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21 ottobre 2010

Carbone, oggi la parola al Via: «Troppi segnali "annunciano" un parere favorevole»


Tratto da Gazzetta del SudCarbone, oggi la parola al Via: «Troppi segnali "annunciano" un parere favorevole»
Federico Strati
Montebello Jonico

La commissione Via (Valutazione d'impatto ambientale) del ministero dell'Ambiente si riunirà oggi a Roma per emettere il parere sulla compatibilità ambientale della centrale a carbone che la multinazionale svizzera Sei vorrebbe realizzare nell'area dell'ex Liquichimica a Saline Joniche. A diffondere la notizia è Nuccio Barillà del direttivo nazionale di Legambiente, associazione che fin dall'inizio ha fatto dell'opposizione alla centrale un cavallo di battaglia, diventando punto di riferimento del variegato e agguerrito fronte del "no" che vede impegnati istituzioni, associazioni e cittadini.
«Nonostante la discussione sull'impianto sia prevista solo al quarto posto dell'odg dell'Assemblea plenaria della commissione Via – sottolinea Barillà – troppi segnali portano a dedurre che il pronunciamento che non c'è stato nelle precedenti riunioni del 18 febbraio e 4 marzo scorsi stavolta dovrebbe essere partorito. Molti anche i segnali che inducono a supporre che il responso sarà indirizzato verso un sostanziale "via libera"». Nelle precedenti riunioni i membri della commissione approfondirono alcune tematiche ambientali senza però pronunciarsi sull'argomento, ritenendo necessario un supplemento d'istruttoria, vista la delicatezza della decisione da prendere. Una decisione che potrebbe sconvolgere le sorti di un territorio.
Ma anche nel caso in cui dovesse arrivare il "via libera", la palla passerebbe nuovamente al ministero delle Attività produttive, la cui conferenza di servizi venne sospesa nel settembre 2008 perché la Sei non raggiunse l'intesa preventiva con la Regione Calabria.
Secondo una recente interpretazione fornita dalla Corte Costituzionale, l'intesa preventiva è un atto essenziale, imprescindibile, in mancanza del quale l'iter autorizzatorio per la costruzione di nuove centrali destinate a produrre energia elettrica deve fermarsi senza appello.
Tutto ciò fa intuire come la Sei, quand'anche l'esito della commissione Via fosse a lei favorevole, è ben lontana dal portare a compimento i propri propositi, osteggiati dal territorio perché ritenuti inquinanti
.
Esiste infatti un piano energetico regionale che non prevede la realizzazione di centrali a carbone e, soprattutto, esiste una delibera di Giunta (la numero 686 del 6 ottobre 2008), già trasmessa a suo tempo in sede di conferenza di servizi, con la quale l'Ente regionale ha negato il nulla osta per la realizzazione della centrale.
«Sarà dunque – prosegue Barillà – un pronunciamento importante quello di oggi ai fini dell'autorizzazione governativa a realizzare la centrale a carbone nell'area pregiata di Capo Sud. Importante ma non definitivo.
Mentre, infatti, nel caso di parere negativo della commissione la partita sarebbe di fatto chiusa, nel caso di parere positivo si dovrebbero fare, comunque, i conti con il parere nettamente negativo già espresso l'8 giugno scorso, per la parte di competenza, dal ministero per i Beni e le attività culturali. Per non parlare della pesante "denegata intesa" da parte della Regione Calabria, espressa dalla precedente Giunta Loiero e confermata, salvo imprevedibili sorprese, dalla Giunta Scopelliti. A quel punto – conclude Barillà –
la "palla" per la decisione finale passerebbe direttamente al Consiglio dei ministri che, per dire "si", dovrebbe assumersi la responsabilità di operare la "forzatura" e di andare in rotta di collisione oltre che con un suo importante ministero, anche con una Regione, peraltro dello stesso colore politico.
Quel che è certo, comunque, è
che la lotta al carbone non si fermerà»
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Centrale a carbone a Saline Joniche, storia di un “No”, ma..

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Tratto da Reuters

Cina, confermata la morte di 37 minatori intrappolati da sabato

PECHINO (Reuters) - La morte di 37 lavoratori che erano rimastiintrappolati in una miniera di carbone in Cina è stata confermata. Lo riferiscono oggi i media di stato.

L'incidente, provocato da una fuga di gas, si era verificato sabato mattina in una miniera della Pingyu Coal & Electric a Yuzhou, nella provincia centrale di Henan, e 239 persone erano riuscite a mettersi in salvo.

I soccorritori avevano poche speranze di trovare vivi i 37 dispersi, e oggi l'agenzia stampa Xinhua riporta che sono stati ritrovati gli ultimi cinque cadaveri.

Un incidente analogo nella stessa miniera nel 2008 aveva provocato la morte di 23 persone.

L'industria mineraria cinese è quella con il maggior numero di morti sul lavoro, per via dei bassi standard di sicurezza e della corsa ad accaparrarsi le risorse energetiche per soddisfare la domanda di una economia forte e in crescita.

