Tratto da Punto di Stella
MINISTRO CLINI, LEI NON CI PIACE
Non troviamo un modo più gentile di dirglielo, pazienza: ma lei, ministro Clini, non ci piace nemmeno un po’. L’abbiamo letta e l’abbiamo ascoltata mentre spiegava perchè ha autorizzato le prospezioni nel mare delle Tremiti. Lei ha detto di aver autorizzato solo a verificare cosa c’è nel sottosuolo marino.
E dunque: è risaputo che nell’Adriatico c’è petrolio, ma che non è di buona qualità.
Ed anche se lo fosse, ministro:è più importante il petrolio o la salvaguardia del mare?
Certo: lei ha assicurato di aver applicato la legge e di voler soppesare, a prospezioni avvenute, la convenienza delle trivelle in mare. Trivelle che, manco a dirlo, verranno autorizzate eventualmente nel rigore e nel rispetto della legge.
Comprenderà: noi pugliesi, con la tragedia dell’Ilva (che solo grazie a un’iniziativa dirompente di un giudice si è finalmente affrontata) siamo un po’ scettici quando sentiamo certe cose.
..... Monti ha dichiarato senza battere neppure un ciglio: raddoppiare le estrazioni per ridurre il fabbisogno energetico nazionale e non dover dipendere più dall’estero. Ci sta tutto per carità: epperò, mai sentito parlare di energie alternative? Quella del petrolio è una scelta a termine: se ne sono accorti persino gli americani. Domanda ingenua, ma non troppo: perché l’Italia dovrebbe beneficiare le compagnie petrolifere?
Ora: lei avrà un’idea neppure tanto vaga di che cosa siano le Tremiti e di che cosa sia - come valore inestimabile - l’intero mare della Puglia coi suoi 800 km di costa. Sicuramente non ha idea, e se ce l’ha se ne infischia, di che cosa significhi il mare per i pugliesi, altrimenti non avrebbe neppure pensato di autorizzare le prospezioni (sotto Ferragosto, come una pugnalata alle spalle).
Glielo ricordiamo con
quattro parole:
il mare è sacro.
Sacro, ha capito bene. Le diremo di
più: il nostro mare non appartiene a noi (si figuri se può appartenere a
lei o al suo Presidente che d’estate va sui monti svizzeri in vacanza).
E’ appartenuto prima ai nostri antenati, altrettanto sacri, che ce
l’hanno lasciato così come è ora, affinché ne godessimo: e noi che siamo
di passaggio, esattamente come lei, lo lasceremo ai nostri figli.
I
quali, ....sono
per noi ancora più sacri degli antenati. Dunque: se il mare della Puglia
non appartiene a noi, come può pensare di disporne lei? E badi che non scherziamo affatto: siamo incazzati neri per questo ennesimo atto di arrogante potere da parte di un governo tecnico.
Infatti: come
si permette, lei che è un ministro tecnico, di prendere decisioni così
politiche? Stiamo solo aspettando che il nostro presidente del Consiglio
pugliese Onofrio Introna, i nostri sindaci e perfino quegli ..........
dei nostri politici facciano un fischio per scendere in piazza.
E farvi
vedere di che cosa sono, civilmente si intende, capaci i pugliesi quando
toccano il loro mare.
Come se si pensasse di fare prospezioni dinanzi a
San Pietro, o sul Monte Bianco, o dinanzi al Colosseo: il nostro mare
corrisponde più o meno a tutto questo.
Lo amiamo in maniera talmente
viscerale e profonda da considerarlo, come dire, parte fisica della
nostra anima.
Si figuri se, con tutto il rispetto che lei comunque non
ha mostrato di avere con quella scelta ferragostana, possiamo
consentire pacificamente a un intruso di violarlo impunemente.Rossana Gismondi
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