COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE.

QUESTO BLOG UTILIZZA COOKIES ,ANCHE DI TERZE PARTI.SCORRENDO QUESTA PAGINA ,CLICCANDO SU UN LINK O PROSEGUENDO LA NAVIGAZIONE IN ALTRA MANIERA ,ACCONSENTI ALL'USO DEI COOKIES.SE VUOI SAPERNE DI PIU' O NEGARE IL CONSENSO A TUTTI O AD ALCUNI COOKIES LEGGI LA "COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE".

31 dicembre 2011

1)Mentre l'anno se ne va 2)BUONI PROPOSITI PER IL NUOVO ANNO

Tratto da Savona News

Mentre l'anno se ne va

Vogliamo provare a ricordare questo 2011 savonese con considerazioni di respiro planetario.

Il 2011: un anno in cui gli oceani stanno morendo, l'aria sta peggiorando, le foreste si stanno desertificando. Dai pesci alle piante, dalla fauna agli esseri umani, stanno e stiamo uccidendo il pianeta che ci sostiene, continuamente colpito da catastrofi naturali che lasciano milioni di persone senza casa e senza cibo, e lo stiamo facendo velocemente a causa del cambiamento climatico (stiamo raggiungendo velocemente il punto di non ritorno) dovuto alle emissioni di CO2, di cui le centrali a carbone sono le principali responsabili.

In questo contesto, nel frattempo, come ricorderemo il 2011 nella piccola Savona?


Piccole menti, senza scrupoli e senza visione di insieme e di futuro, sotto Natale approvano un aberrante progetto di ampliamento di una grande centrale a carbone in città, nonostante il Protocollo di Kyoto e le sanzioni dell’Unione Europea, nonostante le obiezioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, di tutte le associazioni mediche, di tutti i 18 Sindaci del territorio e della popolazione interessata.
Nonostante l’ampia letteratura scientifica mondiale sui danni del carbone sulla popolazione e i dati sulle migliaia di morti premature in più presenti tra la popolazione savonese.

 A quegli amministratori responsabili di questo scellerato patto/tributo da loro firmato con il carbone e con la morte del pianeta (per CO2) e dei cittadini savonesi (per polveri sottili), un patto tanto caro ai marmisti per le lapidi, ai falegnami per le bare…


A quegli amministratori che stasera per festeggiare - in un botto solo - fine anno e ampliamento, .... che sfortunatamente in quest’anno non hanno trovato tempo e voglia di leggere gli allarmanti studi epidemiologici dell’Ordine dei Medici…



Ad essi vogliamo ricordare il 2011 con due recenti momenti emblematici della battaglia savonese contro il carbone, fatta di piccoli e grandi gesti:
 
- nell’ambito dell’iniziativa “Fabbriche Aperte 2011″ promosso dall’Unione Industriali di Savona, a diverse classi di giovani studenti (con contrasti tra alcuni genitori e insegnanti) è capitato di dover visitare la centrale a carbone Tirreno Power per poi stilare un tema su quanto visto (“test di valutazione sulle realtà osservate”).
Premio per il primo classificato: 100 euro, che suona quasi come un modo moderno per abituare già da piccoli i bambini alla connessione mentale: parole ammansite= premio in danaro. Un ammaestramento, o quasi.
 
Ha vinto una bambina, che però nel tema ha comunque scritto cose critiche sul carbone, che “è il passato e non il futuro” (e se ha vinto lei, non immaginiamo cosa possano aver scritto gli altri).

Sono stati versati i 100 euro sul conto della mamma.

La quale mamma, da sempre contro l’inquinamento della centrale a carbone (anche per i tanti familiari e parenti malati o morti per tumore), il giorno stesso ha versato le stesse 100 euro nel conto di Unitiperlasalute Onlus, la principale associazione che combatte contro il carbone. Contro Tirreno Power.
Un piccolo grande gesto di civiltà.
Leggi tutto

 ___________________

BUONI PROPOSITI PER IL NUOVO ANNO

Riceviamo dagli amici "Noalcarbone della  Calabria"  per la serie
" BUONI PROPOSITI PER IL 2012"
e  pubblichiamo....

Quale energia per il futuro?E la POLITICA ?

