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17 gennaio 2005
Risarcimento danni dell’ inquinamento alla salute
I costi dell' Inquinamento.
Riceviamo dal Dottor Paolo Franceschi per il Coordianmento dei Comitati per l' Ambiente e la Salute (Liguria).
Cari amici,
la Comunità Europea ha stabilito delle tariffe , per quantificare i danni dell' inquinamento alla salute.
Sono stati valutati sia i danni per malattie, di cui si possono stabilire dei costi di mercato, sia i danni per anni di vita persa, mortalità prematura ecc., di cui non si può stabilire un costo di mercato, ma che si basano su valutazione date da economisti in base a fattori standardizzati.
In linea di masima emerge che i "costi" in Europa sono valutati da 3 a 5 volte meno che negli USA.
Alcuni esempi del "tariffario":
* Cancro (mortale o no): 2 milioni di euro
* Morte prematura: 1 milione di euro
* Valore di un anno di vita perso: 50mila euro
* 1 punto di quoziente intellettivo perso ( a causa del mercurio ): 10mila euro
* ecc., ecc.
L' importanza principale dell' affermarsi di questi sistemi di calcolo in Europa e in usa non sta nei valori economici, ma nel riconoscimento che una centrale elettrica, una discarica, un inceneritore, un cementificio, ecc. provocano questi danni, che hanno un costo.
Non ci sono dubbi su questo punto, non c' è la necessità di fare alcuno studio di verifica per stabilire se il danno è provocato da una piuttosto che da un' altra centrale a carbone o inceneritore, ci sono solo delle variabili di entità che variano da zona a zona per molteplici fattori, che sono ben spiegati nello studio in questione.
Ricorderete certo che fino a metà dell' anno scorso i nostri amministratori affermavano, spalleggiati da importanti istituzioni tecnico scientifiche che:" in provincia di Savona il cancro non è causato dall' inquinamento", "le malattie cardiovascolari non sono causate dall' inquinamento", "La centrale non sembra essere responsabile di un eccesso di mortalità, ecc., ecc..: era un evidente tentativo, a dire il vero piuttosto penoso, di prendere tempo, fidandosi sulla proverbiale pazienza del popolo bue.
Queste affermazioni avvenivano mentre da 20 anni a livello europeo e USA si sta studiando non "se", ma "quanto" questi insediamenti ci costino in termine di malattie e morti.
E intanto a Vado accogliamo tutti i rifiuti solidi urbani di Savona e del Ponente della provincia, abbiamo una mega centrale a carbone, ci apprestiamo a costruire una megapiattaforma che porterà la mazzata finale ad un equilibrio ambientale già totalmente pregiudicato.
E allora mi chiedo e vi chiedo se, con questi dati che provengono dagli studi della Comunità Europea e degli USA, non sia il caso di cominciare a a verificare se si è fatto o no tutto quello che si poteva per evitare tanti drammi, e chiedere il risarcimento dei danni per quanto non sia stato fatto per impedire questi enormi danni alla popolazione.
Questo sarebbe anche una' ottima lezione per una più attenta valutazione degli insediamenti futuri e delle metodiche da utilizzare.
La risposta non può essere: "sono tutte cose che servono per lo sviluppo e l' occupazione, e per le esigenze di una società moderna", perchè le cose si potevano fare in maniera diversa:
1. E' ampiamente dimostrato come siano possibili altri e più efficaci sistemi di trattamento dei rifiuti solidi urbani, che in molti comuni d' Italia già esistono. La comunità europea d' altronde pone degli obiettivi che da noi non sono stati raggiunti. Pertanto, i danni alla salute ( quantificati economicamente in 12€ per tonnellata di rifiuti soldi urbani portati in discarica) devono esere risarciti da qualcuno.
2. Dopo 40 anni di centrale a carbone, si dovrebbe pensare a investire in energie alternative.
3. la centrale a gas potrebbe utilizzare sistemi più efficaci di abbattimento dgli ossidi di azoto, con conseguente riduzione dei "costi" (E' stata costruita quando erano già disponibili tecnologie più efficienti.
La lista è molto lunga, e ciascuno di voi potrebbe aggiungere qualcosa.
E quel che peggio ciascuno di noi potrebbe dire di avere avuto delle vittime da questo tipo di sviluppo dissennato, e che è il momento di studiare un futuro sostenibile e durevole, cominciando con il dotarci di una classe politica più efficiente e d informata.
Dottor Paolo Franceschi per il Coordinamento dei Comitati per l' Ambiente e la Salute (Liguria).
Tratto da/www.agoramagazine.it
Ambiente
Risarcimento danni dell’ inquinamento alla salute.
venerdì 16 gennaio 2009 di Patrizia Gentilini
È anche bene che, si cominci a fare sapere che la Unione Europea ha stabilito delle tariffe per quantificare i danni dell’ inquinamento alla salute. Sono stati valutati sia i danni per malattie, di cui si possono stabilire dei costi di mercato, sia i danni per anni di vita persa, mortalità prematura ecc., di cui non si può stabilire un costo di mercato, ma che si basano su valutazione date da economisti in base a fattori standardizzati. In linea di massima emerge che i "costi" in Europa sono valutati da 3 a 5 volte meno che negli USA.
L’ importanza principale dell’ affermarsi di questi sistemi di calcolo in Europa e in U.S.A.non sta nei valori economici, ma nel riconoscimento che una centrale elettrica, una discarica, un inceneritore, un cementificio, ecc. provocano questi danni, che hanno un costo.
Non ci sono dubbi su questo punto, non c’ è più la necessità di fare alcuno studio di verifica per stabilire se il danno è provocato da una piuttosto che da un’ altra centrale a carbone o inceneritore, ci sono solo delle variabili di entità che variano da zona a zona per molteplici fattori, che sono ben spiegati nello studio in questione.
Chiediamoci se, con questi dati che provengono dagli studi della Comunità Europea e degli USA, non sia il caso di cominciare a a verificare se si è fatto o no tutto quello che si poteva per evitare tanti drammi, e chiedere il risarcimento dei danni per quanto non sia stato fatto per impedire questi enormi danni alla popolazione. Questo sarebbe anche una’ ottima lezione per una più attenta valutazione degli insediamenti futuri e delle metodiche da utilizzare, specie quando- come per i rifiuti - esistono già validissime e più economiche soluzioni al posto di inceneritori e discariche!
E quel che peggio ciascuno di noi potrebbe dire di avere avuto delle vittime da questo tipo di sviluppo dissennato: è il momento di PRETENDERE non un solo FUTURO sostenibile e durevole, ma già un OGGI più vivibile cominciando con il dotarci di una classe politica più efficiente ed informata.
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