Tratto da Il Sostenibile
Video Greenpeace: Lo sporco gioco delle centrali a carbone in un videogame anni ’80
Greenpeace lancia oggi il nuovo video della campagna Facciamo Luce su Enel. Grafica, stile e suoni sono quelli dei videogame degli anni ’80 per denunciare che la politica energetica dell’azienda è vecchia e superata. Protagonista un detective del Reparto Investigazioni Climatiche di Greenpeace che, armato di torcia, cerca di “fare luce” su Enel evitando al contempo gli inquinanti che" l'azienda” scaglia dalle sue centrali a carbone (ossidi di zolfo, ossidi di azoto, PM10). Il video termina con il confronto fra i due.
Il video è disponibile al link: http://www.facciamolucesuenel.org/enel-videogame-anni-80/
“Abbiamo realizzato questo video per spiegare, in una forma inconsueta e semplice, i danni che le emissioni delle centrali a carbone di Enel causano all’ambiente e alla salute. – spiega Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia – È ora che si faccia davvero luce su Enel, questo Paese assediato dalla crisi merita di sapere quanto costa veramente la produzione a carbone del principale gruppo energetico italiano, che nel 2011 ha raggiunto il 41 per cento del totale prodotto dall’azienda”.
Greenpeace ricorda con questo video i dati salienti emersi dalla studio commissionato all’istituto di ricerca indipendente SOMO. Le emissioni delle centrali a carbone di Enel nel solo 2009 hanno causato un impatto sanitario stimabile in 366 morti premature in Italia e danni ambientali, sanitari ed economici per 1,8 miliardi di euro. Dividendo questa cifra per i nuclei familiari italiani si ha che ogni famiglia paga una “tassa Enel” pari a circa 75 euro l’anno.
I danni contabilizzati nella ricerca presentata da Greenpeace [1] non vengono pagati dall’azienda, mentre i benefici economici dovuti al minor costo del carbone sono a solo vantaggio della stessa.
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