Tratto da La Stampa

Quale energia per il futuro?    Scenari a confronto

  di Andrea Gandiglio *
Il 2011 è stato un anno determinante nell’orientare quelle che saranno le scelte energetiche del futuro in Europa e nel mondo. In Italia, il referendum di giugno ha segnato il definitivo tramonto del ricorso all’energia da fonte nucleare. Ma anche Germania e Svizzera si sono espresse chiaramente a riguardo, con la decisione di chiudere le centrali, entro il 2022, la prima, e al 2034, la seconda.
Il gas naturale è dunque tornato alla ribalta come la più “pulita” e promettente tra le fonti fossili, per garantire il bilanciamento del cosiddetto “mix energetico” nei piani nazionali, mentre, in parallelo, paesi come la Gran Bretagna hanno lanciato nuovi sistemi incentivanti per le rinnovabili, simili al “Conto Energia” italiano, che nel nostro paese ha portato all’installazione di più di 200mila impianti fotovoltaici.

Le previsioni di media e lunga distanza restano tuttavia complesse e gli scenari dipinti dagli Istituti di ricerca più accreditati talvolta contrastanti. Ne abbiamo comparati tre, chiedendone un’interpretazione a Stefano Pogutz, direttore del Master on Green Management, Energy and CSR della Bocconi e a Federico Pontoni, ricercatore dello IEFE, il centro studi sull’energia e l’ambiente dell’università milanese.

Il Rapporto del Wuppertal Institut, pubblicato in Italia a giugno, riconosce come, nonostante si parli molto di green economy, nel
mondo della produzione materiale l’uso di energia e combustibili fossili continui, di fatto ad aumentare, ma lo ascrive a una sorta di “schizofrenia collettiva” e non ad un’insostituibile esigenza del sistema produttivo,che - se solo la politica volesse - potrebbe essere realmente diverso e alternativo.
Del resto, ribadisce Hermann Scheer (“padre” degli incentivi alle fonti rinnovabili), nella sua opera postuma Imperativo Energetico”, l’Europa, sarebbe tecnicamente pronta per arrivare, al 2050, al 100% di fornitura da fonti rinnovabili. 
Diversa la prospettiva del terzo scenario, di ExxonMobil (!!!!!!!), la major petrolifera che, negli “Scenari Energetici 2012”, prevede ancora una lunga vita al petrolio e alle fonti fossili, stimando una crescita della domanda di energia, al 2040, del 30% nei paesi industrializzati e del 60% in quelli in via di sviluppo - per fronteggiare la quale, riconosce tuttavia il rapporto, anche l’efficientamento energetico e le fonti alternative avranno un ruolo importante.  
“Uno scenario economico ed energetico al 2050”, commenta Pontoni, “esce, in realtà, dal perimetro della scienza economica ed entra, a pieno titolo, in quello dei desideri......
  

“La path dependency – spiega Pontoni - implica che la scelta di una determinata traiettoria tecnologica rende più costoso il successivo passaggio a un’altra. Essa rappresenta certamente il fattore decisivo nel rallentare la penetrazione delle rinnovabili (almeno nei Paesi sviluppati): il funzionamento dei nostri sistemi energetici, basati ampiamente sullo sfruttamento degli idrocarburi, rende infatti più costosa la transizione a fonti alternative. Allo stesso tempo, da qui al 2050 potrebbe palesarsi una svolta tecnologica. Nel 2009, gli investimenti in ricerca e sviluppo per le energie rinnovabili hanno superato quelli per le fonti convenzionali. Questo trend sembra essere di lunga durata e rende statisticamente più probabile l’improvvisa epifania di una svolta tecnologica nel settore. Una svolta che, come è successo con internet e con la tecnologia digitale, potrebbe spazzare via, in brevissimo tempo, sistemi e metodi di produzione e consumo energetici oggi consolidati”. “Quali fra questi due fattori prevarrà – conclude Pontoni - è difficile a dirsi. 

Ed è qui che entra in gioco la Politica”.......
 
...Diverso è se parliamo della sola energia elettrica in Europa. In un contesto come quello europeo uno scenario verde è sicuramente credibile, anche già al 2030”. 
Nei prossimi anni, dunque, le rinnovabili sembrano destinate a crescere velocemente, pur continuando a mantenere un ruolo marginale nella produzione globale di energia, con conseguenze evidenti a livello climatico.
A meno che, precisa Pogutz, non sia proprio l’urgenza dei cambiamenti climatici a cambiare le carte in tavola. “Uno scenario come quello proposto da Exxon Mobil, in questo caso, potrebbe non essere più verosimile, in quanto a livello climatico si potrebbero generare effetti assolutamente imprevedibili, con conseguenze politiche, economiche e sociali tali da modificare in modo sostanziale la diffusione delle tecnologie nei prossimi anni, portando al repentino abbandono di alcune alternative poco sostenibili”. 
“Non dimentichiamoci che – conclude Pogutz – sicurezza energetica e questione ambientale sono entrambe parte della sfida energetica, mentre ai signori del petrolio questi aspetti sembrano non interessare, e non li considerano come possibili vincoli alla diffusione di tecnologie alternative alle fonti fossili”.
Vai all'articolo integrale
*Direttore Editoriale Greenews.info
 

