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30 aprile 2018

Artrite reumatoide, aumenta dove c’è più inquinamento

Tratto da salute.iltabloid.it

Artrite reumatoide, le sostanze inquinanti ambientali la peggiorano


L’ artrite reumatoide è una malattia autoimmune in cui il sistema immunitario attacca erroneamente le articolazioni. È caratterizzato da dolore, gonfiore e rigidità delle articolazioni, più comunemente quelli delle mani, dei piedi e dei polsi. Anche se i sintomi possono essere gestiti con il trattamento, i pazienti comunemente sperimentano riacutizzazioni imprevedibili e debilitanti durante le quali il dolore e il gonfiore peggiorano significativamente.
La probabilità di sviluppare l’artrite reumatoide è stata a lungo nota essere determinata dalla presenza dell’antigene leucocitario umano (HLA). È stato anche osservato che, tra i portatori della variante del gene HLA, coloro che fumano hanno maggiori probabilità di sviluppare l’artrite reumatoide e sperimentare sintomi più gravi.

Artrite reumatoide, aumenta dove c’è più inquinamento

Vivere in aree urbane, dove ci sono livelli più alti di fumi di scarico, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”è stato anche associato ad un aumentato rischio di sviluppare l’artrite reumatoide. Si ritiene che la componente degli inquinanti ambientali responsabili di questo aumento del rischio sia la diossina, che ha già dimostrato di aumentare la gravità in un modello sperimentale di sclerosi multipla (anche una malattia autoimmune).
I ricercatori della Michigan University hanno studiato la relazione tra il gene HLA e la diossina in un modello murino di artrite reumatoide. Hanno scoperto che la combinazione di diossina e variante del gene HLA determina un aumento del numero di osteoclasti iperattivi che portano a un’eccessiva distruzione ossea.

Joseph Holoshitz della The School of Medicine

In questo studio abbiamo dimostrato che l’interazione tra la diossina e la variante del gene HLA attiva eventi noti per essere associati all’artrite reumatoide.
E abbiamo dimostrato in modo abbastanza convincente che questo facilita la distruzione delle ossa … La diossina è solo una delle molte sostanze chimiche che attivano in modo simile questo percorso.

26 aprile 2018

Ansa :Smog: Pedicini,inserire in norme Ue limite giornaliero Pm2,5

Il più grande killer della storia è il PM 2.5, che l'Europa non vuole fermare

Tratto da http://www.efdd-m5seuropa.com/2018/04/il-piu-grande-killer.html
polmoni-pm-2.5-pedicini-smog-m5s-movimento.jpg
di Piernicola Pedicini, EFDD - M5S Europa
Il PM 2.5 è il primo killer mondiale tra gli inquinanti e conta 6 milioni di vittime l'anno, 400.000 solo in Europa, di cui 60 mila in Italia. Per questa ragione abbiamo presentato un'interrogazione urgente alla Commissione europea chiedendo di inserire il valore limite giornaliero del PM 2.5 nella lista degli inquinanti da combattere. Ancora oggi infatti è assente ed è inaccettabile che la Commissione europea continui ad allungare i tempi mentre migliaia di cittadini muoiono ogni giorno.
Inoltre, l'inquinamento atmosferico è la peggiore piaga per la salute umana e gli ecosistemi del nostro secolo. Il 96% della popolazione mondiale respira aria pericolosa. I ritardi sui deferimenti oggi e le multe di domani sui superamenti anche di PM 10 ed NO2 non restituiranno la salute di milioni di cittadini affetti dallo smog negli ultimi anni.
L'Europa deve cambiare marcia e andare oltre la legislazione attuale, entrare in una seconda fase dove la scienza, la tecnologia e politica si incontrano per costruire un futuro migliore partendo dall'aria che respiriamo. L'esasperato consumo di combustibili fossili nella produzione di elettricità, nei trasporti, nell'industria, nelle abitazioni, nei processi industriali, nell'utilizzo di solventi, in agricoltura, nel trattamento dei rifiuti, è la causa principale di questi effetti, che continuiamo ad incentivare invece di eliminare gradualmente.

Smog: Pedicini,inserire in norme Ue limite giornaliero Pm2,5

L'eurodeputato M5S presenta interrogazione urgente a Commissione

(ANSA) - BRUXELLES, 26 APR - Inserire nella legislazione Ue sugli inquinanti atmosferici un valore limite giornaliero per il particolato fine, o Pm 2,5. E' quanto chiede alla Commissione Ue l'eurodeputato Piernicola Pedicini (M5S) con un'interrogazione urgente. Nelle disposizioni comunitarie, infatti, è previsto un limite annuale per il Pm2,5, ma non uno giornaliero.

