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28 agosto 2010

1)ENERGIA: USA, PER IL CARBONE FORSE MISURE ANTI-INQUINAMENTO2)Dopo l’esposto, due ipotesi di reato e dodici indagati 2)L’Enel non vuole azioni legali

Tratto da Agi News On


ENERGIA: USA, PER IL CARBONE FORSE MISURE ANTI-INQUINAMENTO

New York - L'Epa potrebbe approvare nuove misure anti-inquinamento contro le polveri dal carbone. L'Agenzia Usa per la protezione dell'ambiente avviera' la prossima settimana una fitta serie di audizioni, alla fine delle quali
potrebbe decidere la qualifica di "residui nocivi" per le polveri sottili sprigionate dal carbone utilizzato nella produzione di energia elettrica.
Gli operatori del comparto si oppongono, favorevoli gli ambientalisti.
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Sempre per la serie "Carbone Pulito" basta guardare i volti dei soccorritori e la lunga serie di vittime che continua a mietere

Tratto da Ansa.it

Georgia: esplosione in miniera, 3 morti

Fuga metano forse dovuta a mancate precauzioni


(ANSA)- MOSCA, 28 AGO - L'esplosione di un pozzo nella miniera di carbone di Tkibuli, in Georgia, ha provocato la morte di 3 operai e 7 feriti. Lo dice l'Interfax. Lo scoppio e' avvenuto ieri sera quando nella miniera lavoravano 11 operai. Secondo le prime indagini la fuga di metano potrebbe essere stata causata da mancate precauzioni. Nel marzo scorso nella stessa miniera erano morti quattro minatori.
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Tratto da "Senza colonne"

Dopo l’esposto, due ipotesi di reato e dodici indagati


BRINDISIDue ipotesi di reato dopo l’esposto presentato dagli agricoltori dell’area di Cerano lo scorso anno e dodici indagati: il getto pericoloso di cose (le polveri di carbone) e il danneggiamento (delle coltivazioni e più in generale delle piante). Sotto inchiesta ci sono tutti i dirigenti della società elettrica, tra attuali ed ex: Lorenzo Laricchia, 56 anni, di Bari, responsabile del nastro trasportatore del carbone; Sandro Fontecedro, 65 anni, ex dirigente responsabile di Enel Produzione; Giuseppe Varallo, 48 anni, residente a Brindisi, responsabile del nastro trasportatore; Vittorio Vagliasindi, 54 anni, nato a Catania, dirigente Enel di stanza a Roma; Diego Baio, 51 anni, residente a Galatina, responsabile dell’ufficio Ambiente e sicurezza di Cerano; Antonino Caprarotta ex amministratore delegato di “Enel Produzione”; Calogero Sanfilippo, Luciano Pistillo e Antonino Ascione, tutti e tre ex responsabili dell’unità Business di Brindisi-Cerano, e l’ex capo centrale di Cerano, Vincenzo Putignano.
Indagati anche finiti i brindisini Luca Screti, 40 anni, residente a San Pietro Vernotico, titolare della ditta “Nubile”, e Aldo Cannone, 59 anni, residente nel capoluogo, titolare dell’omonima ditta.
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Tratto da "Senza Colonne"

L’Enel non vuole azioni legali


BRINDISI – Nero su bianco la “condizione” chiesta dall’Enel Produzione per dare il via alla messa in sicurezza e alla bonifica dell’area di Cerano: la società ha chiesto al Comune non solo di rinunciare al processo “Coke”, nato dall’inchiesta sul carbonile scoperto, ritirando la richiesta di risarcimento danni con una provvisionale di cinque milioni di euro, ma di abbandonare qualsiasi azione – presente e futura - legata al funzionamento della centrale, comprese quelle sul piano della giustizia amministrativa.
L’adesione al programma delle bonifiche delineato nei giorni scorsi dal Ministero dell’Ambiente si configura in maniera differente sino ad assumere la natura di un “sì condizionato” al comportamento che l’Amministrazione terrà sul piano legale e che ha già avuto il primo riscontro con la decisione della Giunta di uscire dal processo in cui l’Enel è stata citata come responsabile civile in ragione dei danni per “getto pericoloso di cose”, ipotesi di reato che la Procura ha sostenuto arrivando a chiedere il sequestro del carbonile il 4 marzo 2005 sino a ottenere il rinvio a giudizio di 55 persone. Dai dirigenti della società a quelli di Edipower, la società proprietaria della centrale di brindisi Nord che si appoggiava al carbonile di Cerano, senza tralasciare i “padroncini”.

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