TRATTO DA ZEROEMISSION
Clini e i nuovi green jobs: i sindacati danno l'Ok ad un Piano per
assumere almeno 60.000 giovani
Martedì, 12 Giugno 2012 | Sviluppo Sostenibile
Plauso della Cgil all'annunciato Piano per
assumere almeno 60.000 giovani esperti nelle imprese che operano nei
settori avanzati della green economy
Clini e i nuovi green jobs: i sindacati danno l'Ok
L'annuncio dato dal ministro dell'Ambiente Corrado Clini,
circa la presentazione al prossimo Consiglio dei ministri di un Piano per
assumere "almeno 60.000 giovani esperti nelle imprese che operano nei
settori avanzati della green economy e della protezione del territorio",
rappresenta "un fatto molto positivo". Questo il commento di Enrico Panini, segretario confederale
della Cgil con delega ai problemi dell'Ambiente e della ricerca, alle
misure annunciate da Clini "Mi auguro- prosegue Panini- che il Consiglio
dei ministri dia il via libera a questa misura e che essa venga ben presto
seguita da ulteriori e decisi investimenti sul tema ambiente/occupazione".
In un Paese che ha bisogno di "imboccare rapidamente la strada della
crescita - spiega il segretario confederale della Cgil con delega ai problemi
dell'Ambiente e della ricerca- gli interventi sull'ambiente sono gli unici in
grado di indicare una via qualitativamente significativa per evitare i disastri
del passato, coniugare un forte allargamento della base occupazionale con un
miglioramento delle gravissime condizioni nelle quali versa il nostro
territorio in materia di mancati interventi ambientali, come purtroppo le
cronache non mancano ogni giorno di ricordarci".
Messa in sicurezza del suolo, bonifiche, sostegno alle rinnovabili, adeguamento degli edifici "sono solo alcuni dei temi sui quali occorre investire per il bene di tutti, dei cittadini e del lavoro in primo campo", conclude Panini. (s.f.)
Se si vuole trovare il colpevole dell'eccessivo costo
dell'elettricitá nel nostro paese, "storicamente superiore a quello degli
altri Paesi europei", non bisogna puntare il dito contro le fonti
rinnovabili che anzi hanno portato "elementi di flessibilitá e di concorrenza
molto importanti". Colpevole è semmai "la rigiditá del sistema
elettrico italiano". Lo afferma il ministro
dell'Ambiente, Corrado Clini, in un videomessaggio alla Conferenza
nazionale economia verde organizzata dal Pd. Quello sull'incentivazione delle
rinnovabili è stato "un negoziato complesso tra il ministero
dell'Ambiente, quello dello Sviluppo economico e le Regioni- spiega Clini-
difficile perchè a un certo punto è prevalsa l'opinione che l'aumento del
prezzo finale dell'elettricitá in Italia, un valore superiore di circa il 30%
rispetto ai prezzi europei, sia determinato dagli incentivi alle fonti
rinnovavabili".
Questo dato, però, "non è corretto - osserva Clini - perchè in veritá il costo dell'elettricitá nel nostro Paese è storicamente superiore a quello degli altri Paesi europei. Ed è superiore per la rigiditá del sistema elettrico italiano. Una rigiditá di offerta rispetto alla domanda che comporta dei costi fissi molto elevati indipendentemente dai consumi". Anzi, "si può dire che l'introduzione delle fonti rinnovabili nel mercato elettrico, del quale coprono circa il 26% dell'offerta di elettricitá, abbia portato nel sistema elettrico italiano degli elementi di flessibilitá e di concorrenza molto importanti. Quello delle fonti rinnovabili è un settore molto importante nell'economia nazionale perchè tra il 2009 e il 2011 sono stati creati almeno 120mila posti di lavoro nuovi, soprattutto con giovani occupati", conclude Clini.
Messa in sicurezza del suolo, bonifiche, sostegno alle rinnovabili, adeguamento degli edifici "sono solo alcuni dei temi sui quali occorre investire per il bene di tutti, dei cittadini e del lavoro in primo campo", conclude Panini. (s.f.)
Tratto da Zeroemission
Clini: "Ecco i veri costi dell'energia italiana"
Martedì, 12 Giugno 2012 | Elettricità
Il ministro fa chiarezza su quali siano i veri
driver dei costi dell'elettricità: "La colpa è della rigiditá del
sistema elettrico italiano"
Clini: "Ecco i veri costi dell'energia italiana"
Questo dato, però, "non è corretto - osserva Clini - perchè in veritá il costo dell'elettricitá nel nostro Paese è storicamente superiore a quello degli altri Paesi europei. Ed è superiore per la rigiditá del sistema elettrico italiano. Una rigiditá di offerta rispetto alla domanda che comporta dei costi fissi molto elevati indipendentemente dai consumi". Anzi, "si può dire che l'introduzione delle fonti rinnovabili nel mercato elettrico, del quale coprono circa il 26% dell'offerta di elettricitá, abbia portato nel sistema elettrico italiano degli elementi di flessibilitá e di concorrenza molto importanti. Quello delle fonti rinnovabili è un settore molto importante nell'economia nazionale perchè tra il 2009 e il 2011 sono stati creati almeno 120mila posti di lavoro nuovi, soprattutto con giovani occupati", conclude Clini.
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