41% di tutte le emissioni di anidride carbonica (CO2) derivanti dall'uso di combustibili fossili nelle attivita' umane. Il carbone e' il piu' ricco di carbonio di tutti i combustibili fossili. La combustione del carbone produce fino al 70% di CO2 in piu' rispetto al gas naturale per ogni unita' di energia prodotta. Piu' in generale: il 43% di tutte le emissioni da combustione di combustibili fossili e' da attribuire all'uso del carbone (oltre 12,5 miliardi di tonnellate di CO2 annue)". "Dunque -afferma ancora l'associazione ambientalista- il carbone e' un vero killer del clima. Il mondo sta andando verso un'economia de-carbonizzata, ed e' logico che il primo passo sia proprio liberarsi delle centrali a carbone e non costruirne altre".


"L'Italia -continua il Wwf- non ha bisogno del carbone: oggi ci sono troppe centrali che lavorano per un terzo della loro potenzialita'. La potenza installata nel nostro Paese e' il doppio del massimo picco di domanda mai raggiunto: le centrali esistenti a tutto il 2010 sono infatti in grado di erogare una potenza massima di circa 106,5 GW contro una richiesta massima storica di circa 56,8 GW".


Per il Wwf, "e' venuto il momento di chiudere le centrali che non servono, a cominciare proprio da quelle piu' inquinanti, e sostituirle con la produzione di elettricita' da fonti davvero pulite e rinnovabili: solo cosi' intraprenderemo la strada che ci portera' a uscire dalla crisi ed entrare nella Green Economy". "Infatti, -prosegue l'associazione ambientalista- il carbone e' un killer con licenza di uccidere.
 I tanti costi per l'ambiente, per la salute e per l'economia non vengono nemmeno contabilizzati, sono a carico delle persone, della collettivita' e degli ecosistemi".


"Negli Stati Uniti -ricorda il Wwf- si e' calcolato che ogni anno 13.200 morti siano dovuti agli effetti delle emissioni di gas inquinanti delle centrali a carbone. 
Le centrali a carbone, infatti, sono fonte di un cocktail micidiale di inquinanti, tra cui nichel, cadmio, piombo, mercurio, cromo, arsenico, fluoro, cloro e loro composti. Sono anche tra le principali cause delle piogge acide.
Gli impatti di queste sostanze sul territorio hanno anche pesanti ripercussioni economiche per settori quali l'agricoltura, la pesca, il turismo e persino per il valore delle proprieta'".


"Benche' l'uso del carbone nel mondo sia in aumento a causa del prepotente sviluppo delle economie emergenti (Cina e India innanzi tutto), questi Paesi -sottolinea il Wwf- stanno adottando provvedimenti per limitare le proprie emissioni. 'La Cina non permettera' che le proprie emissioni pro capite di CO2 raggiungano i livelli di quelle degli Stati Uniti' ha dichiarato lunedi' scorso Xie Zhenhua, vice presidente della commissione nazionale per lo sviluppo e le riforme. Ma anche gli Usa stanno invertendo la rotta: il Sierra Club ha calcolato che dal 2000 ben 152 centrali a carbone sono state chiuse o ne e' stata impedita l'apertura".


"Anche gli investitori -sottolinea ancora il Wwf- stanno rivedendo la loro politica politica: Morgan Stanley, Citi, J.P. Morgan Chase, and Bank of America hanno gia' dal 2008 dato una forte stretta ai finanziamenti per le centrali elettriche a carbone, e altrettanto hanno fatto di recente, insieme al Climate Group, BNP Paribas, Credit Agricole, F&C Asset Management, HSBC e Standard Chartered. Gli investimenti stanno prepotentemente andando verso le energie davvero pulite e rinnovabili, passando da 165 miliardi di dollari nel 2009 a 211 nel 2010".


"Dunque il carbone oggi e' un ritorno al passato, dovuto solo -conclude il Wwf- a esigenze contingenti delle compagnie elettriche che non tengono conto ne' delle prospettive future (anche proprie), ne' dell'interesse generale del Paese, ne' tantomeno dell'interesse delle popolazioni locali, per non parlare del clima, dell'ambiente e della biodiversita'".

