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14 maggio 2009

2009/05/14 "Buone in pratica! La relazione di Patrizia Gentilini alla Conferenza ISDE"

Tratto da Blogolandia
Relazione tenuta alla Conferenza Programmatica ISDE Italia
3/5 aprile Salsomaggiore (Pr)

Patrizia Gentilini

“Parlare di “Buone Pratiche” mi riporta immediatamente alla mente i tempi dei “fioretti”, ovvero di quelle buone intenzioni che, in una infanzia ormai lontana, costellavano alcuni periodi specifici dell’anno: la Quaresima, l’attesa del Natale, l’avvicinarsi di qualche ricorrenza…. momenti in cui era raccomandabile e presumibilmente vantaggioso essere- o quanto meno apparire- più buoni e virtuosi.

Così ,parlare di “Buone Pratiche”, se da un lato ha il buon sapore delle cose antiche, dall’altro mi è sempre apparso qualcosa di posticcio, fatto tanto per fare, uno dei tanti fiori all’ occhiello che ogni tanto fa comodo indossare.

Questa sensazione è, a mio avviso, ancor più vera, se riferito alle Pubbliche Amministrazioni che, specie in periodo pre-elettorale, si fregiano di praticare comportamenti virtuosi per promuovere la propria immagine e guadagnarsi magari qualche merito.

Tanto per rimanere nel paragone floreale le Buone Pratiche, in questo caso, appaiono come discrete gardenie all’occhiello, ma, ancor più spesso, somigliano a ghirlande di vistosi girasoli… quasi a nascondere le toppe del vestito per fare dimenticare agli sventurati cittadini le troppe marachelle combinate. Fortunatamente però non sempre le cose stanno in questo modo e le Buone Pratiche possono anche essere non estemporanei abbellimenti di un vestito ormai irrimediabilmente fuori moda, ma i piccoli frutti di una pianta dimenticata ma che lentamente sta radicandosi.

Questa pianta che sta sempre più fortunatamente “infestando ” il nostro tempo trova le proprie radici in una visione del mondo che è antitetica a quella che fino ad ora è andata per la maggiore, ovvero la filosofia della crescita senza limiti e di un PIL senza confini.

Questa innovativa filosofia della decrescita e del BIL ( Benessere Interno Lordo), al posto del PIL (Prodotto Interno Lordo) si trova, a mio avviso, magistralmente espressa nel bellissimo discorso di Robert Kennedy del 18 marzo 1968 che di seguito riporto:

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