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15 giugno 2010

2010/06/15" Brindisi, Savona, Tarquinia ...SABATO 19 GIUGNO ACCOMUNATI NELLA LOTTA CONTRO IL CARBONE

"BRINDISI,SAVONA ,TARQUINIA TRE TERRITORI ACCOMUNATI SABATO 19 GIUGNO DA TRE APPUNTAMENTI IMPORTANTI " PER LA SALUTE.... CONTRO IL CARBONE."

TRE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA ,TRE OCCASIONI PER RICHIEDERE" CHE LA NOSTRA SALUTE SIA REALMENTE TUTELATA",

"che si facciano gli accertamenti necessari, che si utilizzino DAVVERO (e non soltanto come slogan) le migliori teconologie disponibili, che si apra la mente (e lo sviluppo economico) a tutte le possibilità che oggi vengono offerte dalle energie rinnovabili."

“NO al Carbone si all’Ambiente e alla Salute”.

Tratto da" Noalcarbone"

Giugno 2010... nasce il Magazine del gruppo No al Carbone distriubuito gratuitamente e scaricabile in PDF dal box (collegamento al sito noalcarbone)
Riportiamo un articolo tratto dal Primo numero perchè sicuramente molto rappresentativo delle "PROBLEMATICHE per la SALUTE connesse con le Centrali a Carbone" .

Necessaria una drastica riduzione (almeno 30%) del carbone bruciato nelle centrali elettriche
Convenzioni : si (s)vende il nostro futuro .Ed intanto il cielo è sempre (meno) blu
L’Ordine dei Medici: “le emissioni nocive hanno causato l’aumento di patologie tumorali con un forte impatto sulla salute dei bambini che risiedono nei pressi di centrali a carbone”

La storia degli ultimi 50 anni della città di Brindisi è stata pesantemente segnata dalla presenza di impianti industriali dal grande impatto sull’ambiente e la salute dei brindisini. La grande industria chimica, le centrali elettriche hanno nel corso di questi decenni cambiato profondamente il volto ed il destino del nostro territorio. Un territorio a vocazione agricola, dalle grandi bellezze paesaggistiche e con grandi potenzialità turistiche soffocato da un modello di sviluppo che ha bloccato una crescita economica compatibile con l’ambiente e la salute.
Brindisi ha oggi un triste primato: quello della maggior quantità di carbone bruciato in Italia con oltre 8 milioni di tonnellate di carbone all’anno che alimentano le centrali Enel di Cerano e Edipower situata a Costa Morena.
Bruciare carbone comporta l’emissione di notevoli quantità di metalli pesanti (quali Mercurio, Arsenico, Piombo, Cadmio, Nichel, Cromo), Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), diossine, altamente tossici e cancerogeni per l’uomo.
Inoltre la combustione del Carbone produce CO2 gas clima alterante e Anidride Solforosa responsabile delle piogge acide, polveri sottili, PM 10 e PM 2,5, per non parlare degli isotopi radioattivi presenti nel carbone.