No carbone day,nel Delta del Po

28 ottobre 2011

GIORNO O:FERMIAMO IL CARBONE

GIORNO ZERO:
  FERMIAMO IL CARBONE


Ci siamo  OGGI 
29 OTTOBRE 
 UNITI PER LA SALUTE

SARA' PRESENTE AL PRESIDIO DI  VADO LIGURE E CON UNA DELEGAZIONE AD ADRIA.

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   Riceviamo da Fermiamo il carbone

Cari e care,

per chi domani non potrà partecipare alla manifestazione ad Adria (Ro) contro la centrale di Porto Tolle potrà seguirla in diretta sui siti:
www.fermiamoilcarbone.it; www.globalproject.info


La partenza del corteo è prevista per le 15,00, gli interventi dal palco per le 16,30 circa. Con il palco di Adria si collegheranno i presidi di Saline Joniche, Brindisi, La Spezia (corteo), Vado Ligure, Civitavecchia.
I programmi dei vari presidi li trovate su www.fermiamoilcarbone.it. Sul sito cominciano ad esserci diversi approfondimenti ed è partita la discussione sul blog.
Nell' immagine   il comunicato stampa nazionale.
Buona manifestazione a tutti, le adesioni continuano ad arrivare: è solo l'inizio.
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(ANSA) - CATANZARO, 28 OTT - Il WWF si rivolge, con una lettera aperta, ai presidenti di sette Regioni chiedendo loro di rinunciare alle centrali a carbone ''come richiesto dall'Unione europea''.

''L'iniziativa - afferma il WWF - e' stata presa alla vigilia della mobilitazione nazionale di domani 'Fermiamo il carbone', nell'assenza di chiari indirizzi governativi sulle scelte energetiche da parte del Governo, dopo la batosta referendaria sul nucleare, e di una strategia energetica nazionale attesa dal dicembre 2008''.

La lettera e' indirizzata ai presidenti di Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Puglia, Sardegna e Veneto ''che sono quelle interessate - afferma l'associazione ambientalista - dalla riconversione a carbone o dal potenziamento di centrali esistenti, dalla presenza di centrali sul proprio territorio o dalla costruzione di nuove''.

Il WWF sottolinea che ''l'Unione Europea ha approvato un pacchetto di tre obiettivi obbligatori, che impegnano anche l'Italia, finalizzati alla riduzione delle emissioni dei gas climalteranti al 2020 (meno 20% rispetto ai livelli del 1990); all'incremento della percentuale di energia derivante dalle fonti rinnovabili (piu' 20%) e alla riduzione dei consumi e degli sprechi attraverso un miglioramento dell'efficienza energetica e dell'innovazione tecnologica. L'Italia non ha bisogno del carbone: oggi ci sono troppe centrali che lavorano per un terzo della loro potenzialita'. La potenza energetica istallata nel nostro Paese e' il doppio del massimo picco di domanda mai raggiunto: le centrali esistenti a tutto il 2010 sono infatti in grado di erogare una potenza massima di circa 106,5 GW contro una richiesta massima storica di circa 56,8 GW''. (ANSA). 
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Riceviamo e pubblichiamo dagli amici di SpeziaViaDalCarbone
Comunicato Stampa  n 25 – 27 Ottobre 2011

Sabato 29 Ottobre 2011
Mobilitazione nazionale contro il carbone: per la prevenzione di tutte le calamità

In occasione della mobilitazione nazionale contro il carbone che si terrà Sabato 29 Ottobre 2011 ad Adria (Rovigo) sono previste iniziative organizzate dai movimenti attivi nei siti italiani che ospitano/potrebbero dover ospitare centrali termoelettriche alimentate a carbone: a Brindisi, Civitavecchia, La Spezia, Saline Joniche, Vado Ligure. Ognuno e insieme, i movimenti si battono per la chiusura o l’ambientalizzazione delle centrali a carbone, attraverso l’adozione di combustibili e tecnologie compatibili con l’ambiente e in considerazione delle specificità socio-ambientali e sanitarie dei siti in cui sono ubicate.