L'eurodeputato chiede di inserire un limite giornaliero e di abbassare quello annuale ai livelli consigliati dall'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms). "Le politiche antinquinamento europee e nazionali non sono sufficienti per salvaguardare la salute umana e l'ambiente",
dichiara Pedicini in un comunicato. "Il Pm 2,5 è il primo killer mondiale tra gli inquinanti - fa notare Pedicini - Secondo i dati dell'Oms ogni anno uccide sei milioni di persone in tutto il mondo, 400.000 solo in Europa". "L'Italia - conclude l'europarlamentare - ha violato in modo cronico la direttiva Ue sulla qualità dell'aria, superando per 12 anni di fila i limiti giornalieri applicabili alle concentrazioni di Pm10 in 30 zone e i limiti annuali di queste concentrazioni in 9 zone. Il probabile deferimento alla Corte di giustizia Ue deve essere un incentivo a fare di più per prendere provvedimenti seri e coraggiosi in difesa della salute dei cittadini". (ANSA).

24 aprile 2018

Lancio “Journal club” a cura del Comitato Scientifico con "il 5G"




Articolo tratto da Isde 

Lancio “Journal club” a cura del Comitato Scientifico ISDE Italia



In occasione dell’ultimo del Comitato Scientifico svoltosi lo scorso febbraio a Sansepolcro...... è stata proposta l’istituzione di un“journal club” gestito dai membri del CS e divulgato attraverso i canali di diffusione ISDE Italia.

Il “journal club” consiste nel proporre, con cadenza mensile, un articolo ritenuto rilevante nel settore delle relazioni tra ambiente e salute, accompagnato da un breve testo di introduzione/commento.

L’articolo “Towards 5G communication systems: Are there health implications?” è il primo che segnaliamo.


(articolo e segnalazione a cura del Medico Isde  Agostino Di Ciaula)


L’articolo discute dei rischi da esposizione a elettromagnetismo ad alta frequenza nell’imminente prospettiva del “5G”, che comporterà uno spaventoso incremento dei dispositivi connessi (si prevedono circa un milione di dispositivi per Km2) e, nel lungo termine (dopo il 2020), l’utilizzo di frequenze (onde millimetriche) mai utilizzate su così larga scala e su un numero così ampio di persone e ancora poco studiate dal punto di vista sanitario. Gli studi disponibili suggeriscono elevati rischi sanitari non solo in ambito oncologico ma anche metabolico, neurologico e riproduttivo sia in età pediatrica che adulta. Alcune evidenze sono forti e convincenti, altre meno forti e più controverse ma tutte puntano su una sicura interazione tra elettromagnetismo ad alta frequenza e sistemi biologici in vivo e in vitro, nell’animale e nell’uomo, con danni che partono già a livello cellulare. 




Le evidenze disponibili sono tali da non giustificare una mancata considerazione di questi rischi per la salute pubblica e imporrebbero una revisione dei limiti esistenti, il rispetto del principio di precauzione e un adeguato monitoraggio ambientale e sanitario




L’articolo per intero è liberamente scaricabile fino al 5 giugno a questo link https://authors.elsevier.com/a/1WtGL574Pwq3Zl

22 aprile 2018

Peacelink:Il disastro ambientale dell’ILVA di Taranto viola gli obblighi internazionali di tutela dei diritti umani

Tratto da Peacelink

Conferenza stampa a Roma

Il disastro ambientale dell’ILVA di Taranto viola gli obblighi internazionali di tutela dei diritti umani

Presentazione del Report “Il disastro ambientale dell’ILVA di Taranto e la violazione dei diritti umani” curato da FIDH (Federazione Internazionale dei Diritti Umani) insieme all'Unione forense per la tutela dei diritti umani, a HRIC (Human Rights International Corner) e a PeaceLink.
13 aprile 2018

FIDH (Federazione Internazionale dei Diritti Umani)

Unione forense per la tutela dei diritti umani

HRIC (Human Rights International Corner)

PeaceLink

Manifestazione contro l'inquinamento dell'Ilva di Taranto
Le nostre organizzazioni pubblicano oggi a Roma un report dal titolo “Il disastro ambientale dell’ILVA di Taranto e la violazione dei diritti umani” che mette in luce la negligenza da parte del governo italiano nello scandalo ILVA, la più grande acciaieria d’Europa. 
Le conseguenze dannose delle attività di ILVA erano note al governo italiano sin dagli anni ‘90. Tuttavia, l’adozione di misure volte a prevenire e limitare tali conseguenze è stata .....ritardata dal legislatore, in flagrante violazione degli obblighi di proteggere, rispettare ed attuare i diritti umani sanciti dal diritto internazionale ed europeo e ratificati dall’Italia. 
Pertanto, chiediamo al governo italiano di adottare senza più ritardo le misure necessarie per limitare drasticamente il disastro ambientale e umano causato dall’ILVA......