30 dicembre 2011

La Stampa :"TAGLI A SANITA' E AMBIENTE I MEDICI SCELGONO LA LINEA DURA"

Articolo integrale 
  Su "La Stampa" di oggi 6 Gennaio 2012 

"TAGLI A SANITA' E AMBIENTE  I MEDICI SCELGONO LA LINEA DURA"
Ugo  Trucco Presidente dell'Ordine dei Medici di Savona.

Piu' vicini ai medici e alla salute del cittadino.
NO AI TAGLI ALLA SANITA'  
NO AL POTENZIAMENTO DELLA CENTRALE DI VADO.
Il nuovo consiglio direttivo ha confermato Presidente Ugo Trucco (600 Medici votanti ,90% dei consensi) e promette battaglia.

Qual'è l atteggiamento dell' Ordine di fronte alle decisioni della Regione in tema di razionalizzazione delle spese?
"I drastici tagli ,chiamati con eufemismo "razionalizzazione",alle strutture ospedaliere e territoriali creeranno un inevitabile peggioramento dei livelli di assistenza ed i medici stanno vivendo un momento di gravissima difficoltà.La COSTITUZIONE dice chiaramente che LA SALUTE E' UN FONDAMENTALE DIRITTO e a nessuno è consentito di anteporre la logica economica,nè prendere decisioni che pongano in secondo piano le esigenze dell'ammalato.
il medico ,che deve attenersi al suo Codice Deontologico,ponendosi in chiara posizione di garanzia,ha l'obbligo di curare il malato nel miglior modo possibile e non degradare la propria professionalità a livello ragionieristico.Troppa burocrazia,limita l'autonomia dei medici."

Con le pesanti scelte di economia sanitarie poste in atto,il sistema attuale sarà in grado di reggere?
"La domanda sanitaria e conseguentemente la spesa sono destinate ad aumentare,le risorse sono limitate e le modalità di finanziamento insufficienti a sopportare il progressivo invecchiamento della popolazione con il suo carico di malattie croniche e degenerative.
Il voler tagliare e risparmiare oltre il possibile ha contribuito tra l'altro ,ad un prolungamento dei tempi di attesa per gli esami specialistici o per interventi cosiddetti di elezione per cui molti debbono sottoporsi ad un calvario inaccettabile emigrando in altre regioni.

Secondo lei è possibile un altro genere di sanita'?
Se vogliamo ridurre la spesa sanitaria dobbiamo pensare a ridurre le malattie.E' necessaria una programmazione di più ampio respiro che privilegi la prevenzione.Purtroppo coloro che dettano le regole sanno poco o niente di malati,di medicina,di complessità dei servizi e del modo di operare e il concetto di considerare il malato come persona è solo legato alla  possibilità di considerarlo "persona da tassare"

Venendo alla nostra realtà locale ,quali sono le criticità che maggiormente sono percepite dall' Ordine? 
" I  tragici tagli effettuati alla sanità hanno colpito di sorpresa i medici e i pazienti.Tali scelte decisionali risultano a molti di noi medici  improvvisate e siamo sorpresi che ancora una volta non siamo stati coinvolti,anche solo a livello consultivo.Adeguati interventi di informazione e di educazione su un diverso modo di comportamento avrebbero potuto limitare i danni ad esempio evitando numerosi accessi al pronto soccorso ,talora inappropriati,che stanno determinando un grave intasamento delle strutture di degenza che non riesono ad assorbire i pazienti ricoverati.inoltre i tagli ai posti letto che hanno colpito tutti gli ospedali dell provincia stanno determinando una situazione di confusione che disorienta i pazienti e gli stessi operatori sanitari.Un esempio è quanto accaduto nella Divisione di otorinolaringoiatria  dell'ospedale San Paolo considerata unanimemente uno dei centri di eccellenza del nostro nosocomio.Nessun progetto mi risulta essere stato attivato sul potenziamento dell'assistenza sul territorio".

