Tratto da ilpaesenuovo.it
Chi Muore non Lavora!
Lecce.L’appello al presidente Gabellone: dica NO al CDR!
Vi sono ‘No’ che aiutano a crescere la nostra civiltà, uno è quello contro la combustione dei rifiuti!
(Il Forum Ambiente e Salute del Salento) - La conferenza stampa di ieri con cui i vertici dello stabilimento Colacem hanno tentato di convincere l'opinione pubblica salentina della opportunità di bruciare nel loro impianto rifiuti, la cui combustione è di scientificamente comprovata alta pericolosità, ha finalmente rotto quel velo che per anni ha impedito a noi tutti di prendere atto del gravissimo impatto sull'ambiente e sulla salute attribuibile all'attività cementiera di Colacem, che ormai da anni inquina e devasta il sud Salento
In un quadro clinico che vede un allarmante aumento di malattie tumorali e alle vie respiratorie tra le popolazioni ...ubicate nell'interland dello stabilimento, le dichiarazioni rese ieri in conferenza stampa, dagli stessi vertici aziendali di Colacem, hanno permesso per la prima volta di evidenziare pubblicamente la pericolosa attività che in tale impianto si svolge e che concorre pesantemente allo spiacevole stato dell’ambiente nel cuore del basso Salento.
L'impellenza aziendale, volta ad ottenere le autorizzazioni dagli enti pubblici preposti per bruciare CDR ( Combustibile Derivato da Rifiuti ), per interessi puramente economici e non assolutamente tecnici, e per emettere altri fumi in atmosfera, ha cancellato anni di politiche mistificatorie attraverso campagne d'opinione e costosi piani pubblicitari con cui l'azienda aveva accuratamente mascherato, (con azioni che potremmo definire complessivamente di “eco-lifting”), i suoi pesanti impatti sul territorio.
Oggi nella piena certezza del mondo tecnico-scientifico medico e politico della elevatissima nocività dei fumi e delle ceneri derivati dalla combustione del CDR, Colacem ha avuto il coraggio, la spudoratezza di affermare: “bruciando CDR nei nostri impianti potremmo ridurre l'impatto connesso agli inquinanti emessi dai nostri stabilimenti”, una dichiarazione che ha fatto cadere le braccia a tutti i salentini! Un arrampicarsi sugli specchi patetico e offensivo dell’intelligenza di ogni salentino; una dimostrazioni del livello di arroganza e del livello di bugia e di mistificazione cui si può giungere al fine di inseguire profitti d’impresa, calpestando gli interessi prioritari dei territori e i diritti dell’uomo; ma anche, aspetto non di secondaria rilevanza, una dichiarazione che confessa e conferma quanto grave sia stata e sia l'attività quotidianamente svolta in quella mega struttura industriale, già rientrante, in qualità di cementificio, nella categoria di industria insalubre di categoria a/1, stessa categoria nella quale rientrano gli inceneritori di rifiuti (e le centrali a carbone....)!
Il Forum Ambiente e Salute, affermando la necessità di tutelare il diritto al lavoro, come anche il diritto alla salute degli operai e allo stesso modo dei cittadini che vivono nel Salento, ............chiede al mondo politico pugliese e nazionale un impegno, più che mai necessario e doveroso, affinché l’Italia da Repubblica fondata sul lavoro, possa finalmente divenire una “Repubblica fondata sulla VITA!”.
Una riflessione profonda, condensata in questa richiesta, che è giunta a maturazione in noi di fronte al disarmante cartellone esposto da una donna, disperata dalle tantissime sofferenze provocate dagli inquinamenti ambientali, (a cui sono sottoposti da anni tutti i cittadini salentini con conseguenze durissime), durante il recente consiglio comunale di Galatina, in cui si dibatteva, giorni fa (14 sett), sulle assurde richieste di Colacem in merito alla possibilità di bruciare anche CDR; un cartellone sul quale era scritto, con comprensibile rabbia,
“ CHI MUORE NON LAVORA!”.
Pertanto crediamo sia ormai superfluo ribadire la richiesta alla Provincia di Lecce e al suo presidente e al contempo assessore all’ambiente Antonio Gabellone, di non concedere alcuna autorizzazione all'azienda per l'uso del CDR, indipendentemente dalla sua provenienza,e alla luce anche dell’immoralità sottesa al malsano principio che prevede la combustione dei rifiuti, i cui materiali, invece, potrebbero e dovrebbero essere virtuosamente ed ecosostenibilmente riciclati. .......
Il Salento ha il vitale bisogno che si dica finalmente ‘No’ a questo stato di cose, a questo vile “modus operandi”! Sono questi i ‘No’ fondamentali che aiutano il nostro territorio a crescere davvero, e che gli enti preposti e democraticamente eletti dalla gente non devono avere il timore di pronunciare!
Sono i ‘No’ che la gente per bene del Salento grida a squarciagola, come un grido d’aiuto disperato, che noi tutti, stessi cittadini, politici ed amministratori, abbiamo il dovere umano civile e morale di ascoltare!.......
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