Allegati

  • Conferenza stampa - Media Brief (134 Kb - Formato pdf)
    Il disastro ambientale dell’ILVA di Taranto viola gli obblighi internazionali di tutela dei diritti umani

21 aprile 2018

22 Aprile Earth Day 2018, è ora di salvare il Pianeta....

Earth Day 2018, è ora di salvare il Pianeta: le iniziative green nel mondo


Earth Day 2018, è ora di salvare il Pianeta: le iniziative green nel mondo
Il 22 aprile la Giornata della Terra per ricordare l'importanza di salvaguardare l'ambiente e la natura. Con eventi, spettacoli, maratone, clean up
ROMA - Le lacrime di gioia di Afroz Shah ci insegnano una cosa: se impariamo a restituire alla Terra quello che le abbiamo tolto, un giorno lei ci ripagherà con incredibili emozioni. La storia di questo giovane avvocato indiano, che da solo ha iniziato a ripulire le spiagge di Mumbai permettendo alle tartarughe di ritornare dopo 20 anni di assenza è forse una delle più belle favole del 2018. Ma il lieto fine non è cosa scontata, bisogna lavorarci: praticare ogni giorno le cinque "R", come ricorda Repubblica nella sua campagna contro la plastica "Usa e rispetta" (Riduci, Rifiuta, Riusa, Ricicla e Rimuovi) è l'unica via per salvare il nostro Pianeta ferito. E' la stessa lezione con cui si celebra il 22 aprile l'Earth Day 2018, una giornata speciale che offrirà migliaia di iniziative, spunti di riflessione, mobilitazioni per ripulire l'ambiente e lancerà la volata verso il grande obiettivo mondiale del 2020.
Per quell'anno, nel 50° anniversario della Giornata Mondiale della terra promossa dall'Onu, c'è infatti un desiderio straordinario: arruolare più di un miliardo di persone dallo spirito "green" e creare una nuova generazione di attivisti.....

Medici per l’Ambiente: “Col nuovo inceneritore di Tossillo va in fumo la salute”

 Medici per l’Ambiente: “Col nuovo inceneritore di Tossillo va in fumo la salute”

Dopo la sentenza del Tar Sardegna che ha respinto il ricorso contro il nuovo Piano dei rifiuti, dando così il via libera all’inceneritore di Tossilo,  interviene nel dibattito la società scientifica Isde – Medici per l’Ambiente. “La salute rischia di andare in fumo a causa delle tonnellate di rifiuti che  verranno bruciate dall’impianto. I cosiddetti nuovi inceneritori, tra cui quello di Tossilo – spiega il presidente Domenico Scanu in una nota pubblicata su Facebook-, sono alimentati da una quantità di rifiuti ben maggiore rispetto al passato  e di conseguenza sono molto maggiori sia i volumi di fumi emessi sia la quantità complessiva di diossina e altri inquinanti”.
“Il problema – continua Scanu – è che la legge non norma la quantità complessiva dei veleni emessi,  perché non impone limiti ai metri cubi generati dalla combustione dei rifiuti”. In altre parole, la legge è carente sul parametro più importante dal punto di vista sanitario: l’accumulo di inquinanti.
Infine, “pur ammettendo una maggiore efficacia dei sistemi di abbattimento delle immissioni in atmosfera, va ricordato che ciò non fa altro che determinare il trasferimento degli inquinanti dai fumi ai rifiuti prodotti dagli inceneritori (in particolare le ceneri leggere raccolte nei filtri)”. Si assiste così a una ridislocazione nel tempo e nello spazio dell’impatto sanitario e ambientale. Il progetto inceneritore di Tossilo in questione è un ulteriore inaccettabile oltraggio verso un territorio che già da decenni subisce le conseguenze di scelte industriali ed energetiche errate (ultima il progetto di metanizzazione) responsabili di inquinamento ambientale nonchè di preoccupanti criticità sanitarie riscontrate in vari studi scientifici ed epidemiologici”, conclude Scanu.

20 aprile 2018

Comunicato di "Uniti per la Salute Onlus":Negli ultimi commenti dello studio epidemiologico del CNR ci sono diversi aspetti che ci paiono singolari.....

