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20 settembre 2009

2009/09/20"Taranto, allarme tumori infantili/"Considerazioni sulle Politiche Energetiche Italiane"

Tratto dal "Blog del comitato per Taranto "
I bambini ammalati di Taranto aspettano ancora che si intervenga!!!
Cosa rispondono Ilva, AMIU, ENI, Cementir, Comune, Provincia, ecc... a queste tragiche valutazioni scientifiche?
In forte aumento i tumori infantili ambiente sotto accusa. Il prof. Ernesto Burgio: «L’inquinamento danneggia direttamente il Dna dei genitori»

Tratto da "La Gazzetta del Mezzogiorno"

Taranto, allarme tumori infantili
TARANTO -
“In Europa, ma ancor più in Italia c’è un incremento inatteso di tumori infantili nel primo anno di vita. In Italia si è registrato un incremento del 3% annuo. Negli adolescenti poi si registra un preoccupante incremento di tumori cerebrali. Ad inquietare anche alcuni studi epidemiologici da cui risulta un incremento delle patologie neoplastiche nel sistema nervoso centrale. E quando sono i bambini ad ammalarsi, c’è da capire che il problema è davvero grave”.
Dalla platea delle Prime Giornate joniche di Pediatria, in una realtà fortemente martoriata per i problemi ambientali, parte l’allarme dei medici pediatri sulla relazione ambiente e salute. Ad illustrare, sulla base delle ricerche e degli studi in atto, quanto i numerosi agenti inquinanti presenti nell’ambiente stiano producendo modifiche sul patrimonio genetico umano è Ernesto Burgio, medico pediatra dell’Università di Palermo, esponente dell’Isde (International Society of Doctors for Environment).
Dottor Burgio, perché sempre più tumori e sempre più serie patologie tra i bambini?
Per l’esposizione ai fattori inquinanti di padre e madre, perché dunque i gameti della madre e del padre hanno subìto un danno. Ad essere danneggiato è l’epigenoma, cioè le molecole che servono a leggere il Dna e che determinano l’assetto dei tessuti a venire. Ma i tumori sono solo un elemento sentinella. Il fenomeno è in realtà più ampio. Occorre contestualmente guardare all’incremento delle allergie, ad esempio, e comunque di tutte quelle patologie cronico-degenarative come le malattie infiammatorie, tra cui rientrano anche l’obesità e l’ateriosclerosi, che si scatenano nell’individuo per un meccanismo reattivo.
Insomma, tutte cose e rischi a cui i bambini tarantini, che vivono in un contesto fortemente inquinato, sono costantemente esposti…
Sì, ben venga la riduzione di diossina.
Il problema vero, però, non è costituito da quelli agenti inquinanti che si possono abbattere attraverso l’utilizzo di più moderne e sofisticate tecnologie, ma da quelle sostanze come arsenico, metalli pesanti, particolato fine, difficilmente monitorabili e difficili da ridurre e fermare. Anche se l’esposizione è a piccole dosi, il danno è lì nella modifica dell’epigenoma. Il rischio non è solo per il Dna, ma anche per l’assetto cromosomico.
A Seveso, la gente sana ha già maturato delle traslocazioni, cioè cambiamenti insoliti delle forme dei cromosomi.
A Taranto, come in tutte quelle realtà a grande impatto ambientale, dove esistono inceneritori o impianti che bruciano grandi inquinanti, il rischio è proporzionale agli impianti esistenti, alle tecnologie ed ai materiali utilizzati. Considerati i rischi, che oggi si continui ad utilizzare il pet-coke non trova più giustificazione. Non si dovrebbe più fare.

Sì, però, lei ha detto che anche in molti prodotti usati dai bambini, persino i biberon, ci sono sostanze cancerogene
Sì, in molti prodotti utilizzati, come i biberon ma anche le flebo, ad una certa temperatura si sprigionano molecole che interferiscono con le molecole di controllo, come gli ormoni, e condizionano lo sviluppo dei tessuti.

