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29 novembre 2014

RSFC :Non è compito delle amministrazioni appellarsi a scelte strategiche nazionali, ma valutare il danno sanitario locale e decidere di conseguenza


RETE SAVONESE FERMIAMO IL CARBONE
"NON è compito delle amministrazioni locali quello di appellarsi a scelte strategiche nazionali che sono di competenza governativa. Gli amministratori hanno il compito e la responsabilità specifica di valutare la situazione di pericolo o di danno sanitario locale alla luce dei documenti e degli elementi recenti che hanno a disposizione, e di decidere di conseguenza in Conferenza dei Servizi".
Come comunicato Stampa della Rete fermiamo il carbone (in risposta alla sospensione odierna delle delibere delle amministrazioni locali con richiesta di coinvolgimento del Consiglio dei Ministri), inviamo una sintesi dell'intervento in Conferenza dei Servizi 4 giorni fa dell'avv. Matteo Ceruti, legale delle associazioni nazionali e dei comitati locali





Il fronte ambientalista è come noto contrario al carbone, ma in questo caso specifico il problema si porrebbe lo stesso anche se ci fosse un impianto alimentato con altri combustibili (come l’olio). Le emissioni devono essere compatibili con la situazione sanitaria locale: gli amministratori locali hanno il compito e la responsabilità specifica di valutare la situazione di pericolo o di danno sanitario locale alla luce dei documenti e degli elementi che hanno a disposizione e di decidere di conseguenza.

Non è invece loro compito quello delle scelte strategiche nazionali che sono di competenza governativa, il problema su cui hanno responsabilità e competenza è qui, diremmo”hic et nunc” e riguarda i valori di emissione di questo impianto e in questo contesto come evidenziato dall’avvocato Ceruti in sede di conferenza dei servizi
“Ci permettiamo di richiamare i Sindaci chiamati a partecipare a questa conferenza di servizi ai propri doveri inderogabili di tutela della salute pubblica locale, esercitando il compito che spetta a loro, e soltanto a loro, ai sensi dell’art. 29-quater, comma 6, d.lgs. 152/2006: ossia emettere le prescrizioni previste dagli artt. 216 e 217 del TULLSS, per rendere l’attività di questa industria insalubre compatibile con la salute della popolazione locale.
A tal proposito osserviamo che le norme citate impongono ai Sindaci di adottare speciali cautele ogniqualvolta si sia in presenza di una situazione di danno o anche solo di “pericolo” per la salute pubblica.
Sul punto ricordo che l’Autorità Giudiziaria (il GIP presso il Tribunale di Savona) nel marzo scorso ha emesso un provvedimento di sequestro preventivo, tuttora vigente, delle due sezioni a carbone di questa CTE ritenendo configurato il delitto di cui all’art. 434, comma 2, c.p., ossia il disastro consumato, a fronte di una situazione non di mero pericolo, bensì di gravissimo danno ambientale e sanitario.
E sull’aspetto sanitario ha continuato Ceruti:” L’attendibilità della metodologia delle indagini (sia ambientale sia epidemiologica) seguite dai consulenti della Procura di Savona è già stata confermata non solo dal richiamato provvedimento del GIP di Savona di sequestro dell'impianto in esame, ma anche dal Tribunale di Rovigo in composizione collegiale che ha emesso la sentenza 31 marzo - 8 ottobre 2014 di condanna ex art. 434, comma 1, cp degli amministratori delegati di Enel spa in relazione alle emissioni della CTE di Porto Tolle: si vedano, in particolare, i paragrafi 14, 15 e 16, pagg. 56 e ss. della motivazione della sentenza che qui si deposita per la valutazione di codesta conferenza.
In proposito si sottolinea infatti che la metodologia di indagine utilizzata dai consulenti della Magistratura inquirente nel processo di Rovigo, sia con riferimento allo studio epidemiologico sia a quello ambientale (sui licheni), è identica a quella utilizzata dai medesimi consulenti della Procura di Savona: quel che varia la "significatività statistica" del rischio sanitario attribuibile all’esposizione agli inquinanti delle due centrali, che nel caso di Savona è molto più elevata.
Ricordo peraltro che nel processo svoltosi dinanzi al Tribunale di Rovigo sia il Ministero dell’ambiente che il Ministero della salute si sono costituiti parti civili, su autorizzazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, chiedendo non solo il risarcimento del danno ambientale, ma anche l’inibitoria del futuro utilizzo della CTE di Porto Tolle.
Gli esiti davvero drammatici, sul piano ambientale e ancor più su quello sanitario, delle ricerche condotte dai tecnici incaricati dalla Procura di Savona sono evidentemente conseguenti alla collocazione della centrale Tirreno Power in piena area urbana densamente popolata: un rapido sguardo alle fotografie pubblicate sul sito web del Comitato Uniti per la Salute rende evidenza di questa ubicazione assolutamente fuori da ogni logica.
Quest'ultima è la ragione di assoluta particolarità che contraddistingue quest'impianto industriale e che dovrete necessariamente tenere presente al momento di decidere.”


