COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE.

QUESTO BLOG UTILIZZA COOKIES ,ANCHE DI TERZE PARTI.SCORRENDO QUESTA PAGINA ,CLICCANDO SU UN LINK O PROSEGUENDO LA NAVIGAZIONE IN ALTRA MANIERA ,ACCONSENTI ALL'USO DEI COOKIES.SE VUOI SAPERNE DI PIU' O NEGARE IL CONSENSO A TUTTI O AD ALCUNI COOKIES LEGGI LA "COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE".

28 febbraio 2011

India: proteste contro centrale carbone 2)No al Carbone: "la favola della cattura della Co2"

Tratto da Ansa.it

India: proteste contro centrale carbone

Due morti nello stato centrale dell'Andhra Pradesh.

(ANSA) - NEW DELHI, 28 FEB - Una violenta protesta contro il progetto di una centrale a carbone ha provocato due morti e diversi feriti nello stato centrale dell'Andhra Pradesh. Gli scontri tra dimostranti e la polizia sono avvenuti nel distretto di Srikakulam, dove la societa' energetica East Coast Energy Pvt ha intenzione di realizzare un impianto alimentato a carbone da 2.640 megawatt.
La popolazione locale si oppone alla mega centrale, perche' provocherebbe uno scempio ambientale sulla fascia costiera.

Tratto da Brundisium
No al Carbone: "la favola della cattura della Co2"

Ancora una volta a Brindisi si cerca di nascondere con una favoletta, la cattura della CO2, la polvere, e che polvere, sotto il tappeto. L'impianto che viene oggi inaugurato a Cerano in pompa magna alla presenza del Ministro Prestigiacomo e ai rappresentanti delle istituzioni locali Vendola, Ferrarese e Mennitti, promette di catturare circa 2,5 tonnellate l'ora di anidride carbonica, ovvero non più di 25.000 tonnellate l'anno, pari a meno dell'un per cento delle emissioni di CO2.
Una quantità irrisoria e che evidentemente nulla incide sulle emissioni di anidride carbonica della centrale di Cerano, pari a circa 15 milioni di tonnellate.
Vogliamo però ricordare a tutti i brindisini che questo intervento non riduce in nessun modo le decine di migliaia di tonnellate all'anno di sostanze altamente tossiche e nocive quali ossidi di zolfo ed azoto, polveri sottili e metalli pesanti quali arsenico, mercurio , cadmio piombo e tanti altri che avvelenano da anni la nostra terra e pregiudicano la salute nostra e dei nostri figli.
Al Ministro Prestigiacomo a Vendola a Mennitti e Ferrarese i brindisini chiedono invece una riduzione importante, almeno del 30% , del carbone utilizzato nella centrale.
La riduzione del carbone è l'unico serio provvedimento a tutela dell'ambiente e la salute dei cittadini. Il resto sono favole e propaganda.


COMUNICATO STAMPA NO AL CARBONE
______________________
Leggi su Uomini Liberi

Senza lavoro per decreto:15.000 famiglie a rischio nel fotovoltaico

In questi giorni, si decide la morte per decreto delle energie rinnovabili in Italia.

Quindicimila famiglie rischiano di perdere in pochi mesi il posto di lavoro, un indotto che occupa oltre 100.000 persone. E' un prezzo altissimo, in termini sociali ed economici, che verrà pagato da uno dei pochissimi settori produttivi non colpiti dalla crisi e da un numero importante di lavoratori e famiglie. E' quello che succederà se il Consiglio dei Ministri approverà il decreto sulle rinnovabili nella versione che circola in questi giorni all'interno del Parlamento e su cui si leggono anticipazioni di stampa....

Siamo sbigottiti, è incomprensibile. Non è abbastanza promuovere l'ambiente e la salute di noi tutti, generare ricchezza e dare lavoro a oltre 15.000 addetti diretti e fino a 100.000 indiretti, offrire l'opportunità a oltre 160.000 famiglie di diventare indipendenti energeticamente?

