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20 marzo 2009

Messaggio del Dottor Federico Valerio sul ruolo che la qualità dell'ambiente ha sulla nostra salute.

Segnaliamo un messaggio che ha inviato il Dottor Federico Valerio al Comitato Nocoke di Tarquinia....pubblicato sul loro sito

Un recente studio pubblicato su New England Journal of Medicine, a firma di Pope C.A., ha aggiunto un interessante tassello sul ruolo che la qualità dell'ambiente ha sulla nostra salute.
Lo studio ha riguardato 217 contee e 51 aree metropolitane degli Stati Uniti e ha messo in correlazione l'aspettativa di vita degli americani e la quantità di polveri fini da loro respirate ( PM 2,5).
In questo paese, dal 1978 al 2001, l'inquinamento da polveri sottili si è ridotto in modo significativo, merito delle marmitte catalitiche, di leggi rigorose per ridurre le emissioni industriali, del blocco alla realizzazione di inceneritori.


Fatte le dovute correzioni per i diversi fattori socio-economici che
condizionano la nostra salute, è risultato che, ogni 10 microgrammi di polveri sottili sottratte ad un metro cubo di aria, l'aspettativa di vita degli americani è aumentata di circa sei mesi.
Chi continua a pensare che l'ambientalismo sia una "belinata" di pochi oltransisti che frena lo "sviluppo" è servito!
Questo studio, che documenta come la nostra salute sia strettamente correlata con la qualità del nostro ambiente non è il primo e non sarà l'ultimo.
Respirare aria con meno polveri sottili allunga la vita perche queste polveri, una volta respirate, aumentano la formazione di placche aterosclerotiche e inducono fenomeni infiammatori e stress ossidativo che a loro volta possono facilitare lo sviluppo del cancro, aiutate in questo anche dai cancerogeni ( metalli, IPA, Diossine) che si concentrano in queste stesse polveri fini.

Almeno due studi indipendenti effettuati negli Stati Uniti tra il 2000 e il 2008 (a firma di Krewski e Pope) arrivano alle stesse conclusioni: l'esposizione a PM2,5 aumenta la mortalità per malattie cardio-polmonari, malattie cardiocircolatorie e tumori polmonari.
Per quanto riguarda i tumori polmonari un aumento della concentrazione di polveri fini (PM2,5) di 10 microgrammi per metro cubo aumenta la mortalità per cancro polmonare dal 5 all' 11 %.

Non è poco, anche perchè nelle citta USA più inquinate, alla fine
degli anni 70' la concentrazione media annuale di PM2,5 era di 40
microgrammi, mentre misure più recenti (1997) dimostravano che nelle
città USA si può arrivare senza difficoltà a 10 microgrammi per metro
quadro.

Gli standard di qualità dell'aria per le PM2,5 in vigore negli Stati Uniti sono di 35 microgrammi/m3 come media giornaliera e di 15 microgrammi per metro cubo come media annuale: ogni singolo giorno non si dovrebbe superare il primo valore, e la media annuale di tutte le misure giornaliere non dovrebbe essere superiore a 15 microgrammi/m3.

Quindi in base alle migliori serie storie esistenti negli USA, una riduzione delle PM2,5 di 30 microgrammi per metro quadro dovrebbe essere accompagnata da una riduzione della mortalità per tumore polmonare tra il 15 e il 30%!

Abbiamo la possibilità di farlo sapere al prof Veronesi?

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