Ribadiamo quindi che NON è compito delle amministrazioni locali quello di appellarsi a scelte strategiche nazionali che sono di competenza governativa, il problema, e già di per sé notevolissimo, su cui hanno responsabilità e competenza è qui, e riguarda i valori di emissione di questo impianto e in questo contesto.

RETE SAVONESE FERMIAMO IL CARBONE



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Leggi .......
Centrale  di Vado, Regione e Comuni sospendono le delibere per l'Aia
Sia Renzi a decidere sugli impianti nazionali...LEGGI
La sottostante immagine rende bene l'idea

Tirreno Power la Procura smonta la relazione dell’Ist

Tratto da Il Secolo XIX 

Tirreno Power la Procura smonta la relazione dell’Ist: dati approssimativi.

Vado - Nei mesi scorsi avevano inviato una serie di pareri sulle considerazioni della procura a riguardo delle presunte irregolarità di Tirreno Power in un paio di protocolli che non portavano in calce neppure la firma del responsabile. Ieri mattina il dirigente dell’istituto superiore tumori di Genova, Franco Merlo è stato chiamato a renderne conto in un’audizione davanti al procuratore Francantonio Granero, al sostituto Chiara Maria Paolucci e ai consulenti della procura che hanno redatto la consulenza alla base dell’inchiesta per disastro ambientale doloso che vede indagati cinque dirigenti di Tirreno Power.
E a guardare i volti sorridenti dell’accusa al termine della riunione videoregistrata è parsa evidente la soddisfazione per i risultati ottenuti.
Nonostante la fitta cortina di riserbo che ha coperto il contenuto del faccia faccia tra l’accusa e il dirigente dell’Ist (ente al quale si è rivolto nelle scorse settimane anche il comune di Vado per saperne di più sulla vicenda della centrale vadese) infatti la validità della consulenza del pool di esperti della procura sarebbe uscita consolidata a fronte di un continuo vociare di approssimazione e inconsistenza.
Dubbi e perplessità che avrebbe sollevato anche l’Ist genovese nelle considerazioni presentate al procuratore Granero e che ieri invece sarebbero stati cancellati da ammissioni di superficialità e margini di errore pronunciati da Franco Merlo nella relazione fatta dall’Ist e sulla quale si basano molti dei dubbi sulla disparità di risultati tra la perizia della procura savonese e i dati in possesso della Regione Liguria e degli enti sanitari locali e che consentivano alle varie componenti in gioco di poter dare il benestare all’attività della centrale senza pericoli per la comunità.
Il no comment del diretto interessato all’uscita dall’ufficio al sesto piano di palazzo di giustizia e quello più sorridente dei pubblici ministeri ha fatto segnare un momento storico nella delicatissima inchiesta sui presunti danni provocati alla salute pubblica da parte delle emissioni dei due gruppi a carbone (VL3 e VL4) sequestrati dal giudice delle indagini preliminari Fiorenza Giorgi nel marzo scorso.
Se da una parte la consulenza della procura ne sarebbe uscita consolidata dal confronto di uno dei maggiori esperti regionali, dall’altra gli atti in mano alla Regione si sarebbero rivelati inconsistenti.
La mossa a sorpresa della procura savonese di inviare a comuni, Regione provincia a Asl 2 l’intero pacchetto delle consulenze di parte ad inizio di novembre ha rappresentato una nuova era sulla vicenda Tirreno Power. Una volta ritrovatisi con i dati ufficiali tra le mani, i responsabili degli enti locali hanno dovuto rivedere le rispettive posizioni.
Una svolta che ha avuto l’effetto più clamoroso nella retromarcia del Ministero e della Asl 2 al momento di fornire il parere per la concessione della nuova Aia quando di fronte ai dati forniti dall’accusa hanno chiesto di poter prendere tempo per una decisione definitiva.
E se il filone principale sul presunto disastro ambientale sembra ormai consolidato e vicino alla conclusione, non si può dire la stessa cosa per quello che concerne l’individuazione di eventuali responsabilità dei pubblici amministratori nelle concessioni delle varie autorizzazioni e quello economico finanziario. E già, perché nonostante le grandissime capacità manageriali del nuovo direttore generale di Tp, Massimiliano Salvi, la procura savonese ha puntato l’attenzione anche su alcuni filoni della vita economico-finanziaria dell’azienda.

