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22 ottobre 2009

2009/10/24 Sit-in anticarbone: aderisce anche il WWF Brindisi

Tratto da Brundisium.net
Sit-in anticarbone: aderisce anche il WWF Brindisi

Al Sit-in organizzato dai gruppi Anti Cerano e No al Carbone per lunedì 26 a palazzo Nervegna aderisce anche il WWF Brindisi.
La nostra associazione , nel ringraziare lo spirito critico con cui i due gruppi proponenti stanno scuotendo in modo diretto le coscienze della comunità, sarà presente alla manifestazione dando loro il proprio supporto per non lasciar cadere l’opportunità di dare un segnale forte in un momento cruciale quale quello della stipula delle nuove convenzioni tra le aziende energetiche e le Amministrazioni locali.
Quello che chiediamo alle Amministrazioni locali è di non perseguire fini di cassa attraverso royalty, sponsorizzazioni, spettacoli , tornei e saltimbanchi vari che hanno di concreto solo la pagliaccesca presa per i fondelli di un territorio che da tempo sta subendo azioni di pirateria ambientale come ampiamente riscontrato nelle diverse indagini e procedimenti penali che da anni ormai si avvicendano e, delle quali, sfidiamo chiunque a smentirne la criticità e drammaticità.

Punto imprescindibile e prioritario sul quale non si deve mercanteggiare è la drastica riduzione dell’ uso del carbone pari almeno al 30% come definito nel PEAR redatto dalla Regione Puglia, una movimentazione dello stesso che ne garantisca l’assoluta assenza delle dispersioni, la liberazione dei moli portuali come già concordato, una seria politica industriale di ambientalizzazione delle centrali e un reale monitoraggio ad opera dell’ARPA Puglia finanziato dalle aziende energetiche.
8.000.000 di tonnellate di carbone e 15.000.000 di tonnellate di Co2 sono un peso abnorme per il nostro territorio e qualsiasi ipotesi di “cattura” della Co2 , di cui ancora oggi non si conoscono tempi, modi e prospettive di realizzazione, non potrà che risuonare come l’ennesima beffa nei confronti della popolazione che chiede unicamente una cosa : DRASTICA RIDUZIONE DEL CARBONE.
In merito alle ipotesi di cattura della Co2, invitiamo le Amministrazioni a non cedere a tale soluzione in quanto non sono chiare e scientificamente discusse ne le prospettive d’attuazione e ne i risultati CONCRETI ottenibili.
Inoltre troviamo assurdo, secondo notizie in nostro possesso, che progetti di nuovi impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili non si stiano realizzando a causa di una rete di trasferimento ormai intasata. Qualora ciò fosse vero, vuol dire che è giunto il momento che il carbone faccia i suoi passi indietro e si consenta l’ingresso a pieno titolo in rete dell’energia da fonti rinnovabili attraverso l’implementazione della produzione che, sostanzialmente, i cittadini pagano nelle bollette attraverso la Tariffa A3 ponendo definitivamente la parola fine ai dubbi di cui sono state oggetto e discredito per anni.
Vorremmo ricordare che , oltre ai danni ambientali che il nostro territorio sta subendo con contaminazioni dei terreni agricoli, dispersioni di polveri, occupazione dei moli portuali a danno del commercio e del turismo, l’impatti che le centrali termoelettriche esistenti a Brindisi hanno su scala planetaria sono devastanti. La sola centrale di Cerano è il più grande impianto d’Europa per emissione della Co2, il gas climalterante che sta generando un cambiamento climatico epocale sul nostro pianeta causando la perdita di habitat prioritari, estremizzazioni degli eventi climatici quali alluvioni e siccità perduranti, tropicalizzazioni e scioglimento dei poli artici.
I nostri ecosistemi non sono più in grado di metabolizzare la Co2 nel ciclo naturale del carbonio e, pertanto , oggi il 45% del gas prodotto rimane nell’atmosfera accumulandosi ai quantitativi già presenti negli anni precedenti creando il famoso “effetto serra”. Le nostre Amministrazioni non possono non tenere conto di tutto ciò e le loro responsabilità, sulle opzioni che verranno concordate, saranno oggetto di un’attenta valutazione dell’intera comunità. E non solo locale.


COMUNICATO STAMPA WWF BRINDISI

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