Comunicato di "Uniti per la Salute Onlus"

Negli ultimi commenti che hanno accompagnato la (tardiva) pubblicazione regionale dello studio epidemiologico del CNR dedicato alla centrale di Vado Ligure ci sono diversi aspetti che ci paiono singolari:
  • Risulta sorprendente che qualcuno critichi in modo superficiale ed approssimativo uno studio durato anni prodotto dal massimo organismo di ricerca italiano
  • Non si riescono a comprendere i motivi per cui l’Osservatorio della Regione Liguria, dopo aver commissionato lo studio al Consiglio Nazionale delle Ricerche, ritenga di doverlo sottoporrre ad una ulteriore verifica di scientificità                                                        
  • Sarebbe interessante fossero resi pubblici i criteri di scelta dei componenti di questo comitato ed i titoli di "epidemiologia ambientale" di questi "super esperti" chiamati a giudicare il lavoro del CNR                 
  • Inoltre sarebbe di indiscutibile interesse pubblico sapere se a questi esperti sia stata richiesta una dichiarazione circa l'assenza di situazioni di conflitto di interesse    
  • Non si capisce perché, a fronte di reiterate richieste da parte di Uniti per la salute del rilascio di copia dello studio del CNR, la Regione l’abbia resa pubblica solo ieri 18 aprile: se c’erano i motivi ostativi alla consegna dei documenti avuti come risposta e relativi alla conclusione dell’” iter”, perché pubblicarli ora ? e se non c’erano questi motivi, perché non renderli pubblici mesi fa, quando sono stati formalmente richiesti?                     
  • Ci preoccupa inoltre che detto studio CNR, non consegnato in questi mesi ai comitati che lo hanno richiesto per iscritto e alla Procura, parrebbe essere già stato precedentemente valutato (vedasi Comunicato stampa dell’azienda 6 aprile scorso) proprio dell’azienda stessa.                                                                               
  • Dal sito internet istituzionale della Regione -vedi allegato- risulta che “nell’ ottobre 2016……. l’osservatorio ha concluso le proprie attività,” e quindi non ha semplicemente "sospeso" tali attività come dichiarato dalla Regione. In ogni caso sarebbe importante rendere pubblico l’atto con cui è stato nuovamente costituito ovvero ripristinato l'Osservatorio contenente il merito dell’incarico e il nome dei componenti compreso quello del coordinatore
Uniti per la salute ONLUS



Leggi su IVG

Tirreno Power, Uniti per la Salute si scaglia contro chi critica lo studio del Cnr


L'associazione che si è sempre battuta contro la centrale accusa la Regione di scarsa trasparenza sull'attività dell'Osservatorio.

Savona. Non si ferma il vivace dibattito intorno alla pubblicazione da parte della Regione Liguria dello studio epidemiologico del Cnr di Pisa in merito alla centrale di Vado Ligure e di tutti i documenti relativi all’Osservatorio Regionale Salute e Ambiente. Uniti per la Salute, una delle associazioni parte civile nel processo per la centrale, ha voluto sottolineare alcuni aspetti che ritiene “singolari” che hanno accompagnato la “tardiva pubblicazione dello studio”....


Leggi anche   su "La Stampa "

Uniti per la Salute: “Assurdo 

contestare le analisi fatte dal Cnr”



Sul caso Tirreno Power l’Osservatorio regionale sulla Salute finisce nel 
mirino degli ambientalisti. Le perplessità del Comitato scientifico sullo
 studio epidemiologico del Cnr di Pisa che ha evidenziato un aumento dell’incidenza delle patologie nell’area vicina alla centrale elettrica,
 hanno provocato ieri la reazione del comitato Uniti per la Salute, 
una delle associazioni che si è costituita parte civile nel processo 
Tirreno Power.«E’ sorprendente che qualcuno critichi in modo
 superficiale e...continua
                                  ________________________
Leggi anche su IVG

Tirreno Power, M5S: “Danno sanitario e ambientale già riscontrato da tempo, studio Cnr è solo conferma”

demolizione ciminiera tirreno power
Savona. “Diversi studi dal 1988 a oggi hanno ormai accertato in modo incontrovertibile il devastante danno sanitario e ambientale riscontrato
 nelle aree adiacenti alla centrale a carbone, suffragato anche da
 autorevoli esperti della comunità scientifica, riunitisi nel Comitato
 Tecnico Scientifico promosso dalla Rete savonese fermiamo il carbone.
 A ciò hanno fatto seguito gli esiti della maxi consulenza tecnica commissionata dalla Procura di Savona che ha definito dettagliatamente
 le correlazioni tra le emissioni della centrale e gli eccessi di mortalità
 e morbilità. Il recente e autorevole studio di 9 scienziati tra i massimi esperti di epidemiologia ambientale del Consiglio Nazionale delle
 Ricerche non è quindi che l’ultimo dei tasselli di un percorso 
epidemiologico che unanimemente e inequivocabilmente ha accertato il danno sanitario”. 
Lo sostiene il MoVimento 5 Stelle di Savona in una nota.....
Leggi tutto 

17 aprile 2018

Problematica Tirreno Power. I nostri dati sono giusti dice il CNR dopo il rapporto su rischio mortalita' .