28 novembre 2014

RSFC- Gravissimo attacco all’indipendenza della Magistratura da parte del rappresentante Rsu-CGIL di Tirreno Power.

Tratto da Uomini Liberi

Comunicato Rete savonese fermiamo il carbone

Gravissimo attacco all’indipendenza della 
 Magistratura da parte del rappresentante Rsu-CGIL di Tirreno Power.
La dirigenza Tirreno Power è indagata non dai giudici, ma dalla Giustizia, ognuno deve prenderne atto. A meno che non si voglia chiedere al Governo una deroga, concedendo la licenza a un grande gruppo di inquinare fuori dalle norme. Gravissimo...
attacco alla professionalità e all’indipendenza della Magistratura da parte di un noto esponente della Rsu-CGIL, il quale ieri avrebbe insinuato che la Procura avrebbe fatto redigere la perizia “a due persone riconducibili ai comitati ambientalisti”, a periti “schierati”, e quindi in modo “non corretto” e “di parte”.  Peraltro la Procura di Savona i questi mesi è già stata oggetto di diversi attacchi strumentali e personali, come quello di esponenti dei Giovani Democratici (PD) che avevano attaccato personalmente il Procuratore Capo.
Da più parti in queste settimane si sta cercando di demolire e oscurare in modo subdolo il prezioso e accuratissimo lavoro dei magistrati, proprio nel momento in cui vengono toccati interessi di diversi poteri forti.
Ricordiamo che la Magistratura è un organo indipendente e imparziale, posto a tutela dei cittadini e dei beni collettivi. Se un magistrato intravede una ipotesi di reato che danneggia una comunità, deve procedere nell’accertamento  -auspichiamo che la CGIL ne convenga- secondo i principi del nostro ordinamento giuridico, che prevede anche l’obbligatorietà dell’azione penale, e non fermarsi di fronte a interessi di grandi gruppi industriali.
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CENTRALI A CARBONE, INQUINAMENTO E DATI EPIDEMIOLOGICI.


Tratto da 
Uomini Liberi
Scritto da Dr.. Virginio Fadda Dr. AgostinoTorcello   
CENTRALI A CARBONE, INQUINAMENTO 
E DATI EPIDEMIOLOGICI.
SITUAZIONE POCO TRANQUILLIZZANTE PER LA PROVINCIA DI SAVONA
L'Asl 2 del Savonese aveva commissionato al 
Servizio di Epidemiologia ambientale e biostatica applicata dell'Istituto per la ricerca sul cancro di
 Genova (IST) diversi studi epidemiologici per il savonese. Oggi dalla "maxiconsulenza" commissionata dalla Procura di Savona per... l’inchiesta per disastro ambientale 
della Centrale a carbone Tirreno Power di Vado 
emerge un danno alla salute molto grave 
per il numero di persone decedute o 
ricoverate per cause direttamente 
riconducibili alla centrale. (allegato RadioSavonaSoundNewsgiovedì 27 novembre 2014)
A nostro avviso tale conclusione della perizia 
della Procura di Savona non ci pare 
“nettamente in contrasto” con i dati riportati
 dagli studi IST di Genova come invece 
ipotizzato  dalla ASL savonese....
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Tirreno Power: la Procura di Savona acquisisce i verbali dell'Osservatorio regionale salute


