
Preg Sig Assessore Ambiente Regione Liguria
Dott. Renata Briano
Preg. Sig Presidente della Regione Liguria
Ing. Claudio Burlando
Preg. Sigg. Consiglieri del Gruppo provinciale
Savonese del PD
In merito al potenziamento della Centrale di Vado- Quiliano, il Sindaco di Vado, citando la prescrizione A23 contenuta nella Valutazione impatto Ambientale del 27 luglio 2009, ha ricordato quanto in essa disposto in modo inequivocabile e cioè che prima dell’inizio dei lavori dovrà essere prodotto uno studio epidemiologico ai fini di evidenziare la presenza o meno di patologie collegate agli inquinanti emessi dalla centrale.
Crediamo che in uno stato di diritto, dove si rispettino le leggi e le disposizioni a seguito di procedimenti avvenuti secondo legge, alla prescrizione deve essere dato seguito con puntuale ottemperanza: non ci possono essere dubbi.
Tuttavia nel merito della citata prescrizione oggi (16/7/2011) leggiamo alla pagina 23 del Secolo XIX che
Solo due considerazioni:
Lei Assessore afferma:" i lavori partiranno senza ritardi … anche perché aspettare un’indagine per poter aprire i cantieri…” Se l’indagine epidemiologica è prescritta prima dell’inizio dei lavori, la si ottempera punto e basta: credevamo che l’interpretazione, come dire, “elastica” delle norme e l’applicazione delle stesse “ad aziendam” appartenessero ad altre culture…
Lei afferma anche:” L’obbiettivo di tutti è migliorare il quadro delle emissioni e non certo di far funzionare per molti anni i vecchi gruppi”. Cose già sentite dal Presidente della Regione” non decidere avrebbe significato tenersi due gruppi a carbone vecchi di quarant’anni e molto inquinanti e il parco carbone scoperto, quindi un danno ambientale colossale”.(IVG)
Francamente, non ne possiamo più di questa vecchia, e pensiamo improponibile, litania che crediamo di aver sentito più volte da Marson/Vaccarezza: Lei Assessore e Lei Presidente sapete benissimo che i gruppi NON POSSONO RESTARE COME SONO, ma per legge e senza condizioni dovevano già da anni (almeno dal 2007) essere adeguati alle migliori tecnologie secondo l’A.I.A. I gruppi continuano a funzionare nonostante siano privi di tali adeguamenti.
Chi ha la responsabilità di averli fatti funzionare così fino ad oggi? Alla prevedibile risposta che sarebbe compito del Ministero, obiettiamo che i sindaci hanno più e più volte sollecitato l’AIA e quindi
Vi chiediamo formalmente :
come Amministratori Regionali che cosa avete fatto in questo senso per pretendere quanto dovuto per la tutela della salute dei cittadini?
Quali passi formali avete prodotto affinchè i vecchi gruppi fossero adeguati secondo legge?
Quali provvedimenti avete preso ,in tutti questi anni ,per ovviare a questa situazione quando apprendiamo dalle vostre stesse parole di ” gruppi molto inquinanti… danno ambientale colossale “?
In un recente comunicato (14 luglio) I Consiglieri del Gruppo provinciale savonese del PD" affermano:
Solo dopo l’AIA e dopo una accurata valutazione sanitaria ed epidemiologica del territorio (altra richiesta dei Sindaci) si procederà con la realizzazione del primo nuovo gruppo.”
Chiediamo ai Consiglieri Provinciali del PD: come si concilia la vostra affermazione con quella dell’Assessore Briano:" i lavori partiranno senza ritardi … anche perché aspettare un’indagine per poter aprire i cantieri…”?
Restiamo in attesa di sollecite, inequivocabili e anche pubbliche risposte affinchè i cittadini possano avere un quadro su come si decide per il loro futuro.
LETTERA originale in PDF
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Estate 2011: corsi e ricorsi …

C’è chi tradisce
C’è chi condanna
C’è chi se ne lava la mani
E c‘è chi muore innocente
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Riportiamo da Trucioli savonesi l' articolo di ANTONIA BRIULIA
Tratto da Trucioli SavonesiChe cosa potevamo aspettarci da una classe politica abituata alle menzogne, a cambiare opinione spudoratamente davanti ai suoi elettori ai quali ha anche chiesto una firma, con tanto di manifesti, partecipando a manifestazioni contro l’ampliamento di una centrale a carbone ostacolata da un territorio sempre più vasto di persone?
Una classe politica abituata a dire tutto e poi il contrario di tutto e di plaudire una vittoria che non c’è, che è invece per tanti, troppi cittadini, un’ulteriore dolorosa sconfitta.
La Regione con il governatore Burlando, l’assessore all’ambiente Briano e quello all’industria e allo “sviluppo” Guccinelli, finge di fare a braccio di ferro con l’azienda che, a sua volta, finge di rifiutare richieste di quest’ultima, troppo onerose per gli impegni di carattere ambientale che vengono richiesti, e tutti omettono di dire che gli impegni sono dispositivi di legge, d’obbligo ottemperarle e che in altre situazioni italiane hanno portato alla immediata chiusura degli impianti.