Per qualsiasi territorio l’impatto sull’ambiente e la salute dei cittadini dovuto alle emissioni di queste sostanze rilasciate dalla combustione di 8 milioni di tonnellate all’anno di carbone è devastante, come dimostrato dall’inquinamento dei terreni agricoli di Cerano, interdetti alla coltivazione da un’ordinanza sindacale, e dall’incremento di patologie tumorali ed infiammatorie a carico del sistema cardio respiratorio e della tiroide riscontrato nel Salento. Particolarmente significativo a tal proposito è il seguente passaggio tratto da un documento dell’Ordine dei Medici di Brindisi: “Le indagini epidemiologiche disponibili da diversi anni segnalano nell’area ad alto rischio di crisi ambientale di Brindisi, e soprattutto nel capoluogo, un eccesso di mortalità generale e per alcuni tumori in particolare.
Esistono studi recenti sull’aumento di mortalità e di ricoveri per cause cardiovascolari e respiratorie nei giorni in cui si registra un innalzamento delle concentrazioni degli inquinanti nell’aria. La letteratura scientifica riporta patologie a carico dei nascituri e dei bambini che risiedono nei pressi di centrali energetiche che utilizzano carbone. Le emissioni nocive hanno un impatto anche sulla salute dei bambini e nascituri.
Si può ben comprendere come la richiesta di una forte e drastica riduzione dell’uso del carbone a Brindisi è di fondamentale importanza per la salvaguardia della salute pubblica e non quindi un capriccio di oltranzisti eco talebani come qualcuno interessato più agli affari ed ai profitti ci dipinge.
Da quasi un anno a Brindisi si è ricominciato a discutere di convenzioni con l’Enel nel tentativo di formulare un accordo per ridurre l’impatto ambientale della centrale Enel di Cerano. In realtà esisteva già dal 1996 una Convenzione tra istituzioni ed Enel che poneva come tetto massimo di carbone utilizzabile nelle centrali Enel ( allora anche la centrale di Costa Morena era dell’Enel ) 2,5 milioni di tonnellate. In più si prevedeva per la centrale Brindisi Nord, ora di Edipower, la conversione a gas e successivamente al 2004 la sua chiusura. Questa convenzione fu all’epoca un grosso risultato per la cittadinanza. Si poneva finalmente un limite allo strapotere delle aziende elettriche e di conseguenza un limite ai profitti che con tali centrali potevano essere realizzati. Successivamente l’Enel riuscì nel 2002 a ribaltare la situazione sottoscrivendo con le istituzioni locali una nuova convenzione, ricordiamo le indagini della magistratura sulle movimentazioni del carbone, con la quale in definitiva otteneva carta bianca sul consumo del carbone spostando il limite sulle emissioni piuttosto che sul carbone bruciato.
In tal modo il consumo del carbone a Brindisi passò da 2,5 a 8 milioni di tonnellate annue con una diminuzione del numero degli addetti alla centrale smentendo quindi la favoletta “più carbone più lavoro” con cui si è illusa o forse meglio ricattato una intera città, mentre di contro i numeri di decessi per neoplasie in Provincia di Brindisi son passati da 450 a circa 550 all’anno.
Arriviamo quindi al 26 ottobre del 2009 giorno in cui Vendola, Ferrarese e Mennitti incontrarono i vertici dell’Enel per discutere una bozza di convenzione.
Esaminando questa bozza si comprende come in realtà quel documento rappresentava una vera presa in giro per la città di Brindisi.
Infatti tutto ciò che alla nostra città era dovuto ovvero un carbonile coperto, le opere di ambientalizzazione (denitrificatori, desolforatori, filtri per il particolato ecc.. ) venivano scambiate con una riduzione del carbone pari a solo il 5% . Poche centinaia di migliaia di tonnellate in meno. Come se il passare da 8 a 7,5 milioni di tonnellate di carbone possa rappresentare un vantaggio per la salute pubblica.....
In più si prevedeva anche la possibilità di bruciare rifiuti ( CDR ) all’interno della centrale aprendoci alla possibilità di diventare la pattumiera d’Italia, sempre magari con la favoletta di creare qualche posto di lavoro" in cambio di qualche centinaio di morti in più all’anno."
Vogliamo sottolineare inoltre che per noi il carbonile coperto e le opere di ambientalizzazione sono qualcosa di dovuto, poiché se tali tecnologie esistono l’Enel ha il dovere di applicarle ed il Sindaco di Brindisi deve in qualità di prima autorità sanitaria a Brindisi pretenderle, arrivando anche a ordinare la chiusura della centrale se tale opere non si dovessero realizzare.
Non si comprende quindi che senso ha parlare di ciò in una convenzione a meno che non serva per spacciare il dovuto ( le opere ) in cambio del carbone.
Noi non ci stiamo e chiediamo che l’oggetto delle convenzioni torni ad essere il tetto al consumo del carbone, che sin da subito deve diminuire di almeno il 30% prevedendo anche un percorso che nell’arco di qualche anno ci porti a convertire a gas quelle centrali.
Vogliamo liberare Brindisi dal carbone, dal malaffare che ad esso spesso è connesso, basti pensare alle indagini sulle ceneri smaltite nelle cave calabresi in cui dirigenti dell’Enel sono coinvolti, vogliamo costruire una nuova Brindisi.
Per questo invitiamo tutti i cittadini a partecipare, indossando le magliette No al Carbone, alla grande manifestazione del 19 giugno per gridare tutti insieme “NO al Carbone si all’Ambiente e alla Salute”.
Riccardo Rossi






