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1 °MAGGIO: GIORNO DELLA BEATIFICAZIONE DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II
Ricordando Karol Wojtyla e il Suo Pensiero su Ambiente e Salute
“L’ambiente è così diventato spesso una preda a vantaggio di alcuni forti gruppi industriali e a scapito dell’umanità nel suo insieme, con conseguente danno per gli equilibri dell’ecosistema, della salute degli abitanti e delle generazioni future.”
“il segno più profondo e più grave delle implicazioni morali, insite nella questione ecologica, è costituito dalla mancanza di rispetto per la vita quale si avverte in molti comportamenti inquinanti”
Stralcio dal Discorso del Santo Padre Giovanni Paolo II ai partecipanti al convegno Ambiente e Salute
24 marzo 1997
LA NATURA E' UN DONO DI DIO
L’aspetto di conquista e di sfruttamento delle risorse è diventato predominante e invasivo, ed è giunto oggi a minacciare la stessa capacità ospitale dell’ambiente: l’ambiente come “risorsa” rischia di minacciare l’ambiente come “casa”.(...)
Ecco perché la cultura cristiana ha sempre riconosciuto nelle creature che circondano l’uomo altrettanti doni di Dio da coltivare e custodire con senso di gratitudine verso il Creatore. In particolare, la spiritualità benedettina e francescana hanno testimoniato questa sorta di parentela dell’uomo con l’ambiente creaturale, alimentando in lui un atteggiamento di rispetto verso ogni realtà del mondo circostante.
Nell’ età moderna secolarizzata si assiste all’insorgere di una duplice tentazione: una concezione del sapere inteso non più come sapienza e contemplazione, ma come potere sulla natura, che viene conseguentemente considerata come oggetto di conquista. L’altra tentazione è costituita dallo sfruttamento sfrenato delle risorse, sotto la spinta della ricerca del profitto senza limiti, secondo la mentalità propria delle società moderne di tipo capitalistico.
L’ambiente è così diventato spesso una preda a vantaggio di alcuni forti gruppi industriali e a scapito dell’umanità nel suo insieme, con conseguente danno per gli equilibri dell’ecosistema, della salute degli abitanti e delle generazioni future.(...)
L’umanità di oggi, se riuscirà a congiungere le nuove capacità scientifiche con una forte dimensione etica, sarà certamente in grado di promuovere l’ambiente come casa e come risorsa a favore dell’uomo e di tutti gli uomini, sarà in grado di eliminare i fattori d’inquinamento, di assicurare condizioni di igiene e di salute adeguate per piccoli gruppi come per vasti insediamenti umani.(...)
Tutto ciò ha bisogno di saldi punti di riferimento e di ispirazione: la coscienza chiara della creazione come opera della sapienza provvida di Dio, e la coscienza della dignità e responsabilità dell’uomo nel disegno creazionale.(...)
Ricordavo già nel Messaggio per la Giornata della Pace del 1990 che “il segno più profondo e più grave delle implicazioni morali, insite nella questione ecologica, è costituito dalla mancanza di rispetto per la vita quale si avverte in molti comportamenti inquinanti” (Messaggio per la Giornata della Pace del 1990, n. 7).(...)
Nel vostro impegno per la conservazione della salubrità dell’ambiente, vi illumini ed assista il Signore. Alla sua bontà di Padre, ricco di amore verso ognuna delle sue creature, affido i vostri sforzi e, nel suo nome, tutti vi benedico.
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Tratto da Savona News
Roberto Cuneo: I sindacati a favore della propria occupazione e contro quella degli altri
La proposta dei sindacati della centrale di Vado, di occupare un'area industriale produttiva come quella dell'ACNA con pannelli fotovoltaici pur di favorire i piani della Tirreno Power di ampliare la centrale, denuncia i limiti di una organizzazione sindacale che pensa a tutelare i propri posti di lavoro a danno di un'occupazione più generale per tutto il territorio.
Non solo i tantissimi posti di lavoro che sono legati ai servizi ed al turismo vengono minacciati dallo sviluppo della centrale (non è certo un'attrattiva per il turismo e per gli insediamenti artigianali e industriali lo stare nei pressi del centro più inquinato della Liguria!), ma addirittura viene chiesto di occupare le pregiate aree
produttive della Val Bormida con una gigantesca distesa di pannelli fotovoltaici a occupazione pressoché nulla ......
Il territorio va protetto e le distese di pannelli sul terreno, tipiche della Puglia, con distruzione del paesaggio e dell'agricoltura, sono più espressione di un'economia non sana, alterata da incentivi insostenibili e non motivata da un reale valore aggiunto.
I pannelli fotovoltaici devono essere messi sui tetti degli edifici pubblici e non devono occupare aree destinate all'attività produttiva.
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