Come stanno reagendo i medici di fronte a queste scelte?
" La drastica riduzione dei medici li stà portando a carichi di lavoro non sopportabili con grave stress lavorativo e conseguente maggiore probabilità di diagnosi errate e di utilizzo della medicina difensiva.
E' intenzione dell'Ordine istituire una Commissione al fine di valutare il disagio lavorativo dei medici   cui sono state imposte modalità di lavoro ben lontane da quelle che sono i dettami per un'adeguata qualità delle cure,per impostare il miglior percorso diagnostico terapeutico per realizzare un'ottimale rapporto fiduciario medico-paziente."

Il rapporto medico-medico ne stà risentendo? 
"Sicuramente il depauperamento dei servizi e un futuro precario creano diffidenza tra i medici dei vari ospedali con il rischio di porre un ospedale contro l'altro ,o peggio ancora un reparto contro l'altro.L'Ordine apprezza che alcuni primari iniziano a proporre un collegio unico.Risulta peraltro indispensabile che vengano potenziati i distretti,elemento portante oggi relegato solo a un ruolo virtuale.L'ordine formulerà istanza alla Asl al fine di collaborare per un confronto costruttivo tra i vari reparti ospedalieri e i medici di famiglia al fine di monitorere e migliorare le criticità emergenti e proporre ipotesi di soluzioni.E' venuto il momento che l'Ordine sia più vicino alla pratica medica quotidiana  interessandosi oltre che dei problemi etici e deontologici  al rispetto delle esigenze lavorative dei colleghi per una più efficace azione di tutela della quaità della professione nell' interessse del cittadino."
L'Ordine si è sempre distinto per le sue campagne di INFORMAZIONE A TUTELA DELL'AMBIENTE.
QUESTO NUOVO CONSIGLIO DIRETTIVO PROSEGUIRA' SU QUESTA STRADA?

"GIA' NELLA SEDUTA DI INSEDIAMENTO DEL NUOVO CONSIGLIO,CON RIFERIMENTO ALLE PREOCCUPANTI NOTIZIE DIFFUSE IN QUESTI GIORNI RIGUARDO AGLI ACCORDI PER L'AMPLIAMENTO DELLA CENTRALE A CARBONE TIRRENO POWER,E' STATA CONFERMATA  CON FORZA  LA POSIZIONE GIA' ASSUNTA IN PASSATO FERMAMENTE CONTRARIA ALL'AMPLIAMENTO DELLA CENTRALE A CARBONE,CAUSA DI GRAVI RICADUTE A LIVELLO SANITARIO E AMBIENTALE.
DA SEMPRE L'ORDINE E' FAVOREVOLE AD UNA TRASFORMAZIONE A METANO DELLA STESSA .
LA FEDELTA' CHE CI LEGA AL NOSTRO CODICE DEONTOLOGICO CI OBBLIGA A LANCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA L'ALLARME CONTRO PRATICHE CHE METTANO A  RISCHIO LA SALUTE DEI NOSTRI CONCITTADINI."

Centrale a carbone.Aggiornamento fotografico di fine anno.

Aggiornamento  fotografico di fine anno .
Immagini relative al  27 dicembre inviateci da un  associato che seguiva l' avvicendamento dei Canadair.
Sono rimaste impressionate delle strane chiazze giallastre in uscita dal turbogas in concomitanza con il  terribile incendio nel  territorio  Vadese.
Strana coincidenza.
Inoltre un dei due  gruppi a carbone  (VL4 ?) ,che parrebbe  spento  da ben  oltre un mese ,dovrebbe essere  ripartito proprio il 24 Dicembre ,la vigilia di Natale.

