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18 febbraio 2009

2009/02/18"Fermiamo la febbre del pianeta"

Tratto da" green report"
I love Kyoto. Pinguini ed Earth Hour per ricordare gli impegni sul clima
LIVORNO. Oggi è l´anniversario della firma Protocollo di Kyoto e Legambiente lo ha festeggiato al grido di "I love Kyoto" con una sfilata di 30 pinguini lungo la scalinata di piazza di Spagna a Roma. I volontari mascherati hanno chiesto di fermare la febbre del pianeta «non incentivando lo sviluppo di carbone e nucleare, ma piuttosto investendo su fonti rinnovabili e risparmio energetico». Legambiente ha presentato anche l´elenco dei 12 impianti "nemici del clima": Centrale di Brindisi sud (Enel); Ilva di Taranto; Centrale di Taranto (Edison); Raffineria di Sarroch (Saras); Centrale di Montalto di Castro (Enel); Centrale di Fiume Santo (E.On); Centrale di Fusina (Enel); Raffineria di Gela (Eni); Centrale Termoelettrica Vado Ligure (Tirreno Power); Centrale di La Spezia (Enel); Centrale di S. Filippo Mela (Edipower); Centrale di Monfalcone (E.On), una sporca dozzina che insieme scarica in atmosfera 71,4 milioni di tonnellate di CO2.

Rossella Muroni, direttore generale di Legambiente, spiega che «Il nostro Paese non ha ancora adottato una precisa strategia per attuare gli impegni dal primo periodo di azione del protocollo di Kyoto Al termine del primo anno di effettiva validità degli impegni previsti dal protocollo (2008-2012), che per l´Italia prevedevano un taglio complessivo del 6,5% delle emissioni, queste dal 1990 ad oggi sono cresciute, invece, del 9,9%. Oltre a non avere un valido piano di azione per metterci al passo con gli obiettivi del Protocollo, in Italia si rilanciano carbone e nucleare a danno dello sviluppo di rinnovabili ed efficienza energetica. Così, in modo paradossale, rispetto agli Stati Uniti che annunciano un "Green New Deal" di rilevanza storica, il nostro Paese sceglie ancora una volta di tornare al passato con una politica energetica fondata sulle fonti più sporche e pericolose, perdendo di nuovo l´occasione di trasformare l´emergenza climatica in rilancio dell´economia. Per diminuire l´inquinamento in Italia e garantire così qualità del territorio e vivibilità dell´ambiente circostante, diviene sempre più necessario, infatti, intervenire sulle ingenti sostanze tossiche prodotte dagli impianti industriali. Agli inquinanti "classici" prodotti dal traffico nell´aria italiana si aggiungono, infatti, in gran quantità diossine e furani, policlorobifenili, mercurio, piombo o cadmio: composti chimici, tossici e, in alcuni casi cancerogeni, emessi da fonti industriali. Solo nel 2007 in Italia 12 impianti hanno emesso il 15% della CO2 nazionale, ben 4,7 milioni di tonnellate di Co2 in più rispetto ai limiti previsti dalla direttiva europea dellEmission trading scheme (ETS). Dati sconcertanti che richiedono interventi normativi ed economici da parte del governo italiano in tutela della salute pubblica e dell´ambiente».leggi tutto

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