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02 febbraio 2012

1)Infertilità e inquinamento. 2)Ilva: benedetti siano i periti

Tratto da Noalcarbone

Infertilità e inquinamento.



Infertilità in aumento: potrebbe essere colpa della centrale a carbone?

Sappiamo tutti che l'inquinamento atmosferico ha effetti estremamente dannosi sui neonati e sui bambini più piccoli: tutti i bambini sono a rischio quando sostanze tossiche come il mercurio sono presenti nell'aria che respirano. I genitori ne sono ormai consapevoli e stanno cominciando a prendere coscienza e ad organizzarsi  per proteggere i propri figli da queste sostanze contaminanti. Ma che dire di coloro (sempre più numerosi) che non sono genitori perchè non riescono a concepire?  E' possibile che l'inquinamento atmosferico ci impedisca anche di avere dei figli?

Inquinamento e infertilità femminile


Le emissioni delle centrali a carbone contengono molti degli inquinanti atmosferici che si consiglia di evitare il più possibile alle donne incinta, a causa dei loro effetti negativi su embrione e feto. Ma  l'inquinamento atmosferico, e in particolare le emissioni di mercurio e di altri metalli pesanti tossici, possono avere una influenza anche sulle donne che non sono ancora in stato di gravidanza. Le tossine infatti favoriscono alti tassi di infertilità nelle donne, aumentando anche, in alcuni casi, il tempo necessario perchè una donna riesca a concepire.  Uno studio ha trovato alti livelli di mercurio nel sangue di donne che avevano una inspiegabile infertilità.

Inquinamento e infertilità maschile


Anche gli uomini devono preoccuparsi in quanto l'aria contaminata con  metalli pesanti che sono costretti a respirare è stata collegata a infertilità maschile, in quanto causa un eccesso di radicali liberi nel sangue e una diminuzione della qualità dello sperma. Uno studio recente ha evidenziato che topi che vivevano vicino ad una fonte inquinante avevano mutazioni nel DNA delle cellule dello sperma; queste mutazioni arrivavano ad essere fino al 60% in più rispetto ai topi che respiravano invece aria filtrata. Avevano anche più metilazione nel loro DNA, cosa  che incide nell'espressione genica. Elevati livelli di mercurio nel sangue degli uomini sono stati correlati con anomalie dello sperma.


Inquinamento e fecondazione in vitro


L'inquinamento atmosferico complica anche la fecondazione in vitro. Elevati livelli di biossido di azoto, un inquinante delle emissioni dalla combustione del  carbone, possono diminuire la probabilità di una gravidanza con fecondazione in vitro. E' stato dimostrato che  livelli di biossido di azoto, anche di 0,01 parti per milione vicino alla casa di una donna in età fertile,  diminuiscono il successo della fecondazione in vitro del 20%. Per le donne che invece sono state in grado di concepire tramite fecondazione in vitro, un aumento dei livelli di ozono determinano una ridotta possibilità di portare a termine la gravidanza.

La Scienza ci dice che fortunatamente non si tratta di danni irreparabili in quanto alcuni di questi effetti possono essere invertiti, se si evita l'inquinamento. Per pianificare una gravidanza ed evitare le tossine tentando di proteggere i nostri figli già dal concepimento, le future mamme dovrebbero trasferirsi lontano dalle centrali e dalle industrie che ammorbano l'aria di Brindisi? Non vi sembra assurdo?!

01 febbraio 2012

Ornella Tarullo per Mamme No al Carbone

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Tratto da Stato Quotidiano

Ilva: benedetti siano i periti



Taranto – FINALMENTE dire a chiare lettere che l’Ilva di Taranto inquina non è più un tabù! Peccato che ci volevano le deposizioni peritali dei chimici della coraggiosa GIP Todisco a Taranto per dare fiato alle trombe di chi ormai s’impegna esclusivamente nella stucchevole gara del più bravo a calcolare i nanogrammi in più o in meno di IPA o di tal’altri inquinanti, se vengano o meno adottate le migliori tecnologie possibili, e di chi si avvicenda nell’inconcludente kermesse di articoli su stampa o di foto denuncia, manco ci fosse un premio in denaro o una medaglia al valore in gioco! Stendo un velo pietoso e sdegnato sugli organi di controllo e le istituzioni che fino ad oggi riferiscono che per puntare l’indice su chi inquina a Taranto bisogna andare cauti.

Nel corso degli ultimi anni come medico ho affermato che si è manifestato un incremento di tumori a Taranto rispetto alla provincia, sia per i maschi che per le femmine, e ciò comprova che il fenomeno non è legato al lavoro che una persona compie”, e “nemmeno è addebitabile alle abitudini alimentari”, ma che sicuramente c’è correlazione tra malattia ed inquinamento perchè “Taranto città ha un qualcosa di diverso sul piano ambientale rispetto al resto della provincia”, e mi auguro che il resto del lavoro della maxi inchiesta pervenga a quanto fino ad oggi ho enunciato.


Auspico di non sentire mai più parlare di eco compatibilità delle industrie inquinanti col territorio ionico
e neanche che “Taranto è a vocazione industriale” e rilancio sull’unica possibilità di salvare Taranto sia sul piano sanitario ed ambientale che sul piano economico lavorativo attivando, con tutte le disponibilità finanziarie possibili, in un percorso di operosità economica alternativa alla grande industria inquinante, che è invece da chiudere e riconvertire. Indico da ora un cammino di cambiamento radicale civico, etico ed economico, con “Cambiamo Taranto”, che non è uno slogan ma l’impegno leale e costruttivo di cittadini che vogliono cambiare il destino delle future generazioni di Taranto e provincia esclusivamente in meglio. ....

“Cambiamo Taranto” deve essere l’impegno dei cittadini a fare e costruire una Taranto secondo le regole di diritto, secondo le migliori aspirazioni del vivere quotidiano.  

E' ora di finirla col ricatto occupazionale delle industrie inquinanti e la migrazione in altri luoghi d’Italia, o fuori da questa, dei nostri migliori cervelli, di intere nuove generazioni.
Il dr. Patrizio Mazza

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