Tratto da Savonanews
Tirreno Power: la Procura di Savona acquisisce i verbali dell'Osservatorio regionale salute


Il PM ha fornito i dati delle consulenze ai sindaci di Vado e Quiliano

"Le istituzioni preposte alla tutela della salute, sia centrali sia territoriali, hanno fornito alle richieste dei due sindaci quali autorita' sanitarie preposte alla tutela della salute, risposte solo evasive o che rinviano sistematicamente ad altre, ma hanno omesso di trasmettere gli esiti delle consulenze tecniche disposte dal pubblico ministero e rese disponibili alle autorita' amministrative nell'ambito di una doverosa collaborazione istituzionale".
Lo scrive il procuratore Francantonio Granero ai sindaci di Vado, Quiliano, all'Asl e all'assessorato alla Salute della Regione, rendendo noto di aver "colmato la lacuna trasmettendo copia delle consulenze tecniche, ricche di dati e informazioni tratte dalle fonti ufficiali esistenti ma soprattutto raccolte ed elaborare espressamente ai fini delle indagini", con una lettera datata 3 novembre.

La Procura della Repubblica di Savona ha anche acquisito i verbali dell'attivita' svolta dall'Osservatorio regionale salute e ambiente. 
Si tratta dell'organo istituito dalla Giunta regionale il 19 ottobre 2012 che ha il compito di monitorare la centrale termoelettrica di Vado-Quiliano della societa' Tirreno Power.

Ninin -Tirreno Power: la guerra delle perizie

Tratto da Ninin

Tirreno Power: la guerra delle perizie

Cerchiamo evidenze che dissipino la cortina fumogena che qualcuno -  sta cercando di sollevare ad hoc, tentando di diluire la gravità di quanto riscontrato. Un po' come si fa per i fumi e i malati


Il servizio che segue, realizzato a suo tempo dal TG3 di Rai Regione, testata giornalistica soggetta alle norme deontologiche professionali e di un servizio pubblico, spiega. Preghiamo ascoltare. Non certo noialtri, ma coloro che qualcosina di più ne sanno.
E questo è quel che ha fatto la Procura.

27 novembre 2014

Inquinamento atmosferico Italia al primo posto in Europa.

Tratto da Facebook del Medico Isde G.Ghirga

L’Agenzia Europea per l’Ambiente chiede ai governanti europei di invertire la rotta verso un disegno restrittivo nei confronti delle industrie inquinanti: troppa la sofferenza che causano.


Tratto da Italiani


Inquinamento atmosferico: diagramma di Phillipe Rekacewicz - Strategic Plan for the U.S. Climate Change Science Program
Inquinamento atmosferico
Italia al primo posto in Europa
di Michele Sermone

Nello scorso numero di Italiani, il nostro Matteo Ricciotti, descriveva nell'articolo "Cina in crisi ambientale"......
Purtroppo, i problemi della Cina ce l'abbiamo

 tutti anche noi in casa nostra.
Siamo al primo posto, infatti, per morti premature a causa dell'inquinamento da 

ozono, circa 3.500 vittime, e per le polveri
 sottili arriviamo a 64 mila morti, come 
gli abitanti di una città grande come Savona,
 preceduti almeno per una volta dalla Germania
 con le sue industrie pesanti, miniere di carbone, acciaierie e industrie chimiche.
È quanto emerge dall'ultimo rapporto pubblicato dall'agenzia europea per l'ambiente, Air Quality,

 per il 2014 su 33 Paesi europei, offrendo una panoramica della qualità dell’aria e delle conseguenze sulla salute dell’uomo.
La più alta percentuale di morte prematura: 

i picchi di mortalità si hanno in Italia, in 
Germania, Francia, Gran Bretagna, Spagna, Romania, Polonia e Ungheria.....

IL MEDICO ISDE GIOVANNI GHIRGA CI MOSTRA GLI EFFETTI DEL CARBONE SULLA SALUTE.