Ma ci sono delle misure che possono essere adottate da subito per prevenire i rischi?
Ci sarebbe da imporre delle regole, ma non quelle fasulle come ad esempio il traffico a targhe alterne. Regole serie significa vietare l’ingresso dei camion nei centri urbani, ad esempio. C’è da abbattere drasticamente la presenza e l’esposizione al benzene. Insomma, fare vera prevenzione primaria, che invece fanno in pochissimi. Fare prevenzione contro il carcinoma mammario, ad esempio, è utile, ma occorre intervenire a monte.

Cosa potete fare voi pediatri?

I pediatri hanno sicuramente un ruolo fondamentale in questa battaglia. Se affronteranno sempre più questi temi, se capiranno la necessità di fare sinergia con studiosi di altre branche della medicina, i pediatri potranno fare la differenza.

MARIA ROSARIA GIGANTE (La Gazzetta di Taranto, p.III)
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"Considerazioni sulle Politiche Energetiche Italiane"
Tratto da "semidiceviprima.ilcannocchiale.it"

IVO MENNA SULL'IMPIANTO OFF SHORE

17 settembre 2009

Premesso che bene ha fatto il ministero a dare positiva accoglienza alla realizzazione di un impianto eolico di energia pulita e rinnovabile, riprendo alcune considerazioni proposte da Quiquotidiano di giovedi 17, a proposito del parere favorevole espresso del ministero dell'Ambiente alla realizzazione un impianto eolico offshore di produzione di energia pulita di fronte alla marina di Petacciato, di una ditta privata.
La prima considerazione (concordo) è la critica ai vari governi nazionali di ogni colore politico che per anni non si sono dotati un un piano energetico nazionale, talchè il nostro paese risulta essere sempre piu dipendente dal petrolio e da un bilancio economico spostato a favore dei vari paesi produttori, con un ricatto costante.
Una dipendnza dal petrolio le cui riserve, con gli attuali indici di crescita si esauriranno nel 2070 e che acqua, terra, aria saranno sempre più inquinati.
Che i gas serra che provocano il mutamento climatico se non saranno ridotti e ricondotti a normale equilibrio naturale, con le fonti energetiche nuove, come il solare o fotovoltaico, l’eolico, le centrali idroelettriche, fonti rinnovabili e pulite in un grande piano energetico pubblico, causeranno, come sta accadendo, catastrofi naturali planetarie.

Una politica cervellotica, inadeguata, inconcludente, fatta di chiacchiere di chi continua a proporre un modello di sviluppo economico che i fatti stanno dimostrando sempre piu in declino e in crisi, con le conseguenze disastrose sull'ambiente.
Quest'ultimo appesantito da gravi forme di inquinanti che compromettono e minacciano la salute pubblica.
Ecco il risultato ottenuto da politici che hanno occupato enti locali, comuni, province, Regione. Avrebbero potuto con largo anticipo prevedere accordi, anche con imprese private e presentare, nella direzione di produzione di energie pulite e rinnovabili, progetti per dare risposte serie alla crescente domanda di energia......

Basta ricordare quando all'inizio del 2007, con grande risalto della stampa locale e nazionale , un coro unanime dei livelli istituzionali: Regione Molise, Regione Abruzzo, sindaci di Termoli, San Salvo, e Vasto, si dichiararono contrari alla ipotesi di un parco eolico in mare per la produzione di energia pulita -164 megawatt- con la unica e monotona motivazione che una tale impattante opera avrebbe dato un colpo all’economia turistica della zona. Tutti insieme appassionatamente centro destra e centro sinistra anche a Vasto si unirono in una santa alleanza per impedire la realizzazione dell'impianto eolico.

Insomma non si volle aprire ad una discussione sul cambio di politica energetica fondata sul petrolio e introdurre il tema delle fonti pulite.
Questo avrebbe comportato una decisione che avrebbe determinato un conflitto con le forti lobby del petrolio e del carbone (ENEL- ENI) e forse impedito addirittura che venisse presentato il progetto del Centro Oli nella area ortonese, con la incombente minaccia, questa sì, di compromettere le future economie legate al turismo e alle risorse naturali e paesistiche.
Attendiamo non il mea culpa di chi in questi due anni ha conservato un atteggiamento scettico sulle energie pulite e i mezzi per produrla, ma che finalmente si avvii una seria riflessione sul futuro della nostra zona e dell'intero territorio con una classe dirigente responsabile, consapevole e selezionata.

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