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09 maggio 2011

CENTRALI A CARBONE E ...........NON SOLO" NON VI DAREMO TREGUA" :I cittadini continuano a lottare per fare tutelare la loro salute .

Tratto da Unonotizie

INQUINAMENTO CENTRALE ENEL A CARBONE di CIVITAVECCHIA Tarquinia insorge: presentazione volume ''Non vi daremo tregua''


INQUINAMENTO CENTRALE ENEL CARBONE CIVITAVECCHIA. Tarquinia insorge: presentazione volume ''Non vi daremo tregua''. Ultime notizie Tuscia - Il 21 maggio a Tarquinia, presso il Palazzo dei Priori sede della STAS, verrà presentato il volume “NON VI DAREMO TREGUA”, che contiene i risultati del monitoraggio dell'aria realizzato per disporre di un termine di paragone precedente l'avvio della centrale a carbone di Civitavecchia. È quell'anno zero da tanti promesso e mai realizzato.

Un primo esito del monitoraggio è aver misurato un livello di polveri critico, già prima della messa a regime della centrale a carbone. Una situazione che peggiorerà perché il limite emissivo di TVN è superiore a quello comunitario, come afferma la risposta, pure inserita nel volume, del Parlamento Europeo alla petizione popolare. Il monitoraggio è stato finanziato con il sostegno finanziario di oltre 3000 famiglie, di cooperative agricole e imprenditori e del Consorzio di Bonifica, per denunciare chi inquina l'aria impunemente e danneggia la salute e l'economia agricola e turistica di questa terra, complice il silenzio degli amministratori che hanno scelto le compensazioni.

Il 21 maggio verranno proiettati dei video che mostrano il sindaco di Tarquinia che relativizza la centrale a carbone e mette sotto la lente d'ingrandimento gli agricoltori, che con l'inquinamento dell'aria hanno veramente poco a che fare. Quell'aria, che respiriamo 15.000 volte al giorno e che il carbone riempie di schifezze.......
I cittadini continuano a lottare per spegnere la centrale.


Comitato dei Cittadini Liberi di Tarquinia
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Tratto da Noalcarbone 08 maggio 2011

“ Brindisi sotto sequestro ”

Il sequestro preventivo delle “torce” del Polo PetrolChimico, congelato fino all’estate prossima, è l’ultimo di una serie di sequestri giudiziari avvenuti nel nostro territorio industriale...
Entro le date prestabilite, si dovranno quindi eseguire plurimilionari lavori di “adattamento” degli impianti esistenti, necessari, all’immissione in atmosfera dei gas residui bruciati da circa cinquant’anni sulle nostre teste; ricaduti nella nostra terra ex agricola; filtrati nelle nostre falde ex potabili.

Nell’area di pertinenza, che s’affaccia sul “Parco Regionale le Saline di Punta della Contessa”, ospita,
una moderna e potente “Centrale Termoelettrica a TurboGas” da 1170 Megawatt, alimentata a Gas Metano ...
La motivazione dei provvedimenti giudiziari, o reati che possano essere accertati, è sempre la stessa: “violazione delle norme ambientali”.
Che detto in due parole significa non rispettare l’ambiente in cui la gente tenta di dover vivere...

Le responsabilità, molto gravi, e di consueto da accertare, sono dunque, come in ogni caso, sempre imputabili ai colossi Industriali che sfruttano terre straniere che non amano.... esclusivamente per i loro super profitti

... Altro sequestro da record
quello
apposto all’enorme “carbonile scoperto” (immaginate quattro campi di calcio messi insieme), di pertinenza e proprietà della Società EDIPOWER (ex Centrale ENEL BR NORD), in cui venivano stoccate, appunto “a cielo aperto”, enormi quantità di carbone destinato alla combustione nella loro“Centrale Termoelettrica” realizzata, oltre quarant’anni or sono, nel Porto di Brindisi in adiacenza a “Fiume Grande”.Potenza massima complessiva : ... oltre 1000 Megawatt...