Quali interessi si vogliono davvero tutelare? Chi sono i poteri forti che stanno eliminando ad una ad una tutte le rinnovabili? Prima l'eolico, oggi il fotovoltaico. Che destino attende un paese che distrugge sistematicamente le proprie opportunità di sviluppo?

Leggi l'articolo integrale

____________________________

Tratto da Uomini liberi

Polveri sottili: DEDICATO AI "FACOLTATIVI"!!!

Alla cortese attenzione degli amministratori pubblici di Savona che ritengono "opzionale" approfondire la V.I.S. (valutazione impatto salute), segnatamente al presidente della provincia, all'assessore "all'ambiente" Paolo Marson, al presidente della Regione Liguria, all'assessore regionale Briano, al consigliere Miceli,e a tutti gli altri che si stanno "attrezzando" al fine di svendere, per l'ennesima volta,la tutela della salute dei cittadini e favoreggiare i "soliti noti", un piccolo assaggio di quel che accade nel Canton Ticino, già territorio del ducato di Milano ed attualmente parte della confederazione svizzera!
Buona lettura!!!
Riportiamo solo l'introduzione
Inquinamento
da polveri sottili
ed effetti acuti
sulla salute

La salute della popolazione dipende in larga misura da fattori non strettamente
sanitari
Tra questi elementi, l’ambiente gioca un ruolo particolarmente importante e, in modo ancora più specifico, la
qualità dell’aria ha un impatto sostanziale sullo stato di salute delle persone e sull’insorgenza di patologie respiratorie e cardiovascolari.
La letteratura scientifica in ambito
epidemiologico ha infatti evidenziato, ormai
da diversi anni, l’esistenza di una relazione
causale tra alti livelli di inquinamento atmosferico e qualità della salute, in termini di
mortalità e morbilità, sia nel lungo che nel
breve termine . Per quanto riguarda gli
effetti acuti sulla salute,l’Organizzazione
Mondiale della Sanità ha schematizzato le
relazioni tra l’intensità delle conseguenze
sanitarie, la proporzione di popolazione colpita e la gravità dell’inquinamento atmosferico .......

27 febbraio 2011

Le energie alternative esistono...ECCOME!!! 2)Obama vuole tagliare i sussidi alle fonti fossili per darli alle rinnovabili

Le alternative al carbone esistono.Eccome!!!!!
Venerdì 18 febbraio 2011 al teatro Chiabrera di Savona l'ingegner Paolo Forzano è stato invitato da UNITI PER LA SALUTE per parlare di energie “pulite”.
ESISTONO ALTERNATIVE? Al carbone ovviamente!L' ingegner Forzano ci ha parlato del progetto Rubbia, dell’Enea e dell’Enel, nonchè ci dato informazioni dettagliate sui progetti Desertec, Mena e Transgreen.
L’enorme quantità di energia solare che si riversa sulle aree desertiche è una fonte inesauribile, pulità e GRATIS! Germania Spagna e Francia sono molto inserite in questi progetti di generazione da solare e trasferimento di energia (Trasgreen).
Chi volesse vedere tutte le 125 diapositive proiettate il 18 febbraio, le può vedere,riportate su Facebook a cura dell'Ing. Paolo Forzano cliccando sul seguente link: Le energie alternative esistono.
________________________
STRATEGIE AMERICANE.....
TRATTO DA ENERGIA 24 CLUB

