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25 novembre 2005

2008/11/25 "No alla mega centrale a carbone: tutti d’accordo"

Tratto da "IlSecoloXIX"

No alla mega centrale a carbone: tutti d’accordo

25 novembre 2008| Antonella Granero
Giovanni Vaccaro

Quaranta Associazioni e molti cittadini comuni con gli amministratori comunali. E l’assessore regionale Franco Zunino che ribadisce il no regionale e dei comuni di Vado, Quiliano e dell’area adiacente alla centrale elettrica di Vado, all’ampliamento dell’impianto con un nuovo gruppo e il potenziamento complessivo della produttiva energetica della struttura vadese. Una decisione - è stato detto - calata sulla testa delle realtà locali come più di trent’anni fa avvenne con la scelta di localizzare, da parte del governo, a filo di costa, la centrale oggi Tirreno Power, di Vado Ligure. Ipercritici gli ambientalisti che ricordano una certa lentezza e non efficace battaglia politica dlele istituzioni, ma alla fine l’appello del sindaco di Quiliano Isetta, formulato giornifa, è stato raccolto. Ci sarà una manifestazione pubblica e ci saranno le iniziative di “movimento” e quelle istituzionali, tutti insieme comunque nel fronte del no all’ampliamento così come è stato deciso senza consultare gli enti locali e procedere ad una valutazione attenta dell’ impatto ambientale.

POLITICI E ISTITUZIONI, VADO E QUILIANO LI CHIAMA IN CAMPO

La Regione si appresta a dare battaglia sull’ampliamento a carbone della centrale elettrica Tirreno Power. La giunta presieduta da Claudio Burlando - riunita per discutere del tema - avrebbe infatti riscontrato «profili di illeggittimità» nell’assenso della commissione di “Via” nazionale al progetto di Tirreno Power. «Su questa linea ci siamo trovati tutti concordi - spiega l’assessore regionale all’ambiente Franco Zunino - e abbiamo affidato agli uffici legali lo studio della pratica». Per la fine della settimana, o all’inizio della prossima, il presidente Burlando convocherà a Genova i rappresentanti degli enti locali interessati e i parlamentari savonesi Franco Orsi, Massimo Zunino e Guido Bonino. Intanto, associazioni ambientaliste, istituzioni locali, sindacati e partiti (riuniti ieri sera a Valleggia) hanno deciso un pacchetto di iniziative che sfocerà, con ogni probabilità, in una manifestazione pubblica di protesta il prossimo 13 dicembre.Tutto ruota - in attesa della firma sul decreto da parte del ministro Stefania Prestigiacomo - sulla esclusione della Regione dalla votazione finale da parte della commissione di “Via”, a Roma: «Ribadisco che non siamo stati invitati - puntualizza l’assessore Zunino anche a proposito delle voce secondo le quali, in realtà, la Regione sarebbe stata invitata ma non avrebbe partecipato - Abbiamo mancato, questo sì, la terza presentazione del progetto, reiterato varie volte a causa della progressiva sostituzione, da parte del governo, dei membri della commissione di “Via”. Ci sembrava una presenza del tutto inutile. Ma alla seduta che conta, quella sulla votazione finale della pratica, non siamo stati invitati».Poi Zunino entra nel merito della presunta illeggittimità: «Sinceramente, eravamo convinti che la presenza della Regione alla scelta finale della commissione di “Via” fosse una prassi consolidata di buon senso e cortesia istituzionale. In realtà abbiamo scoperto che le cose non stanno così». Spiega l’assessore: «In realtà, un decreto emanato nel 2007 dall’allora ministro Pecoraro Scanio, prevede l’obbligatorietà della presenza della Regione durante la seduta finale». Aggiunge. «Un obbligo che non è stato ottemperato e che, ad avviso di tutta la giunta, potrebbe profilarsi come una palese illeggitimità. Questo a prescindere dal decreto, che valuteremo quando arriverà». La Regione vuole infatti sapere come la commissione di “Via” abbia superato le obiezioni di merito: «Il ministro Scajola ha già detto che sul tema dell’energia è intenzione del governo avocare a sè le decisioni. Ma allo stato attuale della normativa questo non è possibile. Tutta la giunta, presidente compreso, è molto decisa nell’andare a fondo, sia sul metodo, sia nel merito». Conclude Zunino: «La Regione non solo ha ripreso le avversità dei due Comuni di Vado e Quiliano e della Provincia, facendole proprie, ma ha anche sottolineato una serie di questioni che contrastano con la pianificazione regionale e, allo stato delle norme, non possono essere superate: il progetto contrasta infatti con il Piano energetico, con il Piano di risanamento della qualità dell’aria».Intanto il “Moda” si scaglia contro gli enti locali e la stessa Regione, accusandoli di essere «complici nei fatti con Tirreno Power per l’ampliamento a carbone della centrale di Vado, mentre a parole ne contestano il progetto». Secondo Virginio Fadda e Agostino Torcello, infatti, gli enti locali non avrebbero accolto, già nel 2007, l’invito dello stesso Moda a «respingere sin da subito il progetto basato sull’Autorizzazione unica ministeriale». Non avrebbero cioè contestato la procedura scelta che «li esautora», rendendo il loro parere solo «consultivo». Attacca il Moda: «Oggi gli enti locali possono tranquillamente inscenare la farsa di strenui oppositori dell’ampliamento a carbone, ben sapendo che la decisione sarà presa dal Ministero senza alcuna possibilità di bloccare il progetto».

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