Guardate l'apertura del Tg Rai 3  di oggi delle 14 con l'importante  servizio sulla problematica centrale a carbone di Vado Ligure - Quiliano .Ecco uno stralcio del  servizio :

"I NOSTRI DATI SONO GIUSTI DICE IL CNR DOPO IL RAPPORTO  SU RISCHIO MORTALITA' 

In primo piano il rapporto tra  industria e salute nel caso della centrale a carbone Tirreno Power di Vado Ligure  La settimana scorsa il giudice  del Tribunale di Savona ha rinviato a giudizio i 26 indagati per disastro  ambientale e sanitario colposo -

Secondo uno studio del Cnr di Pisa e' aumentata la mortalita' nel territorio intorno alla centrale .Dati contestati da Tirreno Power e ancora da  verficare secondo la regione 

I  NOSTRI RISULTATI SONO ATTENDIBILI  RIBATTE IL RESPONSABILE DELLA RICERCA .
Lo ha intervistato Serena Biondini.
I RISCHI SONO MOLTO ELEVATI DI MORTALITA' GENERALE ,MORTALITA' PER TUMORI ,MORTALITA' CARDIOVASCOLARE E RESPIRATORIA 

       AL CNR DI PISA NON HANNO DUBBI  .

 SECONDO IL LORO STUDIO TRA IL 2000 E il 2013 MIGLIAIA DI PERSONE SI SONO AMMALATE E SONO MORTE NELLA ZONA INTORNO ALLA TIRRENO POWER DI VADO LIGURE  A CAUSA  DELLE EMISSIONI DELLA CENTRALE .
                        
                                    
40 % in piu' di mortalita'  nelle aree piu' scure rispetto alle  aree piu' chiare  quelle di riferimento
e si arriva sino al 60 % se si considera la mortalita'  per malattie respiratorie 
40% 50% quelle cardiovascolari 

 QUINDI SI STA PARLANDO DI ECCESSI DI RISCHIO MOLTO ALTI.
 Lo studio di corte residenziale  ha  analizzato i dati di 140.000 residenti in 12 comuni  intorno a Vado Ligure, Quiliano e Savona tenendo conto di tutte le fonti di inquinamento compresi riscaldamento,porto e altre industrie .

COME DISEGNO DI STUDIO E' IL PIU' EVOLUTO CHE OGGI SI POSSA FARE 

L' inquinamento atmosferico  e  da traffico ,da altre cause  e' stato tenuto in considerazione  quindi GLI EFFETTI SONO EFFETTI ASCRIVIBILI ALLA CENTRALE .

Termina il Dirigente di Ricerca 
Dottor Fabrizio  Bianchi del Cnr:
 NOI ABBIAMO RIBATTUTO PUNTO , PUNTO ALLE CRITICHE  FATTE E  COMUNQUE NOI INVIEREMO I NOSTRI ARTICOLI SCIENTIFICI ALLE RIVISTE INTERNAZIONALI  SPECIALIZZATE E CI 
SOTTOMETTIAMO AL GIUDIZIO DI REVISORI INDIPENDENTI.

PENSIAMO CHE ANCHE CONSIDERANDO I LIVELLI DI INCERTEZZA I RISULTATI SIANO PREOCCUPANTI E DEBBANO RICHIEDERE UNA SERIA RIFLESSIONE."