Obama vuole tagliare i sussidi alle fonti fossili per darli alle rinnovabili
La Casa Bianca ha proposto un budget di 29,5 miliardi di dollari per il Dipartimento dell'energia nel 2012
Tagliare i sussidi alle fonti fossili e aumentare quelli per le rinnovabili. Questa la ricetta dell'amministrazione Obama, che ha proposto di destinare 29,5 miliardi di dollari al Dipartimento dell'energia come budget del 2012 (+4,2% rispetto a quello previsto per il 2011 e +12% in confronto al 2010). Circa otto miliardi di dollari andranno a nuovi progetti delle rinnovabili, come eolico, solare e auto elettrica. Per coprire queste spese della green economy, Obama vorrebbe ridurre sensibilmente gli aiuti alle industrie del petrolio, del carbone e del gas: 3,6 miliardi l'anno in meno è la richiesta della Casa Bianca al Congresso. I sussidi alle fonti tradizionali potrebbero quindi perdere oltre 40 miliardi in un decennio; meno fondi anche per l'esplorazione di giacimenti di gas e petrolio e per lo sviluppo dell'idrogeno. Il Dipartimento dell'energia dovrebbe invece promuovere i settori emergenti dell'economia verde, tra cui la mobilità sostenibile. Ricordiamo che l'obiettivo di Obama è vedere un milione di automobili elettriche sulle strade americane entro il 2015. Difatti la proposta dell'amministrazione assegna 588 milioni di dollari ai trasporti ecologici, quasi il doppio (+88%) rispetto al livello attuale. Tra le tecnologie che l'amministrazione Obama considera di primaria importanza, ci sono le reti intelligenti (smart grids) per potenziare le infrastrutture elettriche, gli accumulatori d'energia e le batterie per i veicoli a zero emissioni. La palla passerà ora al Congresso; il passaggio più difficile sarà alla Camera, dove l'opposizione repubblicana detiene la maggioranza e potrebbe bloccare le iniziative di Obama. Intanto il segretario dell'Energia Steven Chu ha annunciato nei giorni scorsi un finanziamento da 50 milioni di dollari per una rete elettrica dedicata ai futuri impianti eolici offshore. La strategia nazionale è installare dieci Gw di eolico marino entro il 2020 per poi arrivare a 54 nel 2030. Oltre alle turbine in mare, sarà indispensabile realizzare una maxi rete per assorbire l'energia prodotta e trasportarla verso le principali metropoli costiere

.
E........IN ITALIA?

Tratto da Ansa.it

Protesta ambientalisti, no decreto 'blocca-solare'

Le associazioni pro ambiente temono uno stop della marcia dell'Italia verso la crescita delle energie rinnovabili

27 febbraio,
ROMA - Gli ambientalisti ed aziende delle energie rinnovabili temono uno stop della marcia dell'Italia verso la crescita di queste fonti. Domani manifesteranno di fronte al ministero dello Sviluppo economico, tentando di fermare quello che ritengono un decreto 'blocca-solare', le cui norme dovrebbero giungere sul tavolo del pre-consiglio dei ministri di martedì prossimo. Secondo le associazioni - tra cui Legambiente, Wwf Italia, Kyoto club, Fondazione per lo sviluppo sostenibile, insieme con le aziende del settore - in questo modo non sarebbe possibile offrire un 'eco-futuro' all'energia italiana. La richiesta sarà pertanto di fermare questo decreto legislativo (che arriva anche in attuazione della direttiva 2009/28/CE). Leggi l'articolo integrale

STRATEGIE tutte....... ITALIANE
Tratto da Terra
Diego Carmignani
ENERGIA. Le indiscrezioni sul decreto Rinnovabili, che sarà approvato la prossima settimana, condannano a morte il settore. Il tetto incentivabile massimo di 8000 Mw è il colpo di grazia.

Le campagne pro-nucleare e anti-rinnovabili che da qualche tempo imperversano, in maniera sempre meno sottile e sempre più eclatante su ogni tipo di media, non lasciano dubbi sulla precisa direzione in cui stanno andando le politiche energetiche del Governo.
Scelte che si manifestano ancora più brutalmente nel decreto Rinnovabili che recepisce la direttiva comunitaria sulle fonti pulite e che, secondo ultime indiscrezioni, è destinato a rivelarsi come il colpo di grazia a un settore centrale per l’approvvigionamento: il fotovoltaico. La mazzata tra capo e collo sugli incentivi, che con tutta probabilità arriverà sul tavolo del pre-Consiglio dei ministri il prossimo primo marzo, prevede una serie di inattese novità. Ad esempio, il coefficiente a 0,70 per la formula del prezzo di ritiro dei Certificati verdi dal Gestore dei servizi energetici per gli impianti esistenti, le aste a partire dai 5 Mw per quelli nuovi e l’assegnazione degli appalti con aste al ribasso che riducono la tutela contro il malaffare. E poi, il tetto incentivabile massimo di 8000 Mw totali per il fotovoltaico standard (limite al 2020 più di 6 volte inferiore a quello della Germania) e vincoli restrittivi per il fotovoltaico a terra.

