Tirreno Power, il Pd di Vado-Quiliano prende le distanze da Di Tullio
Vado Ligure/Quiliano
. “La posizione dei Circoli di Quiliano e Vado Ligure rimane sempre la stessa ed è quella espressa nei mesi scorsi e contenuta nei rispettivi programmi elettorali: il Partito Democratico non ha cambiato idea. Siamo fermamente contrari al progetto di ampliamento della centrale attraverso la realizzazione di un nuovo gruppo a carbone in quanto lo consideriamo insostenibile sotto il profilo ambientale. Riteniamo invece che il punto sia la ristrutturazione e la riqualificazione dei due gruppi esistenti, ormai obsoleti e tuttora non a norma, allo scopo di ridurre sensibilmente le emissioni inquinanti”: ecco le parole degliesponenti del Pd di Quiliano e Vado Ligure che chiariscono ancora una volta la loro posizione neio confronti del progetto dell’ampliamento della Tirreno Power.
“Dunque – si legge in una nota del partito di centrosinistra – non condividiamo per nulla la sortita del Segretario Provinciale che riteniamo irrispettosa della autonomia dei circoli e delle amministrazioni. Riteniamo che quando si parla a nome del Partito Democratico Provinciale si debbano condividere le posizioni e le proposte nelle sedi proprie del partito coinvolgendo tutti i soggetti che ne hanno titolo.
Vogliamo inoltre che venga finalmente realizzata la copertura del parco a carbone e che i controlli ambientali siano gestiti interamente da soggetti pubblici.
Riteniamo infine assolutamente impercorribile l’idea di bruciare i rifiuti in centrale”.
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Tratto da Savona News
Vado: centrale Tirreno Power, l'intervento del segretario del Prc Marco Ravera
"Due nuovi gruppi a carbone. Un ampliamento che vincolerà la nostra provincia al combustibile fossile", dice Ravera
La proposta avanzata dal Partito Democratico relativa alla realizzazione, per la centrale di Vado Ligure e Quiliano, di due nuovi gruppi a carbone da 460 megawatt in sostituzione dei gruppi esistenti, pur contenendo aspetti che andranno valutati con attenzione, mostra da subito due elementi per così dire contraditori.Il primo è evidente. Si tratta, con tutte le migliorie del caso, di un si al potenziamento della centrale. Certo non nelle forme volute da Tirreno Power, ma sempre di ampliamento si tratta (cosa ovvia anche perché l'azienda immagino non sarebbe disposta a ricostruire il tutto senza guardagnarci in termini di potenza).
Il secondo è se vogliamo ancora più insidioso in quanto tale proposta andrebbe a legare per altri 50 (e forse più) anni la nostra provincia al carbone.
Un aspetto in controdentenza rispetto alle politiche energetiche attuate dalla stragrande maggioranza dei paesi europei e non solo.
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