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25 luglio 2009

2009/07/23 "Un coro di No al Potenziamento della Centrale Tirreno Power"

"Un coro di "No al Potenziamento della Centrale Tirreno Power"

Tirreno Power Vado Ligure

Quiliano. Un maggiore protagonismo da parte degli enti locali territoriali nella vertenza sull’ampliamento della centrale di Tirreno Power. Sarà questa la politica su cui punterà Alberto Ferrando, sindaco di Quiliano, località che insieme a Vado Ligure ospita il sito.

Secondo il primo cittadino sarà inoltre prioritario un sempre più ampio coinvolgimento delle amministrazioni del comprensorio: “L’impatto di una centrale termoelettrica si fa sentire nel raggio di una cinquantina di chilometri - sottolinea -. Penso quindi che non solo Savona, Bergeggi, Spotorno e Noli debbano far sentire la loro voce, ma anche le cittadine del levante, che subiscono pure gli ‘influssi’ dell’impianto di Genova e sono letteralmente prese tra due fuochi”.

Ferrando sta lavorando per costruire, insieme al Comune di Vado, un tavolo che metta a confronto Tirreno Power, le associazioni ambientaliste e l’ordine dei medici, aperto al contributo ed alla partecipazione di tutti i consiglieri comunali, sia di maggioranza che di opposizione.

» Tirreno Power: Vado ligure il Sindaco Caviglia annuncia battaglia

Vado Ligure. “Ci vedremo con Tirreno Power nei prossimi giorni, confermo che ci sono stati contatti con la richiesta dell’azienda di un incontro. Studieremo nei dettagli il progetto, tuttavia resta fermo un punto: questa amministrazione è contraria a qualsiasi ipotesi di ampliamento del gruppo a carbone”. Il giorno dopo la presa di posizione di Tirreno Power sulla centrale termoelettrica di Vado Ligure il primo cittadino vadese Attilio Caviglia risponde al direttore generale Giovanni Gosio.

Il nuovo gruppo a carbone porterebbe ad un aumento delle emissioni inquinanti, e anche eventuali progetti con l’uso di nuove tecnologie sono tutti da verificare - prosegue il sindaco Caviglia - Comunque, metteremo al lavoro i nostri tecnici e quelli dell’Arpal per avere un quadro preciso della situazione ambientale”.

E in caso di via libera dai ministeri competenti: “Vedremo i decreti, in particolare quello del ministero dell’ambiente, spesso queste disposizioni contengono diversi paletti per le aziende. Nel caso le prescrizioni del ministero non fossero confacenti ai desideri del Comune ci opporremo con tutte le nostre forze all’ampliamento e qualsiasi piano di sviluppo energetico dannoso per la salute dei vadesi e dei cittadini del comprensorio”.

22-07-09 No al terzo gruppo a carbone: scende in campo anche il Comune di Noli Sindaco Repetto

Riceviamo dal" Comune di Noli" e pubblichiamo

COMUNICATO STAMPA COMUNE DI NOLI

Noli, 22 luglio 2009

L’Amministrazione Comunale di Noli esprime il proprio disappunto per la firma, da parte del Ministro dell'Ambiente Prestigiacomo, del decreto che autorizza Tirreno Power alla realizzazione di un nuovo gruppo a carbone da 640 Mw, (in aggiunta agli attuali 1.420 prodotti da due gruppi a carbone e uno a metano).Stigmatizza il comportamento del Ministro, che in un mondo che cerca di ridurre le emissioni inquinanti in atmosfera e che va verso l’utilizzo di energie rinnovabili, in palese contrasto con gli impegni assunti dal recente G8, autorizza a Tirreno Power, per soli fini speculativi l’ampliamento della centrale con l’utilizzo di combustibile fossile, non tenendo conto della contrarietà dei Comuni di Vado e Quiliano, della Provincia di Savona, della Regione Liguria, e di tutti i comuni limitrofi.
L’Amministrazione Comunale di Noli nel ribadire la ferma contrarietà ed opposizione al progetto di Tirreno Power, sia perché ritiene sbagliato ed ormai anacronistico produrre energia bruciando carbone invece di incentivare la produzione da fonti rinnovabili ed ecologiche, sia perché incrementare la combustione di carbone andrà sicuramente a peggiorare l’attuale qualità dell’aria, si dichiara fin da ora pronta a sostenere la battaglia istituzionale che dovrà coinvolgere tutte le amministrazioni locali.
L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Tratto da Primocanale
24/07/2009