Sabato 19, manifestazione pacifica a Vado ligure per la salute e contro il carbone

Dall’ UNIONE DI ASSOCIAZIONI, COMITATI E CITTADINI per la tutela della salute e dell’ambiente in provincia di Savona

Sabato 19, dalle ore 9 alle ore 19,
tutti i cittadini che tengono alla propria salute e a quella dei bambini sono invitati a partecipare alla manifestazione che si svolgerà a VALLEGGIA, in via A. Diaz, in difesa dell’aria che respiriamo.

Sarà una
pacifica e civile dimostrazione della presa di posizione di tutti coloro che non vogliamo neppure definire “ambientalisti”, ma semplicementepersone che non intendono ammalarsi e morire precocemente per inquinamento“.

Sarà un NO al carbone, ma anche un SI a tutte le possibili migliorie della nostra aria, che – esattamente come l’acqua – è un bene che nessuno deve permettersi di ritenere “privato”, né tantomeno “corruttibile per scopi ed interessi privati”.

NOI NON VOGLIAMO COMBATTERE NESSUNO, ma chiedere CON FORZA che la nostra salute venga tutelata: che si facciano gli accertamenti necessari, che si utilizzino DAVVERO (e non soltanto come slogan) le migliori teconologie disponibili, che si apra la mente (e lo sviluppo economico) a tutte le possibilità che oggi vengono offerte dalle energie rinnovabili.

Non siamo fanatici, né allarmisti: siamo persone che si sono interessate al problema, che hanno capito che IN TUTTA LA PROVINCIA DI SAVONA c’è una grave emergenza ambientale e che vogliono fare tutto ciò che è in loro potere affinché questa emergenza venga risolta.

MA NON CON LE CHIACCHIERE.
Vogliamo i fatti, e vogliamo che siano fatti tesi al benessere di tutti e non solo all’ interesse privato di pochi.

VENITE ANCHE VOI.

La semplice presenza sarà già una dichiarazione di intenti, un grido di protesta e una richiesta di aiuto a tutti coloro che possono – ma finora non hanno saputo o voluto – darcelo.

Questa prima manifestazione darà il via ad una serie di altre iniziative informative, culturali, scientifiche, popolari che l’Unione dei Comitati intende presentare in tutta la Provincia affinché si diffonda una VERA comprensione dei problemi ambientali che ci stanno opprimendo (e che molti ancora ignorano) al fine di creare un’unione di intenti – anche con le forze politiche interessate

verso una soluzione che non danneggi nessuno, ma che aiuti la popolazione del savonese a vivere meglio, senza timori e soprattutto senza malattie da inquinamento.

SABATO 19 – dalle ore 9 alle ore 19 – VALLEGGIA, VIA A. DIAZ


Riceviamo inoltre dai "Nocoketarquinia"

Ringraziamo Marzia dei "Nocoketarquinia "per il molto gradito invito
.
"Vi invio un invito per un'importante appuntamento del 19 Giugno,dove presenteremo il l primo monitoraggio ambientale realizzato totalmente dai cittadini con i soldi dei cittadini.

