

Tratto da Il FATTO QUOTIDIANO dell' 11AGOSTO
LA CENTRALE INQUINA E RADDOPPIA
con la benedizione Pdl-Pd
di Ferruccio Sansa
Paura di respirare.Di infilare dentro di te un nemico invisibile. A Vado,Quiliano, Savona,in tanti vivono così.Strana storia quella della centrale a carbone di Vado Ligure.Delle sue sorelle, come quella di Porto Tolle,si parla perché,incredibilmente, erano sorte vicino a un parco naturale.

A luglio il governo e la Regione Liguria hanno approvato il progetto di ampliamento.Ma a protestare contro il nuovo impianto da 460 Megawatt(che si aggiungerà inizialmente ai due esistenti da 330 Megawatt l’uno)c'è solo chi vive all’ombra

Ma adesso la gente ha deciso di dire basta, sventolandogli studi sugli effetti delle centrali a carbone. A diffonderli non sono fanatici, ma gli esperti dell’Ordine dei Medici.I dati annuali sulla mortalità maschile per tumore ai polmoni su 100.000 abitanti parlano di 54 decessi in Italia,97 a Savona e 112 a Vado. Statistiche, ma se vai in via Pertinace qualcuno dà nomi e volti ai numeri. A ogni finestra corrisponde una storia.
Suggestione?
A Vado da decenni si sono concentrate industrie inquinanti che hanno dato lavoro, ma bruciato perfino la vegetazione delle colline.


D’AC C O R D O,non esistono studi che dimostrino il rapporto tra le morti per tumore, ictus, infarti e la centrale. Ci voleva la procura,guidata da Francantonio Granero, che ha incaricato esperti come Paolo Crosignani, Paolo Franceschi e Valerio Gennaro e ha aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo (a carico di ignoti).
“Intanto l’ampliamento è già stato approvato”,

“Intorno alla centrale ruotano interessi economici e politici”,aggiunge mostrando le lettere di protesta di cittadini, associazioni e quasi tutti i partiti. Con due assenze: Pd e Pdl. Già,Vado e la sua centrale,come Taranto conl’Ilva, strette nella tenaglia “salute contro occupazione”.

Così ecco il paradosso: tutti i 18 comuni interessati hanno votato contro l’ampliamento.Durante l’ultima campagna elettorale per le regionali, i candidati si sono espressi contro il carbone.
E poi? Il progetto è stato approvato.

Ma che cosa prevede l’accordo? Renzo Guccinelli, assessore alle Attività produttive della

Ma un aumento di potenza della centrale. Nel frattempo, l’accordo prevede una serie di prescrizioni, tra cui l’Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale).
Una vittoria per l’ambiente,secondo la Regione: “Tirreno Power non era disposta a realizzare un impianto interamente a metano come chiedono i cittadini”,racconta Renata Briano, assessore all’Ambiente.Perché non sostituire semplicemente i due vecchi impianti senza ampliamenti?“
L’azienda non era disposta.Al massimo avrebbe adeguato gli impianti,ma si sarebbe inquinato di più che con il nuovo progetto”.




L’accordo prevede un Osservatorio che monitorerà l’impatto della centrale”.

C’è chi ricorda che il vicepresidente degli industriali savonesi, è Giovanni Gosio, manager Tirreno Power. La questione scuote equilibri immutabili del potere locale.Che dire, per esempio, di Luciano Pasquale definito da Claudio Scajola “manager di grande caratura”? Pasquale, anche lui sponsor dell’operazione Tirreno Power,è un recordman delle poltrone savonesi:già presidente dell’Unione Industriali è oggi numero uno della Camera di Commercio e presidente della Carisa,la banca cittadina. Senza contare cariche varie, soprattutto nelle società autostradali (legate algruppo Gavio).Tirreno Power vanta un appoggio trasversale.

“È una lotta impari–racconta Molinari –TirrenoPower ha mezzi inesauribili:compra pubblicità sui quotidiani, tappezza la città di manifestie sponsorizza iniziative del Comune”.
A Vado Ligure, però, delle questioni di potere interessa poco.

Intanto si può andare alla farmacia Mezzadra o a quelle di Quiliano. “C’è una diffusione notevole di malattie

Molti non hanno bisogno di parlare.
Il codice 048 sulla prescrizione vuole dire una cosa sola: tumore

I DATI IN PROVINCIA
I MEDICI AVVERTONO: QUI GIÀ SI MUORE DI PIÙ
Si paga già un caro prezzo agli insediamenti industriali nel Savonese .
“La mortalità generale standardizzata dell’intera Provincia di Savona è risultata significativamente più elevata rispetto alla media regionale in entrambi i sessi, con un eccesso di 1356 decessi fra i maschi e 1308 negl anni dal 1988 al2004”.
È scritto in uno studio dell’Ordine dei Medici di Savona.
Che scende nei dettagli: “A Quiliano fra i maschi i tassi di mortalità per centomila abitanti sono stati 288, a Vado Ligure addirittura 327 (240 in Italia). Ancora maggiore la discrepanza fra Italia e provincia di Savona per lefemmine:iltasso per centomla abitanti è pari a 140 perl’Italia contro i 199 per Savona.
A Vado Ligure siarriva a 211”.
Non c’è solo il cancro: “Le malattie ischemiche del cuore sono forse le patologie più frequentemente causate dall’esposizione all’inquinamento, in particolare alle polveri sottili…
si nota un incremento rispetto alla media regionale sia fra i maschi
(+16,4% in provincia di Savona, + 32% a Savona, + 45,6% a Vado, +49,1 % a Quiliano) che fra le femmine (+ 21,9% in provincia di Savona, + 36,7%a Savona, +41,6% a Vado, + 56,9% a Qui-liano)”.
Poi gli ictus: “La mortalità risulta fortemente più elevata in provincia di Savona rispetto alla media regionale, sia fra i maschi (+36,8%) ,che fra le femmine (+22,6%)”.Certo, i dati non si riferiscono alla centrale.
Non èstato studiato scientificamente l’effetto del carbone di Vado.
E’sorprendente: dopo 40 anni nessuno ha pensato a redigere uno studio attendibile che poteva salvare migliaia di vite.
“L’accordo appena siglato prevede finalmente lo studio epidemiologico, come condizione per l’ampliamento. Senza dati non si costruisce il nuovo impianto”,sostengono i comitati che sperano in quest’ultima arma.

Le analisi vanno fatte dopo che sono stati migliorati gli impianti”.
Tesi bocciata dai comitati: “Assolutamente no,così sei risultati delle analisi fossero allarmanti ormai l’ampliamento della centrale sarebbe cosa fatta e dovremmo tenercelo per decenni”.
Così quasi un mese fa hanno scritto una lettera alla Regione chiedendo subito lo studio epidemiologico. Finora non è arrivata risposta.
Ferruccio Sansa

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