Guarda il video integrale  su Tg Rai3



15 aprile 2018

La Stampa “Il processo per i vertici di Tirreno Power segna un precedente storico”


Tratto da La Stampa 

“Il processo per i vertici di Tirreno Power segna un precedente storico”

Risultati immagini per tirreno power

Non si fermano le reazioni da parte delle forze politiche al rinvio a giudizio per disastro colposo per 26 dirigenti e manager di Tirreno Power. Lorenzo Ferraro segretario provinciale di Rifondazione comunista e Franco Zunino, responsabile ambiente dello stesso partito affermano: «La scelta di inserire una centrale a carbone nel pieno centro abitato è stata miope e come dimostrano anche i dati dello studio del Cnr ha avuto ricadute pesanti sulla popolazione. Sta ora alla magistratura stabilire i...continua

Tratto da Ninin

PRC: a proposito di Tirreno Power

La scelta di una centrale a carbone a Vado Ligure, nel pieno centro abitato, è stata non solo una scelta miope di politica industriale, ma ha avuto pesanti ricadute sulla salute della popolazione dell’intero comprensorio savonese. Lo studio epidemiologico di un Ente di così grande serietà ed incontrovertibile professionalità, quale è il CNR, fiore all’occhiello della comunità scientifica nazionale, ci dice con estrema chiarezza cosa ha significato l’utilizzo del carbone, peraltro non delle migliori qualità e per moltissimi anni, per l’intera comunità, in un raggio di parecchi chilometri, attorno a Vado Ligure

Sono dati che fanno impressione e non possono che provocare rabbia e sconcerto, soprattutto per chi ha avuto in questi anni amici e parenti colpiti da malattie incurabili. Non sta a noi, ma alla magistratura stabilire il nesso diretto tra l’inquinamento della centrale e l’eccesso rilevante di mortalità per tumori, malattie dell’apparato cardiocircolatorio, in particolare ischemie cardiache e cerebrali, ma l’evidenza della connessione tra inquinamento atmosferico e questi dati è scientificamente provata, così come provato, dagli stessi dati della Regione Liguria, il rilevante contributo delle emissioni della centrale a tale inquinamento.

Il rinvio a giudizio dei vertici dell’Azienda rappresenta ulteriormente, se ancora ce ne fosse bisogno, quanto non fossero affatto prive di fondamento le argomentazioni e le accuse a riguardo della centrale, portate avanti da coloro che in questi anni si sono battuti per fare chiarezza e per migliorare la qualità della vita dei cittadini del nostro territorio....

Non possiamo che ringraziare chi, a cominciare da Uniti per la Salute e dalla Rete savonese contro il carbone, si è battuta per stabilire la verità troppo spesso nascosta ai cittadini, alla faccia della trasparenza troppo spesso sbandierata. Un doveroso ringraziamento va fatto anche alla magistratura savonese e in particolare all’ex procuratore Granero che hanno avuto il coraggio di scoperchiare questa drammatica situazione.Continua qui

Tratto da IVG 

Tirreno Power, M5S: “Ottima notizia i rinvii a giudizio, adesso Ministero Salute si costituisca parte civile”

tirreno power
Savona. “L’impianto accusatorio della procura era solido: l’abbiamo sempre sostenuto e il risultato dell’udienza di oggi ce lo ha confermato”. Così i parlamentari Liguri di Camera e Senato del MoVimento 5 Stelle commentano il rinvio a giudizio dei 26 dirigenti ed ex dirigenti di Tirreno Power, deciso oggi dalla Procura savonese.
“E’ un’ottima notizia – sostengono i pentastellati – L’11 dicembre saremo in tribunale e vigileremo affinchè sul processo non incomba l’ombra della prescrizione. Questo risultato è merito di anni di impegno e lavoro del comitato Rete Savonese Fermiamo il Carbone che come M5S abbiamo sempre supportato”.
Sulla scia di Medicina Democratica, che per bocca di Maurizio Loschi ha invitato i Comuni, la Provincia, la Regione e l’Asl a costituirsi parti civili, i parlamentari liguri del MoVimento fanno un analogo invito al Ministero della Salute: “Segua le orme di quello dell’Ambiente e si costituisca parte civile in un procedimento che vede migliaia di cittadini vittime e potenziali vittime della centrale contro cui ci siamo sempre battuti”.

Tratto da Greenreport

Tirreno Power: 26 a giudizio per disastro ambientale. I commenti delle associazioni

 ...il presidente nazionale di Legambiente,  Stefano Ciafani,commentando il rinvio a giudizio, ha sottolineato: «Il carbone fa male al clima, all’ambiente e alla salute dei cittadini come è emerso con il rinvio a giudizio per la Tirreno Power di Vado Ligure. Ora si acceleri l’uscita effettiva dal carbone entro il 2025 come stabilito dalla Sen. Per questo al prossimo Governo ricordiamo l’urgenza di un cambio di rotta nella politica energetica di questo Paese con atti concreti e un impegno reale per accelerare l’abbandono del carbone. È ora di dire basta anche ai sussidi e alle politiche a favore delle fonti fossili, ed è fondamentale incentivare sempre di più politiche che spingano l’efficienza, le fonti rinnovabili e la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio italiano».
Santo Grammatico, presidente di Legambiente Liguria e l’avvocato Stefano Bigliazzi, presidente del Centro di azione giuridica di Legambiente Liguria, aggiungono: «Siamo fiduciosi che il dibattimento dimostrerà la fondatezza delle accuse. La gravità della situazione è stata recentemente confermata anche da uno studio del CNR non ancora agli atti del processo ma che non potrà che aumentare la valutazione di gravità dei fatti, confermando quello che tutte le associazioni ambientaliste, i comitati di cittadini, la rete savonese Fermiamo il carbone, hanno sempre sostenuto nelle denunce sui pericoli ambientali e sanitari per i cittadini ed i lavoratori causati dalla attività della centrale».....

