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I Verdi finalesi ribadiscono il loro “no” all’ampliamento di Tirreno Power
Finale L. “I Verdi Finalesi rispondono positivamente all’appello del Comitato Noli-Spotorno per un’azione comune contro l’ampliamento della centrale a carbone di Vado Ligure”. A comunicarlo è il portavoce finalese del partito, Gabriello Castellazzi, che ricorda:
“Già l’intero Consiglio Comunale di Finale Ligure si era espresso contro tale impianto, mettendo in evidenza come l’inquinamento renda precaria la salute anche degli abitanti del Finalese”.
“Se malauguratamente si dovessero diffondere notizie di allarme per inquinamento dell’aria in una città che punta tutto sulla bellezza dell’ambiente e la qualità della vita, sarebbe una catastrofe non solo per l’economia turistica ma per tutti i Finalesi.
Rivolgiamo quindi un appello affinchè si esprima nuovamente con forza la volontà delle componenti politiche, di destra e di sinistra, che approvarono la prima delibera contro la centrale.
Non può essere accettato questo prolungato silenzio dopo le ultime prese di posizione a favore del nefasto progetto”conclude Castellazzi.
.....All’, ex candidato Sindaco del Pd Giuliano ricordiamo che le sue posizioni sulla centrale a carbone appaiono del tutto superate dalla moderna normativa Ue e addirittura retrograde ed in contrasto con quanto richiesto ufficialmente al Ministero dell’Ambiente dagli ex Sidaci di Vado Giacobbe e di Quiliano Isetta. del suo stesso partito alla fine del loro mandato elettorale.
I Comuni di Vado e Quiliano infatti avevano inviato al Ministero dell'Ambiente in data 9 Marzo 2009 un documento in cui si chiedeva la chiusura degli obsoleti gruppi 3 e 4 a carbone (...VEDI ). Si legge tra l'altro:
OGGETTO : Procedimento per l'Autorizzazione integrata Ambientale relativa alla centrale termoelettrica Tirreno Power sita nei comuni di Vado Ligure e Quiliano. Prescrizioni ai sensi dei commi 10 e 11 dell'articolo 5 del Decreto legislativo 59/05.
- "..I gruppi 3 e 4, infatti, pur avendo subito una ristrutturazione con interventi di ambientalizzazione a seguito del Decreto MICA del 23 giugno 1993, risalgono agli anni 60 del secolo scorso ed hanno un rendimento molto basso, presumibilmente non superiore al 36%…"
- " …non appare affatto coerente prospettare la possibilità tecnica di realizzare un impianto di rendimento elettrico superiore, mantenendo al contempo due gruppi, il 3 e il 4, con una resa bassissima."
- "…Mancano quindi i presupposti per il rilascio dell’Autorizazione Integrata Ambientale, per quanto riguarda gli esistenti gruppi 3 e 4…"
- "....Nel ribadire quindi l’opposizione di queste Ammnistrazioni al rilascio di una autorizzazione per i nuovi impianti, si chiede che quella relativa all’esistente sia subordinata alla cessazione della attività dei gruppi 3 e 4…."
....ma purtroppo nulla si è ottenuto ed attualmente i gruppi 3 e 4 a carbone continuano a funzionare in presunta violazione della direttiva 96/61/CE e del D.Lgs. 59/05 con la silente complicità degli stessi Enti locali.
I GRUPPI 3 E 4 QUINDI NON SONO RISTRUTTURABILI CON LE NUOVE TECNOLOGIE PER CUI PER RISPETTARE LE ATTUALI NORMATIVE SI IMPORREBBE DA SUBITO LA CHIUSURA DEI VECCHI GRUPPI A CARBONE ALTAMENTE INQUINANTI PER LASCIARE COSI’ I GRUPPI A TURBOGAS ESISTENTI CHE GIA’ DA SOLI CON 760 MW PRODUCONO 2.700 GWh/anno IN ECCEDENZA RISPETTO AI 1.450 GWh/anno CONSUMATI IN PROVINCIA DI SAVONA (dati TERNA nazionali).(Depotenziamento e metanizzazione della centrale VOTATA da Comuni ed Enti locali) in un contesto ambientale del Savonese e della Val Bormida in cui i limiti di Legge per le polveri sottili cancerogene e cardiotossiche Pm10 sono stati negli anni recenti superati e in cui i costi esterni dell'inquinamento prodotto dalla centrale supererebbero i 100 milioni di euro/anno (...VEDI)
IL DEPOTENZIAMENTO DELLA CENTRALE, ESCLUDENDO IL CARBONE, e lasciando gli attuali gruppi a gas metano EVITEREBBE ANCHE LA POSSIBILITA’ INACCETTABILE DI BRUCIARE IL RIFIUTO CDR IN CENTRALE ( permessa a pag 170 del Piano Rifiuti approvato da Provincia e Regione), POSSIBILE TECNICAMENTE SOLO SUI GRUPPI A CARBONE, CHE AGGIUNGEREBBE AI FUMI DEL CARBONE PERICOLOSE DIOSSINE E METALLI PESANTI .
Non sarà anche per questo motivo che non si vogliono chiudere i gruppi a carbone che, bruciando CDR (40.000-60.000 tonnellate /anno) da prodursi nella discarica di Bossarino, permetterebbero di chiudere pericolosamente il ciclo dei rifiuti come progettato nel Piano Rifiuti della Provincia di Savona 2007 attualmente in vigore (...VEDI)?
Savona, 3 Agosto 2010
Dr. Virginio Fadda (biologo) Dr. Agostino Torcello (medico pneumologo) MODA Savona
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