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26 ottobre 2010

1)Elezioni tra i Navajos: due candidati che credono in sole e vento:ADDIO AL CARBONE! 2)Usa. Da Washington via libera a centrale solare in California

Riceviamo e pubblichiamo dal
COMITATO AMBIENTE SALUTE VALBORMIDA (CASV)
ENTI LOCALI: NIENTE CENTRALI

Il Comitato Ambiente Salute Valbormida, relativamente alla vicenda dei lavoratori Ferrania che è stata discussa lunedì 25 ottobre 2010 a Cairo Montenotte, nel Consiglio Comunale aperto a tutti i Comuni della Valbormida, ha predisposto il seguente documento per affermare che:

a) La problematica legata alla conservazione di un posto i lavoro per i 225 dipendenti Ferrania recentemente messi in mobilità è una questione centrale,non solo per i lavoratori e le loro famiglie, ma per tutta la comunità valbormidese.

b) La vicenda deve essere affrontata e risolta unendo gli sforzi di tutti:lavoratori, cittadini, istituzioni locali, regionali e statali; la soluzione del problema può essere trovata solamente assicurando a tutti i lavoratori un posto di lavoro a tempo indeterminato nel variegato tessuto economico della Valle Bormida e dei territori limitrofi.

c) Rinnovare la cassa integrazione ad oltranza non è una soluzione, oltre ad essere poco gratificante e dignitoso per i lavoratori che ne sono beneficiari,rappresenta solamente un potente strumento per la Proprietà Ferrania che, con l’assenso dei vertici di CGIL, CISL e UIL, vuole tenere in ostaggio un’ intera Comunità, al fine di far approvare piani industriali ad alto impatto ambientale od accaparrarsi contributi economici e finanziamenti regionali e statali.

d) Ieri la centrale a carbone oggi la centrale a biomassa da 10 MWe: questi sono i progetti che a tutti i costi si vogliono realizzare sul sito Ferrania, pur conoscendo l’elevato prezzo che dovrà pagare la Comunità Valbormidese in termini di salute, aumento della mortalità e peggioramento della qualità della vita. Progetti ad alto impatto ambientale che in nessun modo si possono barattare con i posti di lavoro, in quanto il nostro territorio presenta già, allo stato attuale, condizioni ambientali e sanitarie critiche, testimoniate dall’elevato numero di decessi e malattie collegate all’inquinamento atmosferico

e) Centrali a biomasse ed a carbone porteranno solamente benefici economici per i loro promotori, mentre comprometteranno le attività di chi oggi, con grande sforzo e fatica, sta cercando di rilanciare la Vallebormida mediante progetti nel settore turistico, ricettivo e nelle produzioni agro alimentari tipiche. La presenza, inoltre, di industrie ad alto impatto ambientale, esclude la possibilità di insediamento di realtà produttive incompatibili con un territorio compromesso, nella sostanza e nell’immagine, da un inquinamento diffuso.

f) Un lavoro per i dipendenti Ferrania e progetti di sviluppo a basso impatto ambientale, sono questi i due obiettivi che devono essere al centro dell’azione politica ed amministrativa di tutti i soggetti che hanno a cuore il futuro della Vallebormida e dei suoi abitanti.

Cairo Montenotte, 25 Ottobre 2010

Avv. Maria Sofia Sterzi
(Portavoce Comitato Ambiente Salute Valbormida)
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Tratto da Il tempo.it