13 aprile 2018

I dirigenti della centrale andranno a processo a dicembre

Dalla prima pagina di Savona de La Stampa oggi in edicola  

Da pag 41 de La Stampa 


Dalla prima pagina nazionale  de Il  Secolo XIX   
da pag 10 de Il Secolo XIX


Da pag 17  de Il Secolo XIX edizione di Savona



12 aprile 2018

Inchiesta su Tirreno Power a Vado, in 26 rinviati a giudizio .Ecco l'intervista dell' Avvocato Matteo Ceruti -


 Ecco l' intervento dell' Avvocato Matteo Ceruti tratto da Savona News 

26 rinvii a giudizio per il "caso Tirreno Power"


“Il lavoro che è stato fatto dalla Procura di Savona è stato importante con l’appoggio di tutte le associazioni di protezione ambientale locali e nazionali e ci si attendeva che venisse disposto il rinvio a giudizio. Ci sarà da lavorare però abbiamo un primo vaglio di un giudice per l’udienza preliminare che ha ritenuto che ci sia un materiale probatorio serio per sostenere l’accusa in giudizio riteniamo di poter lavorare seriamente per portarla avanti. 

L’imputazione è quella di disastro sanitario e ambientale colposo non è necessario provare il nesso di casualità tra la singola patologia e il singolo decesso, c’è la prova che c’è stato un disastro immane provocato dalle emissioni di questa centrale, confortato da due importanti perizie, una ecologica e una epidemiologica molto forti e fondate, esistono ulteriori studi che corroborano e confortano queste consulenze della Procura” spiega l’avvocato Matteo Ceruti.
È proprio dello studio epidemiologico del Cnr di Pisa sugli effetti sulla salute della centrale Tirreno Power di Vado Ligure si è concentrato l’avvocato in chiusura: “Non ho ancora appreso questo documento, come associazioni di protezione ambientale non ci è stato ancora consegnato dalla Regione, da quello che è trapelato sembra di comprendere che sia la prova del nove di quello che ci hanno detto i consulenti della Procura della Repubblica credo che sia un apporto fondamentale per l’accusa”.
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Immagini tratte  dal  Tg3 della notte  di oggi 
12 aprile 





