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27 maggio 2009

2009/05/28 "Acerra: l’inceneritore è nocivo. I dati dell’Arpac .Isde-su-caso-Acerra-incenerimento-pratica-dannosa


Acerra: l’inceneritore è nocivo. I dati dell’Arpac
Il Sole 24 Ore Sud ha rivelato che le emissioni dell’inceneritore di Acerra sono oltre i limiti. Le centraline attivate dall’Arpac (Agenzia regionale protezione ambientale della Campania) hanno segnalato nove giorni su sessanta lo sforamento consentito dei valori di micro particelle Pm10.

Secondo il report del 17 maggio pubblicato on line, le centraline dell’Arpac hanno segnalato, per nove giorni in due mesi lo sforamento (consentito 35 volte in un anno) dei valori di sicurezza relativi alla concentrazione nell'aria di micro particelle Pm10. Il 15 maggio l'Arpac ha registrato la presenza nell'aria di polveri inquinanti per una media giornaliera di 76,3 micron per metro cubo, ben più alta del valore consentito di 50 micron.

''Riteniamo che la concentrazione di tali sostanze sia senza dubbio eccessiva - ha detto il direttore dell'Arpac, Luciano Capobianco - Servono più controlli''.

Gli inceneritori, e in generale qualsiasi processo di combustione di combustibili solidi e liquidi, rilasciano nell'aria polveri sottili. In genere più sono alte le temperature di combustione e più aumenta la finezza delle polveri.
Queste polveri sottili sono nocive a causa delle loro piccole dimensioni e del fatto che con sé trasportano, tramite fenomeni chimico-fisici quali l'adsorbimento, materiali tossici e nocivi residui della combustione, come idrocarburi policiclici, policlorobifenili, benzene, metalli pesanti e diossine, pericolosi perché persistenti e accumulabili negli organismi viventi.
Gli inceneritori contribuiscono all'emissione antropica di polveri fini e ultrafini in aree urbane, motivo per cui tali emissioni sono sotto osservazione per valutarne l'importanza relativa rispetto alle altre fonti (naturali o antropiche), non ancora del tutto chiarita.

La legge italiana e le norme europee pongono limiti di qualità dell'aria solamente riferiti al PM10 (polveri di diametro aerodinamico inferiore 10 micrometri cioè 10000 nanometri), quantificando il limite medio massimo di tali polveri sottili nell'aria in 50 microgrammi/m³ (milionesimi di grammo per metrocubo d'aria).
I limiti relativi alle emissioni degli inceneritori (e degli altri impianti industriali) sono ancora meno accurati: non considerano per niente la finezza delle polveri, ma solo il peso totale di 10 milligrammi/m3 (millesimi di grammo al metrocubo di fumi). Ad oggi, l'unico ambito in cui i limiti di emissione sono imposti sul PM10 è quello dei veicoli (norme Euro3 ed Euro4).
I ogni caso, questi limiti, previsti dalla legge, sono stati superati dall'inceneritore di Acerra.
Su questo impianto, presentato come la panacea di tutti i “mali”causati dall’emergenza rifiuti, continuano a cadere macigni di diversa natura.
Dopo l’ultimo sequestro degli atti effettuato dalla Guardia di Finanza, le indagini in corso, le proteste dei cittadini, giustamente preoccupati per la loro salute, ai quali anche i dati dell’Arpac sembrano dare ragione, si deve aggiungere anche l'ultimatum di alcune imprese che chiedono ''i 10 milioni di euro che lo Stato ci deve”.

Le imprese minacciano che se Bertolaso non paga entro la fine del mese di maggio, lasceranno il cantiere del termovalorizzatore. Bertolaso risponde che i ritardi nei pagamenti sono da addebitare alla mancata o incompleta produzione da parte delle società dei documenti che attestino il regolare pagamento dei contributi ai lavoratori.

E mentre si continua ad assistere a rimpalli di competenze e responsabilità, le polveri sottili vagano libere e numerose nell’aria mettendo ancora più a rischio i cittadini che hanno avuto già la grande disgrazia di nascere nel territorio più inquinato d’Europa.
Vai alle caratteristiche tecniche dell'inceneritore di Acerra (emissioni incluse)
Campania, rifiuti: continua l’indagine della GdF aperta sei anni fa. Blitz ad Acerra
Tratto da "La Voce dell'emergenza"

ISDE su caso Acerra: “incenerimento pratica dannosa”

Il coordinamento Campano dell’ Associazione dei Medici per l’ Ambiente riprendendo la notizia già pubblicata delle emissioni pericolose nell’ aria di polveri inquinanti (sforamento di Pm 10 per 9 volte su 35 giorni di funzionamento dell’ inceneritore di Acerra inaugurato a fine Marzo) e della liberazione nell’ aria di alte concentrazioni medie di Monossido di Carbonio e Idrocarburi Policiclici Aromatici, sottolinea quanto sia importante il monitoraggio di tali elementi potenzialmente tossici e ancor di più di quanto l’ incenerimento dei rifiuti indifferenziati (ritenuto a torto e in maniera superficiale toccasana dello smaltimento) sia una pratica dannosa per l’ambiente e la salute dei cittadini.
La gestione industriale (profumatamente pagata con il CIP 6) deve tener conto degli effetti sulla Salute delle emissioni gassose senza sottostimarne i rischi, perché l’aria è di tutti ed è assurdo il concetto di “discarica aerea ..controllata!”

Invitando tutti ad una giusta riflessione auspichiamo che il controllo ci sia sempre e che le istituzioni competenti ci garantiscano obiettività e trasparenza.

Il Coordinamento Regionale dei
Medici per l’Ambiente-ISDE
Dr. Gaetano Rivezzi
Caserta 27/05/2009

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