Sindaco Berruti: "No ampliamento centrale"
Il sindaco di Savona, Federico Berruti, questa mattina è intervenuto a Primocanale sul tema dell'ampliamento della centrale Tirreno Power di Vado Ligure: "Accetto l'invito lanciato dal neo sindaco Caviglia, lavorerò con loro per fermare quel progetto. Non ho nulla contro l'azienda che è sana e solida, tuttavia il mondo va nella direzione opposta al carbone"

Tratto da Ivg

Regionali 2010 e Tirreno Power: parla Franco Zunino assessore regionale all'ambiente guarda il Video


22-07-09 Ampliamento centrale elettrica: il Forum Ambientalista annuncia battaglia

Vado Ligure: Forum Ambientalista ricorre al Tar per centrale
Savona news - ‎7 ore fa‎
“Faremo ricorso al Tar per fermare il potenziamento a carbone della centrale Tirreno Power di Vado Ligure”. Ad annunciarlo è Ciro Pesacane, presidente del ...

22-07-09 Tirreno Power, “Ecologisti democratici” contro il terzo gruppo a carbone

Vado: ampliamento Tirreno Power, critiche dagli ecologisti

Savona news - ‎12 ore fa‎
Ecologisti democratici contestano la decisione del Governo sul potenziamento della centrale termoelettrica a carbone Tirreno Power di Vado Ligure. ...

Vado: caso centrale, Cobas "ecco il volto del Governo"

Savona news - ‎21/lug/2009‎

"Infine,per chi aveva dei dubbi,si è manifestato il vero volto del centro-destra.Il Ministro dell'Ambiente,Prestigiacomo,ha autorizzato l'ampliamento del ...


Vado: centrale, l'intervento di Ravera e Olivieri (Prc)
Savona news - ‎21/lug/2009‎
"Si inneggia al federalismo, alle autonomie locali, ma il Governo Berlusconi prodece dritto per la sua strada incurante dei cittadini e dei territori. ...


Ampliamento centrale, Legambiente: “Impugneremo gli atti”
Il Vostro Giornale - ‎21/lug/2009‎
Savona. Duro commento di Legambiente al decreto con cui il ministro Stefania Prestigiacomo, su parere della commissione tecnica di Valutazione di Impatto ...

Vado: Uniti per la salute, una email sul decreto Via

Savona news - ‎20/lug/2009

"Apprendiamo dal sito del ministero dell'ambiente che il ministro Stefania Prestigiacomo ha firmato il decreto relativo alla Valutazione di Impatto ....


Tratto da Uomini Liberi ........LEGGI TUTTO L'INTERVENTO DI MIMMO FILIPPI
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2009/07/26 "Il MODA risponde a Rossello della CGIL : alcuni sì distruggono l’ECONOMIA e la SALUTE"

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Tratto da "Primonumero.it"

Un articolo che ci è piaciuto e che portiamo alla vostra attenzione perchè è una fotografia ,che ci deve far meditare,di molte realtà della nostra bella ma sfortunata Italia ...........e che deve soprattutto far capire a politici ,amministratori e cittadini qual'è la direzione giusta e intraprenderla con coraggio e deteminazione

Punto per punto, una risposta a Vitagliano

di Marcella Stumpo

Caro Gianfranco, dal lontano 1995 siamo su fronti opposti riguardo allo sviluppo e al diritto all’informazione: niente di nuovo, dunque, ma sento di dover rispondere ad alcune tue affermazioni, se non altro perché non c’è stata lotta civica per la crescita di questo territorio che non mi abbia visto in prima fila, insieme a tantissimi cittadini di buona volontà, sin dai tempi del Coordinamento Ambiente-Salute che certo ricorderai, almeno per i fastidi che diede al Nucleo e alle chimiche. Voglio perciò richiamare alcune tue frasi e provare a dimostrarti che spesso,come diceva un grande della nostra letteratura, “parli di nulla”.