Legittimazione a ricorre delle associazioni a tutela dell'ambiente


Tratto da Ipsoa
Giustizia amministrativa

Legittimazione a ricorre delle associazioni a tutela dell'ambiente

di Valeria De Carlo
La sentenza si sofferma sia sulla individuazione dei soggetti collettivi e non, legittimati a ricorrere per la tutela di interessi ambientali sia sulla nozione interesse di natura ambientale.
La controversia oggetto della sentenza in esame riguardava in primo luogo la legittimazione attiva a ricorrere avverso provvedimenti lesivi di interessi ambientali.
Il Consiglio di Stato conferma l’orientamento, ormai consolidato in giurisprudenza, secondo cui, tale interesse deve essere riconosciuto non soltanto alle associazioni ed ai comitati stabili, cui tale facoltà è stata conferita con legge (art.13 legge n.349 del 1986), nella fattispecie tale interesse risultava così riconosciuto in capo alla Onlus Italia Nostra, ma anche a diversi soggetti, singoli o collettivi, che assumano di difendere tale interesse.
In particolare, deve ammettersi la legittimazione a ricorrere sia di comitati sorti spontaneamente allo specifico scopo di proteggere l’ambiente, la salute e/o la qualità della vita delle popolazioni residenti su un circoscritto territorio, sia di singole persone fisiche che risultino in una posizione differenziata, sulla base del criterio della vicinitas quale elemento qualificante dell’interesse a ricorrere.
Il Consiglio di Stato si sofferma inoltre sui limiti entro cui è possibile riconoscere l’esistenza di un interesse di natura ambientale di cui si assuma le lesione.
Nella fattispecie oggetto della sentenza risultava infatti impugnato l’atto con cui era stata approvata una variante urbanistica ed era, pertanto, in discussione la possibilità di configurare la lesione di un interesse alla tutela dell’ambiente a fronte del coinvolgimento di disposizioni di natura prettamente urbanistica.
Anche a questo riguardo la sentenza in esame conferma un orientamento consolidato secondo cui, “la materia ambientale per le peculiari caratteristiche del bene protetto, si atteggia in modo particolare: la tutela dell’ambiente, infatti, lungi dal costituire un autonomo settore d’intervento dei pubblici poteri, assume il ruolo unificante e finalizzante di distinte tutele giuridiche predisposte a favore dei diversi beni della vita che nell’ambiente si collocano (assumendo un carattere per così dire trasversale rispetto alle ordinarie materie e competenze amministrative, che connotano anche le distinzioni fra ministeri)”.
La giurisprudenza riconosce in tal modo la possibilità di tutelare i cd. interessi ambientali in senso lato, “comprendenti proprio la conservazione e valorizzazione dei beni culturali, dell'ambiente in senso ampio, del paesaggio urbano, rurale e naturale, dei monumenti e dei centri storici e della qualità della vita”.
leggi l'articolo integrale

(Sentenza Consiglio di Stato 11/11/2011, n. 5986)
29/12/2011

Aspettare chi? Aspettare cosa? Il cambiamento parte da NOI

In questo ultimo scorcio del 2011 riproponiamo due  interessanti articoli che siano  

PER  NOI da stimolo per  

"UN  DIVERSO 2012 "

Tratto da "Il Cambiamento"

Aspettare chi? Aspettare cosa? Il cambiamento parte da NOI

Gli effetti dell’azione dell’uomo si stanno manifestando in modo sempre più drammatico sul Pianeta e sui suoi abitanti. Invertire la rotta è l’unica alternativa possibile. Ma cambiare significa fare: si riparte da noi. Il cambiamento è già a portata di mano

di Paolo Ermani

Cambiamenti climatici con devastazioni ambientali sempre più drammatiche e imponenti, picco del petrolio imminente, deforestazione, erosione dei suoli, inquinamento alle stelle, cementificazione, incenerimento di rifiuti, nucleare, OGM, crescita economica mondiale apparentemente irrefrenabile, paesi da miliardi di persone che si apprestano a seguirci nella folle corsa suicida verso il nulla del senso e il tutto del consumo.
In questo quadro assai poco rassicurante cosa e chi dobbiamo ancora aspettare per invertire la rotta? I politici? I governi? Un nuovo messia? La finanza internazionale? L'invisibile mano del mercato che tutto aggiusta e a tutto provvede?
La finanza internazionale, l'economia di mercato della crescita infinita in un mondo dalle risorse finite, sono cancri senza alcun controllo che divorano qualsiasi cosa e finiranno per divorare se stessi con tutti noi dentro.
Nessun pifferaio magico ci salverà, non ci rimane che la sicurezza più grande, la forza più potente: noi stessi.  
Si riparte da noi, dalle persone, le uniche in grado di cambiare il proprio destino e quello del mondo. Ne va della nostra esistenza, dell'esistenza di chi verrà dopo di noi, di tutte le specie viventi del pianeta, immolate sull'altare del consumo, dello spreco, della follia.
Un'avventura la nostra che non solo migliorerà le condizioni dell'ambiente circostante ma migliorerà la nostra vita, i nostri rapporti, perché non esiste un mondo nuovo che non poggi su di una cultura nuova.
È questo un mondo sotterraneo che per ovvi motivi non appare sui media ma è numeroso, presente, e vivo.
Il cambiamento è già a portata di mano. Ripartire da se stessi, mettersi assieme agli altri e ricostruire l'unica vera reale economia che si regge su tre pilastri imprescindibili: la terra, il sole e l'acqua


