
LA SCOMMESSA DI POLITICHE POSITIVE PARTENDO DA VADO
di Antonia Briuglia
Tornano, in questi giorni, sulle pagine dei nostri quotidiani locali le reiterate affermazioni dei sindacati savonesi che, uniti in un'unica e miope visione delle prospettive economiche savonesi, ribadiscono il loro appoggio a quelle che essi stessi definiscono ” le grandi opere savonesi”: la piattaforma containers e il potenziamento della centrale a carbone.
Lo tornano a fare, come se nulla fosse successo mostrando insensibilità e scarsa attenzione per un nuovo modello di politica che si sta via, via affermando. Un modello già molto lontano dagli apparati di partito e dalle segreterie, un modello che il mondo sindacale fatica a rimuovere, rimanendo ancorato a quel sistema granitico costituito da accordi tra segreterie sindacali e politiche ai quali la base non può far altro che aderire e possibilmente credere.
Torna come un’ineluttabile maledizione il ricatto occupazionale, quello che fu già alla base di tante scelte disastrose proprio nei nostri territori e nella vicina val Bormida, quello che, come per ACNA, proprio con il sostegno del Sindacato, distrusse famiglie e un intero territorio, ancora oggi difficile da bonificare.
“Tra sviluppo e decrescita noi scegliamo il primo” così termina il comunicato stampa del sindacato savonese.
Quel tipo di sviluppo, però, e la gente lo sta cominciando a capire fa parte del passato e viene contrabbandato proprio da chi, oggi per una operazione domani per un’altra, difende le personali logiche di profitto che non necessariamente portano a vantaggi duraturi per la cittadinanza.
Quello è lo sviluppo che ci ha regalato questa crisi e dal quale dobbiamo trarre insegnamento, così come si sta facendo in altre parti del mondo.
Quel tipo di sviluppo, legato a una progettualità industriale vecchia e superata, con proposte di medio e corto raggio, capace solo di sfruttare e compromettere territori, ha prodotto crisi industriali vecchie e nuove, tristemente note come Ferrania e Bombardier, solo per fare alcuni esempi.
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