A Spezia, la mobilitazione coincide con la conclusione di un percorso che ha visto il Comitato SpeziaViaDalCarbone impegnato in un’intensa campagna di informazione e sensibilizzazione dei Cittadini. Tutte la azioni del Comitato sono state supportate dall’approfondimento degli aspetti normativi, tecnici, sanitari, socio-ambientali del procedimento relativo all’Autorizzazione Integrata Ambientale (aspetti considerati ed aspetti omessi, negli atti amministrativi sin qui elaborati dalle istituzioni). Tutti i documenti prodotti dal Comitato sono stati pubblicati e inviati al Ministero dell’Ambiente, oltre che illustrati alle Commissioni Ambiente del Comune e della Provincia della Spezia nel corso delle audizioni della scorsa settimana.

Siamo consapevoli del grave momento che vive il territorio spezzino: devastati dalla furia del fuoco prima e da quella dell’acqua poi, abbiamo subìto perdite umane e ingenti danni, morali, economici e ambientali. Riteniamo tuttavia che non si possa ogni volta ricorrere solo alle categorie dell’emergenza e della calamità per spiegare tali perdite. La giornata di mobilitazione contro il carbone (e l’inquinamento che produce in atmosfera e nelle acque del Golfo) sarà un’occasione di solidarietà e confronto con e tra tutti coloro che ritengono che solo attraverso la salvaguardia dell’ambiente e l’azione di prevenzione di tutte le calamità si possa salvaguardare e tutelare la salute, la sicurezza e la vita delle persone. In nome di un sistema economico ormai chiaramente imploso, a difesa di posti di lavoro apparentemente unici, non altrimenti sostituibili e chissà come garantiti, continuiamo a tollerare cementificazione selvaggia e insediamenti produttivi e industriali insalubri. Anche la grave situazione sanitaria spezzina è una calamità? Oppure, anche, è frutto di anni di mancata prevenzione primaria e misurazione degli inquinanti? L’esondazione del Magra e la cassa integrazione già richiesta per le attività che insistevano sulle sue sponde dimostrano che, in qualche modo, nessun abuso ambientale resta impunito e, alla fine, è pagato dai Cittadini..
La manifestazione potrà essere seguita in streaming: 




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Intervento di oggi di Jacopo Fo
sulla centrale a carbone di Vado

in occasione della giornata nazionale di sabato 29 ottobre contro il carbone




“Compagni del Pd, io vi imploro!



abbiamo bisogno di regole chiare, di stroncare finalmente l’orgia dei cavilli, dei “ma anche”, delle ambiguità. I cavilli sono la sabbia che blocca il motore, sono il veleno che toglie fiducia alla gente.
Faccio un esempio semplice: la media nazionale della mortalità per tumori ai polmoni ogni 100 mila uomini è di 54 decessi in Italia, 97 a Savona e 112 a Vado. Un dato allucinante: a Vado si muore più del doppio del resto d’Italia. Vado non è la succursale dell’Inferno, ma un comune vicino a Savona dove la centrale elettrica brucia ogni giorno tonnellate di carbone.

Nel PD c’è anche un apparato che, grazie a una serie di sofismi, bizantinismi e maanchismi, appoggia la costruzione di una terzo gruppo a carbone ..(insieme al Pdl). E la cosa che rende ancor più assurda la situazione è che la scelte delle centrali a carbone, oltre ai costi umani, non è conveniente neppure dal punto di vista economico….”


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Tratto da "Il corriere della sera"

Enel: ambientalisti, Ministero Ambiente rispetti "Via" su Porto Tolle.