Disposizioni che, se confermate, lasciano interdetti, soprattutto perché in contrasto rispetto all’iter legislativo finora attraversato dal decreto, approvato dalle commissioni competenti di Senato e Camera, e forte del via libera in Senato, con l’aggiunta di alcune condizioni, come il mantenimento dei meccanismi incentivanti per un anno. ...Una misura che significa solo una cosa: è finita. Inoltre, con la mano sinistra, si permette lo scandalo per cui, ad un impianto idroelettrico già ammortizzato, basta cambiare una turbina per garantirsi altri incentivi, regalati per lo più ai soliti noti, Enel eccetera. C’è grandissima preoccupazione».

Intanto, ieri, ai microfoni di Radio Anch’io, il Ministro per lo Sviluppo economico Paolo Romani è tornato a ribadire il peso delle rinnovabili sulle nostre bollette, anticipando l’urgenza di un cambio di rotta. Senza ricordare come il sistema Cip6 abbia regalato, negli ultimi vent’anni, circa 40-50 miliardi ai petrolieri. Insomma, l’energia verde è da dipingere come uno spauracchio e a farne immediatamente le spese saranno anche i circa 120mila lavoratori impiegati direttamente e indirettamente nel fotovoltaico, oltre a 160mila famiglie italiane che non potranno diventare indipendenti sul piano energetico.

«Era difficile fare tanti danni in un solo decreto – commenta incredulo il presidente Massimo Sapienza, presidente dell’associazione Asso Energie Future -. Sembra che il governo consideri le rinnovabili un male necessario: un settore positivo per l’economia è trasformato da questo decreto in una cosa negativa.......Vai all'articolo integrale su
Terra


Striscia la Notizia si occupa del problema Centrale ,







Oggi 26 febbraio 2011 il problema della centrale a carbone a Savona a Striscia la Notizia .

Un problema per Savona : Max Laudadio si occupa di una questione riguardante l'inquinamento ambientale.

Guarda direttamente su STRISCIA LA NOTIZIA il molto interessante video

Ringraziamo sinceramente gli autori per "il servizio molto attento che dà un grandissimo aiuto al nostro territorio".

Per correttezza ci teniamo a precisare che chi ha parlato è il portavoce di Uniti per la Salute e che naturalmente l'organizzazione non è stata di un singolo ma della nostra intera associazione con la importante collaborazione di UBIK e l'appoggio delle numerose importanti associazioni che sono state evidenziate a lungo nel maxischermo durante la serata(immagine a lato) e con il fondamentale aiuto di moltissimi cittadini che ringraziamo ancora.

Continuiamo con rinnovato fermissimo concreto impegno perché le decisioni che saranno prese a breve non siano quelle che temiamo....

25 febbraio 2011

QUANDO UN TEATRO NON BASTA............No al carbone. Parlano i cittadini della provincia di Savona

QUANDO UN TEATRO NON BASTA............


MOLTISSIME PERSONE VENERDI' 18 FEBBRAIO AL CHIABRERA PER L'INCONTRO PROMOSSO DA
"UNITI PER LA SALUTE."

UN NUMERO COSI' NOTEVOLE CHE PUR IL CAPIENTE TEATRO NON HA POTUTO CONTENERE(COME TESTIMONIATO DAL VIDEO SOTTOSTANTE) PER CUI MOLTI SONO TORNATI A CASA VISTO CHE PER LE NORMATIVE DI SICUREZZA NON POTEVA ACCOGLIERE ALTRE PERSONE.

SEGNALE MOLTO IMPORTANTE CHE DEVE RENDERCI CONSAPEVOLI CHE I CITTADINI ASSIEME POSSONO E DEVONO CONTINUARE A BATTERSI CON FORZA PER NON SUBIRE SCELTE CHE RIGUARDANO IL LORO FUTURO E QUELLO DEI LORO FIGLI.