 Per coloro che proprio non vogliono  capire..... 
riproponiamo  un articolo del settembre 2014
IL CARBONE CREA DANNI  ALLA SALUTE OVUNQUE , A MAGGIOR RAGIONE QUANDO SI CONVIVE CON  UNA CENTRALE POSIZIONATA IN MEZZO ALLE CASE........

"Effetti del carbone sulla salute, Dott. Ghirga"

Effetti del carbone sulla salute, le rinnovabili sinonimo di salute e lavoro


850 milioni di Euro di danni alla salute, 67 sostanze inquinanti immesse nell’ambiente, cancro, arteriosclerosi, alterazioni genetiche, aggressività, lievi lesioni al sistema nervoso e ritardo scolastico per i bambini: queste sono solo alcune delle conseguenze che siamo costretti ad affrontare a causa della presenza di centrali a carbone in Italia. Il dott. Ghirga, medico pediatra, membro del Comitato degli Esperti della Società Internazionale dei Medici per l’Ambiente (ISDE) e referente ISDE per l’Italia della “Health and Environment Alliance”, l’importante organizzazione europea che studia come l’ambiente influisce sulla salute nell’Unione Europea, ci spiega perché il carbone è la fonte di energia più sporca che esista e perché le fonti rinnovabili sono sinonimo di salute e lavoro.

Guardatevi  il Video integrale  dell' intervento del Medico ISDE  G.GHIRGA su YouTube .

Ringraziamo il Dottor G.Ghirga per le sottostanti  efficacissime slide che focalizzano assai bene le problematiche per la nostra salute  connesse con la combustione del carbone.
Tratto da Slideshare.net

Gli Effetti del Carbone sulla Salute (Giovanni Ghirga)Presentation

  • Gli effetti del carbone sulla salute Giovanni Ghirga
  • Nei 27 paesi della UE i COSTI SANITARI causati dalla combustione del CARBONE per la produzione di energia, ammontano incredibilmente a circa 43 miliardi di euro l’anno. In Italia la spesa è di 857 milioni di euro l’anno. Health and Environment Alliance, 2013.


