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25 maggio 2009

2009/05/25 "Qualità dell'aria nella Valle del Mela"

Tratto da"Il nuovo soldo .it"

Qualità dell'aria nella Valle del Mela

Poche settimane addietro l'OMS ha reso noti i dati inerenti studi epidemiologici sulla qualità dell'aria nella Valle del Mela e delle ricadute che la medesima provoca quotidianamente sulla salute dei cittadini residenti. Il comprensorio di Milazzo paragonato alle altre aree a rischio, pur non presentando ancora dati estremamente allarmanti, detiene un triste primato in alcune patologie.
Uomini: Tumori alla laringe + 200%
-malattie cerebrovascolari + 25% -
Donne: Malattie cerebrovascolari + 15%
- malattie respiratorie + 35 %
- sintomi mal definiti
+ 55%.
Gli studi hanno evidenziato pertanto in maniera inequivocabile, come nel nostro comprensorio rispetto ad altre zone non inquinate, risulta esservi un tasso di malattie respiratorie di per sé oltre la norma. Inoltre all'aumentare dell'inquinamento, le stesse aumentano in maniera esponenziale rendendo l'ambiente di per sé già saturo di inquinanti, oltremodo insalubre e quindi nocivo per la salute.
Detta insalubrità riferita ad alcuni inquinanti (polveri sottili – pm 2,5; anidride solforosa da lavorazioni industriali), risulta molto marcata in particolare in alcune zone del comprensorio, ossia Milazzo centro, Gabbia, Giammoro e Archi. All’aumentare di detti inquinanti corrisponde un aggravamento dei disturbi respiratori di natura bronchiale asmatica, come nei bambini oggetto dello studio.
Non era così complessa la lettura degli studi pubblicati, è c'è da aggiungere come i relatori con dovizia di particolari abbiano reso molto chiaro il quadro d'insieme. Sono stati altresì, molto puntuali nel dare lettura di alcune fondamentali raccomandazioni alle quali dovranno attenersi scrupolosamente sia i controllori ambientali quanto l’industria. Ovvero dotarsi di efficaci mezzi di controllo e monitoraggio i preposti alla tutela ambientale e dotarsi di migliori tecnologie disponibili (BAT) ossia ridurre in maniera significativa (almeno il 50%) gli inquinanti emessi le industrie operanti, quindi rientrando nei parametri ammessi dai regolamenti comunitari.
A supporto di quanto sopra rammentiamo come uno studio precedente fatto dall’ENEA solo pochi anni fa, ha fornito dati che dimostravano già da allora un progressivo aumento di svariate tipologie di malattie tumorali nel nostro comprensorio, dichiarato non a caso ad Alto Rischio, mentre in aree non inquinate questo trend risulta essere in calo.

Alla lettura dei risultati dello studio, erano presenti diversi personaggi politici che forse distratti da altro, hanno recepito in maniera non corretta i dati enunciati, questo pertanto li ha indotti a fornire ai media informazioni non consone alla realtà.
Abbiamo quindi ascoltato proprio da chi dovrebbe tutelare la salute dei cittadini,
che l’ambiente tutto sommato è vivibile, che l’incidenza insalubre dell’industria è di lieve entità.
La nostra Associazione da sempre ha fatto corretta informazione fornendo dati reali.

Invece da una intervista televisiva pubblica sulla rete Onda TV, la non corretta informazione ai cittadini arriva proprio dal paladino provinciale all’Ambiente.

Precisiamo subito a chiarimento, come negli anni 2005/2006 (ultimi dati ufficiali al momento in nostro possesso) l’inquinamento dell'aria da SO2 nella valle del Mela, per interi mesi consecutivi ha registrato valori di inquinamento pari circa al doppio e con punte oltre il triplo del valore limite ammesso (Valori limite 250 micr/gr per mc - si sono toccati valori di 850micr/gr per mc). Tale situazione è stata da noi denunciata a tutte le autorità competenti in materia ambientale (Provinciali, Regionali e Ministeriali), nonché all’autorità giudiziaria ed alla commissione Europea. (Il tutto correlato da abbondante documentazione comprovante).
“Solamente dalla Comunità Europea abbiamo avuto riscontri”.

Teniamo a ribadire che tali valori estremamente alti per mesi e contemporaneamente rilevati da più centraline ben distanti tra di loro, erano assolutamente reali e non potevano in alcun modo essere influenzati da nessun tir di passaggio, come invece sostenuto dal Paladino intervistato. D’altronde i dati da noi denunciati, sono stati validati dall’Ente responsabile ARPA.

Tutto questo ci porta ad una doverosa considerazione:
Chi pagherà i danni provocati alla salute dei cittadini negli ultimi decenni?

Alla luce di quanto esposto, ed appreso che il “tutore dell’Ambiente sia nel contempo il tutore dell’Industria, abbiamo ragione di non sentirci affatto tutelati in materia ambientale e chiediamo quindi con forza a chi di competenza, di intervenire affinché questa delega ambientale possa con giusta e forte motivazione, essere passata urgentemente ad altra figura istituzionale la quale dia ai cittadini le opportune garanzie.
Molte scelte industriali del momento rivestiranno un passaggio altamente decisivo per il futuro del nostro comprensorio; vedasi: Elettrodotto Terna, Centrale Snam, nuovi impianti “hmu3 o similari” alla Raffineria, richiesta di ampliamento del non meno pericoloso impianto ESI di Giammoro, nonché concessioni A.I.A. da verificare per tutte le industrie operanti nel comprensorio.

Tutto questo è al momento oggetto di negoziato e quindi di attenzione per i cittadini già subissati da impianti industriali e dall'inquinamento ambientale, già da fin troppi anni oltre ai limiti del consentito.

Chiediamo pertanto a tutti i livelli istituzionali preposti ed alla Comunità Europea, di intervenire per garantire seriamente il diritto alla vita ed alla salute della cittadinanza residente nel comprensorio del Mela.

A tutti gli amministratori locali quasi totalmente latitanti da sempre, chiediamo di scuotersi dal loro perenne torpore e di esercire il loro ruolo istituzionale a difesa dell’ambiente e della salute, ove loro stessi e le loro famiglie risiedono e vivono!

Al limite della umana sopportazione, siamo oramai pronti a dare giuste risposte nelle sedi più opportune a chi ancora una volta volesse ad arte dimostrarsi sordo, o peggio ancora volesse deriderci nel solo fingersi attento, sminuendo nei fatti le gravi problematiche ambientali del comprensorio e connubiante come da sempre invece, con il potere economico-industriale.

Giuseppe Trifirò

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