Con orgoglio vi comunichiamo che, grazie all’impegno dei numerosissimi cittadini che hanno acquistato i biglietti della lotteria “Fai la tua parte diventa protagonista del tuo futuro” e al contributo motivato di aziende e cooperative del settore agricolo e turistico, è stato completato il primo “MONITORAGGIO AMBIENTALE AUTONOMO DELLA QUALITÀ DELL’ARIA” nel nostro territorio.
Un progetto fortemente voluto da chi ama questa terra e non accetta di vederla aggredita, snaturata dalla sua vocazione culturale, agricola e turistica evuole restituirla integra ai propri figli, come hanno fatto, con semplicità e saggezza le generazioni che ci hanno preceduto.
La solidarietà tra i cittadini è stato il punto di forza di questo progetto e la solidarietà è un presidio di difesa della vita democratica della collettività
Per questo siete i invitati a partecipare all’ incontro pubblico dove gli esperti che hanno curato lo studio della qualità dell’aria che respiriamo presenteranno i risultati delle perizie giurate.

Vi aspettiamo.
Comitato dei Cittadini Liberi di Tarquinia
Mondo Agricolo Unito

Riceviamo e pubblichiamo
Comunicato Stampa del Comitato Cittadini Liberi di Tarquinia
Il Monitoraggio Autonomo della Qualità dell'Aria

Sabato prossimo, con la presentazione del “Monitoraggio autonomo della qualità dell'aria” si concluderà la prima fase del percorso intrapreso per difendere questa terra dagli inquinatori e dal degrado morale indotto dalle compensazioni (soldi in cambio del silenzio, secondo il collaudato modello applicato da decenni a Civitavecchia). La realizzazione del monitoraggio autonomo aiuta a prevenire ulteriori danni alla nostra salute, nonchè alla nostra economia, agricola e turistica, perchè aumenta la nostra consapevolezza sui danni provocati da scelte industriali scellerate di cui siamo cavie.
Altrettanto importante è la possibilità di attribuire precise responsabilità per le illegalità che segnano la storia dei grandi impianti energetici costruiti nell'Alto Lazio. È per questo che mentre presentiamo il monitoraggio non smettiamo di denunciare la corruttela di chi ha scelto la complicità e il silenzio, nonostante i cittadini lo avessero delegato a prendersi cura di loro continuando a dire no.
.... L'inquinamento non è solo atmosferico; nell'aria s'avverte il tanfo di poteri occulti e mafie comunque declinate.
Con l'iniziativa di raccolta fondi e il monitoraggio dell'aria, ai silenzi e agli affari turpi abbiamo opposto la concretezza dell'azione e l'unità d'intenti di tantissimi Cittadini di Tarquinia, affiancati dalle Cooperative agricole, dal Consorzio di Bonifica della Maremma Etrusca, da varie Aziende agricole e non agricole, da altre Comunità laziali e da un combattivo gruppo di Amici di Capalbio.
Complessivamente sono stati raccolti e utilizzati circa 80.000 euro per finanziare due campagne di monitoraggio svolte nel 2008 e nel 2009 ed è solo l'inizio. La parte più delicata da sviluppare riguarderà l'esame dei tessuti colpiti da malattie tumorali, che conservano spesso traccia delle sostanze scatenanti la patologia.
I tessuti in questione sono conservati nei centri che hanno effettuato l'esame istologico e la loro utilizzazione per fini di studio può essere autorizzata solo dai legittimi proprietari. Per questo abbiamo interpellato tutti I medici di Tarquinia, consapevoli che senza il loro aiuto di testimoni di sofferenze dovute in vario modo all'inquinamento non potremo continuare il percorso iniziato.
Sono oltre 100.000 le sostanze di origine industriale immesse nell'aria, nell'acqua e nel suolo dagli inquinatori e da queste parti ne stiamo facendo una collezione
ampia.

Comitato Cittadini Liberi
TARQUINIA (VT)
cittadiniliberi@yahoo.it

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