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19 dicembre 2012

La Costituzione garantisce la salute e l'autonomia della magistratura.

aria - autore: akysant La Commissione europea porta in giudizio l’Italia davanti alla Corte di giustizia dell'Unione per violazione delle norme comunitarie sulla qualità dell’aria. 
 I giudici di Lussemburgo si pronunceranno mercoledì prossimo sulla controversia, che vede coinvolte, per violazioni di entità diversa, circa settanta aree su tutto il territorio nazionale.
 Da Trento alla Sicilia, i limiti di concentrazione delle particelle nell’aria sono solo un optional.

La materia del contendere è la direttiva 96/62/Ce in materia di valutazione e di gestione della qualità dell'aria, entrata in vigore il 21 novembre 1996: qui si stabilisce che gli stati membri devono presentare relazioni annuali sulle sostanze contenute nell’aria delle diverse parti del loro territorio.

Nella sostanza, le norme comunitarie in questa materia obbligano i paesi Ue ad adottare le misure necessarie per garantire che le concentrazioni di particelle PM10 (particelle microscopiche potenzialmente pericolose per la salute) non superino alcuni valori massimi nella concentrazione annuale e in quella rilevata giorno per giorno.

“Sulla base delle relazioni annuali trasmesse per gli anni 2005, 2006 e 2007 - spiegano i documenti ufficiali della Corte di giustizia - la Commissione europea ha individuato l'esistenza di superamenti dei valori limite di particelle PM10 di lungo periodo in numerose aree del territorio italiano”.  
I dati più recenti, riferiti al 2009, indicano che non si è fatto nulla per correre ai ripari.
 La Commissione Ue, infatti, ha rilevato “una persistenza della situazione di superamento dei valori limite giornalieri e/o annuali” in ben 70 zone. Qui, in sostanza, ci sono problemi con la qualità dell’aria.......

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