Solo nel 2009, hanno perso la vita in incidenti nell'industria carbonifera 2.600 persone.
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Tratto da Stato

Inceneritori più nucleare bipartizan uguale Veronesi

Bari – LO scorso 15 ottobre il Prof. Umberto Veronesi, Senatore del PD e già Ministro della Salute, ha di fatto ufficializzato la sua nomina a Presidente dell’Agenzia per la sicurezza nucleare...
“PIU’ DANNOSO IL BASILICO DELLE POLVERI SOTTILI” - Il prof Veronesi, oncologo di fama mondiale, si dichiara favorevole agli Organismi geneticamente modificati e nel marzo 2005, in occasione di un convegno sulla comunicazione ambientale, Veronesi ha affermato che a provocare il cancro, più che gli OGM o le polveri sottili delle automobili, sarebbero le tossine contenute per esempio nella polenta, nelle patate, nella farina di mais o nel basilico. È favorevole alle centrali nucleari e sostiene che l’Italia dovrebbe realizzare 10 centrali in 10 anni, superando lo «spauracchio ingiustificato» della tecnologia atomica.
In diverse circostanze, suscitando la reazione sdegnata di Carlo Rubbia, Premio Nobel per la Fisica Veronesi ha più volte affermato il ruolo salvifico dell’energia nucleare, sostenendo che tale fonte “non comporta rischi per la salute e l’ambiente.”

“GLI INCENERITORI SONO INNOCUI PER LA SALUTE” -

Veronesi è inoltre favorevole agli inceneritori come soluzione alle problematiche legate allo smaltimento dei rifiuti e ha sostenuto" la loro innocuità per la salute" .... Alcuni attivisti del Popolo Viola hanno fatto notare, pero, che tra
i partner della Fondazione Veronesi figurerebbero aziende che si occupano di inceneritori e loro costruzione, centrali elettriche a carbone, ad oli e termonucleari.
Le aziende chiamate in causa, oltre ad ENEL, sono Acea e Veolia Environnement che operano, oltre che nelle reti idriche, anche nell’incenerimento inquadrato in ambiti rispettivamente di produzione di energia e di trattamento dei rifiuti.

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Tratto da Noalcarbone

Comunicato stampa -Forum Energia e Territorio Beni Comuni- Puglia

Lo scorso 9 ottobre si è tenuta a Bari nella chiesa di San Sabino la seconda assemblea regionale dei Comitati, Associazioni, Movimenti e Cittadini che ha avuto come tema centrale della discussione la questione energetica, le problematiche del ciclo dei rifiuti che si tenta di chiudere attraverso l’incenerimento.
Si è quindi evidenziato come oggi
la Regione Puglia producendo energia in quantità doppia rispetto al proprio consumo è asservita ormai agli interessi di tutte quelle aziende che realizzano grossi profitti attraverso: impianti di incenerimento rifiuti, centrali a carbone e a gas, biomasse, rigassificatori, fotovoltaico e eolico selvaggio, petrolio e nucleare.
Nasce l’esigenza, di fronte a tale aggressione, da parte di tutti i movimenti e i comitati che da anni lavorano sul territorio, di mettere a punto, insieme, una piattaforma che abbia come comune denominatore i bisogni e le istanze delle popolazioni.

Quello che è emerso con forza dalle due assemblee che si sono tenute a Bari da parte di tutte le realtà presenti è quello di far uscire da una dimensione ristretta le vertenze portate avanti dalle realtà locali per cercare di portarle su una dimensione più ampia che è quella regionale.
Oggi non possiamo più rimandare la possibilità di aprire una nuova fase in cui emerga con forza la necessità di creare, sulle tematiche energetiche, quel conflitto sociale che di fatto rappresenta l’unica opportunità per far emergere quella cooperazione sociale tra soggettività diverse che è il punto focale per costruire una piena democrazia.
Vogliamo insomma aprire la strada ad una vera democrazia partecipata qui in Puglia in cui i movimenti possano “imporre” nell’agenda politica regionale la realizzazione di un nuovo modello di sviluppo basato sulla tutela dei beni comuni.
Per questo chiediamo una moratoria regionale su tutti gli impianti in fase di progettazione o realizzazione che distruggono il nostro territorio e compromettono la salute dei cittadini;inoltre vogliamo aprire una discussione sulle linee guida che la regione Puglia si appresta a varare in tema di energia;
vogliamo che la Regione Puglia faccia decollare nelle nostre città una volta per tutte quella raccolta differenziata porta a porta che ci porterebbe finalmente fuori dall’emergenza rifiuti.

Per tutti questi motivi il Forum ha deciso di avviare un percorso di mobilitazione con assemblee e formazione di coordinamenti provinciali in ogni territorio
e chiama a una grande mobilitazione tutte le forze sane della regione a Bari il 13 Novembrealle 16 per una grande manifestazione regionale con la quale non solo manifestare il nostro dissenso e l’inquietudine di fronte all’aggressione del nostro territorio ma anche sostenere le nostre proposte in tema di energia, rifiuti, ambiente e salute.
Seguirà a breve anche un sit-in da realizzarsi presso la sede della Regione Puglia con il quale presentare le nostre proposte ...Leggi l'articolo integrale

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