GUARDA IL VIDEO:

No al carbone.

Parlano i cittadini della provincia di Savona




1)GENOVA:Inquinamento in porto inchiesta sul carbone.Rischio salute per lavoratori e cittadini2)"NO AL CARBONE",I COMITATI DI TUTTA ITALIA SI UNISCONO

Tratto da "La repubblica"Genova.it
Inquinamento in porto inchiesta sul carbone

Al Terminal Rinfuse quantità di polveri superiori ai livelli consentiti. Rischio salute per lavoratori e cittadini

di MARCO PREVE

Inquinamento ambientale provocato dai cumuli di carbone del Terminal Rinfuse. E´ questa l´ipotesi che sta alla base di un´inchiesta aperta dalla procura di Genova che, nei giorni scorsi, ha fatto registrare un blitz della Guardia di Finanza negli uffici dell´Autorità portuale, dove è stata acquisita documentazione relativa ad autorizzazioni, parametri, organizzazione dei cicli produttivi.


L´indagine del sostituto procuratore Walter Cotugno nasce a sua volta da una segnalazione inviata dall´ufficio Ambiente e Territorio della Provincia, l´ente cui compete il monitoraggio dell´aria anche all´interno del porto. I tecnici, nel corso di recenti ispezioni, avevano riscontrato all´interno e nell´area circostante il Terminal Rinfuse, una quantità di polveri di carbone superiori ai livelli consentiti e avevano inoltrato la relazione alla procura. Il pm Cotugno, del pool reati ambientali, ricevuta la denuncia della Provincia ha deciso di approfondire la questione per capire se le montagne di carbone custodite sui moli del terminal, proprio di fronte alla Lanterna, inquinando l´aria siano una fonte di pericolo per la salute pubblica.
L´indagine mira alla tutela della salute dei lavoratori che operano nel terminal - in primis i "carbunin" - ossia i camalli della storica compagnia Pietro Chiesa -, ma anche dei dipendenti di altre società e uffici confinanti.

E poi c´è l´incolumità degli stessi abitanti dei quartieri a ridosso della zona di San Benigno.

Negli anni, infatti, sono state molte le denunce di operai, impiegati, cittadini che si lamentavano per le nubi nere che si sollevano ad ogni giornata di vento, oppure per quella polvere di carbone depositata sulle scrivanie, sui davanzali di casa, sulla biancheria stesa.


A Palazzo San Giorgio i finanzieri della Stazione Navale hanno prelevato, tra i vari documenti, l´autorizzazione alla società Terminal Rinfuse, risalente al 2000, con cui la Provincia fissava i parametri relativi agli inquinanti. Tutta una serie di misure, contenute anche in un elenco di regole imposte dall´Autorità Portuale.

L´autorizzazione sta per scadere e andrà rinnovata, e proprio questo appuntamento potrebbe servire per rivedere una situazione profondamente mutata nell´arco del decennio. Intanto, perché fissava norme molto severe per tipi di materie - ad esempio la polvere di clinker - dalla granulometria assai più fine e quindi potenzialmente più pericolose rispetto al carbone.

Ma se il traffico delle prime, nel tempo, è andato diminuendo, si è invece moltiplicato quello del carbone in arrivo, e di conseguenza i problemi sono stati ingigantiti proprio dalla quantità di prodotto.
A cominciare dai sistemi di aspirazione delle tramogge in cui si scarica il carbone dalle navi.
E poi, le paratie che dovrebbero servire a "racchiudere" lateralmente i cumuli per evitare che il vento disperda le polveri, sono regolarmente sorpassate in altezza - con conseguente esposizione a tutta la rosa dei venti - dalle montagne nere accumulate sui piazzali. Altro grande problema è quello dei camion. Sia quelli che raggiungono la vicina centrale Enel (sempre di meno, visto che dovrà essere dismessa), che le migliaia di mezzi diretti alle acciaierie della Lombardia e del Veneto. Tutti i veicoli effettuano un andirivieni in area portuale perché la "pesa" è situata fuori dal Terminal a calata Giaccone. Inoltre non esiste un sistema lavaruote che ripulisca i camion all´uscita dalle banchine. E così, ogni giorno quintali di polveri si depositano lungo le strade del porto ma anche in quelle civili di Sampiedarena.
E´ probabile che l´inchiesta della procura voglia verificare il rispetto delle norme e delle procedure ma anche, e soprattutto, la validità delle stesse, se non siano cioè tecnologicamente superate e vadano migliorate per proteggere la salute dei cittadini.
24 febbraio 2011