Tutti dicono di avere vinto, un po’ come nelle tornate elettorali quando non si vuole deludere l’elettorato che si sentirebbe sfiduciato ad avere riposto il suo voto e il suo futuro a degli “sfigati” che si contraddicono anche tra di loro, che fanno , come nel Comune di Savona , ordini del giorno contro l’ampliamento, che firmano ricorsi, che intervengono alle manifestazioni, come ha addirittura fatto il Sindaco Berruti, manifestando la sua presa di coscienza sul danno alla salute che la centrale produce.
Così è stato siglato l’accordo e pochi, a dire il vero, ne sono sorpresi.
Un accordo che prevede la costruzione di un nuovo gruppo a carbone da 460 MW, proprio come chiedeva Tirreno Power , come ha da sempre messo in conto la Regione Liguria e come si augurava la CGIL savonese, minacciando pure di scioperare.
Tra sei anni, quando questo andrà in funzione, si demolirà uno dei due gruppi da 330 MW che sarà prontamente ricostruito. Intanto per altri sei anni, mentre tutti dichiarano, convinti, che entrambi i gruppi da 330 in funzione siano fortemente inquinanti, obsoleti e responsabili dei danni alla salute e all’ambiente del territorio di un raggio di venticinque chilometri, questi continueranno a funzionare e a bruciare carbone , in assenza di autorizzazioni AIA che i Sindaci di Vado e Quiliano pretendono inutilmente da tempo e “inspiegabilmente” assenti nella centrale Tirreno Power , fatto ritenuto non grave, a Vado, dal Ministero, dalla Regione ,dalla Provincia ,dal Sindacato e dai Comuni compresi, che in assenza delle quali, potevano chiederne la chiusura.

Quei gruppi 3 e 4 che anche il Sindacato ritiene inquinanti e logori e per fortuna che Tirreno Power ci mette i danari per aumentare la potenza della centrale e bruciare più carbone, intanto li sistema e ci fa un favore.
Quei gruppi che i Sindaci di 18 Comuni, gli ambientalisti, i cittadini tutti vorrebbero chiusi da tempo. I cittadini del comprensorio savonese che sanno che il carbone pulito non esiste e che questa sarà una nuova fregatura, danno su danno per un territorio che ha pagato già troppo sulla loro pelle.
L’accordo prevede, poi, che tra nove anni si demolisca il secondo gruppo da 330 MW e solo se l’azienda presenterà un progetto di miglioramento ambientale lo potrà ricostruire.
Difficile pensare come a Vado e in Liguria possano cambiare gli atteggiamenti verso un gruppo cui si è permesso, per anni, di autocertificarsi, di dichiarare elementi difficilmente confutabili e di non provvedere a ottemperare i doveri nei confronti del territorio, disposti da delibere apposite come, ad esempio, la copertura dei carbonili che oggi sembrano essere un elemento di vittoria da parte di chi, invece, ha perso tutto.
Ha perso la fiducia della gente, la credibilità politica, la capacità di differenziazione della linea programmatica da chi dovrebbe combattere, l’ultima possibilità di esistere come interlocutore .
E’ vero, governatore Burlando, in Liguria di meglio non si poteva sperare. Lo ha dichiarato anche Lei.
Sarebbe stato troppo sperare di porre fine al dramma silenzioso di morti, di malati di combustione da carbone. Sarebbe stato troppo sperare nella coerenza di un PD che alza le barricate contro le centrali a carbone in alcune Regioni e stende tappeti d’oro in altre.
Sarebbe stato troppo sperare che il Sindacato e la classe politica si facessero carico delle grida d’allarme lanciate da medici, scienziati e oncologi di fama mondiale che si sono succeduti in numerose manifestazioni pubbliche a Savona.
“Dodici anni di lavoro!” dichiara con entusiasmo Berruti della CGIL, tradendo la visione corta e miope del sindacato nei confronti dello sviluppo di un territorio. Intanto, in dodici anni, nasceranno bambini che si ammaleranno, moriranno altre innocenti persone, morirà un territorio già segnato da tempo per produrre energia superflua per la Liguria, per altri cinquant’anni.
“Di meglio non si poteva ottenere!” è vero, a conclusione di una vicenda dai tanti protagonisti ............
Tutti abbiamo perso.
Abbiamo solo una terra e ogni danno causato si rivolterà contro di noi.
il Dalai-Lama
Antonia Briuglia 17 luglio 2011
LEGGi tutto su Trucioli SavonesiCERTAMENTE CHE SIAMO SALITI SUL TRENO SBAGLIATO LO PENSIAMO IN MOLTI!
MA POTREMMO CAMBIARE TRENO ALLA PROSSIMA STAZIONE!
O CONTINUEREMO SENZA SPERANZE AD ANDARE A CARBONE.......
E....FINO A QUANDO ? FINO A QUANDO IL TERRITORIO DOVRA' E POTRA' SOPPORTARE LE IMPATTANTI CONSEGUENZE DI TALI SCELTE?
POSSIAMO NUTRIRE SPERANZE CHE L'EVOLUZIONE TECNOLOGICA DELLE ENERGIE RINNOVABILI E L' ECONOMIA SOSTENIBILE AD ESSA CORRELATA APPRODERA' ANCHE NELLA MENTE DEGLI AMMINISTRATORI DELLA LIGURIA?
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