  • LE CENTRALI A CARBONE emettono 67 sostanze inquinanti. Tra queste, 55 sono note per la loro capacità di interferire patologicamente con lo sviluppo del sistema nervoso (1). Di queste 55, 24 sono sostanze carcinogene dimostrate, possibili o probabili (2). 1) U.S. EPA. 1998. 
  • Le POLVERI FINI PM 2.5 sono l’inquinante più importante prodotto dalla combustione del carbone ed il maggior responsabile della mortalità e della morbilità. Le polveri PM 2.5 sono state recentemente dichiarate carcinogene appartenente al Gruppo 1 (IARC, 2013). 
  • Ricerche effettuate negli USA sulla relazione tra la mortalità della popolazione statunitense ed il materiale particolato in rapporto alla fonte di emissione, hanno dimostrato che le POLVERI FINI EMESSE DALL’USO DEL CARBONE come combustibile, risultano essere quelle più dannose per la salute umana, in quanto strettamente legate all’eccesso di mortalità. 
  • LE POLVERI TOSSICHE Un micron (μm) equivale ad un milionesimo di un metro PM 2.5 Polveri Fini PM 10 Polveri sottili CAPILLARI VENULE Polveri “Ultrafini” Ø dia 0.1 - 0.001 μm Fuliggine Ø dia > 10 μm Giovanni Ghirga
  • La combustione del carbone emette nell’aria soprattutto polveri fini di diametro compreso tra 0.1 – 0.5 μm (pag. 8, col. 2, riga 43) e l’efficacia dei filtri a manica, si riduce sensibilmente per le polveri di diametro < 1 μm (1). PM 0.3 PM 0.5 PM 0.1 PM 0.2 PM 0.3 PM 0.5 1)  La maggior parte del materiale particolato (PM) causato dalla combustione del carbone si forma successivamente alla emissione dei fumi (PM secondario), come conseguenza della condensazione di altri inquinanti emessi in forma gassosa (NOx, SO2) (1).
  • Molti inquinanti come l’arsenico sono veicolati in grande quantità dalle polveri delle stesse dimensioni di quelle emesse dalla combustione del carbone. 
  • Arsenico - Mercurio -  Nichel - Piombo
  • Le polveri fini causano una moltitudine di malattie a carico di vari sistemi ed apparati (cardiocircolatorio, respiratorio, ecc.). Il danno può avvenire in modo acuto già poche ore dopo l’esposizione ad alti livelli, oppure in seguito ad una esposizione cronica. Non esiste un livello di polveri fini che non sia comunque associato a danni alla salute. 
  • Numerosi inquinanti come arsenico (As), mercurio (Hg) e diossine, emessi nell’ambiente attraverso la combustione del CARBONE, dei rifiuti e da altre attività antropiche, possono interferire con il sistema endocrino e causare un ampio spettro di problemi di apprendimento e di sviluppo (sessualità precoce, riduzione della fertilità maschile, ecc.) 
  • As, Pb, Hg, Cd, Ni, Mg, Fl, diossine e numerosi altri inquinanti emessi nell’ambiente attraverso la combustione del CARBONE, dei rifiuti e da altre attività antropiche possono causare, anche a dosi estremamente basse, danni al sistema nervoso in via di sviluppo che si possono manifestare con riduzione dell’attenzione, lieve incoordinazione dei movimenti, turbe del linguaggio, aggressività, riduzione del quoziente intellettivo, turbe della sfera emotiva e riduzione della performance scolastica. Il cervello di milioni di bambini continua a ricevere un danno. Le loro menti sono la risorsa più preziosa per la società.
  • Arsenico, mercurio, piombo, diossine e numerosi altri inquinanti emessi nell’ambiente attraverso la combustione del CARBONE, dei rifiuti e da altre attività antropiche, hanno la capacità di modificare l’espressione genetica, vale a dire la funzionalità o meno di determinati geni. Tale modifica può «predisporre» ad una malattia cronica come il diabete, l’arteriosclerosi ed il cancro, che può manifestarsi decine e decine di anni dopo ed essere trasmessa alle generazioni successive.
  • In Italia il 62 % delle polveri fini PM 2.5 è legato alla al ciclo della produzione di energia da combustibili fossili. EEA Air Pollution 2013. PM 2.5 il 62 % da ENERGIA (ciclo produzione) 
  • TERNA una potenza totale di circa 120 GW contro una richiesta massima storica di circa 56,8 GW 
  • Riscaldamento Terrestre: «Il Peggior Nemico è il Carbone»  La combustione del carbone emette nell’aria circa il doppio di anidride carbonica (CO2), per unità di energia, del gas naturale; la combustione dell’olio, invece, sempre come emissione di CO2, si colloca fra il carbone ed il gas. La combustione del carbone provoca emissioni di materiale particolato PM 2.5 che rappresentano un’altra causa molto importante del riscaldamento terrestre. 

                                                                                               E POI...... NELLE SOTTOSTANTI IMMAGINI :                     la collocazione della centrale a carbone Tirreno Power chiamata CENTRALE IN CITTA' per  la sua particolare ubicazione , posizionata tra  le aree residenziali di Vado Ligure e Quiliano, dove vi è già una situazione ambientale e sanitaria problematica , come  già accertato dai risultati delle recenti indagini svolte dalla Procura della Repubblica di Savona  .
                                  

Il Presidente dell'Ordine dei Medici Dottor Ugo TRUCCO : Sulla centrale di Vado Ligure politica Miope e Irresponsabile".

Altro Promemoria.......
Tratto da La Stampa  del 15 luglio

Leggi su Savona News
A Savona l'impatto sanitario del carbone sulle nostre vite

L'impatto del carbone sulla salute e ruolo del medico, alla luce dei nuovi dati emersi dalle associazioni ambientaliste che dimostrano che in realtà dal sequestro della centrale Tirreno Power la qualità dell'aria é migliorata. Questo al centro della conferenza nazionale "L'impatto sanitario del carbone. 
"E’ il carbone tra tutti i combustibili fossili quello che minaccia di più la nostra salute rilasciando in atmosfera, nei terreni e nelle acque, le maggiori quantità di inquinanti  a parità di energia prodotta, oltre ad essere la principale minaccia per il clima del pianeta, visto che le emissioni di CO2 provenienti dalla combustione del carbone arrivano a essere del 30% superiori a quelle del petrolio e del 70% superiori a quelle del gas naturale", denunciano insieme WWF Italia, Ordine dei Medici della Provincia di Savona e Associazione Medici per l'Ambiente ISDE Italia che  hanno organizzato la conferenza nazionale alla quale hanno preso parte oggi a Savona medici e cittadini.