“Mai…le valutazioni di impatto ambientale e sulla salute hanno evidenziato criticità”. Bene,vogliamo ricordare ai cittadini come vengono effettuate queste valutazioni, per esempio quella della turbogas, e cioè su dati e rilevazioni forniti dalla ditta proponente e non incrociati con quelli delle altre decine di impianti presenti sul sito? Vogliamo dire una volta per tutte che i dati relativi al Nucleo sono rilevati dal Nucleo stesso, che per anni dopo l’alluvione le macchine rilevatrici sono rimaste inutilizzabili, che i controlli previsti dalla legge sono svolti non a sorpresa, ma dietro preavviso ?


“Gli insediamenti di chimica…hanno dato lavoro stabile a oltre 400 addetti”. Parliamo dunque di congruità dei vantaggi rispetto ai rischi, come dici tu: tre impianti ad alto rischio in un’area ad elevata sismicità e rischio alluvionale, a valle di una diga, nella foce di un fiume, in una zona naturalmente destinata all’agricoltura di eccellenza e al turismo, senza nessuna conoscenza da parte della popolazione delle vie di fuga, di cosa fare in caso di incidente, nel buio più totale riguardo a quali sostanze si lavorassero e si producessero (almeno fino a che non abbiamo provveduto noi ad un minimo di informazione): beh,mi sembra uno splendido esempio di rapporto positivo danno-beneficio, soprattutto considerando che si è barattato il futuro di intere generazioni e si è calpestata l’opposizione popolare (c’è stata, Gianfranco, c’è stata, e da subito) per il classico piatto di lenticchie. 400 posti sono tanti nelle nostre terre, ma se ne potevano certo ricavare molti di più se solo si fosse stati capaci di una vera pianificazione territoriale in grado di guardare un po’ più lontano del solito immediato ritorno elettorale dei posti di lavoro promessi.


“I dati epidemiologici che io conosco…evidenziano..patologie che ..rientrano nei limiti medi…Mai c’è stata evidenza di una casualità diretta tra patologia e lavorazioni industriali”. Voglio qui dire molto chiaramente una cosa, e credo di essere una delle pochissime persone in grado di farlo: non esistono, ripeto, non esistono dati epidemiologici specifici relativi al Basso Molise, e più precisamente ai paesi insistenti sul Nucleo Industriale. Lo studio iniziato da noi della Fondazione Milani con l’Istituto Superiore di Sanità è ancora lontano dalla conclusione, grazie anche alla scarsa collaborazione di chi dovrebbe fornire alcuni dati, e non è mai stato fatta nessuna indagine mirata e specifica su zona ristretta che aggregasse popolazione, zona di residenza, attività lavorativa,mortalità, morbilità,inquinamento atmosferico e sostanze lavorate in zona. Quindi, di cosa parliamo? Eviterei certi toni messianici e di sicurezza assoluta, per amor di decenza, specie ricordando quante volte i cittadini spaventati dai troppi casi di tumore si sono rivolti alle autorità amministrative chiedendo chiarezza,senza ottenere altro che silenzi. Tu sei stato anche assessore alla sanità, se non sbaglio, quindi saprai a cosa mi riferisco…


