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11 luglio 2007

2007-07-11 Lettera inviata agli organi di informazione

Spett.li Redazioni

In riferimento all’articolo apparso oggi, 7 luglio 2007 , sul quotidiano “Il Secolo XIX” (ed. Savona) dal titolo “Sì degli industriali al potenziamento del polo dell’energia”, la scrivente associazione desidera sottoporre alla Vostra attenzione ed a quella di Vostri Lettori alcune brevi considerazioni:
La nostra è un’associazione che non si oppone alla modernità e riteniamo legittimo che gli industriali e gli imprenditori mirino allo sviluppo e quindi a creare ricchezza per le loro aziende e per il Paese.
A questo proposito dichiariamo la nostra disponibilità, se invitati, a partecipare all’incontro di lunedì prossimo al Campus di Legino, con l’intenzione di sottolineare in modo costruttivo e propositivo le nostre meditate e, crediamo ragionevoli, posizioni.
Noi non pensiamo e non abbiamo mai pensato di ”avere lo stesso livello di benessere senza la vista di un capannone, di una centrale elettrica, di una strada”, pensiamo però che la vera modernità ed il vero sviluppo risiedano nella innovazione e nello sfruttamento delle più attuali tecnologie e che il ricorso ancora una volta ai combustibili fossili ed al carbone nella fattispecie non rappresentino un esempio di modernità ed innovazione. Riteniamo che un’azienda moderna e veramente innovativa dovrebbe pensare il suo sviluppo anche valutando il contesto ambientale e sociale e che ciò produrrebbe pure vantaggi economici. Non è un’utopia, in molti Paesi si è intrapresa la strada delle tecnologie avanzate e lo sviluppo del nostro Paese e della nostra Provincia crediamo dovrebbe superare vecchi stereotipi e puntare a questi obiettivi.
Tuttavia la tutela dell’ambiente e della salute è soprattutto compito delle Istituzioni a ciò preposte e crediamo che Queste abbiano l’alta responsabilità di considerare e valutare il costo etico, sociale ed anche economico delle ricadute sulla salute dei cittadini. (Nel costo economico complessivo è considerato l’impatto sanitario sulla cittadinanza?)
La nostra associazione ha raccolto una quantità di documentazioni sull’impatto della centrale termoelettrica di Vado Quiliano tra cui:
- la dichiarazione dell’Ordine dei Medici di Savona che esprimono “… forti preoccupazioni sia per le polveri sottili che le centraline di rilevamento non sono in grado di controllare, sia per l’inquinamento radioattivo che vicino ad una centrale a carbone è superiore addirittura rispetto a una nucleare”,(art.del 9 mag.2007 La Stampa)
- i dati sulle emissioni dal registro INES
- le quantità notevoli di ceneri (200.000 tonnellate annue) e di rifiuti pericolosi (di cui sarebbe opportuno conoscere destinazione, composizione, analisi e metodologia di smaltimento)
solo per citarne alcuni.
Noi non facciamo un’opposizione pretestuosa e aprioristica, sappiamo che la modernità ha costi (e purtroppo non solo estetici), ma, da cittadini responsabili e rispettosi delle leggi, crediamo di essere in diritto di conoscere ciò che può compromettere la nostra salute e di pretendere che la stessa sia tutelata come sacrosanto diritto sancito dalla Costituzione.
Le risposte che abbiamo chieste e sollecitate alle Istituzioni riguardano appunto il sistema di monitoraggio, i dati sugli effetti degli inquinanti, sulle rilevazioni della radioattività dell’ambiente e delle ceneri che vengono utilizzate nei cementifici: non ci stancheremo di chiedere e chiedere per avere risposte chiare e inequivocabili.
Fino ad ora dalle Istituzioni ( Provincia e Regione) ci è giunto solo un assordante silenzio: si può pensare che la mancanza di risposte sia essa stessa una risposta?

Quiliano,07.07.2007

Associazione “Uniti per la salute”
piazza della chiesa 6
Valleggia - Quiliano (SV)
unitiperlasalute@libero.it

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