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02 gennaio 2010

2010/01/02 Il Papa: la tutela dell’ambiente dipende dalle scelte dei singoli/Il presidente della Repubblica,condivide il richiamo del Papa



Copenaghen ma non solo. Il Papa torna sul tema ecologico all’Angelus di Capodanno e sottolinea che, oltre alle decisioni dei ‘grandi’, sono gli stili di vita e le scelte di tutti a determinare lo stato di salute dell’ambiente. Una riflessione che porta Benedetto XVI – che ha dedicato alla tutela del creato il messaggio per la Giornata mondiale della pace che la Chiesa cattolica celebra oggi – a caldeggiare una “educazione” al rispetto della natura. “Un obiettivo condivisibile da tutti, condizione indispensabile per la pace, è quello di amministrare con giustizia e saggezza le risorse naturali della Terra”, ha sottolineato Ratzinger, che al tema dell’ecologia ha già dedicato un passaggio dell’omelia della messa celebrata stamane a San Pietro.
Il Papa, in particolare, ha ricordato che mentre la Santa Sede pubblicava il suo messaggio per la Giornata della pace, intitolato
‘Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato’, “i Capi di Stato e di Governo erano riuniti a Copenaghen per il vertice sul clima, dove è emersa – ha rilevato – ancora una volta l`urgenza di orientamenti concertati sul piano globale. Tuttavia – ha però aggiunto Benedetto XVI – in questo momento, vorrei sottolineare l`importanza che, nella tutela dell`ambiente, hanno anche le scelte dei singoli, delle famiglie e delle amministrazioni locali“. Per il Papa “tutti siamo responsabili della protezione e della cura del creato. Perciò, anche in questo campo, è fondamentale l`educazione: per imparare a rispettare la natura, orientarsi sempre più ‘a costruire la pace a partire dalle scelte di ampio raggio a livello personale, familiare, comunitario e politico’”.
“Se l’uomo si degrada, si degrada l’ ambiente in cui vive”: ha detto il Papa nell’omelia della messa celebrata a San Pietro...... Benedetto XVI rilancia, in questo inizio 2010, il concetto di ”ecologia umana”, usato per la prima volta da Giovanni Paolo II, ma al quale papa Ratzinger ha dato un impulso decisivo nella sua enciclica ‘Caritas in veritate’, ripreso anche nel messaggio per la Giornata della pace di quest’ anno.
”I doveri verso l’ambiente – vi si afferma – derivano da quelli verso la persona considerata in se stessa e in relazione agli altri”, un legame che, secondo il pontefice, si realizza pienamente solo nella fede in Dio.

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, condivide il richiamo che il Papa fa «agli obbiettivi della pace, dello sviluppo sociale, della solidarietà» nel suo messaggio per la Giornata Mondiale della Pace, che «offre una straordinaria testimonianza dei valori universali ai quali ispirarsi». «Il suo costante appello alla dimensione etica delle decisioni umane, già posto con forza nell’Enciclica ‘Caritas in Veritatè – scrive il Capo dello Stato in un messaggio indirizzato a Benedetto XVI – ci esorta ad un approccio morale, che non posso che condividere, verso le questioni che riguardano l’ambiente e lo sviluppo, affinchè prevalgano atteggiamenti lungimiranti, ma soprattutto responsabili, nell’interesse delle generazioni future. Fondamento di una società giusta – aggiunge Napolitano – è, difatti, il rispetto per il prossimo e per ciò che ci circonda. Esso trae origine da ‘quell’Amore che move il sole e l’altre stellè che Vostra Santità, citando con mio personale orgoglio di italiano il sommo Poeta Dante Alighieri, ha richiamato nel Suo messaggio». «Il legame che Vostra Santità ha voluto fortemente evidenziare fra il rispetto dell’Ecosistema e la pace – prosegue il Presidente della Repubblica nel messaggio al Papa – è di allarmante attualità. Lo sfruttamento sconsiderato delle risorse del nostro Pianeta, spesso a favore dell’arricchimento di una minoranza, è fonte di perenni conflitti; così come sono causa di instabilità le migrazioni forzate di intere popolazioni, costrette a lasciare le proprie terre a causa di un degrado troppo spesso attribuibile all’atteggiamento irresponsabile dell’uomo». «Come non condividere – si domanda il Capo dello Stato – il grande realismo con il quale il Pontefice ci invita a cogliere la paradossale opportunità che ci offre la crisi ecologica – scrive ancora Napolitano – per operare un’autentica svolta nelle politiche globali di sviluppo, nonchè di quelle volte alla tutela delle risorse della Terra, da Lei giustamente definita nostra ‘Casa comunè». Napolitano sottolinea infine che «in un momento in cui appaiono tuttora persistenti le difficoltà all’accettazione di obbiettivi ritenuti minimi per la salvaguardia del nostro Pianeta, nonostante lo sforzo negoziale della Conferenza di Copenaghen che ha prodotto risultati inferiori alle attese», il Papa «ci invita nuovamente a riflettere sulla comune responsabilità nei confronti del degrado ambientale, richiamando quel principio di ’solidarietà globalè, che dovrebbe sempre orientare l’atteggiamento di coloro che detengono responsabilità di Stato e di Governo».....

