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26 giugno 2012

Usa, miliardi di dollari per limitare le emissioni ....E in Liguria?



Questo accade in America 

Tratto da  Il Secolo XIX

Impianti a carbone

Usa, miliardi di dollari
per limitare le emissioni

Genova - Le industrie statunitensi che si alimentano a carbone stanno affrontando il più grande crollo degli asset del decennio, rischiando di spendere miliardi di dollari per il controllo delle emissioni inquinanti imposto per legge. 
 La situazione riguarda alcuni tra i maggiori produttori di energia del paese, come la Exelon e la American electric power. Un’indicazione di quanto le suddette normative e la concorrenza del più economico gas naturale stiano effettivamente intaccando l’attività di chi utilizza carbone, ci sarà quando Exelon annuncerà i risultati della prima grande vendita di impianti a carbone negli Stati Uniti negli ultimi quattro anni.
Exelon, la più grande società energetica degli Stati Uniti, potrebbe ricorrere a uno sconto del 40 per cento per tre impianti in Maryland che ha intenzione di vendere entro la fine di agosto. Gli offerenti, tra cui la Nrg Energy, hanno messo a disposizione cifre tra i 600 e i 700 milioni di dollari per strutture il cui valore si aggirerebbe intorno al miliardo. «Questa sarà la prima operazione significativa per le attività dell’industria del carbone dalla recessione» ha rivelato Julien Dumoulin-Smith, analista di Ubs.
La Constellation Energy, comprata da Exelon quest’anno, ha speso un miliardo per rimanere conforme alle norme anti inquinamento. La vendita, la maggiore dal 2008, si colloca in un momento in cui le leggi per regolare le emissioni inquinanti sono particolarmente stringenti e la concorrenza da parte delle industrie alimentate a gas, i cui costi sono ai livelli più bassi degli ultimi dieci anni, è particolarmente agguerrita.

La transazione potrebbe aiutare la American Electric, la GenOn Energy e la First Energy a capire se valga davvero la pena effettuare spese aggiuntive per limitare le emissioni e permettere così agli impianti di rimanere operativi. Secondo quanto rivelato da Dumoulin-Smith, gli impianti statunitensi si stanno convertendo all’impiego di gas e sono in procinto di ritirare 33.000 megawatt di alimentazione a carbone
dopo che la statunitense Environmental protection agency ha inasprito le regole per quanto riguarda le emissioni di mercurio e altre sostanze tossiche. 


Questo invece ......accade in Italia e più precisamente in Liguria

Riportiamo uno stralcio tratto da 

UNITI PER LA SALUTE REPLICA A PD e CGIL: "SENZA SE E SENZA MA"


.......Ribadiamo a proposito di leggi più o meno "permissive"  che intanto le leggi vigenti vanno semplicemente  rispettate "senza se e senza ma"
segnaliamo che  la regione Liguria  a proposito delle prescrizioni condizionanti per il gruppo a turbogas ha ammesso ufficialmente che "in effetti alcuni adempimenti non risultano ancora portati a  termine"  Come è stato possibile avviare gli impianti a turbogas  (in servizio dal 2007) se  nel verbale del 2011 le prescrizioni condizionanti non risultano ancora completamente ottemperate?
le leggi vigenti vanno semplicemente  rispettate "senza se e senza ma":
 gli impianti attuali a carbone sono sprovvisti di autorizzazione ambientale  (AIA) da almeno 5 anni
la stessa centrale a proposito dei sistemi di trattamento fumi ha dichiarato che “non permettono ulteriori improvement tecnologici
 il presidente della Regione  oltre a parlare di "inquinamento colossale" ha dichiarato “ due vecchi gruppi da 330 Mw che sono stati realizzati nel 1971 e che ormai hanno raggiunto la fine della loro vita produttiva...Hanno già 40 anni: non si può pensare di tirare loro il collo ulteriormente” ,
e gli stessi Isetta e Giacobbe avevano chiaramente dichiaratoMancano quindi i presupposti per il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale per quanto riguarda gli esistenti gruppi 3 e 4 ......Nel ribadire quindi l’opposizione di queste Amministrazioni al rilascio di una nuova autorizzazione per nuovi impianti, si chiede che quella relativa all’esistente sia subordinata alla cessazione della attività dei gruppi 3 e 4"
I sindaci Isetta e Giacobbe, non noi, parlano di cessazione della attività dei gruppi 3 e 4 come condizione preliminare al rilascio dell'AIA. Non ci risulta siano stati smentiti da alcuno.
Oggi invece ci viene proposto come "miglioramento" un altro grande gruppo a carbone e il mantenimento dei due vecchi gruppi così come sopra descritti per almeno altri  nove anni (non ci risultano smentite al nostro comunicato dell' 8 marzo 2011 a proposito di AIA  "transitoria".

 Ne riportiamo un breve stralcio: 
Riassumendo, se abbiamo compreso bene, e vorremmo sinceramente essere smentiti, la Regione Liguria nella delibera, invece di pretendere una ottemperanza dovuta da anni sui vecchi impianti, ha inserito una terminologia nuova “AIA per il periodo transitorio”. (Ci domandiamo per quale motivo la Regione abbia preso l'iniziativa di condizionare/adeguare/limitare una procedura ben definita per legge nazionale, credendo che ciò esuli dai suoi poteri).
Quindi, ripetiamo, se abbiamo compreso bene,  ci terremo i vecchi gruppi (per cui il presidente della regione ha parlato di inquinamento colossale), ancora per molti anni. Infatti il limite proposto per i fantomatico periodo transitorio ad esempio per SOx di 350 mg/Nm3, ci pare, dai diagrammi della stessa azienda, sovrapponibile ai quantitativi attualmente emessi  come medie mensili e dichiarati dalla centrale. Ragionamento analogo per ossidi di azoto e per.... Leggi tutto

 

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