Nell’ultimo Febbraio inoltre,
migliaia di cittadini di Brindisi (le cui firme sono state facilmente raccolte su iniziativa del Movimento NO AL CARBONE), hanno presentato alla “amata Procura”, un esposto per l’accertamento di eventuali danni ambientali e violazione delle leggi relative, anche nei confronti della Società ENEL BRINDISI SUD, titolare e proprietaria della “Centrale Termoelettrica a Carbone Federico II” di Cerano, che con i suoi 270 Ettari di estensione (più grande del centro storico), è tra le più grandi e potenti d’Europa. Potenza 2640 Megawatt : ... circa il 15% della produzione nazionale.

L’annesso “carbonile scoperto” di pertinenza, esteso circa come sei campi di calcio insieme, stocca il carbone in arrivo dall’ interminabile “nastro trasportatore” (12 Km. di lunghezza). L’Azienda, di Stato fino a qualche anno fà, è nota a tutti i brindisini per il gentile sussidio al nostro Basket (nostro solo perchè si gioca quì), ed è corresponsabile di una Ordinanza Sindacale cautelativa, che vieta, lungo tutto il nastro trasportatore carbone, qualsivoglia coltivazione agricola nella fascia di mt.500. Moltiplicare per 12.000 metri per ottenere i metri quadri di campagne incriminate....
Che cosa sta succedendo quindi? Qual’è il problema? Dove stiamo sbagliando?
... immaginarlo è estremamente facile
Una cosa è certa, che se non ci pensa la Procura a tutelare il “diritto alla salute” degli abitanti di Brindisi, pare non farlo concretamente nessun altro.
Personalmente, sono mortificato per tutte le situazioni di difficoltà lavorative venutesi a creare. Indistintamente. In quanto coinvolgono miei compaesani, conoscenti ed amici, che apprezzo moltissimo per il lavoro che con sacrificio svolgono e stimo per le famiglie che accudiscono.
Ma il risultato di un comportamento generale, che da sempre ha teso verso la tutela dell’interesse delle grandi Aziende prima di quello del territorio e dell’ambiente in cui “siamo”, è ciò che abbiamo sotto gli occhi: ...tutto sotto sequestro.
Con grandi Imprese che a lungo andare finiscono inevitabilmente per immiserire territori, ed operai e lavoratori che rischiano di perdere il lavoro.
O lo hanno già perso.
Il risultato dei nostri comportamenti è un luogo devastato al collasso, in cui, la gente, a vivere, non ce la fa più.
...Non c’è niente, quindi, di cui essere contenti.
L’unico conforto di cui possiamo godere è, per assurdo, quello di iniziare a sentire la nostra salute e quella dei nostri figli, più al sicuro.
Ed è per questo, prima d’ogni cosa, per cui, noi tutti, ci dobbiamo battere ed impegnare seriamente senza fare guerre tra poveri Cristo prendendocela come stolti l’uno contro l’altro.
Perchè non serve a nulla un posto di lavoro... ad una vita che muore.

Leggi l'articolo integrale di Pierpaolo Petrosillo

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Tratto da Mediterraneonline.it

Il NO secco di Assobalneari alla centrale a carbone di Saline Joniche
"Ho una figlia di quattro anni e non ho intenzione di lasciarle in eredità una terra invasa dal carbone"
...... Ancora oggi la Sei sta portando avanti la sua “geniale” idea di investire sul carbone nel nostro territorio.
Questa è una scelta scellerata che tutti gli imprenditori turistici del territorio condannano nella maniera più assoluta.....
Proprio in quella stessa area potrebbe essere realizzato un grande villaggio turistico dal nome “La Sei turismo Area Grecanica”; noi come imprenditori ci proponiamo di veicolare la proposta presso le sedi istituzionali e la Regione Calabria per rendere l’area a destinazione turistica. Penso che solo su questo possiamo ragionare altrimenti vi chiedo personalmente e a nome di tutti gli imprenditori del basso Jonio di mollare questa idea.
Ho una figlia di quattro anni e non ho intenzione di lasciarle in eredità una terra invasa dal carbone.
Stranamente, durante questa campagna elettorale, ho notato che sono pochi i politici che parlano della centrale a carbone.
Capisco che ci sono in ballo tanti soldi e che si agita il miraggio dello sviluppo in una terra segnata dall’arretratezza ma temiamo fortemente che, alla fin della fiera, non resterà che terra bruciata.