____________________________________________


GUARDA IL VIDEO:
IL CARBONILE di Vado visto da un treno in transito







Guarda il video
:CARBONE PULITO A VADO LIGURE
_________________
Tratto da "La Stampa" cronache della Liguria di oggi 25 febbraio 2011.

"NO AL CARBONE",I COMITATI DI TUTT' ITALIA SI UNISCONO.
La nascita di un fronte comune tra tutti i comitati che combattono le centrali a carbone in Italia e si riuniscono nel "Coordinamento No al Carbone".
E' questa l'eredità più importante nata dall'assemblea di Venerdì scorso al Teatro Chiabrera contro l'ampliamento della centrale termoelettrica di Vado e Quiliano della Tirreno Power,organizzata dall'Associazione "Uniti per la Salute".
I vari Comitati di Brindisi,Tarquinia,Porto Tolle ,Civitavecchia e Rossano presenti a Savona lanceranno alcune iniziative comuni di origine tecnico -legale su tutto il territorio nazionale per mettere in luce le gravi lacune del sistema energetico italiano e della RELATIVA PROGRAMMAZIONE PER DIRE UN SECCO NO AL CARBONE.
I COMITATI INSISTONO,TRA L'ALTRO, SULLA NECESSITA' CHE NEI VARI TERRITORI DOVE ESISTANO CENTRALI A CARBONE SIANO REALIZZATE VALUTAZIONI DI IMPATTO SANITARIO.





LO SPIRITO E' FORTE...Ma la carne e' debole!!!

Tratto da Uomini Liberi
POTENZIAMENTO TIRRENO POWER
LO SPIRITO E' FORTE...Ma la carne e' debole!!!
Al convegno di "Uniti per salute" qualcuno ha notato che nell'elenco dei comuni che avevano deliberato contro l'ampliamento a carbone, era saltato quello di Cairo Montenotte! Involontaria omissione, senza dubbio, perché tutti sanno che quel comune votò già nel novembre 2009 contro le pretese di Tirrenopower.
Purtroppo, non tutti conoscono la lettera, che il sindaco, avv. Briano, avrebbe indirizzato al Presidente della Regione il 15 febbraio 2011, della cui ambiguità e "cupidigia" di sottomissione alla lobby energetica nessuno può nutrire dubbi!
Noi pensiamo, fino a prova contraria, che il Sindaco sia una persona seria e che la vicinanza con il comune di Millesimo non possa farlo arruolare in alcun modo tra coloro che ritengono la tutela della salute, un bene negoziabile e del tutto facoltativi i doveri di un amministratore locale in materia!
Il vero Sindaco Briano è quello del 13 novembre 2009,
o quello del 15 febbraio 2011?


Lasciamo a voi la scelta .
Vorremmo ,invece,pubblicare il video amatoriale inviatoci
relativo
alla Manifestazione al Chiabrera dell'intervento
di Marzia Marzoli del comitato No al carbone di Tarquinia
che ben si inserisce nella problematica.


Leggi anche su Savona News Fulvio Bifronte


24 febbraio 2011

1)LIBIA:GREENPEACE,più rinnovabili riducono impatto crisi geopolitiche2)Solare: entro 20 anni potrebbe fornire il 100% dell’energia al mondo

Tratto da Libero news.it

LIBIA:GREENPEACE,più rinnovabili riducono

impatto crisi geopolitiche

Roma, 23 feb. - (Adnkronos) - La crisi in Libia e le sue ripercussioni nelle forniture di petrolio e gas al nostro Paese "dimostrano, ancora una volta, quanto le energie rinnovabili siano fondamentali anche per migliorare la sicurezza negli approvvigionamenti energetici in Italia". Così Greenpeace interviene sull'attuale scenario della Libia sottolineando come le energie verdi possano ridurre l'impatto delle crisi geopolitiche. "Le fonti rinnovabili sono le uniche in grado di aumentare l'indipendenza dall'estero e ridurre l'impatto di possibili crisi politiche nei Paesi produttori", sottolinea Domenico Belli, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia.

