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16 febbraio 2013

Ilva di Taranto : ormai è finito il tempo degli annunci.....


 Tratto da Peacelink 
Comunicato stampa

Dopo incontro garante AIA Ilva: finito il tempo degli annunci

Chi ha governato si è prestato al gioco e dovrà risponderne ai cittadini e speriamo anche alla magistratura.
 Fulvia Gravame, Alessandro Marescotti (Peacelink)
 
Abbiamo incontrato il Garante dell’AIA in data odierna e gli abbiamo rappresentato i dubbi in merito all’attuazione delle prescrizioni contenute nell’AIA da parte del management ILVA e alla capacità effettiva delle istituzioni di realizzare i controlli necessari. La storia insegna che spesso si è dato per scontato che l’azienda realizzasse quanto promesso, salvo scoprire in un secondo momento che così non era.


  Il punto è che manca l’impegno di spesa deliberato dal Consiglio di Amministrazione di Ilva per avviare quanto l’AIA richiede. Manca cioè il cosiddetto “piano industriale” con gli investimenti e la relativa copertura finanziaria. L’azienda deve dimostrare di avere i capitali per  fare le cose previste nell’AIA.  Se l’azienda non delibera gli investimenti e non li mette a bilancio, tutto rimane aria fritta. .....
L’esempio eclatante è quello dalla copertura dei nastri trasportatori, oggetto di un’intesa istituzionale tra la Regione Puglia, gli Enti Locali e l’ILVA nel 2006. Secondo il presidente della Regione Puglia Vendola essa era stata completata. Il governatore si era basato su alcune pubblicazioni dell’azienda stessa, in base alle quali l’Ilva diceva di aver realizzato nel 2009 la copertura dei nastri trasportatori. 
Il punto è che nessuno era andato a controllare in loco!
La questione di cui parliamo non è tanto tecnica: è una questione di credibilità delle istituzioni. 
La storia infinita dei nastri trasportatori fa il paio con il campionamento in continuo della diossina che doveva essere realizzato da quattro anni: nel febbraio 2009.
Ad oggi non funziona ancora. E’ incredibile ma è vero: quattro anni di ritardi!

I cittadini non possono andare a controllare, ma le istituzioni che firmano intese o fanno le leggi devono controllare altrimenti perdono di credibilità politica e incorrono - a nostro parere - anche nella corresponsabilità dell‘inquinamento in corso. 
 Chi omette di controllare qualcosa da cui dipende la salute dei cittadini mette in atto, tramite una condotta fatta di rinvii continui, un comportamento omissivo che a nostro parere è rilevante non solo politicamente ma anche sotto il profilo penale.


Venendo all’attuazione dell’AIA concessa ad ottobre 2012,  constatiamo che rimangono ancora scoperti i nastri trasportatori che dovevano essere già coperti nel 2009 e questo è veramente grattesco!......

Questo gioco di rinvii deve terminare perché i periti della Procura hanno documentato che a Taranto due persone al mese muoiono per inquinamento industriale. 

  ........L’AIA prevederà altri rinvii con la copertura dei decisori politici. Noi riteniamo che continuare a rinviare per mesi o anni mentre esiste un problema sanitario acclarato e incombente sia assolutamente inaccettabile. 

Ormai il tempo degli annunci è finito.Chi ha governato si è prestato al gioco e dovrà risponderne ai cittadini e speriamo anche alla magistratura.
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