18-19 FEBBRAIO
2012 FERMIAMO IL CARBONE avvelena il clima e la nostra salute
promosso in tutta Italia da
in occasione dell'anniversario del Protocollo
di Kyoto.
"La scelta di incrementare in Italia l’uso del carbone per la
produzione di energia elettrica tramite la riconversione e la costruzione di
grandi centrali è una SCELTA
NOCIVA E SBAGLIATA,
la combustione del carbone produce altissime emissioni di anidrite
carbonica, più del doppio di quelle del gas, aggravando il fenomeno del
cambiamento climatico che minaccia il futuro del Pianeta.
Il carbone è anche una
GRAVE MINACCIA PER LA SALUTE DI TUTTI:
la
combustione rilascia un cocktail di inquinanti micidiali (Arsenico, Cromo,
Cadmio e Mercurio) che coinvolgono aree anche molto lontane dalle centrali.
L’Anidride solforosa emessa, combinandosi con il vapore acqueo, provoca le
piogge acide.
Il carbone è conveniente solo per
le grandi lobby proprietarie delle centrali, che non rispondono
dell’inquinamento causato e usano un combustibile a buon mercato
grazie anche allo sfruttamento dei minatori. Col carbone aumenterà il ritardo
dell’Italia verso gli obiettivi di riduzione di almeno il 20% delle emissioni
entro il 2010, e il nostro Paese verrà condannato a pagare multe pesanti: tutti
soldi che sborseremo di tasca nostra.
Come con il nucleare, anche le grandi centrali a carbone non
servono. Già oggi l’Italia ha più centrali di quelle che occorrono: ci sono
impianti per 110mila MW, ma i picchi di consumo non vanno oltre i 57mila MW.
Semmai dobbiamo mandare in pensione quelle vecchie e inquinanti e rimpiazzarle
con efficienza e fonti pulite".
Tratto da WWF

FERMIAMO IL CARBONE
Contro l'uso del carbone, per un lavoro degno, per contrastare i cambiamenti climatici e tutelare la salute dando speranza al nostro futuro
La
scelta del carbone è avvenuta all’alba della Rivoluzione industriale,
dopo i primi vantaggi ci si è accorti nel tempo dei gravi danni che
questo reca alla salute, all’ambiente e delle dirette conseguenze sui
cambiamenti climatici delle emissioni di CO2.
Oggi non ne abbiamo alcun bisogno, le alternative ci sono.
Anzi, l’Italia deve scegliere la Green Economy, l’unica strada per uscire dalla crisi a livello mondiale, in crescita esponenziale di investimenti.
Anzi, l’Italia deve scegliere la Green Economy, l’unica strada per uscire dalla crisi a livello mondiale, in crescita esponenziale di investimenti.
IL CARBONE NON SERVE
Gli impianti a carbone in Italia coprono l’11,6% della
produzione elettrica e ci sono troppe centrali termoelettriche che
lavorano per un terzo della loro potenzialità. Infatti, nel nostro Paese
c’e’ una potenza istallata che è il doppio del massimo picco di domanda
mai raggiunto.
E’ quindi possibile chiudere le centrali che non servono, a cominciare da quelle più inquinanti, preferendo le fonti pulite e rinnovabili.
E’ quindi possibile chiudere le centrali che non servono, a cominciare da quelle più inquinanti, preferendo le fonti pulite e rinnovabili.
IL CARBONE AVVELENA NOI E IL NOSTRO AMBIENTE
Anche le centrali a carbone più moderne, permettono di
abbattere solo una parte delle sostanze inquinanti quali gli Ossidi di
Zolfo e di Azoto nettamente superiori rispetto a quelle di una centrale
di pari potenza a ciclo combinato a gas. I livelli di anidride solforosa
risultano ben 140 volte quelli emessi da una centrale a gas. Le
emissioni di Polveri fini (PM), anche con l’introduzione di filtri, ben
71 volte superiori rispetto a quelle a gas, e penetrano nei nostri
polmoni facendo aumentare malattie e mortalità. La combustione del
carbone è una delle principali cause di inquinamento da Mercurio, che
penetra nella catena alimentare incidendo sulla salute neurologica delle
persone. Una centrale a carbone rilascia anche altre decine di sostanze
tossiche, tra cui Arsenico, Cromo e Cadmio che sono causa di gravi
patologie.
IL CARBONE AVVELENA IL CLIMA
Le emissioni di carbonio di una centrale a carbone sono almeno doppie rispetto a quelle di una centrale a gas.
Questo rende il carbone la peggiore scelta per il conseguimento dei target di riduzione dei gas serra, responsabili dei cambiamenti climatici, che l’Italia si è impegnata a raggiungere prima con il Protocollo di Kyoto (-6,5%) e nel quadro dell’obiettivo europeo del -20% entro il 2020. I cambiamenti climatici, indotti dall’attività umana, sono in atto e se non li fermiamo provocheranno sconvolgimenti inimmaginabili: scioglimento dei ghiacciai, innalzamento del livello dei mari, aumento degli eventi estremi, siccità.
Questo rende il carbone la peggiore scelta per il conseguimento dei target di riduzione dei gas serra, responsabili dei cambiamenti climatici, che l’Italia si è impegnata a raggiungere prima con il Protocollo di Kyoto (-6,5%) e nel quadro dell’obiettivo europeo del -20% entro il 2020. I cambiamenti climatici, indotti dall’attività umana, sono in atto e se non li fermiamo provocheranno sconvolgimenti inimmaginabili: scioglimento dei ghiacciai, innalzamento del livello dei mari, aumento degli eventi estremi, siccità.
IL CARBONE AVVELENA IL LAVORO
Non è affatto vero che una centrale a carbone fornisce maggiore occupazione delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica, anzi è vero il contrario. Basandosi sui calcoli di Confindustria, se i soldi previsti per la riconversione della centrale di Porto Tolle si investissero in Efficienza Energetica si avrebbe 10 volte più posti di lavoro. Analogo discorso per le rinnovabili. Ma il carbone avvelena anche altre attività economiche, minacciando l’occupazione di chi lavora nei settori della pesca, dell’agricoltura e del turismo.20 ANNI DI ATTIVITA' GIUDIZIARIA DEL WWF SU PORTO TOLLE
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Tratto da Legambiente
18 e 19 febbraio Fermiamo il carbone

Dopo il successo referendario sul nucleare, ora
dobbiamo vincere sul carbone, il combustibile killer che avvelena il
clima e la nostra salute.
Approfondimenti e maggiori informazioni su www.fermiamoilcarbone.it
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