Io penso al futuro dei nostri figli e credo fermamente nel turismo quale volano di sviluppo.

Insieme alle istituzioni regionali e provinciali si possono realizzare quelle basi per fare crescere, sotto questo punto di vista, il nostro territorio. Puntare sul turismo che è la vera vocazione del nostro territorio: è questo l’appello che lanciamo....

Massimo Nucera -Responsabile Provinciale Assobalneari

Segretario Associazione Imprese Turistiche Basso Jonio Reggino “Magna Grecia”

Leggi l'articolo integrale

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Tratto da Ticinolibero

Carbone e sfruttamento minorile nelle miniere

Pierluigi Zanchi (Verdi), consigliere comunale a Locarno.

"Basterebbe chiederci se, invece di mandare i nostri figli a scuola, saremmo disposti a farli lavorare nelle miniere di carbone del Terzo Mondo in cambio di energia sporca (sotto tutti i punti di vista), sovente inutilmente sprecata. Allora il 5 giugno prossimo un netto si all’iniziativa e un altrettanto netto no al controprogetto sarebbero la risposta giusta, inequivocabile, al nostro interrogativo di cittadini, elettori, ma soprattutto di papà e mamme. Dopo tutto quei bambini sono in qualche modo anche figli nostri.

E’ francamente vergognoso che si è disposti a sacrificare sull’altare delle creature, per qualche milioncino di franchi perso in un investimento che non avrebbe mai dovuto essere fatto e manco votato dal Gran Consiglio; politici che hanno fatto di tutto per non decidere in tempo, sapendo di perdere quei milioni, ora messi sul tavolo quale scambio insulso e vergognoso a scapito di piccole vite umane.

Quei milioni che, se investiti in Ticino, avrebbero invece potuto permettere ai nostri giovani, in cerca di una formazione o di un impiego, di trovare un posto di lavoro in settori delle energie rinnovabili e del risparmio energetico.

Ci vantiamo di vivere nell’era moderna e della tecnologia ma continuiamo, malgrado le possibilità esistano, a fare scelte da medioevo tecnologico, accompagnate da una sensibilità umana pari a quella dei dinosauri.

Ci indigniamo se vengono venduti bambini per asportarne gli organi, per prostituirli o perché usati come carne da cannone; ma ci va bene che li usiamo per spalare carbone affinché possiamo permetterci di continuare a sprecare energia.
Non siamo nemmeno disposti a pensare che potremmo pagare facilmente la corrente elettrica (pulita e rinnovabile), senza sovrattassa, riducendo semplicemente la metà dei consumi con facili soluzioni, praticabili e alla portata di tutti. Nessun cittadino ci perderebbe; e una parte di quei soldi potrebbero pure essere usati per migliorare le condizioni esistenziali di migliaia di bambini meno fortunati dei nostri figli.

Votare si all’iniziativa “contro il carbone” è un atto prima di tutto umanitario; votare no al controprogetto è un atto civile, responsabile dal punto di vista del referente cristiano, coerente sindacalmente siccome si oppone allo sfruttamento minorile; infine manda un messaggio chiaro dal punto di visto politico.

Cerchiamo allora di accendere le nostre coscienze, affinché il futuro sia veramente luminoso e pulito per tutti, sotto ogni punto di vista.
Pierluigi Zanchi
consigliere comunale Locarno
membro comitato cantonale dei Verdi
ma soprattutto un papà


Leggi anche su Cdt.ch
Un sacco di carbone per chi ?
.........E c’è un questione ecologica: nel 2011 è ancora plausibile
fare affidamento su una risorsa come il carbone?

leggi l'articolo integrale
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