Ma cambiare per noi significa fare.
Lavorare sulle energie rinnovabili, sull'efficienza energetica, sulla protezione ambientale, diminuire i consumi, gli sprechi, recuperare luoghi abbandonati di grande bellezza e riportarli all'antico splendore, riscoprire la saggezza e l'importanza della tradizione e del sapere antico, togliere potere a chi sul nostro consenso e sui nostri acquisti quotidiani perpetra ogni tipo di devastazione.
Essere e costruire alternative in ogni gesto, perché ogni gesto è importante. Dal lavoro alla scuola, dall'energia al cibo, dall'acqua all'edilizia. In ogni passo, in ogni circostanza si può fare molto di concreto ed il cambiamento è già a nostra portata di mano.
Con convinzione, chiarezza e caparbietà unendosi agli altri e assieme costruire quel mondo nuovo che i padroni del vapore cercano in tutti i modi di dissimulare, tentando di convincerci a rimanere chiusi in casa possibilmente inchiodati ad uno schermo.

Non si può più aspettare niente e nessuno, bisogna solo agire, partendo da sé e arrivando agli altri e con gli altri costruire ancora di più e ancora meglio, in un rapporto di solidarietà, aiuto e sostegno reciproco che è l'antitesi di chi ci vuole tutti divisi e individualisti perché le persone divise e individualiste sono i consumatori per eccellenza, i migliori alleati del sistema che si basa sul lavora, compra e crepa.

Il cambiamento è qui e ora, basta volerlo attuare, giorno per giorno, gesto per gesto.
C'è poco da perdere e molto da guadagnare. Sta a noi prendere in mano il nostro destino.....
Leggi l'articolo integrale 

 
Leggi anche su Il Cambiamento

Capi, leader, guru, messia e uomini del destino

La situazione in cui si trova la nostra società è in gran parte dovuta alla tendenza ad affidare le sorti del nostro destino a qualcun altro, il più delle volte al potente di turno. "Ma per quale motivo dovremmo mai rimettere la nostra vita e le nostre scelte nelle mani di un altro?".

La storia, purtroppo, racconta di potenti e non di genti. Si studiano e si ricordano le gesta di questo o quel condottiero, di questo o quel dittatore, statista, politico, trascinatore di folle, leader carismatico e così via. Come se il percorso umano complessivo fosse il risultato dell’azione di una manciata di uomini o donne volitivi e seducenti, e null’altro.
Se siamo nella situazione in cui ci troviamo, lo si deve in gran parte proprio a questa tendenza, storicamente comprovata, ad affidare il proprio destino a qualcun altro, a delegare le proprie scelte, la propria vita, la propria volontà a persone carismatiche ritenute dalla massa superiori e migliori di tutte le altre, o, semplicemente, comode, per delegar loro problematiche individuali e collettive.
Eppure alcune domande dovrebbero risalire spontaneamente dal profondo: ma per quale motivo dovremmo mai rimettere la nostra vita e le nostre scelte nelle mani di un altro? Solo perché sembra più istruito? Brillante? Più scaltro? Più cinico ed esperto nel manipolare e usare le genti?Leggi tutto

 

29 dicembre 2011

UN MIRACOLO AMBIENTALE PER IL 2012


Servirebbe  un "Miracolo ambientale  nel 2012" attuabile con un cambio di paradigma che tutti noi auspichiamo ........
Passare dall'IO al NOI: lavorare insieme a un piano condiviso che veda le associazioni ambientaliste tradizionali riunite in una task force permanente aperta a tutti i movimenti spontanei e forum impegnati nella difesa dei beni comuni.
Dal momento che gli avversari  sono sempre più potenti e mediaticamente superorganizzati  bisognerebbe  mettere insieme risorse, energia e diventare NOI.
"NOI  "UNA COMUNITA' DI INTENTI  NUOVA PER LAVORARE INSIEME PER UN FUTURO ED UN 2012 DIVERSO CHE ABBIA AL CENTRO LA SALUTE DELL' UOMO E DEL SUO TERRITORIO.
QUESTO SAREBBE GIA' DI  BUON AUSPICIO PER L' IMMINENTE 2012.

A BREVE SALTERA' IL TAPPO !
PERCHE' NON INCOMINCIARE A  CREDERE  CHE IL NOSTRO FUTURO PUO' DIPENDERE ANCHE DALLA NOSTRA DETERMINAZIONE DI ESSERNE GIUSTAMENTE PARTECIPI! 
QUESTO SAREBBE GIA' UN EVIDENTISSIMO  FUOCO D'ARTIFICIO ....
"FELICE  2012 "DA UNITI PER LA SALUTE

Valori Benzene a Vado Ligure

 IL CITTADINO CONTINUA A VIGILARE .
 CHI DI DOVERE PRENDA NOTA............

