COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE.

QUESTO BLOG UTILIZZA COOKIES ,ANCHE DI TERZE PARTI.SCORRENDO QUESTA PAGINA ,CLICCANDO SU UN LINK O PROSEGUENDO LA NAVIGAZIONE IN ALTRA MANIERA ,ACCONSENTI ALL'USO DEI COOKIES.SE VUOI SAPERNE DI PIU' O NEGARE IL CONSENSO A TUTTI O AD ALCUNI COOKIES LEGGI LA "COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE".

15 agosto 2009

"2009/08/15 "In estate pm10 più cattivo, aumentano bimbi allergici "


Tratto da "Adnkronos.com "

In estate pm10 più cattivo, aumentano bimbi allergici
14 agosto, ore 13:20
Ateneo Bicocca Milano, sotto la lente 15 mila ricoveri e 1,5 mln prescrizioni

Smog più cattivo sotto il sole. Analizzando l'azione delle particelle inquinanti nascoste nell'atmosfera, gli scienziati dell'università degli Studi di Milano-Bicocca hanno scoperto che un 'effetto estate' rende le polveri sottili Pm10 (le più grossolane) più aggressive durante la bella stagione.
> Risultato: "La risposta infiammatoria dell'organismo risulta esacerbata" e di pari passo "aumenta il rischio di ricoveri in ospedale legati alle malattie respiratorie", hanno spiegato gli esperti. E i più colpiti, come sempre, sono i piccoli: "Negli ultimi anni risultano aumentate le allergie respiratorie estive" nei bambini.


I primi dati dopo un anno di progetto Tosca (Tossicità del particolato atmosferico e marker molecolari di rischio) sono stati illustrati dai ricercatori del Centro Polaris (Polveri in ambiente e rischio per la salute) del Dipartimento di scienze dell'ambiente e del territorio della Bicocca, coordinati da Marina Camatini. Ed ecco le conclusioni:
"L'inquinamento da Pm10 estivo produce, sulle cellule alveolari dei polmoni, tossicità e infiammazione più rilevanti rispetto al Pm10 invernale.
Mentre il Pm2.5 (particelle più piccole) invernale ed estivo induce una risposta infiammatoria meno importante rispetto al Pm10. Più in generale, il Pm2.5 risulta meno tossico del Pm10 per le cellule".

Insomma, il particolato estivo è più dannoso e ciò accade, riassume Camatini, "perché nei mesi fra marzo e ottobre queste particelle assorbono più facilmente i batteri presenti a elevate concentrazioni nell'aria, dove restano in sospensione a causa di condizioni meteorologiche più favorevoli" (scarse precipitazioni). Il progetto Tosca, partito nel luglio scorso, è un'iniziativa alla quale collaborano i Dipartimenti di medicina clinica e prevenzione e di medicina sperimentale della Bicocca, e il Dipartimento di medicina del lavoro e dell'ambiente e dell'Istituto di tisiologia e malattie dell'appartato respiratorio dell'università Statale di Milano. La durata totale è di tre anni e il costo complessivo ammonta a 1,8 milioni di euro, per metà finanziati da Fondazione Cariplo. Dopo i primi studi di tossicità in vitro e in vivo, gli scienziati passeranno 'sotto la lente' 15 mila ricoveri e 1,5 milioni di prescrizioni di farmaci attivi su cuore e respiro, così da misurare l'impatto reale dello smog sulla salute. Le campionature di frazioni di Pm10, Pm2.5 e Pm1 sono state effettuate tra luglio e settembre 2008 e fra novembre 2008 e febbraio 2009 nel sito Torre Sarca: una ex torre idrica tra viale Sarca e via Piero e Alberto Pirelli, ai confini tra il quartiere Bicocca e il comune di Sesto San Giovanni. Una zona ad alto traffico veicolare, evidenziano gli esperti, rappresentativo dell'ambiente atmosferico urbano di Milano.

I campioni di Pm10 e Pm2.5 sono stati utilizzati per analisi sui modelli in vitro e in vivo. In sintesi, colture di cellule polmonari umane sono state esposte ai vari particolati per valutare la mortalità cellulare e le risposte infiammatorie. Inoltre, sui modelli in vivo (animali) sono stati valutati parametri biochimici e funzionali del liquido di lavaggio bronco-alveolare e del polmone, correlabili agli stessi parametri valutati dagli studi su persone esposte a identico particolato nell'area urbana milanese.

"L'obiettivo di questo progetto multidisciplinare - afferma Camatini, professore di Biologia cellulare all'ateneo Bicocca e responsabile scientifica della ricerca - è di valutare la tossicità del particolato atmosferico in ambiente urbano, avvalendosi di competenze di ricercatori con affermata esperienza in discipline chimiche, biologiche e mediche, a garanzia di un elevato livello di correlabilità dei risultati ottenibili", precisa. "Ritengo che i risultati di ricerche scientifiche di questo tipo - commenta Giuseppe Guzzetti, presidente di Fondazione Cariplo - debbano essere analizzati con grande attenzione - avverte - in quanto forniscono elementi importanti per orientare le politiche ambientali in realtà urbane altamente complesse", sottolinea.

Nessun commento: