Milazzo-Pomezia, amianto in discarica
Traffico di amianto e altri rifiuti pericolosi, carichi vietati nella discarica di Pomezia. Operazione dei carabinieri: sei arresti, 40 indagati, ai domiciliari tre funzionari della Regione Lazio
Un vasto traffico di rifiuti pericolosi, contenenti amianto e provenienti principalmente dalla fabbrica ex Nova Sace - sito nazionale sottoposto a bonifica - di Milazzo, nel Messinese, è stato stroncato dai carabinieri che hanno rinvenuto la pericolosa sostanza cancerogena nella discarica di Pomezia, a sud di Roma.
La discarica è omologata per ricevere amianto compatto, ma quello rinvenuto è pericoloso amianto in forma friabile: con un alto rischio di dispersione nell’aria e, quindi, di inquinamento che minaccerebbe la salute degli abitanti della zona. L’inchiesta, che coinvolgerebbe 40 indagati, ha portato all’esecuzione di 9 misure cautelari. Tra gli arrestati: i titolari della discarica di Pomezia e dirigenti della Commissione tecnico scientifica della Regione Lazio.
MAZZETTE PER SMALTIRE - All’alba di venerdì 7, i carabinieri del Nucleo operativo ecologico (Noe) di Roma hanno eseguito i provvedimenti emessi dal Gip presso il Tribunale di Velletri: un’ordine di custodia cautelare in carcere, 5 arresti domiciliari e 3 indagati agli obblighi di dimora nel comune di residenza. Il sistema di smaltimenti illeciti coinvolgeva produttori, intermediari e gestori di discariche speciali con un giro di mazzette. Contestati anche i reati di corruzione e concussione. Nell’operazione sarebbero coinvolti tre funzionari della Regione. (Corriere della Sera - Roma)
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