Quasi tutto il petrolio e il gas, ricorda l'associazione ecologista, provengono dall'estero e ancora nel 2010 la bolletta energetica ha pesato per oltre 51 miliardi di euro nelle tasche dei cittadini italiani. E questo vale del resto anche per l'uranio che dovrebbe alimentare le centrali nucleari previste dal Governo.

"Questa situazione rende ancor più assurda la campagna contro le rinnovabili in corso nel nostro Paese. Il Governo - continua Belli - dovrebbe rivedere, anche per questo motivo, la sua proposta di Decreto sulle rinnovabili che, di fatto, renderà molto difficile lo sviluppo di una filiera nazionale dell'energia solare fotovoltaica ed eolica.

Fonti energetiche che, in questi ultimi anni, sono finalmente decollate anche in Italia".

Tratto da Ecologiae

Solare: entro 20 anni potrebbe fornire il 100% dell’energia al mondo

Ray Kurzweil è forse il futurista più famoso del mondo. Tra i suoi successi si annoverano la legge dei ritorni acceleranti, in cui si afferma che la tecnologia migliora a ritmi esponenziali; alcune previsioni sui computer negli anni ’80 (più precisamente che un computer avrebbe battuto un uomo a scacchi entro il 1998), e che il mondo potrebbe collegare le reti in un qualche sistema globalmente connesso a metà degli anni ’90, quello che oggi chiamiamo internet.

Ora, Kurzweil parla del solare. In un’intervista a Grist spiega perché non è affatto preoccupato per il cambiamento climatico, e come le fonti energetiche rinnovabilidiventeranno dominanti molto prima di quanto pensiamo. E speriamo abbia ragione anche stavolta.

Una delle mie tesi principali è che le tecnologie dell’informazione crescono in modo esponenziale nella capacità, potenza, larghezza di banda e così via. Se si acquista un iPhone oggi, è due volte più buono di com’era due anni fa per la metà del costo. Questo sta accadendo con l’energia solare – si raddoppia ogni due anni. E non è stata avviata due anni fa, ma 20 anni fa. Ogni due anni, abbiamo il doppio dell’energia solare nel mondo. Oggi, il solare è ancora più costoso rispetto ai combustibili fossili, e nella maggior parte delle situazioni, ha ancora bisogno di sovvenzioni o di circostanze particolari, ma i costi stanno scendendo rapidamente. Ci sono solo pochi anni di distanza dalla parità.

Adesso l’energia solare corrisponde a circa mezzo punto percentuale di energia del mondo. Le persone tendono a respingere le tecnologie, quando sono così poco diffuse. Ma raddoppiando ogni due anni, questo significa che mancano appena otto bienniprima di soddisfare il 100% dell’energia mondiale di cui abbiamo bisogno. In pratica appena 16 anni. Potremo aumentare il nostro utilizzo di energia elettrica nel corso di tale periodo, in modo da aggiungere un altro paio di bienni (anche se i sostenitori del risparmio energetico non sarebbero d’accordo), e dunque in appena 20 anni il nostro fabbisogno energetico verrà soddisfatto solo con il solare.

Si legge un certo ottimismo nelle parole di Kurzweil, anche se non è l’unico a sostenere che la tecnologia presente oggi stesso sia già sulla buona strada per essere quella del futuro. Purtroppo però se quel ragionamento si è dimostrato corretto per quanto riguarda le tecnologie informatiche, è difficile che possa essere confermato in quelle energetiche, dato che le scoperte e la diffusione sono molto meno frequenti che per quanto riguarda i computer. Inoltre, a differenza del mondo informatico, attualmente c’è una certaopposizione al mondo delle energie pulite, proveniente dalle lobby del petrolio, del nucleare e del carbone, le quali potrebbero ostacolare questo processo di transizione verso un mondo “solare”. Di certo vent’anni fa le lobby delle macchine da scrivere non si sono opposte alla nascita dei computer, altrimenti probabilmente questi terminali si sarebbero diffusi con molto più ritardo. Speriamo ugualmente che Kurzeil ci possa smentire.