Ad intervenire il presidente dell'Ordine dei Medici di Savona, Ugo Trucco: "La nostra voce si è levata ormai da circa sette, otto anni per l'eccesso di mortalità riscontrato, rispetto a quella aspettata. Nel lontano 2008 notammo che per la popolazione che viveva nel nostro territorio c'era un'aspettativa di vita minore rispetto alle altre zone, legata in gran parte alla centrale che, per l''emissione di inquinanti occupa un'elevatissima percentuale rispetto al totale".
"Il nostro ruolo come medici - prosegue Trucco - ci impone l'obbligo deontologico di partecipaare alla campagna di sensibilizzazione, affinchè i cittadini prendano coscienza dei loro diritti. E' fondamentale che siano consapevoli che i danni apportati a molti, sono molto più gravi di quelli del singolo".
"Il nostro codice penale - prosegue il Presidente dell'Ordine dei Medici - non prevede sanzioni per chi procura danni alla collettività. Il nostro sistema di legge punisce in maniera adeguata chi procura danni all'individuo e c'è uno specifico articolo di legge che punisce il disastro ambientale. Purtroppo in Italia non c'è un sistema sanzionatorio, dal punto di vista penale, che punisca chi fa danni a molti. Anche se non sappiamo di preciso quali siano i soggetti colpiti dagli inquinanti, sappiamo che si tratta un numero maggiore di quello che ci dobbiamo aspettare avviene per determinanti inquinanti".
"Quello che auspichiamo, in base anche alle direttive emanate dalla Comunità Europea, è che il codice penale diventi più incisivo e dissuasorio. ... Leggi l'articolo integrale su Savona News

Leggi anche  
LINFALAB : I danni alla salute di una centrale a carbone - 


25 novembre 2014

TIRRENO POWER: VERDETTO VADO SLITTA A INIZIO DICEMBRE, RESTA RISCHIO CHIUSURA

Tratto da Borsa Italiana

TIRRENO POWER: VERDETTO VADO SLITTA A INIZIO DICEMBRE, RESTA RISCHIO CHIUSURA


Milano, 25 nov - La Conferenza dei Servizi rinvia a inizio dicembre, il 3 o il 4, l'emissione dell'Aia (l'Autorizzazione integrata ambientale) per la centrale a carbone di Vado Ligure, di proprieta' di Tirreno Power. Al tempo stesso, secondo quanto risulta a Radiocor, la Conferenza stessa ha tuttavia confermato alcune prescrizioni del gruppo istruttore (composto, tra gli altri, da enti locali e Ministero dell'Ambiente) che rendono di fatto inattuabile il riavvio in tempi a breve delle due unita' a carbone dell'impianto, per le quali si prospetterebbe la chiusura definitiva. 

Proprio il persistente blocco della centrale posta sotto sequestro dalla Procura rischia di avere ulteriori conseguenze negative sia sulla redditivita' di Tirreno Power sia sulle trattative che la ex genco Enel (controllata al 50% da Gdf Suez Italia e al 39% da Sorgenia) attualmente sta affrontando con le banche per negoziare un debito di oltre 800 milioni. 
Un trattativa sempre piu' difficile in cui, a maggior ragione alla luce dell'esito della riunione di oggi, la scelta di ricorrere al concordato preventivo non puo' essere esclusa. Nel dettaglio, la Conferenza dei Servizi avrebbe ribadito la richiesta dell'adeguamento in una fase unica della centrale (senza dunque il periodo transitorio solitamente concesso, attorno a 3-4 anni) con la costruzione della copertura del carbonile entro marzo 2015 e, da subito, l'accensione iniziale della centrale utilizzando gas anziche' olio combustibile. Una prescrizione, quest'ultima, che richiederebbe un intervento di ristrutturazione di almeno un anno e mezzo. Continua a leggere qui

Comunicato stampa Greenpeace, Legambiente e WWF: “niente sconti sul rispetto delle prescrizioni ambientali”


Roma, 25 novembre2014 
                                                                           
Comunicato stampa

Centrale a carbone di Vado Ligure,
Greenpeace, Legambiente e WWF: “niente sconti sul rispetto delle prescrizioni ambientali”


Greenpeace, Legambiente e WWF hanno chiesto un ferreo rispetto delle normative vigenti in materia di emissioni in atmosfera, nel corso della Conferenza dei servizi per il rinnovo della concessione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale alla centrale termoelettrica di Tirreno Power a Vado Ligure.

