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06 febbraio 2012

FERMIAMO IL CARBONE




 18-19 FEBBRAIO 2012  FERMIAMO IL CARBONE avvelena il clima e la nostra salute
promosso in tutta Italia da

 
in occasione dell'anniversario del Protocollo di Kyoto.

"La scelta di incrementare in Italia l’uso del carbone per la produzione di energia elettrica tramite la riconversione e la costruzione di grandi centrali è una SCELTA NOCIVA E SBAGLIATA, la combustione del carbone produce altissime emissioni di anidrite carbonica, più del doppio di quelle del gas, aggravando il fenomeno del cambiamento climatico che minaccia il futuro del Pianeta.
Il carbone è anche una GRAVE MINACCIA PER LA SALUTE DI TUTTI: la combustione rilascia un cocktail di inquinanti micidiali (Arsenico, Cromo, Cadmio e Mercurio) che coinvolgono aree anche molto lontane dalle centrali. L’Anidride solforosa emessa, combinandosi con il vapore acqueo, provoca le piogge acide.
Il carbone è conveniente solo per le grandi lobby proprietarie delle centrali, che non rispondono dell’inquinamento causato e usano un combustibile a buon mercato grazie anche allo sfruttamento dei minatori. Col carbone aumenterà il ritardo dell’Italia verso gli obiettivi di riduzione di almeno il 20% delle emissioni entro il 2010, e il nostro Paese verrà condannato a pagare multe pesanti: tutti soldi che sborseremo di tasca nostra.
Come con il nucleare, anche le grandi centrali a carbone non servono. Già oggi l’Italia ha più centrali di quelle che occorrono: ci sono impianti per 110mila MW, ma i picchi di consumo non vanno oltre i 57mila MW. Semmai dobbiamo mandare in pensione quelle vecchie e inquinanti e rimpiazzarle con efficienza e fonti pulite".


Tratto da WWF
FERMIAMO IL  CARBONE
 Contro l'uso del carbone, per un lavoro degno, per contrastare i cambiamenti climatici e tutelare la salute dando speranza al nostro futuro

La scelta del carbone è avvenuta all’alba della Rivoluzione industriale, dopo i primi vantaggi ci si è accorti nel tempo dei gravi danni che questo reca alla salute, all’ambiente e delle dirette conseguenze sui cambiamenti climatici delle emissioni di CO2.   Oggi non ne abbiamo alcun bisogno, le alternative ci sono.
Anzi, l’Italia deve scegliere la Green Economy, l’unica strada per uscire dalla crisi a livello mondiale, in crescita esponenziale di investimenti.


IL CARBONE NON SERVE


Gli impianti a carbone in Italia coprono l’11,6% della produzione elettrica e ci sono troppe centrali termoelettriche che lavorano per un terzo della loro potenzialità. Infatti, nel nostro Paese c’e’ una potenza istallata che è il doppio del massimo picco di domanda mai raggiunto. 
E’ quindi possibile chiudere le centrali che non servono, a cominciare da quelle più inquinanti, preferendo le fonti pulite e rinnovabili.

IL CARBONE AVVELENA NOI E IL NOSTRO AMBIENTE


Anche le centrali a carbone più moderne, permettono di abbattere solo una parte delle sostanze inquinanti quali gli Ossidi di Zolfo e di Azoto nettamente superiori rispetto a quelle di una centrale di pari potenza a ciclo combinato a gas. I livelli di anidride solforosa risultano ben 140 volte quelli emessi da una centrale a gas. Le emissioni di Polveri fini (PM), anche con l’introduzione di filtri, ben 71 volte superiori rispetto a quelle a gas, e penetrano nei nostri polmoni facendo aumentare malattie e mortalità. La combustione del carbone è  una delle principali cause di inquinamento da Mercurio, che penetra nella catena alimentare incidendo sulla salute neurologica delle persone. Una centrale a carbone rilascia anche altre decine di sostanze tossiche, tra cui Arsenico, Cromo e Cadmio che sono causa di gravi patologie.


IL CARBONE AVVELENA IL CLIMA


Le emissioni di carbonio di una centrale a carbone sono almeno doppie rispetto a quelle di una centrale a gas.
Questo rende il carbone la peggiore scelta per il conseguimento dei target di riduzione dei gas serra, responsabili dei cambiamenti climatici, che l’Italia si è impegnata a raggiungere prima con il Protocollo di Kyoto (-6,5%) e nel quadro dell’obiettivo europeo del -20% entro il 2020. I cambiamenti climatici, indotti dall’attività umana, sono in atto e se non li fermiamo provocheranno sconvolgimenti inimmaginabili: scioglimento dei ghiacciai,  innalzamento del livello dei mari, aumento degli eventi estremi, siccità.

IL CARBONE AVVELENA IL LAVORO

Non è affatto vero che una centrale a carbone fornisce maggiore occupazione delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica, anzi è vero il contrario. Basandosi sui calcoli di Confindustria, se i soldi previsti per la riconversione della centrale di Porto Tolle si investissero in Efficienza Energetica  si avrebbe 10 volte più posti di lavoro. Analogo discorso per le rinnovabili. Ma il carbone avvelena anche altre attività economiche, minacciando l’occupazione di chi lavora nei settori della pesca, dell’agricoltura e del turismo. 

20 ANNI DI ATTIVITA' GIUDIZIARIA DEL WWF SU PORTO TOLLE 

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Tratto da Legambiente


18 e 19 febbraio Fermiamo il carbone

Dopo il successo referendario sul nucleare, ora dobbiamo vincere sul carbone, il combustibile killer che avvelena il clima e la nostra salute. 
Sabato 18 e domenica 19 febbraio saremo nelle piazze lungo la Penisola per difendere il clima dal carbone, gli effetti nefasti dei mutamenti climatici ormai sono riconoscibili anche alle nostre latitudini, chiediamo al Governo politiche coerenti per la diminuzione dei gas serra e per la tutela della salute dei cittadini....

Approfondimenti e maggiori informazioni su  www.fermiamoilcarbone.it

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