Tratto da Greenreport
[ 28 dicembre 2009 ]
E intanto nelle miniere cinesi di carbone altre decine di nuove vittime...
GROSSETO. Il 2009 si chiude con l'ennesimo incidente avvenuto in due miniere cinesi con il pesante bilancio di 17 morti e ancora un numero non ben precisato di dispersi. Lo denuncia il sito di peacereporter che ricorda come le miniere cinesi si confermano le più pericolose del mondo.
Il primo incidente, che è costato la vita a dodici minatori, è avvenuto domenica sera nella miniera di Donggou nella città di Jiexiu una delle tante nella provincia dello Shanxi che è il principale centro produttore di carbone di tutta la Cina.
L'esplosione all'interno della miniera di carbone si sarebbe verificata - secondo fonti ufficiali - perché i minatori avrebbero violato le norme di sicurezza, demolendo una parete che dà accesso a un settore in disuso del pozzo, dove il gas si era accumulato. Per questo le autorità cinesi hanno fermato cinque responsabili della miniera.
L'altro incidente è avvenuto questa mattina, sempre in seguito a un'esplosione, all'interno di una miniera nella provincia meridionale dello Yunnan, dove sono morti altri cinque minatori e altri sei risultano, al momento, dispersi.
Secondo le stime ufficiali, solo lo scorso anno sono stati 3200 i morti per incidenti nelle miniere di carbone; una stima-che secondo le organizzazioni non governative- è però sottostimata per effetto della sottovalutazione del fenomeno da parte delle istituzioni e del governo di Pechino. Nella sola regione dello Shanxi, popolata da quattro milioni di persone, sono state aperte in una decina di anni quasi 2600 miniere di varie dimensioni e di vario livello di legalità. Ogni anno da questa regione vengono estratte 650 milioni di tonnellate di carbone, due terzi del fabbisogno nazionale; ma le stime dicono che nelle colline vi sarebbero almeno 260 miliardi di tonnellate di carbone.
Attorno alle miniere sono sorte imprese e attività di ogni tipo che ingurgitano 50 milioni di carbone l'anno e hanno trasformato una provincia un tempo agricola in una delle peggiori periferie industriali dove l'aria come l'acqua risultano irrimediabilmente inquinate.
Linfen è l'emblema di questo degrado ambientale, e come raccontava un recente reportage pubblicato su Repubblica, i tre milioni di persone che vi vivono (si fa per dire) risultano contaminati, dalle sostanze tossiche che si ritrovano disperse nell'aria e nell'acqua. Due bambini su tre soffrono di malattie respiratorie e il tasso di neonati malformati e di cancro ai polmoni è il più alto del pianeta. E chi non muore avvelenato, vittima di incidenti nelle miniere o di altri disastri ambientali: in 49 disastri, a Linfen, hanno la persa la vita 470 persone negli ultimi tre anni.
Solo poco più di un mese fa il governatore dello Shanxi ha annunciato che entro fine anno le società minerarie della regione saranno ridotte da 2.200 a 100 e le miniere da 2.600 a 1000: ma intanto oggi si continua a morire.
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Tratto da NOALCARBONE BRINDISI
26 dicembre 2009
foto e video BRINDISI SOTTO ASSEDIO
Energia elettrica dal carbone: tre volte problematica I fornitori svizzeri di energia intendono partecipare a centrali a carbone estere. Questo intento è problematico per tre motivi: le centrali a carbone sono dannose per il clima, le partecipazioni sono rischiose dal punto di vista economicoed esistono alternative più idonee sul piano ecologico ed economico. Le centrali a carbone sono dannose per clima, uomo e natura |
- Una centrale a carbon fossile di grandi dimensioni costa almeno cinque miliardi di franchi. Occorrono diversi anni, addirittura decenni, prima di ammortizzare la centrale e, nel migliore dei casi, di arrivare ad un guadagno.
- Negli ultimi anni i prezzi del carbone sono incrementati di 2,5 volte e continuano ad aumentare. A lungo termine le centrali a carbone non sono competitive rispetto alle energie rinnovabili come vento e sole, che non producono alcun costo per il combustibile.
- La Commissione UE prevede che, a partire dal 2013, tutti i produttori di energia dovranno acquistare sul mercato i diritti di emissione per le proprie emissioni di CO2. In base agli attuali prezzi per il CO2, nell'UE questo graverebbe sul bilancio per 300 milioni di franchi all'anno per ogni centrale.
Le alternative esistono Vi sono numerose opportunità di investimento più idonee sul piano ecologico ed economico rispetto alle partecipazioni a centrali a carbone, in Svizzera e all'estero. In Svizzera è particolarmente indicato investire nell'efficienza energetica, ovvero in apparecchi ed impianti che consumano meno e rendono superflue le nuove centrali a carbone e relative partecipazioni. Il potenziale per la riduzione del consumo è enorme e l'energia risparmiata è la più conveniente ed ecologica. Le aziende elettriche potrebbero fornire il loro contributo promuovendo la sostituzione dei riscaldamenti elettrici e fornendo supporto ai propri clienti nell'utilizzo efficace dell'energia elettrica. Anche il potenziale per le nuove energie rinnovabili come energia solare, geotermia, energia dal legno o eolica, in Svizzera è poco sfruttato. Le prospettive energetiche della Confederazione indicano che in Svizzera è possibile costruire ancora moltissimi impianti per la produzione di energia rinnovabile, un'opportunità sensata anche sul piano economico in combinazione con un'attiva politica di efficienza energetica (vedi Szenario IV E). Anche all'estero le energie rinnovabili offrono interessanti opportunità di investimento. L'azienda elettrica della città di Zurigo mostra come fare: ha acquistato un parco eolico nel nord della Germania. Sono ancora numerosi gli impianti per la produzione sostenibile di energia elettrica che attendono investitori. |
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