Oltretutto, val la pena di ricordare ancora una volta che è diritto sacrosanto di ogni cittadino sapere esattamente cosa producono le industrie del suo territorio, qual è la situazione dal punto di vista ambientale, cosa c’è nell’aria, nella terra e nell’acqua intorno a lui, se ci sono incidenti, quali sono i piani di evacuazione: ti risulta che questi requisiti siano stati e siano rispettati nella gloriosa crescita industriale di cui ti vanti di essere stato l’artefice? E nella moderna letteratura epidemiologica ambientale l’onere della prova non è più quello della nocività, a carico dei cittadini, per fermare un’industria non voluta, ma è quello della assoluta non nocività, a carico delle imprese e delle amministrazioni, prima di dare un’autorizzazione.


Per la turbogas…convinto dell’assoluta compatibilità ambientale…le sue emissioni sono molto meno significative di quelle che derivano dal traffico e dal riscaldamento domestico…” Mi limito a rimandare chi legge ai dati spaventosi forniti a suo tempo dal dott. Armaroli e dal dott. Po sulla effettiva produzione di inquinanti e polveri sottili di una centrale turbogas e sulle conseguenze e i costi sanitari. Ricordo solo che in quello studio si paragonava l’impatto di una centrale come la nostra all’inquinamento totale prodotto dal traffico dello snodo autostradale di Bologna, uno dei più grandi d’Italia. Vale forse di più la tua competenza scientifica di quella di un ricercatore del CNR e di un medico specialista?


“Ogni attività insediativa arricchisce il territorio e il paese…nessuno ha ingannato i cittadini nel consentire l’insediamento di una attività… Sorvolo sull’assoluta genericità della prima affermazione, talmente priva di significato in se stessa da non meritare commento: cosa vuol dire? che si può installare tutto prescindendo dalle conseguenze e dai controlli? Perché sappiamo tutti che il punto dolente di tutta questa storia sono i controlli, vero? Quanto al non aver ingannato i cittadini, se la memoria non inganna me, le inchieste giudiziarie aperte sulla centrale ammontano a tre o quattro tra Milano, Larino e Campobasso. Qualcosina che non va ci sarà,che dici, o tutte le toghe rosse d’Italia si stanno concentrando per spirito persecutorio sulla turbogas di Termoli?


E infine, la ciliegina sulla torta, quella che ti induce a chiederti se c’è un limite alla sfacciataggine umana: ”oggi…non avrei dubbi nel rifiutare richieste di insediamenti sensibili…”. Vediamo se ho capito bene: consideri un titolo d’onore aver portato qui le industrie più pericolose e spesso inutili (sappiamo tutti che il Molise era quasi in pari come fabbisogno energetico prima della turbogas), ti definisci il padre del cosiddetto sviluppo delle nostre terre, e poi dici che ora basta così, grazie, abbiamo già dato? Quindi, se le parole hanno ancora un senso, ammetti di aver condotto questo territorio sull’orlo del baratro ambientale e sanitario. O forse vuoi dire che i troppi malati di tumore sono tutti ipocondriaci con patologie immaginarie? D’accordo,nessuno può dire perché ci si ammala, ma certo questa terra non è stata risparmiata da nessun esperimento folle di chi, come te, credeva che industrie inquinanti, agricoltura, turismo e pesca potessero allegramente convivere. E noi dovremmo anche ringraziarti oggi, immagino, perché, bontà tua,ora hai deciso che può bastare così.


Concludendo, caro Gianfranco, credo che il concetto principale che ti sfugge sia questo: non si decide il futuro di un territorio sulla testa di chi ci vive,e non si prendono decisioni,da amministratore o da dirigente di un ente, senza aver in mente al primo posto il bene pubblico e solo quello. Perché etica e politica devono seguire gli stessi percorsi e avere le stesse regole, anche se a te fa comodo dire il contrario; diversamente, politica non è più quello che intendevano i greci, legato alla polis (l’insieme dei cittadini), ma diventa esercizio di potere e della convenienza individuale.

(Pubblicato il 22/07/2009)

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