Tratto da La Nazione
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Messaggio del Presidente Napolitano a Sua Santità Benedetto XVI in occasione della Giornata Mondiale della Pace
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ha inviato, in occasione della Giornata Mondiale della Pace, a Sua Santità Benedetto XVI il seguente messaggio:
"Santità, il suo richiamo agli obbiettivi della pace, dello sviluppo sociale, della solidarietà offre una straordinaria testimonianza dei valori universali ai quali ispirarsi e esorta a non smarrire la percezione dei problemi che coinvolgono l'umanità intera.A questo riguardo, Ella, in occasione dell'annuale celebrazione della Giornata Mondiale della Pace, ha voluto soffermarsi su un argomento, quello dell'emergenza ambientale, che per importanza ed attualità tocca da vicino la sensibilità di noi tutti. In un momento in cui appaiono tuttora persistenti le difficoltà all'accettazione di obbiettivi ritenuti minimi per la salvaguardia del nostro Pianeta, nonostante lo sforzo negoziale della Conferenza di Copenaghen che ha prodotto risultati inferiori alle attese, Ella ci invita nuovamente a riflettere sulla comune responsabilità nei confronti del degrado ambientale, richiamando quel principio di "solidarietà globale", che dovrebbe sempre orientare l'atteggiamento di coloro che detengono responsabilità di Stato e di Governo.Il suo costante appello alla dimensione etica delle decisioni umane, già posto con forza nell'Enciclica "Caritas in Veritate", ci esorta ad un approccio morale, che non posso che condividere, verso le questioni che riguardano l'ambiente e lo sviluppo, affinché prevalgano atteggiamenti lungimiranti, ma soprattutto responsabili, nell'interesse delle generazioni future. Fondamento di una società giusta è, difatti, il rispetto per il prossimo e per ciò che ci circonda. Esso trae origine da "quell'Amore che move il sole e l'altre stelle" che Vostra Santità, citando con mio personale orgoglio di italiano il sommo Poeta Dante Alighieri, ha richiamato nel Suo messaggio. E' pertanto prendendo spunto dall'accorato appello che Ella ha voluto rivolgere alle donne ed agli uomini di tutto il mondo, che io stesso desidero esprimere il mio sentimento di speranza e di fiducia nelle nuove generazioni, chiamate a costruire il futuro del nostro Paese, in nome del rispetto del prossimo e del comune patrimonio naturale che abbiamo il privilegio di condividere.Il legame che Vostra Santità ha voluto fortemente evidenziare fra il rispetto dell'Ecosistema e la pace è di allarmante attualità. Lo sfruttamento sconsiderato delle risorse del nostro Pianeta, spesso a favore dell'arricchimento di una minoranza, è fonte di perenni conflitti; così come sono causa di instabilità le migrazioni forzate di intere popolazioni, costrette a lasciare le proprie terre a causa di un degrado troppo spesso attribuibile all'atteggiamento irresponsabile dell'uomo.Come non condividere, infine, il grande realismo con il quale Ella ci invita a cogliere la paradossale opportunità che ci offre la crisi ecologica per operare un'autentica svolta nelle politiche globali di sviluppo, nonché di quelle volte alla tutela delle risorse della Terra, da Lei giustamente definita nostra "Casa comune". L'autorevolezza del Suo appello non può che indurci ad una profonda riflessione su un tema che riguarda il destino di noi tutti.Con queste parole di comune impegno e nella certezza di rappresentare i più profondi sentimenti del popolo italiano Le rivolgo, Santità, un fervido e sincero augurio per la prosecuzione della Sua alta missione apostolica".

Roma, 1 gennaio 2010 fonte Presidenza della Repubblica

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