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Tratto da Il Secolo XIX 

Inchiesta su Tirreno Power a Vado, in 26 rinviati a giudizio

Giovanni Ciolina redazione Web

Savona - Tutti rinviati a giudizio i 26 imputati, tra dirigenti e membri del cda di Tirreno Power, accusati di disastro ambientale e sanitario colposo. Lo ha deciso oggi pomeriggio in Tribunale il giudice per l’udienza preliminare Francesco Meloni.
La prima udienza del maxi processo ai manager dell’ex centrale a carbone di Vado Ligure è stata fissata per l’11 dicembre di quest’anno.
Soddisfazione tra i legali delle parti civili, comitati e associazioni ambientaliste, che sono state ammesse al processo.
L’inchiesta 
L’inchiesta si era chiusa il 17 giugno 2015 con 86 indagati
, tra i quali figuravano anche politici e amministratori locali, tra i quali l’ex presidente della Regione Liguria Claudio Burlando e tutta la sua giunta. La posizione di tutti i politici e degli amministratori locali era stata archiviata, così come quella di altri indagati.
L’inchiesta era culminata nel sequestro della centrale di Vado Ligure, l’11 marzo del 2014, per presunte violazione all’ Aia. La procura ha indagato su 427 morti definite “anomale” tra il 2000 e il 2007 per malattie respiratorie e cardiovascolari. Secondo perizie in mano alla procura, tra il 2005 e il 2012 sono stati oltre 2 mila i ricoveri di adulti per malattie respiratorie e cardiovascolari, che i magistrati temono dovuti alle emissioni della centrale. Nello stesso periodo sono stati 586, sempre secondo la procura, i bambini ricoverati per patologie respiratorie.
Secondo l’allora procuratore Francantonio Granero (oggi in pensione) i fumi emessi dai gruppi a carbone avrebbero causato un aumento dell’inquinamento nonché della mortalità dei residenti: a sostegno di questa tesi negli anni sono stati prodotti diversi studi legati sia alla diffusione dei licheni (per l’aspetto ambientale) che dei tumori (per quello sanitario).
Sotto accusa anche la mancata installazione da parte dell’azienda di centraline a camino che permettessero di monitorare in modo più efficace la composizione di quei fumi e la rispondenza ai dettami di legge. Alla chiusura hanno fatto seguito mesi di polemiche furibonde tra ambientalisti e sostenitori dell’azienda, con gli operai finiti in cassa integrazione e l’indotto in crisi. Alla fine la centrale è stata riaperta, ma soltanto a metano, con una sostanziale diminuzione della forza lavoro e la decisione di abbattere una delle due ciminiere......
Legambiente: «Fiduciosi sulla fondatezza delle accuse» 
«Siamo fiduciosi che il dibattimento dimostrerà la fondatezza delle accuse». Lo affermano Santo Grammatico, presidente di Legambiente Liguria e l’avvocato Stefano Bigliazzi, presidente del Centro di Azione Giuridica di Legambiente Liguria, esprimendo soddisfazione per il rinvio a giudizio di tutti i 26 imputati nel processo per il disastro ambientale e sanitario della centrale Tirreno Power di Vado Ligure. «La gravità della situazione è stata recentemente confermata anche da uno studio del Cnr non ancora agli atti del processo ma che non potrà che aumentare la valutazione di gravità dei fatti, confermando quello che tutte le associazioni ambientaliste, i comitati di cittadini, la rete savonese Fermiamo il carbone, hanno sempre sostenuto nelle denunce sui pericoli ambientali e sanitari per i cittadini ed i lavoratori causati dalla attività della centrale», sottolineano.
L’associazione Uniti per la Salute: «Il lavoro della Procura è stato importante» 
«Possiamo dire che il lavoro fatto dalla Procura di Savona, con l’appoggio di Uniti per la Salute e di tutte le altre associazioni di protezione ambientali locali e nazionali, è stato importante. Sì, ci attendevamo il rinvio a giudizio». Per l’avvocato Matteo Ceruti che assiste l’associazione Uniti per la Salute, inserita tra le parti civili nel processo a Tirreno Power per disastro ambientale e sanitario colposo, la decisione di oggi rappresenta una grande soddisfazione ma anche un «nuovo inizio». «Adesso ci sarà da lavorare - conferma Ceruti - però abbiamo un primo vaglio di un giudice per l’udienza preliminare che ha ritenuto che ci sia un materiale probatorio serio per sostenere l’accusa in giudizio. Riteniamo quindi di poter lavorare seriamente per portarla avanti». «L’imputazione è quella di disastro colposo ambientale e sanitario, non è necessario provare il nesso di causalità tra la singola patologia o il singolo decesso e le emissioni della centrale. Qui c’è la prova che c’è stato un disastro immane provocato dalle emissioni di questa centrale e confortato da due importanti perizie, una ecologia e una epidemiologica molto forti e fondate. E ultimamente abbiamo appreso dalla stampa che esistono ulteriori studi che corroborano queste consulenze della procura».
Le parti civili: «Gli Enti stiano con noi» 
«I Comuni nei dintorni della centrale Tirreno Power di Vado Ligure, la Provincia di Savona, la Regione Liguria e l’Asl 2 si costituiscano parte civile». È l’appello lanciato alle istituzioni locali da Maurizio Loschi, esponente di Medicina Democratica, associazione che sarà parte civile nel processo ai dirigenti della centrale elettrica che inizierà l’11 dicembre. «Se non dovesse avvenire sarebbe inspiegabile - sostiene Loschi -: i rappresentanti delle popolazioni esposte sono anche coloro che poi dovranno intervenire economicamente per curare le persone ammalate per colpa di questa esposizione. Non si capisce perché non debbano intervenire nel procedimento e chiedere di essere risarciti da coloro che hanno causato il disastro per quello che hanno dovuto o dovranno spendere».
Il M5S: «Il ministero della Salute si costituisca parte civile» 
Analogo appello arriva invece dai parlamentari liguri del Movimento 5 Stelle al ministero della Salute: «Segua le orme di quello dell’Ambiente e si costituisca parte civile in un procedimento che vede migliaia di cittadini vittime e potenziali vittime della centrale contro cui ci siamo sempre battuti»