Roma, 28 ott - "Nessuna scorciatoia per la Valutazione d'impatto ambientale (Via), che, per la conversione a carbone della centrale di Porto Tolle, dev'essere rinnovata integralmente". Lo chiedono le associazioni ambientaliste Greenpeace, Italia Nostra, Legambiente, Wwf e il Comitato dei liberi cittadini di Porto Tolle, che hanno diffidato il ministero dell'Ambiente, affinche' sulla conversione a carbone chiesta dall'Enel, si muova nel pieno rispetto della procedura. "Come stabilito dalla normativa nazionale e comunitaria, e confermato da una sentenza del Consiglio di Stato", sottolineano. .....

27 ottobre 2011

1)Comunicato di Uniti per la Salute


COMUNICATO

Leggiamo oggi con sorpresa un articolo dal titolo “Il PD critica Caviglia e Ferrando-Serve un’assemblea pubblica” dove si riportano le dichiarazioni di due esponenti del PD vadese (Monica Giuliano e Pietro Robbiano).

Ci pare paradossale che questi esponenti del PD “critichino” due sindaci perché coerenti con i propri programmi elettorali! Evidentemente sfugge loro la differenza con altre realtà politico-amministrative che, prima delle elezioni, non solo si erano dichiarate contro il potenziamento a carbone, ma avevano addirittura operato una raccolta di firme per il “no”, salvo poi dare l’assenso al potenziamento.

Per quanto attiene alle assemblee pubbliche ricordiamo che i Consiglieri provinciali dello stesso PD organizzarono un incontro pubblico in Provincia a cui i risulta fossero stati invitati sia l’Unione Industriali, sia la dirigenza della centrale che puntualmente non si presentarono.(Leggi sul Secolo XIX:Centrale, obiettivo Pd: 10 mila no al potenziamento)

Ci pare tuttavia, che prima di parlare di assemblee, più o meno estemporanee, sia doveroso, specialmente per coloro che svolgono attività politico-amministrativa come i signori Giuliano e Robbiano, attenersi agli atti formali di organi eletti in modo democratico (aggettivo che ben conoscono, essendo presente nel nome del loro partito) come le delibere dei comuni di Vado Ligure, Quiliano, Savona (queste ultime due con sindaci esponenti dello stesso Pd!) e di altre amministrazioni del territorio appartenenti a diversi schieramenti politici che si sono espressi con un deciso e argomentato no al potenziamento. Le “assemblee” ci sono già state e sono state le libere elezioni su precisi programmi.

Inoltre riteniamo che esponenti politico-amministrativi dovrebbero avere  come obiettivo primario il rispetto delle leggi e delle norme vigenti  come l’adeguamento della centrale- senza condizioni- alle migliori tecnologie (previste da norme italiane ed europee) che si attende da oltre quattro anni ed il rispetto di tutte le prescrizioni per l’autorizzazione del gruppo a turbogas (segnaliamo che la stessa regione Liguria in conferenza dei servizi ammette che “in effetti alcuni adempimenti non risultano ancora portati a termine”- Erano prescrizioni condizionanti e tuttavia l’impianto a turbogas è in funzione dal 2007!).

Per non parlare di altri gravi problemi come la ricerca dell’origine del grave inquinamento nei sedimenti marini alla foce del Quiliano così come indicato da ARPAL.(il documento è consultabile nella sua interezza cliccando qui.


Per quanto riguarda il presidio di sabato 29 indetto da oltre quaranta tra associazioni, comitati e partiti facciamo presente che evidentemente si tratta di protesta a livello nazionale contro il carbone, ma precisiamo che non è rivolta solo alle autorità centrali definite “poco sensibili”, ma anche e soprattutto alla autorità regionali che a nostro parere hanno dimostrato così tanta sensibilità verso il territorio da far dichiarare al sindaco di Quiliano: “Sì, il presidente Burlando ha dialogato con noi, ma ha tenuto in considerazione per un 20% il territorio e per l’80% le esigenze dell’azienda”.