La decisione per il rilascio dell’Autorizzazione integrata ambientale per la centrale è stata rinviata di una settimana.

Nella loro audizione, le associazioni ambientaliste hanno ribadito che l’autorizzazione può essere concessa solamente con l’adozione delle Migliori Tecnologie Disponibili (BAT) e attraverso l'applicazione di adeguati Sistemi di Misurazione al camino (SME), come peraltro si evince anche da quanto affermato dall' ISPRA e da quanto si legge nell'atto di sequestro da parte della Procura di Savona. Se Tirreno Power, come più volta ha dichiarato, ritiene impossibile attestare l’impianto di Vado Ligure agli standard BAT, allora quell’impianto - gravato da accuse estremamente serie per la mortalità che avrebbe indotto nel territorio circostante - non dovrebbe riprendere la produzione.

Non possono essere fatti passi indietro riguardo al rigore del monitoraggio delle emissioni, specie dopo le varie inottemperanze di Tirreno Power. Le associazioni ricordano che la nota ISPRA del 21 febbraio 2014 esprime “la necessità di prescrivere al gestore l'installazione dello SME al Camino E2”; lo stesso ribadisce la Procura di Savona nel decreto di sequestro non ritenendo “sufficiente ai fini di cui sopra autorizzare la prosecuzione dell’attività dei gruppi a carbone subordinandola alla installazione di un sistema SME che consenta di controllare la riduzione ed il mantenimento delle emissioni nei limiti delle MTD”.

Le centrali a carbone oltre che gravemente dannose per il clima, l’ambiente e la salute dei cittadini, risultano sempre più inutili anche per il sistema energetico nazionale, caratterizzato da una forte overcapacity che costringe gli impianti a funzionare a scartamento ridotto o addirittura a stare fermi. Questo eccesso di potenza installata, rispetto alle necessità del Paese, è stato formalmente richiamato da Terna il cui amministratore delegato ha parlato della necessità di chiudere impianti per parecchie migliaia di MW. In tal senso, la chiusura della centrale di Vado, dal marzo scorso a oggi, ha dimostrato come quell’impianto non sia necessario al sistema elettrico italiano, che non ha risentito affatto della mancata produzione.

Del resto i dati sono chiari: in Italia ci sono oltre 125.000 MW di potenza installata con una disponibile reale (al netto delle manutenzioni e dei fattori di indisponibilità) di oltre 78.700 MW a fronte di una domanda di punta è rimasta pressoché invariata e che non ha mai superato i 56.822 MW (massimo picco storico). Nel frattempo, sempre secondo Terna, “ad agosto le rinnovabili hanno generato il 48,9% dell’elettricità nazionale e coperto il 45,4% della richiesta elettrica”.

“Siamo consapevoli che c’è il grande problema di come accompagnare la trasformazione e garantire il lavoro a chi lo perde - dichiarano i rappresentanti delle tre associazioni ambientaliste - La Regione Liguria e il ministero dello Sviluppo economico lavorino per un piano che punti sull’efficienza energetica e sul settore delle rinnovabili: è qui la possibilità di sviluppo dell’industria energetica italiana.

Il rinvio di una settimana della Conferenza dei servizi per decidere sul rilascio dell’Aia – aggiungono - ci auguriamo non sia solo uno stratagemma. La raccolta di dati e la loro interpretazione è stata oggetto di un processo lungo e tecnicamente raffinato: gli ulteriori dati epidemiologici che dovrebbe fornire la Asl siano resi immediatamente pubblici e sia argomentata ogni discrepanza con gli altri esistenti, citati anche nell’ordine di sequestro della magistratura”.

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