Tratto da Ambiente in Liguria
Via Aurelia - Via Ferraris - Vado L. - Tipo zona: Urbana - Tipo postazione: Traffico
Benzene - adsorbimento continuo, gc/fid

27/12/2011 19:0027/12/2011 20:00 6.2

27/12/2011 20:0027/12/2011 21:00 11.2

27/12/2011 21:0027/12/2011 22:00 10.2

27/12/2011 22:0027/12/2011 23:00 8.6

27/12/2011 23:0028/12/2011 00:00 11.0

28/12/2011 00:0028/12/2011 01:00 11.2

28/12/2011 01:0028/12/2011 02:00 10.9

28/12/2011 02:0028/12/2011 03:00 8.3

28/12/2011 03:0028/12/2011 04:00 7.2

28/12/2011 04:0028/12/2011 05:00 5.6

28/12/2011 05:0028/12/2011 06:00 8.0

28/12/2011 06:0028/12/2011 07:00 9.2

28/12/2011 07:0028/12/2011 08:00 9.9

28/12/2011 08:0028/12/2011 09:00 10.7

28/12/2011 09:0028/12/2011 10:00 11.9

28/12/2011 10:0028/12/2011 11:00 12.1

28/12/2011 11:0028/12/2011 12:00 13.6
No




























28 dicembre 2011

Usa: la Chiesa sostiene le misure atte a ridurre l’inquinamento dell’aria

Tratto da Radio Vaticana
Usa: la Chiesa sostiene le misure per ridurre l’inquinamento dell’aria


La Chiesa degli Stati Uniti esprime sostegno alle misure annunciate dall'Agenzia nazionale per la protezione ambientale (Epa) per migliorare la qualità dell'aria. Si tratta di “un importante passo in avanti per la tutela della salute di tutti, specie per i nascituri e i bambini", ha commentato il presidente del Comitato per la giustizia e lo sviluppo umano della Conferenza episcopale (Usccb), mons. Stephen Edward Blaire, vescovo di Stockton. I nuovi limiti alle emissioni di mercurio e altre sostanze nocive – riferisce L’Osservatore Romano – andranno a ridurre grandemente l’inquinamento delle centrali elettriche, a carbone e a petrolio. “I vescovi - ha dichiarato mons. Blaire - accolgono con soddisfazione quella che “alla fine è solo una questione di buon senso”: “volere che i nostri figli, le famiglie e le generazioni future respirino aria migliore. I bambini, dentro e fuori dal grembo materno - ha aggiunto il presule - sono particolarmente vulnerabili all’esposizione ambientale degli inquinanti tossici”. 
Nel giugno scorso lo stesso mons. Blaire aveva inviato una lettera alla responsabile dell’Epa, Lisa P. Jackson, chiedendo “che venissero ridotte le emissioni di gas pericolosi da parte delle industrie”. “Anche se non siamo esperti in materia ambientale”, scriveva mons. Blaire - il nostro convincimento “si fonda sull’insegnamento cattolico, che ci invita a prenderci cura del Creato e a proteggere il bene comune, la vita e la dignità delle persone umane, soprattutto i poveri e i vulnerabili”. Negli Stati Uniti le centrali elettriche sono la principale fonte di produzione di mercurio, arsenico, piombo, diossina, gas acidi e altri metalli pesanti. Anche piccole quantità di questi inquinanti atmosferici - ricordava il presule nella lettera - sono nocivi per l’ambiente e provocano malattie come l’asma, il cancro, difficoltà di apprendimento, danni cerebrali e altre patologie che incidono negativamente sullo sviluppo infantile.
Non solo, l’inquinamento atmosferico delle centrali elettriche provoca gravi danni all’ambiente, alla catena alimentare e agli esseri umani. 
 Gli scienziati – concludeva la lettera - affermano che le quantità di mercurio emesse dalle centrali elettriche contaminano i nostri laghi, i torrenti, i fiumi e i pesci.  

Questo è particolare fonte di preoccupazione per le donne incinte e i loro bambini appena nati in quanto l’esposizione al mercurio può interferire con il sistema nervoso dei bambini”. Secondo alcune recenti ricerche, un bambino su sei nato negli Stati Uniti ha livelli pericolosi di mercurio nel sangue. 
I nuovi standard decisi dall’Epa dovrebbero ridurre le emissioni di mercurio del 91%. (R.G.)