Savona 27.10.2011

Burlando dopo aver approvato il potenziamento a carbone, solo oggi si accorge della mancanza dell'autorizzazione AIA

  
Leggi anche su Unitiperlasalute
Tirreno Power, il sindaco Ferrando:"Burlando ha ascoltato per il 20% il territorio e per l’80% l’azienda”



Leggi su QualEnergia

Perché è giusto opporsi alle centrali a carbone

La mobilitazione contro le centrali a carbone del 29

ottobre ad Adria è forse l'inizio di una forte

opposizione contro questa fonte che innalza pesantemente

le emissioni di CO2, che comporta seri 
rischi sanitari per le popolazioni 


anche non prossime agli impianti e


 che rallenta il passaggio ad  un 

sistema energetico basato sulle rinnovabili.

....... Da noi sono funzionanti 13 centrali alimentate con

questo combustibile; emettono ogni anno circa 37,3 milioni

di tonnellate di CO2, con il record di

quella di Brindisi Sud (Enel) da 2.640

MW di potenza che emette 10,9 Mt

CO2/anno. La riconversione della

centrale di Porto Tolle sarà un altro schiaffo

all’obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2 nel

nostro paese, grazie soprattutto alla spinta della lobby

dell’Enel (che però si promuove con spot Tv tutti

incentrati sull’energia verde). L’appoggio acritico della

politica nazionale e regionale fa il resto

Ma a parte la questione “emissioni di gas a effetto serra"


già di per sé grave, ci sono altri due aspetti per i quali


per i quali sarà necessario, dopo il nucleare, attivare

un’altra mobilitazione popolare.
  
Il primo motivo riguarda l'aspetto

sanitario connesso alle sostanze

tossiche che vengono a depositarsi

sul territorio circostante. Dal

2008 i terreni intorno alla centrale di Brindisi sono

stati interdetti alla produzioni di cibo anche a causa

delle polveri disperse durante il trasporto.

Sostanze altamente tossiche per la

salute come arsenico, cromo  cadmio


  e mercurio arrivano con i venti


  anche a diversi chilometri dalla

centrale. 
Un pericolo notevole per la salute, così come quello

legato all’emissione di anidride solforosa e di ossido

di azoto, che combinandosi con il vapore acqueo,

provoca piogge acide, non solo su scala locale.


Un problema di cui invece si parla pochissimo è quello dello
 
smaltimento e dello stoccaggio delle ceneri prodotte

dalla combustione. Sono polveri difficili da smaltire perché

contengono arsenico, piombo, mercurio e altre sostanze

tossiche. Il rischio molto presente, riscontrato negli Stati

Uniti da specifici studi, compresi quelli dell’EPA

(Environmental Protection Agency), è che i depositi

utilizzati non sono sicuri: ci sono numerosi casi di

contaminazione delle falde acquifere con

inquinamento dell’acqua potabile a causa dei metalli

pesanti. 

Anche questa rivelazione ha portato

alla creazione di un movimento dei


cittadini Usano coal molto forte


ed oggi le pressanti campagne per


  impedire la costruzione di nuove centrali e la chiusura


di quelli esistenti sono anche una sorta di messaggio

  
inviato alla comunità

internazionale.
All’Enel e agli altri produttori di energia

da carbone chiediamo: dove intendete

smaltire le ceneri? Chi pagherà  la


bonifica e i danni sociali se questa polvere tossica

inquinerà l’ambiente?


...L'altro motivo, altrettanto impellente, per opporsi a queste

centrali è che la loro costruzione impedirebbe, da noi come

negli altri paesi industrializzati, una decisa e rapida
 
transizione energetica verso le rinnovabili.

  Costruire oggi una centrale a carbone significa legarsi


  le mani per altri 40-60 anni, cioè fino a quasi il 2070!  
Chi promuove la CCS, inoltre, non vuole

far altro che, adducendo l'ipotesi del

“carbone pulito”, rinviare la sostituzione

di queste centrale tra alcuni decenni. Per questo chi oggi

vuole un cambiamento epocale del settore energetico,


  oltre che un passo avanti verso il contenimento del

  global warming, deve   ritenere fondamentale


e improcrastinabile una moratoria sul carbone