Tratto da Rinnovabili.it

Un documento pubblicato da Greenpeace Spagna

Greenpeace: con "La battaglia delle reti" un futuro a base di rinnovabili

Un futuro 100% rinnovabile è possibile. Lo descrive Greenpeace Spagna in un documento redatto per sollecitare i governi ad abbandonare la produzione da carbone e nucleare lasciando spazio a smart grid e fonti alternative

(Rinnovabili.it)Greenpeace Spagna ha pubblicato, a dimostrazione che l’Europa è oramai pronta a produrre la propria energia da fonte rinnovabile, un rapporto intitolato La battaglia delle reti rendendolo pubblico oggi e ribadendo come la rigidità degli impianti nucleari presenti nel continente e le centrali a carbone siano attualmente il vero ostacolo alle rinnovabili.

Nel rapporto viene per questo evidenziata la necessità, per arrivare al 2050 alimentati esclusivamente da fonti green, di eliminare gli impianti a carbone e le centrali nucleari entro il 2030, riuscendo per quella data ad ottenere il 68% dell’energia generata sfruttando esclusivamente fonti energetiche alternative.
Ne “La batalla de las redes”, questo il nome originale del documento, viene per la prima volta descritto il panorama europeo, come potrebbe essere il continente con una smart grid europea in grado di mettere in collegamento tutte le aree del continente: una attenta gestione della rete, una idonea tecnologia di controllo e una rete che collega le reti di trasmissione potrebbe infatti, secondo l’associazione ambientalista, bilanciare efficacemente la fornitura energetica anche nei momenti in cui vento e sole non sono al massimo della disponibilità.

Presto, quindi, la produzione da fonte alternativa entrerà in conflitto con la produzione da fonte fossile, che a tutt’oggi, nei momenti di massima produzione, hanno la priorità di immissione in rete.
Secondo Jan Vande Putte, responsabile della campagna energia di Greenpeace International “i politici europei dovrebbero prendere le distanze dal carbone e dal nucleare, che stanno bloccando il progresso verso un sistema del futuro ad energia pulita, moderna ed efficiente. Lo scorso anno è stato deciso lo stop a migliaia di turbine eoliche per favorire la continuazione delle centrali nucleari e a carbone”.
Prestando particolare attenzione al caso della Spagna la relazione illustra una situazione in cui le rinnovabili hanno avuto una rapida ascesa e stanno contribuendo attivamente al fabbisogno del paese con un apporto che nel 2010 è stato del 35% per quanto riguarda l’energia prodotta da fonte green, il 21% da nucleare e l’8% da carbone.
In grado a volte di contribuire anche ad un terzo dell’energia necessaria al paese le rinnovabili in Spagna hanno spesso dovuto arrestare la propria produzione mediante lo spegnimento degli impianti, come nel sopracitato caso dell’eolico, facendo in modo che l’eccessiva produzione non andasse perduta in momenti in cui il vento era particolarmente favorevole e senza la possibilità di arrestare la produzione da atomo.
“Il problema dell’energia nucleare non è solo il pericolo. L’ostacolo è nella rigidità nel favorire l’integrazione delle energie rinnovabili su vasta scala," ha detto José Luis García Ortega, responsabile per la campagna del cambiamento climatico e l’energia di Greenpeace Spagna. “Se vogliamo sfruttare tutta la potenza rinnovabile, pulita e indigena che abbiamo, abbiamo bisogno di un sistema flessibile, di reti intelligenti centrali che possano modulare l’output, in modo che noi possiamo pianificare l’abbandono e dei pericoli e dell’inflessibilità del nucleare”.