27 dicembre 2011

VADO, A PROPOSITO DI CENTRALE A CARBONE




TRATTO DA" LA STAMPA" DI OGGI  27 DICEMBRE da  "La parola ai lettori".

VADO, A PROPOSITO DI CENTRALE A CARBONE.

Scrivo per manifestare tutta la mia amarezza per la firma della convenzione tra Regione Liguria e Tirreno Power.
Chi ha il dovere di tutelare la salute di coloro che lo hanno votato e di salvaguardare il territorio su cui ha avuto LA DELEGA DI GOVERNARE,anche perchè in campagna elettorale si era espresso chiaramente contro l' utilizzo del carbone,prende decisioni contrarie al bene comune e immola  un'intera provincia ed i suoi abitanti sull'altare del profitto di pochi singoli e di alcuni posti di lavoro.
MI CHIEDO: quante persone dovranno ancora morire nella nostra sfortunata terra  a causa dell' inquinamento?

PERSONE,non freddi numeri perchè dietro ad ogni numero C'E' LA SOFFERENZA E LA DISPERAZIONE DELL'AMMALATO E DELLA SUA FAMIGLIAe ben lo sa chi ha avuto in ambito familiare casi del genere,TROPPI IN UNA REGIONE BACIATA DAL MARE E DAL SOLE.

Oppure se si pensa che i posti di lavoro abbiano più valore della vita  in questo momento di crisi,MI CHIEDO:quanti posti si perderanno nel settore turistico ed alberghiero?

QUESTA TERRA CHE I MIEI VECCHI HANNO AMATO E SU CUI HANNO SCRITTO LA LORO STORIA CON FATICA E SACRIFICIO,E' STATA CALPESTATA E TRADITA DA CHI AVEVA OTTENUTO LA DELEGA PER DIFENDERLA.
ME NE RICORDERO',
CE NE RICORDEREMO.


EMMA CAVIGLIA Finale Ligure







Servizio Pacchi Regalo Natalizi della Regione Liguria ai suoi cittadini ed anche elettori.

Tratto da Uomini i Liberi
 La Delibera  integrale del 20 Dicembre 2011

Ecco la precedente delibera integrale del 12 Luglio 2011 su Savona News

Carbone di Vado: la delibera della giunta regionale del 12 luglio 2011(Qui il testo integrale)


Riportiamo il nostro "Comunicato del  



COMUNICATO DI UNITI PER LA SALUTE.

Abbiamo appreso le notizie dell’ esito della conferenza dei servizi svoltasi oggi a Roma sul potenziamento della centrale.
Nonostante le dichiarazioni fermamente contrarie al potenziamento espresse prima delle elezioni regionali, la Giunta regionale ha portato in conferenza dei servizi quello che di fatto è un potenziamento a carbone.
Ne siamo dispiaciuti, amareggiati e preoccupati!
I cittadini devono sapere che questo è avvenuto:
Nonostante la posizione chiaramente espressa da tutto un territorio anche con le delibere contrarie di 18 comuni
Nonostante la richiesta avanzata dai sindaci per una seria valutazione di impatto sanitario prima di ogni altra decisione,
Nonostante la chiara posizione dell'ordine dei medici a tutela della salute dei cittadini,
Nonostante la già problematica situazione ambientale in aria e in acqua,
Nonostante ancora oggi si attenda documentazione ufficiale che garantisca fuor d’ogni dubbio l’ottemperanza alle prescrizioni dovute per il gruppo a turbogas entrato in funzione da ben quattro anni,
Nonostante che lo stesso Presidente regionale abbia recentemente affermato "perché forzare una popolazione a ospitare un’opera che non vuole?"
Non vengano poi a parlarci di investimenti e posti di lavoro: investimenti e posti di lavoro sarebbero senz'altro garantiti dalla metanizzazione, come richiesto anche dall'Ordine dei Medici (ricordiamo per l’ennesima volta che Ansaldo ci risulta essere leader nella costruzione di turbine a gas.)
E allora, qual è il vero obbiettivo: SALVAGUARDARE I POSTI DI LAVORO O


MANTENERE (AUMENTARE!) IL CARBONE?
I cittadini e le numerose associazioni e partiti che si riconoscono sui principi della tutela del territorio e della salute non rimarranno inerti , ma adotteranno tutte le vie legalmente consentite per difendere strenuamente il loro territorio e il loro futuro.
______________