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12 dicembre 2008

2008/12/13"La Liguria nella top ten della C02

Tratto da "IL SECOLO XIX"
La Liguria nella top ten della C02

La medaglia d’oro all’impianto industriale più inquinante d’Italia spetta alla centrale termoelettrica di Brindisi Sud con 14.198.000 tonnellate (equivalenti) di CO2 emesse nel 2007, ma casi simili sono diffusi in tutta la penisola e l’associazione Medici per l’Ambiente Isde Italia, oggi a Genova in convegno nazionale, è scesa in campo per sensibilizzare l’opinione pubblica circa i rischi dell’inquinamento sulla salute.

Medaglie d’argento e bronzo per inquinamento industriale vanno a Taranto, con le 10.620.000 tonnellate di CO2 emesse nel 2007 dallo stabilimento Ilva e le 9.502.000 tonnellate prodotte dalla centrale termoelettrica della città pugliese. A seguire le raffinerie Saras di Sarroch con 6.259.000 tonnellate di CO2 esalate nell’ambiente l’anno, le centrali termoelettriche di Montalto di Castro e Fiumesanto, rispettivamente 4.582.000 e 4.314.000 tonnellate e la raffineria di Gela con 3.875.000.

Chiudono la classifica al nono e decimo posto le centrali termoelettriche di Vado Ligure e La Spezia con 3.824.000 e 3.665.000 tonnelate di CO2. «Malattie cardiovascolari, problemi respiratori, allergie, tumori e varie patologia sono riconducubili a questo inquinamento - ha spiegato il coordinatore nazionale-ricerca Isde Italia Vincenzo Migaleddu - usando poi carbone e fonti fossili per produrre energia l’impatto sulla salute si moltiplica». Nell’immediato si tratta di arginare i pericoli prodotti dalle sostenze inquinanti più velenose: «Emissioni nell’ambiente di benzene, particolato, diossine o arsenico provocano danni all’uomo - ha affermato il coordinatore -. Anche la CO2 gioca un ruolo fondamentale». L’anidride carbonica non è invece pericolosa in sé, ma contribuisce ad aumentare l’effetto serra ritenuto la principale cause del global warming.

Medici per l’Ambiente Isde Italia, associazione internazionale riconosciuta dall’Onu fondata nel 1990 dal dottor Roberto Romizi insieme al collega svizzero Werner Nussbaumer e presente in 35 Paesi del mondo a fine 2008, si è proposta di sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi sanitari provocati dai grandi impianti industriali.

Altri temi di discussione del convegno nazionale di Genova sono stati la presenza di diossina negli alimenti, l’inceneritore di Brescia e le biotecnologie sempre più impiegate in agricoltura.

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