Sostenibilita

Usa: si elegge anche presidente Navajo, la sfida è l'energia rinnovabile

Washington, 26 ott. - (Adnkronos) - I Navajos vogliono rinunciare al carbone e convertirsi alle energie rinnovabili, l'ecoturismo e la microimpresa. Un cambiamento netto rispetto al passato che è uno dei temi centrali della elezione del presidente della nazione Navajo, la più grande riserva indiana degli Stati Uniti, dove si vota il 2 novembre contestualmente alle elezioni di midterm. La più decisa alla riconversione al solare e all'eolico è Lynda Lovejoy, che potrebbe diventare la prima donna a guidare i Navajo, e ha scelto come candidato vicepresidnete l'ambientalista Earl Tulley. Ma anche il suo avversario Ben Shelly, attuale vicepresidente, ha cominciato a pensare verde. A cavallo fra Arizona, Utah e Nuovo Messico, la riserva vive da decenni sullo sfruttamento del carbone.
Le miniere e le centrali a carbone contribuiscono per un terzo al bilancio della nazione Navajo e hanno creato 1500 posti di lavoro. Ma hanno anche avvelenato l'aria e l'acqua e, ora che alcune miniere hanno iniziato a chiudere per i costi crescenti, in tanti vogliono voltare pagina.
Il governo tribale uscente ha già approvato un progetto per una centrale eolica da costruire a Flagstaff (Arizona) in grado di fornire elettricità a 20mila abitazioni e ha creato una commissione apposita -la Navajo Green economy Commission- per la promozione di un'economia verde. La riconversione al solare e all'eolico, con la prospettiva di vendere all'esterno l'energia, è anche una via per garantire elettricità alle 18mila abitazioni isolate della riserva che finora ne sono prive.

Tratto da Il Corriere della sera.it

Elezioni tra i Navajos: due candidati che credono in sole e vento

Nella principale riserva l'obiettivo è sostituire le miniere di carbone con la produzione di energia solare ed eolica

«Sole e vento sono le più belle fonti di energia rinnovabile che esistano. E l’ecologia, la difesa dello ambiente fanno parte del nostro Dna». Aggiunge Ben Shelley: «Nella nostra riserva ci sono 18 mila case senza luce e riscaldamento. Glieli forniremo con l’energia eolica e solare». Energia che verrà anche “esportata” agli stati vicini: «Stiamo costruendo impianti eolici per la città di Flagstaff in Arizona».

ADDIO AL CARBONE ....

L’addio al carbone da parte dei navajos, che avverrà peraltro gradualmente, non è motivato solo dalle credenze religiose. Ha anche ragioni economiche. I proventi del carbone sono diminuiti del 20 per cento, la California ne ha ristretto l’uso perché inquinante, l’Epa, l’ente di protezione dell’ambiente, ha fatto chiudere due miniere della riserva di proprietà di aziende bianche..... . E i navajos? Per Daniel Benally, di 73 anni, l’energia eolica e solare sarà il ponte tra il passato e il futuro della sua nazione.

«E’ stata una brutta parentesi» dice dell’ultimo secolo.«Io ho lavorato 35 anni in miniera, la mia salute è precaria.

Con il sole e il vento i miei 15 figli avranno una vita migliore».
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Tratto da La Stampa.it

Usa. Da Washington via libera a centrale solare in California

La più grande mai costruita su suolo pubblico

Washington, 26 ott. (Ap) - L'amministrazione Obama ha approvato la costruzione di una centrale solare da 1.000 megawatt nel sud della California, del valore di 6 miliardi di dollari. Si tratta del più grande progetto di energia solare mai costruito su suolo pubblico americano. "Questo è un giorno che mi sento felice per il futuro della nazione - ha detto Salazar in conferenza stampa - questo progetto dimostra come lo sfruttamento delle energie rinnovabili può creare posti di lavoro nella nostra nazione".

Il progetto Blythe, che sarà sviluppo dal gruppo tedesco Solar Millennium, coprirà un'area di 2.833 ettari di suolo pubblico nei pressi del confine con l'Arizona, circa 360 chilometri a est di Los Angeles. Si tratta del sesto progetto di impianto solare approvato questo mese dal governo: le sei centrali saranno costruite in California e Nevada. Nelle prossime settimane è atteso il via libera a un settimo progetto, da realizzarsi sempre in California. Le sette centrali dovrebbero garantire oltre 3.000 megawatt si energia e garantire elettricità a oltre 2 milioni di abitazioni entro la fine del 2011 o all'inizio del 2012.

Si prevede la creazione di oltre 2.000 posti di lavoro.


Considerazioni di Uniti per la Salute


.......E NOI IN ITALIA CONTINUIAMO A RINCORRERE IL TRENO DEL CARBONE!!!!!!

ALTRO CHE MEDIOEVO. SIAMO ANCORA ALLA PREISTORIA DELLA SOSTENIBILITA'!


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